[Mostly Weekly ~204]

‌Non c'è più il libero arbitrio di una volta, basta con le notizie e anche basta con tutte queste AI


A cura di Antonio Dini
Numero 204 ~ 29 gennaio 2022

Benvenuti su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta.

‌Questa settimana un numero bello carico. E partiamo subito lanciati. Esiste il libero arbitrio o siamo solo (deterministicamente) arroganti? Pensate che quel che decidete siete liberi di deciderlo oppure è già tutto causalmente stabilito? Nel XXI secolo continua l’impegno degli esseri umani per convincersi di avere il libero arbitrio. I risultati di nuove ricerche, combinati con la filosofia, suggeriscono che il libero arbitrio sia reale, ma potrebbe non operare nel modo in cui le persone si aspettano. Questo è un articolo interessante (opens new window) che traccia giuste differenze, ma non spiega perché abbiamo l’arroganza di credere che tutta la materia sia abbastanza determinata tranne il nostro cervello. Pensate che avrei potuto non scriverlo?

Potete leggere l'archivio di Mostly Weekly a partire da qui.

Ricordo che Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni. Per supportarla potete fare una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità amici (è una donazione, dopotutto, non una compravendita).

Intanto, buona lettura.


If you’re not careful, the newspapers will have you hating the people who are being oppressed, and loving the people who are doing the oppressing
– Malcolm X



~~~


Editoriale

Come sta per cambiare tutto con ChatGPT e i suoi fratelli e sorelle? Ovvero, sta per cambiare tutto? In queste settimane c'è un vero bombardamento sul tema, non solo con i commenti, molto spesso fuori luogo, ma soprattutto con prove e azioni di quel che vuol dire interagire con una AI. Tra le tante voci, a parte che ne ho parlato tra le altre cose con Alberto Mattiello qualche giorno fa (opens new window), c'è l'opinione di Oliver, il creatore di IA.net, che secondo me è da leggere (opens new window): l'idea di fondo è che tra poco non dovremo più scrivere molto. L'intelligenza artificiale lo farà per noi. Con tutto il tempo libero che avremo a disposizione, potremmo provare a ripensare il modo in cui impariamo, lavoriamo e comunichiamo. Perché il vero tema è che la scuola e il lavoro sono parodie dell'apprendimento e della creazione. C'era già chi lo diceva (opens new window).

Mi piace anche tantissimo l'idea ripresa da Oliver (che sostengo e penso da almeno vent'anni) che alla fine tutta l'informatica e l'elettronica che porteremo addosso sarà solo "un prezioso, piccolo anello da dito" che ci farà connettere con l'ambiente digitale del cloud.

Un doppio arricchimento, al riguardo. Saremo sempre più legati in un rapporto simbiotico con le macchine? La tecnologia è diventata il fattore evolutivo decisivo per la nostra specie? L'idea di Edward Ashford Lee (opens new window). E dall'altro lato: le AI non sono altro che dei "pappagalli stocastici" (opens new window), ragionamento che dimostra come sia fortemente necessaria una cultura informatica oltre che scientifica nel nostro Paese (e nel resto del mondo, se è per questo). Che poi è uno degli scopi del mio Mostlyverse (vi piace il nome? Me lo sono appena inventato). Infine, in questo video di due ore (opens new window) Andrej Karpathy spiega come costruire, addestrare e far funzionare una AI tipo ChatGPT e parecchio di più.

~ ~ ~

A Book
A Book ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Pensavo che questo articolo (opens new window) fosse sostanzialmente una stupidaggine, invece è lento come un treno locale ma pieno di cose interessanti. L'arte e la scienza di spendere sono due concetti che mi paiono interessanti se vengono esplorati in maniera sensata. E Morgan Housel (opens new window) (che non conoscevo) mi pare decisamente bravo.

Ci sono cose che restano sotto traccia letteralmente per decenni e poi esplodono durante i conflitti. Tipo il gruppo di mercenari Wagner (opens new window) che fa la guerra per conto di Putin. Un altro tema caldo che arriverà tra un po' secondo me è la Corea del Nord e la sua strategia di cyberattacchi (soprattutto cyberfurti) per far soldi e finanziare essenzialmente il proprio programma militare. L'Fbi ha accusato gli hacker legati al governo nordcoreano di aver rubato lo scorso giugno 100 milioni di dollari in criptovalute a un'azienda californiana. Si tratta di una serie di furti digitali, scrive la Cnn (opens new window), che i funzionari statunitensi temono vengano utilizzati da Pyongyang per finanziare il suo programma illecito di armi nucleari e balistiche. Secondo le Nazioni Unite, negli ultimi anni gli hacker nordcoreani hanno rubato l'equivalente di miliardi di dollari facendo irruzione negli scambi di criptovalute.

