[Mostly Weekly ~198]

‌La cartolina di Mostly Weekly e altre amenità


A cura di Antonio Dini
Numero 198 ~ 18 dicembre 2022

Mostly Happy New Year

Benvenuti su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta. Questa newsletter è gratuita. Nessun paywall, non c’è bisogno di pagare, la potete leggere tutti, perché penso che sia meglio così. E a permetterlo e farmi andare avanti sono i lettori e le lettrici che mi mandano un segnale: una piccola donazione su PayPal (opens new window) formato amici e parenti (è una donazione, dopotutto).

Allora, vuoi dare una mano anche tu? È una buona cosa, pensaci.

Nel frattempo, per renderla ancora più buona, ecco qua la cartolina di auguri per l'anno nuovo. Anzi, quattro diverse. Tutti quelli che nel vorranno fare una donazione amici e parenti di almeno 10 euro (opens new window), indicando il loro nome e indirizzo, riceveranno a stretto giro, come si dice, una cartolina di "Auguri di buon anno per lo più felice" creata da me medesimo. L'invio finisce con la fine dell'anno.

Mostly Happy New Year perché, come diceva Socrate, non bisogna esagerare nella gioia quando ci va bene, né nella tristezza quando ci va male, poiché entrambe le cose sono controproducenti per la nostra serenità e per la nostra capacità di ragionare. Quindi Mostly Happy New Year è l'augurio di tanta atarassia per tutti, ovvero tanta serenità d'animo che deriva dall'equilibrio tra le emozioni positive e negative. Che però non potevo mica dirlo così: Auguri di un buon anno atarassico a tutti; non suona per niente bene. Invece, meglio restare in brand con un bel Mostly, no?

E l'anno prossimo il libro, promesso! Che se lo facevo adesso, tutto di fretta, non veniva bene come invece merita.

Come al solito, ricordate che l'archivio di Mostly Weekly è qui.

E intanto, buona lettura.


Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi
– Monica Vitti



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Editoriale

Una cosa bella del capitalismo, quello bello tosto e liberista, è che tutto sommato puoi prevedere come andrà a finire. È una macchina automatica che si basa sull'estrazione del massimo valore possibile da un contesto spesso complesso (viene definito in modo multidimensionale e all'inizio non è intuitivo capire cosa stia succedendo) e poi, quando rimane solo il guscio vuoto, si passa ad altro. Prendete lo streaming, ad esempio. Netflix ha trasformato completamente il modello televisivo, l'uso di internet (anche il tipo di infrastrutture che le persone vogliono a casa: "una connessione adatta allo streaming") e il rapporto tra televisione e cinema. Pompando soldi dal niente, perché prima quel mercato non esisteva. Eccitante, tanto che ha attirato l'attenzione di molti altri. Dopodiché questi altri ci si sono buttati a pesce. È nata la guerra degli streaming: Amazon, Apple, Disney, i broadcaster americani, la stessa Paramount. Abbiamo qualche streamer europeo, anche nostrano (Chili, ad esempio). E adesso? La festa a quanto pare è finita (opens new window). L'orgia dei contenuti è arrivata a saturazione, il costo per gli utenti elevato, i tentativi per conquistarli sono diventati sempre più esplosivi e lunari (Warrior Nun (opens new window), ad esempio) molte produzioni hanno saltato lo squalo. Più volte. È tempo di passare ad altro? Pare di sì.

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La cartolina di Mostly Weekly
La cartolina di Mostly Weekly ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Una indagine interessante su un profilo molto particolare. Gli sforzi delle nonne argentine hanno trasformato la scienza forense e il modo in cui essa identifica i morti. In India, tuttavia, l'approccio ufficiale deve ancora recuperare terreno. In nessun momento questo è più evidente che durante i disastri naturali (opens new window).

Che film volete guardare, stasera? Ho recensito Avatar 2 (opens new window), ma c'è ovviamente molto altro. Al cinema infatti c'è, e c'è sempre stato, molto di più che film d'azione spettacolari, thriller e storie d'amore piacevoli. Non che ci sia necessariamente qualcosa di sbagliato in questi film (ci sono esempi eccellenti, terribili e mediocri di ogni tipo di film) e non dovremmo mai sottovalutare il fascino dell'evasione (opens new window).

Non li ho potuti girare tutti (ancora) ma qualcosa ho visto. Quest'articolo mette in fila i grandi bazaar della tecnologia (opens new window): a Hong Kong, Tokyo, Taipei, Saõ Paolo, Jakarta, Lagos, Città del Messico, Bengaluru, e qualche altro. È un articolo fenomenale di Rest of World (opens new window), un sito che sto trovando ogni giorno sempre più interessante. Ad esempio, la storia dei minatori di cripto (opens new window) che sono andati in Libano perché nel Paese, completamente devastato e al collasso, la corrente elettrica (il principale costo per i crypto-miner) nei villaggi vicino alle dighe di montagna costa pochissimo.

