[Mostly Weekly ~200]

Mostly Happy New Year


A cura di Antonio Dini
Numero 200 ~ 01 gennaio 2023

Benvenuti nel 2023 e ovviamente nel numero 200 (oh yeah) di Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta.

La campagna per la cartolina di Mostly Happy New Year, gli auguri di un buon anno atarassico, è andata al di là delle mie previsioni più rosee. Grazie a tutte e tutti voi. Se volete, visto che è il primo gennaio, solo per oggi potete ancora partecipare. In ogni caso: wow, grazie!

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Intanto, buona lettura.


Whatever you got done in 2022 is in the past. Stay present and make next year your best writing year ever
–– Ayodeji Awosika



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Editoriale

Di questa storia, che pure è assai importante, non mi pare che da noi se ne parli più di tanto. Il governo dal 2022 tassa i profitti (opens new window) delle criptovalute (sinora in un'area grigia non normata) come un tipo di capital gain, ma per chi li dichiara volontariamente il livello della tassazione si dimezza. Questo, insieme a condoni fiscali, paci eterne, forfettari e flat di qua flat di là, sta creando un certo malumore in chi invece ha redditi da lavoro tassati con aliquote importanti. Vedremo cosa succederà.

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La Toscana
La Toscana ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Come tutti sanno, i veicoli elettrici sono alimentati dall'elettricità anziché dal gas, il che li rende (apparentemente) più ecologici delle auto a benzina. Non utilizzano carburante e quindi non producono emissioni varie (anidride carbonica, ossidi di azoto e idrocarburi). All'apparenza quindi, questo tipo di auto sembra essere migliore per il pianeta e per l'inquinamento, ma un'analisi più approfondita (opens new window) può rivelare una storia diversa. Una lettura interessante.

La gran storia di Coney Island (opens new window), il Luna Park di New York City che compie in questi giorni 120 anni. Per raccontarla ci vuole una inviata speciale, sostanzialmente perché ha fatto un'intervista. Articolo a tratti dietro paywall, ma interessante per il suo cercare di essere "culturologico" a tutti i costi, cioè pieno di citazioni nazional-popolari.

Da noi si chiamava Cin Cin, ma in originale Cheers. Ha vinto 28 Emmy e più di 40 milioni di spettatori hanno visto il finale, ma il suo risultato più impressionante potrebbe essere il modo in cui le sue star hanno sfidato il typecasting e hanno continuato a trovare lavoro a Hollywood. Forse oggi non riconoscerete i loro volti, ma sicuramente li avrete visti nel corso degli anni (opens new window). Per me riguardarlo (è su Paramount+) è uno shock: c'è tantissimo di me là dentro. Pazzesco.

Il ruolo che ha i racconti folk hanno avuto sulla nostra vita è enorme. Non solo perché si tratta di una letteratura popolare, ma perché nell'Ottocento sono stati la chiave per creare l'identità di un popolo (la Germania) grazie ai fratelli Grimm. Solo che le fiabe che raccoglievano non erano altro che rimasticature di storie raccontate da donne (opens new window), molto prima di loro.

Una storia meravigliosa: la regina dei pickup, cioè Abigail Ybarra (opens new window), che ha avvoltolato il filo di rame attorno ai magneti dei pickup delle chitarre elettriche Made in California per 57 anni, facendo della Fender la Fender.

Io andavo sempre da Borders, che è miseramente fallito. Invece il concorrente Barnes & Noble, che sembrava destinato a fare anch'esso una brutta fine, ha effettuato una delle ripartenze più spettacolari della storia del business librario: la catena di librerie americana infatti non solo è sopravvissuta, ma ce la sta facendo alla grande. Ecco la sua storia e quel che possiamo imparare (opens new window).

Ah, da oggi le ultime storie di Sherlock Holmes sono diventate di pubblico dominio (opens new window): le ristamperanno tutti, vedrete.


Yamato

Mochi (餅)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è mochi (餅). Il carattere 餅 è composto da due parti: il carattere 食 (si legge shoku e significa "cibo" o "nutrimento") e il carattere 蒔 (si legge maki e significa "seminare" o "piantare"). Insieme, i due kanji significano letteralmente "seminare cibo" o "nutrimento piantato", che si riferisce al fatto che il glutine di riso viene coltivato come una pianta e poi schiacciato per creare il mochi.

I mochi giapponesi sono un tipo di dolce tradizionale giapponese realizzato con glutine di riso (chiamato mochigome). Vengono preparati facendo bollire il glutine di riso in acqua e poi schiacciandolo fino a ottenere una pasta morbida e malleabile. La pasta viene quindi modellata a mano in forme rotonde o quadrate, a volte farcita con ripieni dolci come fagioli di azuki o pasta di nocciole. La lettura di mochi (餅) deriva dal verbo giapponese motsu, che significa "pestare" o "schiacciare". Quindi, mochi si riferisce al processo di schiacciamento del glutine di riso per ottenere la pasta.