Sempre da quelle parti, in queste settimane ci sono state varie tensioni che coinvolgono la Cina e il Far East. Consulenti ed ex militari americani sostengono che presto (due-tre anni da ora) gli Usa si troveranno a fronteggiare la Cina probabilmente in uno scontro armato o addirittura in una vera guerra. Questo studio strategico (opens new window) spiega cosa succede se, ad esempio, la Cina si prende Taiwan: l'economia giapponese va per terra.

Un aspetto poco raccontato della presidenza di Donald Trump è che ha cercato di far eseguire il maggior numero di condanne a morte degli ultimi decenni. Come racconta Rolling Stones (opens new window), prima del 2020 c'erano state tre esecuzioni ordinate dal governo federale in 60 anni. Con Trump sono state 13 in sei mesi.

Alcune volte ti prendono per pazzo fino a quando non viene costruita una narrazione che spiega il tuo punti di vista. Mi spiego: a me danno fastidio moltissimi rumori, soprattutto sibilanti oppure bassi e continui. Se qualcuno dà l'aspirapolvere o soffia via le foglie due cortili più in là ma il suono mi entra in casa io dopo un po' sclero. Questo ovviamente mi fa passare per un maniaco e un ossessionato, salvo che poi il Guardian ci fa una inchiesta sopra (opens new window) e spiega a tutti il significato della parola Misofonia (opens new window) e Iperacusia (opens new window) e tra un po' arriverà anche sui giornali italiani, vedrete. Dategli una settimana o due.

Sono affascinato dal tempo (ne ho anche scritto). Ma questa idea non l'avevo mai considerata. La Luna pone un problema di fuso orario completamente nuovo. Sembra ovvio dopo che te l'hanno detto, ma come scrive Nature (opens new window) la necessità di stabilire un orario lunare ufficiale per le future missioni sul nostro satellite è incredibilmente difficile da soddisfare.

Tre cose sul cibo e il suo consumo. La prima è che (opens new window) il mondo sarà di chi è in grado di andare a cena fuori da solo (la paura di andare a mangiare fuori da soli invece si chiama "solomangarephobia (opens new window)" e l'ha coniata qualcuno che parla male le lingue neolatine). La seconda è che a quanto pare i cibi piccanti aiutano a curare l'influenza e il raffreddore (opens new window): cosa che io ho praticato per anni ingozzandomi di piccantissimi Virgin Mary nelle lounge più disperse degli aeroporti del mondo quando per lavoro ero sballottato qua e là e mi ammalavo. Oggi con la fobia del covid mi avrebbero internato, all'epoca mi coprivo da capo a piedi e mi sfondavo di succo di pomodoro, tabasco, pepe, limone e sale. Infine, per rimettermi in forma sto mangiando in maniera più sensata e ordinata da alcuni mesi a questa parte. Non lo sapevo ma l'approccio al cibo che seguo ha un nome: sono diventato flexitariano (opens new window). C'è un libro e ovviamente nel titolo c'è una parolina magica: The Flexitarian Diet: The Mostly Vegetarian Way (opens new window).

Nella metropolitana di New York circolavano dei treni blindati che servivano per andare a recuperare i soldi che i viaggiatori mettevano nelle macchinette per comprare i biglietti, e li portavano in una base "segreta" dove venivano gestiti in modo sicuro. I convogli hanno iniziato a circolare nel 1951 e l'ultimo è stato fermato nel 2006. Questa è la loro storia (opens new window).

Invece, se volete imparare la musica da soli, almeno usate un modo furbo, come questo sito (opens new window).


Yamato

Setsubun (節分)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è setsubun 節分, letteralmente "divisione della stagione", cioè l'ultimo giorno dell'inverno nel calendario tradizionale giapponese (di solito il 3 o il 4 febbraio). È il giorno in cui si celebra il cambio di stagione, e l'arrivo della primavera. Il giorno successivo si chiama risshun (立春), "primo (giorno) di primavera". La data del cambio di stagione si è un po' mossa nel tempo, ma si è andata stabilizzando e adesso convenzionalmente è (quasi) sempre il 3 febbraio. Sia setsubun and risshun fanno parte delle feste di primavera (Haru matsuri, 春祭).