Questo tipo di storie apre scenari e fa vedere cose da prospettive diverse. Come la storia sul cemento: il materiale più utilizzato tra i quattro o cinque a disposizione per l'edilizia, che ha definito nel bene e nel male il nostro tempo, e quello che adesso stiamo cominciando a capire che non è più sostenibile (opens new window). Non solo perché lo usiamo troppo e male, ma anche perché procurarsi i materiali necessari alla sua creazione e trasportarli dove serve è devastante per l'ambiente.

Le immagini satellitari del controverso progetto da 500 miliardi di dollari, ottenute in esclusiva da MIT Technology Review (opens new window), fanno impressione. Mostrano che l'enorme cantiere della Linea sta già prendendo forma, correndo dritto come una freccia attraverso il deserto e le montagne dell'Arabia Saudita settentrionale. Il sito, profondo decine di metri in alcuni punti, brulica di centinaia di veicoli da costruzione e probabilmente di migliaia di lavoratori, a loro volta alloggiati in villaggi artificiali e molti precari messi nelle vicinanze. Poi, se uno si domanda perché la gente ci stava quando i faraoni costruivano le piramidi, qui trova la sua risposta.

Nell'anno che sta finendo Jeff Bezos si è lanciato nello spazio, mentre Elon Musk ha finanziato un volo spaziale per un equipaggio fatto da non astronauti. Le collaborazioni spaziali tra enti governativi e privati, tra cui SpaceX di Musk e Blue Origin di Bezos, sono diventate sempre più comuni. Ma con il recente emergere del cosiddetto movimento "New Space", le aziende aerospaziali stanno lavorando per sviluppare un accesso allo spazio a basso costo per tutti, non solo per i miliardari. Qui c'è un bel punto della situazione (opens new window).

La vita e la storia dei Beluga in Alaska (opens new window).

Il Brasile offre al resto del mondo un caso di studio sul perché gli investimenti scientifici sono importanti (opens new window), e sulle conseguenze che si hanno quando vengono privati della loro importanza. Soprattutto con Lula presidente, nel periodo 2003-2014 c'era stata una serie di investimenti e l'esplosione del settore della ricerca. Bolsonaro, venuto dopo, ha fatto tagli importanti ed è seguito un inverno della ricerca a cui poi adesso, forse, il nuovo turno di Lula metterà fine. In questo modo si capisce chiaramente come fa a crescere e fiorire la cultura sociale anti-scientifica. Chissà che magari non faccia riflettere anche da noi sull'importanza degli investimenti nella ricerca e nella scienza?

Mentre grandi aziende occidentali come H&M, Ikea, Apple e Samsung hanno lasciato la Russia (opens new window) in seguito all'invasione dell'Ucraina, le aziende tecnologiche cinesi stanno riempiendo il vuoto, come riporta il South China Morning Post (opens new window). Conseguenza? I marchi cinesi hanno fatto i due terzi delle vendite di nuovi smartphone in Russia lo scorso aprile, maggio e giugno.

Il figlio di un accademico etiope ucciso durante le violenze in corso nel Paese ha fatto causa contro Meta (opens new window) perché secondo lui (e mica solo lui) il social ha alimentato la violenza e l'odio in tutta l'Africa. Vedremo come va a finire.


Approfondimenti

I chip per computer erano "la droga degli anni '90". E in quegli anni, la Silicon Valley, che stava cambiando radicalmente a causa del boom del personal computing, era il selvaggio West. In questo splendido articolo per The Believer (opens new window) (che è appena uscito con il nuovo numero 140), Natalie So ci riporta a un periodo buio e frenetico della storia della Bay Area: quando la criminalità informatica era in aumento e una nuova generazione di criminalità organizzata, gestita da bande asiatiche come parte di un'operazione di eroina su larga scala, prendeva di mira le aziende per l'hardware, in particolare i microchip. Ma ciò che rende speciale questa storia è l'esplorazione da parte di So della posizione della sua famiglia (e in particolare di sua madre) all'interno della Silicon Valley degli anni Novanta. L'autrice ripercorre le traiettorie dei suoi genitori, immigrati che lavoravano nella tecnologia nella Bay Area prima del boom delle dot-com. Mentre riscopre il passato, è in soggezione nei confronti di sua madre: intelligente, impavida e un'anomalia in una cultura che ritraeva le donne asiatiche americane come docili e passive. In una storia che ha tutto, dal crimine alla storia al memoir, So scopre un capitolo del passato dell'industria informatica che è stato ampiamente dimenticato. "Chi scrive la storia della Silicon Valley?", si chiede So. "E chi ne è escluso?". Questo articolo fa rivivere un periodo fondamentale dell'industria tecnologica della Bay Area, ma soprattutto è un'epica storia di famiglia.