Il Giappone ha una ricca tradizione di fiabe e leggende, molte delle quali sono state tramandate di generazione in generazione per via orale. Una storia popolare giapponese è quella del coniglio sulla Luna. Secondo la leggenda, molto tempo fa un gruppo di conigli viveva sulla Luna. Erano abili nel preparare il mochi, infatti spesso pestavano il riso con le zampe per trasformarlo nel dolce morbido e appiccicoso oltre che gustoso. Un giorno, una volpe arrivò sulla luna e chiese ai conigli di preparargli dei mochi. I conigli accettarono e cominciarono a pestare il riso. Tuttavia, la volpe era avida e voleva mangiare tutto il mochi. Così, mentre i conigli erano impegnati a pestare il riso, la volpe afferrò i mochi già pronti e scappò via.

I conigli erano molto arrabbiati e decisero di inseguire la volpe per riprendersi i loro mochi. Corsero e corsero e alla fine raggiunsero la volpe. Ma l'animale era intelligente e riuscì a ingannare i conigli e a scappare di nuovo. I conigli furono colti di sorpresa e ci rimasero molto male ma non si arresero: erano infatti determinati a riprendersi il loro mochi. Ricominciarono quindi a inseguire la volpe e alla fine la catturarono di nuovo. Questa volta, infatti, i conigli riuscirono a superare in astuzia la volpe e a riprendersi il loro mochi.

La leggenda dei conigli sulla Luna è un racconto popolare, spesso utilizzato per insegnare ai bambini l'importanza della cooperazione e della perseveranza. La storia è stata anche fonte di ispirazione per molte opere d'arte e letteratura e continua a essere una parte amata della cultura popolare giapponese.

I mochi vengono tradizionalmente consumati durante il capodanno giapponese (chiamato oshogatsu, お正月) e in altre occasioni speciali. Che poi è il motivo per il quale ne parlo il primo dell'anno.

Oggi, i mochi sono disponibili in molti gusti e forme diverse e sono popolari in tutto il Paese come dolce tradizionale. Quelli più buoni però si trovano solo sulla Luna.


Italiana

Fine corsa per Immuni (opens new window). L'app, nata operativamente il 15 giugno 2020, da oggi primo gennaio 2023 non è più scaricabile: le applicazioni già scaricate sui telefoni non si possono più utilizzare per ottenere nuovi “green pass”, cioè le Certificazioni verdi Covid-19, ma è possibile conservare quelli già acquisiti. I green pass si possono invece ancora scaricare sull’app IO, sul Fascicolo Sanitario Elettronico oppure direttamente sul sito dedicato. Io continuo ad avere una cartellina sul telefono con dodici o tredici app diverse della PA, più quella per lo Spid.

La scrittura è una terapia. I benefici di lavorare con le parole su fogli di carta fisici o virtuali sono enormi. Ma bisogna sapere come fare (opens new window). Bisogna imparare a scrivere a se stessi. Però è meraviglioso.

Lo sapevate che uno degli investimenti più sicuri pare che sia il Lego? Lo sostiene Il Post (opens new window) con questo articolo che spiega in maniera un po' furba le dinamiche (sono consigli per gli investimenti, non una ricognizione di un mercato, ma vabbé, non credo ci siano conflitti di interesse). Per fare un esempio, NPR racconta perché le Hot Wheels (le macchinine giocattolo, avete presente?) sono uno dei giochi più a prova di inflazione (opens new window) nella storia degli Usa. È un altro approccio, direi. Invece, sempre sul Post (opens new window) la lista di chi non c'è più nel 2022.

Infine, Fumettologica ha fatto un po' di conti (opens new window) per vedere quali sono stati gli articoli più letti sul sito del portale del fumetto (e non solo) più amato in Italia nel corso del 2022. Ebbene, il vostro qui presente ne ha scritte ben cinque (opens new window), pensa te.


Multimedia

Erano i "Fish Years", gli anni in cui il frontman e cantante dei Marillion era Fish. E sono stati anni indimenticabili. Questo concerto del 1984 (opens new window) per BBC Sight and Sound, è pazzesco. Un anno dopo, in concerto all'Arena Puccini di Bologna (opens new window).

L'unica fabbrica coreana di produzione di ellepi: dischi di vinile (opens new window) che realizza cosine un po' più sofisticate di quelle che potete vedere ad esempio da questo impianto (opens new window) o magari da quello italiano (opens new window).

Una volta tanto un video di retrocomputing nientedimeno che sulla Commodore (opens new window) fatto tutto in italiano.

Visto che sopra si parla di investimenti in Lego, perché invece non tritarli per farci una bella chitarra (opens new window)? È un po' che non metto qualche video di questo artista unico che realizza chitarre con i materiali più strani. È un buon inizio del 2023, no?