Il calendario giapponese è un mix piuttosto interessante tra livelli diversi di complessità ed è un buon modo per vedere che ci sono modi differenti per intendere e misurare il passaggio del tempo. Sappiamo tutti che è legato alle "ere" del regno dei diversi imperatori: è il calendario del nengō (年号) (o gengō (元号)) e adesso per il Giappone dal primo maggio 2019 viviamo nell'era Reiwa, quella dell'imperatore Naruhito, dopo che il precedente imperatore Akihito ha abdicato, ponendo termine all'era Heisei. Ma è solo dall'era Meiji (1868–1912) che le ere corrispondono con l'inizio e la fine del regno di un imperatore. In precedenza molti imperatori cambiavano nome all'era se accadevano fatti particolarmente rilevanti o degni di nota.

Ma sono le stagioni le più interessanti, perché sono quelle naturalmente sentite da tutte le popolazioni più o meno a tutte le latitudini e testimoniano il nostro rapporto con l'agricoltura e le migrazioni. Sono quattro. La primavera (春 haru), inizia al massimo il 5 febbraio e termina il 6 maggio. L'estate (夏 natsu) inizia il 7 maggio e finisce l'8 agosto, l'autunno (秋 aki) inizia il 9 agosto e termina il 7 novembre mentre l'inverno (冬 fuyu) inizia l'8 novembre e termina al massimo il 4 febbraio.

I singoli mesi dell'anno, dodici, sono una acquisizione più recente e piuttosto facile: ciascun mese è indicato con il suo numero progressivo a partire da gennaio e il suffisso 月 (-gatsu) mese. Quindi 1月, 2月 e via dicendo.

Tuttavia, i mesi hanno anche un nome tradizionale, ancora utilizzato da alcuni in campi come la poesia. Dei dodici, Shiwasu (師走, "preti che si affrettano", sarebbe il nostro dicembre) è ancora oggi molto usato. Si chiama così in riferimento al fatto che alla fine dell'anno i preti sono molto impegnati con i preparativi del nuovo anno. In generale, il paragrafo iniziale di una lettera o il saluto in un discorso possono prendere in prestito uno di questi nomi per trasmettere il senso della stagione. Alcuni, come Yayoi (弥生, "vita nuova") e Satsuki (皐月), hanno la doppia funzione di nomi di battesimo femminili. Questi nomi di mese compaiono di tanto in tanto anche negli jidaigeki, spettacoli televisivi e film contemporanei ambientati nel periodo Edo o prima. In generale, sono nomi simpatici e descrittivi: febbraio ad esempio è (il secondo mese o 二月 nigatsu) si chiama Kisaragi (如月) che vuol dire più o meno "(mese del) cambio dell'armadio". Oppure giugno, (六月, rokugatsu) che si chianava Minazuki (水無月) "mese dell'acqua", in riferimento al periodo in cui si allagavano di nuovi i campi con le coltivazioni del riso

Infine, i giorni. Dall'Ottocento la settimana all'occidentale, con sette giorni di cui due di risposo, è la regola. Domenica e lunedì, all'inglese, sono i giorni del Sole e della Luna. Per i giapponesi sono l'equivalente culturale dei giorni del grande yang (太陽, domenica) e del grande yin (太陰, lunedì). I principi dello Yin e dello Yang, insomma. Poi la cosa si fa ancora più complicata, sia per la presenza tradizionale di un calendario lunare che per il doppio registro della numerazione dei giorni del mese. Ma tutto questo scivola, mi rendo conto, nel didascalico.

Invece, la cosa significativa (secondo me) è che il Giappone sia l'unico paese asiatico sotto l'influenza culturale della Cina imperiale a essersi staccata dal suo modo di computare il tempo (soprattutto il calendario dei mesi) e a differenza di coreani, taiwanesi e mongoli, fin dal 1876 ha messo gennaio come primo mese dell'anno. Questo però ha creato un conflitto con alcune feste tradizionali, a cui molto pragmaticamente i giapponesi hanno trovato una soluzione con il meccanismo delle feste chiamate Tsuki-okure "In ritardo di un mese" o Chūreki "Del calendario eclettico". Ad esempio, la festa di Obon, che è una festività buddista che nel vecchio calendario si teneva in un periodo attorno a metà agosto, è stata spostata al 15 luglio anche se in alcuni villaggi si tiene ancora a metà agosto. Non c'è una regola e le feste "ballano" con questi calendario eclettico o calendario in ritardo di un mese, appunto. Tutto tranne che il nuovo anno: quello è diventato il primo di gennaio e non c'è capodanno cinese che tenga. Per fortuna.


Eventuali

L’aumento di comportamenti controllanti come il ghosting e l’orbiting nelle relazioni parla chiaro (opens new window): oggi viviamo i rapporti come giochi di potere, con cui tentiamo di irrobustire un’autostima sempre più fragile, finendo per creare il vuoto attorno a noi.

È nato questo "nodo" dei passaporti che apparentemente non ha senso. Perché queste code pazzesche? Con appuntamenti per chi deve rinnovarlo dati addirittura dopo l'estate. Che senso ha? La Stampa cerca di spiegare cosa succede (opens new window) (con modesti risultati).

Si parla meno spesso di sciopero della fame: per la mia generazione era un ritornello costante soprattutto per via di Marco Pannella e di altri politici che lo usavano come strumento di lotta. Oggi accade più raramente (perlomeno, sui giornali passa molto meno, ma in realtà soprattutto per le proteste in situazioni poco pubblicizzate come le carceri è una prassi frequente) ma c'è un aspetto che viene sempre sottovalutato. Che vuol dire fare uno sciopero della fame? Che effetto fa? Lo spiega il Post (opens new window).

Era un po' che non recensivo un computer come questo (sul quale e con il quale sto peraltro scrivendo questo numero di Mostly Weekly). Il nuovo MacBook Pro 16 M2 Pro (opens new window) di Apple è una vera bomba (opens new window). Un gigante sotto tutti i punti di vista. Non è nuovo (nel senso che è identico alla versione precedente) ma il livello di rifiniture e aggiornamenti e piccoli miglioramenti e tante ottimizzazioni sono quello che mi piace di più: eliminare i difetti e potenziare i pregi.


Multimedia

Conoscete la dipendenza da Youtube? Sembra uno scherzo (opens new window) ma purtroppo non lo è. Sapevatelo.

Quando John Mayer era John Mayer e suonava cose come American Pie in televisione (opens new window) (nientemeno che da David Letterman).

E, niente, poi c'è questo che ha preso mille lattine di coca e di birra (opens new window), le ha fuse e ci ha fatto una chitarra, una replica della Fender Telecaster (la più facile da fare). Così, perché poteva.

Intanto, anche in Italia stanno arrivando i Playdate (opens new window): Giaco addirittura li preferisce all'iPhone (opens new window).

Riccardo ha ripreso il suo vlog (opens new window) e ha (quasi) finito di preparare la Marea (che non è una vecchia Fiat).

Sto usando sempre più spesso la mia Ricoh GR per motivi che saranno più chiari tra un po' di tempo. Intanto, ci sono dei bei video sulla street photography (opens new window) nel GR PROJECT di Samuel Streetlife.

Come si fanno a fare i tombini in Giappone? C'è un video (anche) per questo (opens new window).


Tsundoku

Il libro L'intelligenza artificiale. Una guida per esseri umani pensanti (opens new window) di Melanie Mitchell è rivolto a profani va molto addentro alla spiegazione tecnica del funzionamento dell’AI e delle reti neurali, in maniera cristallina: dovrebbe vincere un premio per la capacità di divulgazione scientifica. Da leggere.

Il rapporto tra arte e immaginazione sociale: sarà disponibile gratuitamente per poco tempo (per 2 settimane prima della stampa), comunque rimane qui: Prophets at a Tanget (opens new window) ed è una lettura intrigante. L'ha scritto Sir Geoff Mulga per Cambridge University Press per spiegare il ruolo delle arti nell'immaginario politico e sociale. Prende in esame la storia, gli esempi, le forme d'arte, l'AI, l'ecologia, la partecipazione e altro ancora, mettendo in discussione alcune delle affermazioni fatte per le arti e dimostrando il loro ruolo vitale. Sir Geoff vorrebbe suscitare un utile mix di interesse, indignazione, consenso o almeno scintille creative.

Kaleidoscope (opens new window) è la storia dell'Uchiyama Bookstore, la libreria aperta negli anni Venti da Kanzō Uchiyama, imprenditore giapponese cristiano, a Shanghai. Per un decennio è stato il punto di ritrovo di un gruppo di intellettuali socialisti che volevano cambiare il mondo. Uchiyama si ispira ai precetti cristiani di unità tra giapponesi e cinesi, e il gruppo che si forma attorno alla libreria, ai libri e al giornale che pubblica è ispirato dal movimento pan-asiatico piuttosto anti-occidentale, ma che rappresenta perfettamente l'animo intellettuale di quegli anni in Asia orientale. Un pezzo di storia della Cina e del Giappone raccontata da Naoko Kato (opens new window), storica del St. Mark's College.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

Geoffrey Litt riflette sui benefici (opens new window) di lavorare su una estensione di un browser (cioè Chrome) anziché su una app fatta da zero. Soprattutto quando si tratta di uno di quei progetti che si impostano per hobby e per vedere dove andrà.