Tsundoku

Immagini di cristallo (opens new window) scritto negli anni Trenta da Yasunari Kawabata è un libro strano. Questi cinque racconti giovanili rivelano già lo stile nitido e sensuale dello scrittore giapponese. Soprattutto troviamo in queste pagine una descrizione unica della femminilità: Kawabata sa cogliere la rete dei gesti, degli sguardi e dei turbamenti che esprimono il desiderio. Pervasi di un erotismo a volte sottile e diffuso, a volte cupo e violento, questi racconti sono un appassionato omaggio alla donna, o meglio, al suo corpo, al suo enigma affascinante e ossessivo.

Nelle Figlie di Brooklyn (opens new window) di Jacqueline Woodson si ritrova la grazia infantile con cui si esce di casa per la prima volta per guardare il mondo. New York, estate del '73. August ha otto anni quando, con il padre e il fratello, si trasferisce dal Tennessee a Brooklyn per cominciare una nuova vita. Lì scopre la potenza e il conforto dell'amicizia femminile, affrontando di petto il passaggio dall'adolescenza in direzione dell'età adulta. Più di vent'anni dopo, August ripercorre con coraggio e gentilezza quegli anni, trovando nel ricordo la strada per prendersi cura della se stessa bambina.

Lo Schiaccianoci (opens new window) di E.T.A. Hoffmann è uno di quei libri che ogni anno tornano fuori. È uno dei miti fondanti del Natale, l'immaginario di una parte di noi; non tanto il mio, però capisco chi si sente legato, anche perché è una gran lettura.

Aforismi (opens new window) di Oscar Wilde è uno di quei libri che ti fanno sentire la mancanza del suo autore. Che anima meravigliosa, complessa, ricca e difficile che era quell'uomo. Chissà quali conversazioni potremmo avere oggi, cosa potremmo ascoltare e cosa ancora leggere.


Coffee break

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Al-Khwarizmi

Questo è quel momento dell'anno in cui viene voglia di fare e imparare cose nuove. Quale momento migliore allora che questa guida al terminale, alla console e alla shell (opens new window)?

Oppure, perché non imparare 26 linguaggi di programmazione in 25 giorni (opens new window)? È un po' un tour de force, ma dice che si può fare. E ha scritto un sacco di articoli. Bello.

Una sorpresa che non mi aspettavo (sennò che sorpresa sarebbe). Obsidian (opens new window) (appunti in markdown su documenti di testo semplice posizionati sul file system) ha tirato fuori una funzionalità chiamata Canvas (opens new window) per visualizzare le idee. Ovviamente non sono documenti markdown, ma qualcosa di più sofisticato. Però l'apertura rimane: è un modo diverso di vedere i propri dati e le proprie idee, oltre ai propri documenti. Intanto, c'è chi ha deciso che l'unico modo di archiviare e organizzare il proprio sapere (opens new window) è quello delle cartelle su un file system (gli do ragione). Invece, quest'altro nega che si possano organizzare le proprie informazioni personali (opens new window) usando il testo semplice. E c'è anche quello che, per farsi male, ha deciso di provare a vivere facendo tutto da dentro Emacs (opens new window). Gente estrema, come quest'altro tipo che ha un nuovo iPad Air (opens new window) e usa lo schermo completamente vuoto, ha messo tutto nel dock (ma è un influencer che fa articoli per farsi cliccare).

Un pizzico di Javascript e un minisito web portatile, che potete anche mettere in una chiavetta, diventa il contenitore dei vostri segreti. Lo potete "aprire" con la password e un browser relativamente recente, dato che usa le API per la Web Cryptography. Forte. Qui c'è la sua storia: si chiama Portable Secret (opens new window).

Ci credereste che c'è chi ha raggiunto il Vim Nirvana (opens new window), la pace interiore dell'editor più tosto del pianeta? Sul serio. Ci sono tutti i suoi plugin.


Beata solitudo
Beata solitudo ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Nel 2016 Paul Graham, un autore al quale sono legato per vari motivi (è suo il primo libro (opens new window) generato dalla cultura della Silicon Valley che abbia mai letto) scrisse uno dei suoi essays (opens new window) più interessanti: La vita è breve (opens new window):

La vita è breve, come tutti sanno. Quando ero bambino mi chiedevo sempre questo. La vita è davvero breve o ci lamentiamo davvero della sua limitatezza? Saremmo altrettanto propensi a pensare che la vita sia breve se vivessimo 10 volte più a lungo? Poiché non sembrava esserci un modo per rispondere a questa domanda, ho smesso di chiedermelo. Poi ho avuto dei figli. Questo mi ha dato un modo per rispondere alla domanda, e la risposta è che la vita è davvero breve.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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