Se avete provato ad aprire un profilo su Mastodon ma non vi piace molto come funziona forse in parte dipende anche dal fatto che non avete trovato persone interessanti da seguire. Questo thread su Hacker News (opens new window) cerca di attenuare il problema.

Thonny (opens new window) è una IDE per chi sta cominciando a muovere i primi passi in Python. Il Python è considerato il linguaggio di programmazione più adatto sia per i principianti sia per chi vuole fare cose in settori diversi (statistica, big data, AI) ma non ha interesse a diventare un programmatore. Thonny è stata sviluppata dall'università di Tartu in Lettonia e funziona anche su Raspberry Pi (che ha sponsorizzato in parte l'iniziativa).

Invece, nell'opposto versante del javascript, bisognerebbe da qualche parte mettersi a contare quanti framework esistono. L'ultimo di cui ho notizia è Alpine.js (opens new window), che afferma di essere (ovviamente) nuovo. super leggero e al tempo stesso potentissimo. Credo che cerchino ancora tutti di riprendersi dalla mazzata di . Comunque, per dare un'idea, Alpine ha solo 15 attributi, sei proprietà e 2 metodi: è il "jQuery per il web moderno".

Il php (opens new window) (Hypertext preprocessor) è un linguaggio che ha un'età: più di trent'anni. È cambiato tantissimo, nel frattempo, ed è diventato una specie di bomba. Nonostante venga considerato "vecchio", in realtà è molto espressivo e ancora usatissimo. In questo articolo da inizio dell'anno (opens new window) si fa un giro di tavolo per capire cosa è stato fatto e cosa si farà.

Non so quante volte l'ho utilizzato, e ancora ne sfioro solo le potenzialità sia perché ho scopi e usi più limitati sia perché permette di automatizzare e alimentare sistemi molto più complessi del mio. Pandoc (opens new window) è una specie di montagna concettuale, un motore extraterrestre che permette (opens new window) di convertire documenti di testo codificati in un dato linguaggio di marcatura in un determinato altro linguaggio di marcatura.

A casa mia entrano ed escono solo i flussi di bit che voglio io. Più o meno. Comunque, il ruolo di pi-hole (opens new window), il piccolo "buco nero" che gira sul mio piccolo Raspberry Pi Zero W prima serie, è fondamentale. E volendo me lo potrei installare sul portatile (opens new window) anche per quando sono a giro.

Whipper (opens new window) è una di quelle cose solo Linux che fanno bene alla mente: è un progetto open source per rippare i cd audio "per bene". E quando dico per bene, intendo proprio che è stato fatto da un branco di audiofili assatanati, tra il paranoico e il perfezionista ossessivo-compulsivo. Si capisce già dalle istruzioni del progetto (opens new window). Whipper è basato su morituri (opens new window) e segue le idee esposte in The Art of the Rip (opens new window). Anche senza usarlo, è una opportunità per fare una etnografia strepitosa dell'incrocio tra consumo della musica e tecnologia di rete.

Alla fine, se proprio avete delle curiosità su come funziona una GPU e in particolare anche i core del tipo tensor, che poi sono quelli che servono per l'addestramento dei modelli di deep learning, questo articolo dice tutto (opens new window) e anche qualcosa in più. Però ammettiamolo, è difficile trovare cose interessanti in rete che non straparlino di intelligenza artificiale, tipo il video del ragazzino (opens new window) che fa vedere come ha fatto a creare un libro illustrato per bambini in due ore con l'AI. Mi sto già annoiando.


Camera
Camera ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Smettiamo di leggere le notizie. Smettiamo di informaci. Sul serio. Perché farlo, quando ci sono un sacco di problemi legati all'informazione, alla sua natura e al suo consumo? Se seguite i consigli di questo post (opens new window) scoprirete che la "dipendenza da informazioni" si può sconfiggere smettendo di leggerle e che evitandole si vive meglio.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Se vuoi contribuire al futuro di Mostly Weekly, puoi fare una piccola donazione usando PayPal (opens new window) modalità Amici e parenti
Buona domenica!