La perfezione è una bugia, ma provate a dirlo a chi ha un nuovo hobby. L'apparato dei desideri (account Instagram monotematici, subreddit, forum di fan) può trasformare un interesse passeggero in un'ossessione totalizzante per il "giocattolo definitivo", un nirvana in cui tutti i sogni sono realizzati. Per alcuni sono le tastiere meccaniche. Per altri, il quilting. Per la comunità che Sasha Frere-Jones esplora in questo reportage (opens new window), sono gli audiofili. O la "mafia delle trombe a triodo", come è noto un loro sottoinsieme. Ma se da un lato c'è molto da sbizzarrirsi con i prezzi a sei cifre dei diffusori e gli scismi carichi di gergo, dall'altro Frere-Jones infila il pezzo con un'onestà emotiva che lo trasforma in qualcosa di speciale. È entrato in questo mondo perché ama la musica e voleva ascoltare la musica che ama nel modo più autentico possibile. I momenti in cui riesce a fare proprio questo, e a rendere l'esperienza con la chiarezza che gli ha dato una lunga carriera come critico musicale, sono quelli che trasformano questo articolo in qualcosa di completamente diverso. Scontate pure gli audiofili quanto volete. Ma se questa storia non vi fa venire voglia di mettere il vostro album preferito su un giradischi e di gettare il vostro smartphone in mare, allora non so cosa dirvi di più.


Yamato

Double feature: Kakejiku (掛軸) e Kakemono (掛物)
Questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese abbiamo a disposizione poco spazio ma ben due parole che descrivono il modo con il quale le immagini vengono portate nelle case. In Giappone, le immagini orizzontali vengono chiamate kakejiku (掛軸) e le immagini verticali vengono chiamate kakemono (掛物), due modi per dire "pergamena appesa". Entrambi i tipi di immagini vengono spesso utilizzati come decorazioni per gli interni o come oggetti di culto in templi e santuari.

I kakejiku sono solitamente realizzati su tela o seta e hanno una forma allungata, con un'asta inferiore e un'asta superiore che servono per appenderli a un supporto. Possono essere utilizzati per esporre poesie, incisioni, calligrafie o altre forme d'arte. I kakemono, invece, sono solitamente realizzati su carta o tela e hanno una forma verticale. Possono essere utilizzati per esporre dipinti, poesie, incisioni o altre forme d'arte. Spesso vengono utilizzati in occasioni speciali, come matrimoni o festività, o come oggetti di culto in templi e santuari.

Entrambi i tipi di immagini vengono apprezzati in Giappone per la loro bellezza estetica e per il loro valore simbolico. Sono spesso utilizzati per decorare gli interni delle case e dei locali pubblici, e vengono trattati con rispetto e cura. Soprattutto, ed è questa la cosa profondamente aliena rispetto alla nostra sensibilità, vengono esposti e poi ritirati. Sono cioè immagini provvisorie. E questa idea dell'esposizione non permanente, volatile, cangiante, che si adatta a momenti diversi della vita e del tempo che scorre, è all'opposto della nostra ansia di costruire case e chiese con i materiali più permanenti che possiamo immaginare e congelare i loro contenuti storicizzandoli.

Se ci pensate, questa è la capacità del Giappone di vivere la transitorietà abbracciandola e portandola avanti non come un monumento più resistente del tempo stesso ma come una fiammella da passare da una generazione all'altra. Ogni generazione è libera di reinterpretare le cose, svilupparle e modificarle nel rispetto di una tradizione che deve essere imparata per poter essere rispettata. A differenza della nostra tradizione che è fatta di oggetti indistruttibili, millenari, che resistono a noi stessi, spesso immemori delle case, dei monumenti e delle città che abitiamo. Il senso delle cose nella mente delle persone anziché negli oggetti attorno a loro.


Italiana

A quanto pare Paolo Attivissimo si è arrabbiato con Repubblica e il Corriere con una caduta di stile un po' grillina (manca solo il vaffa! alla fine). "Fusione nucleare, le minchiate incredibili scritte da Repubblica e dal Corriere. Non c’è altro modo sincero di definirle. E questi vorrebbero farsi pagare per informarci (opens new window)"

Hayao Miyazaki aveva detto che smetteva e invece ha ancora un nuovo film d'animazione in uscita: il 14 luglio 2023 nelle sale giapponesi ci sarà Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka (opens new window), che ha il titolo provvisorio ufficiale in inglese How Do Yo Live?. Il romanzo è di un bel po' di tempo fa: pubblicato nel 1937 dallo scrittore e giornalista giapponese Genzaburo Yoshino (1899-1981), un intellettuale progressista e una delle figure più rappresentative del periodo Showa, racconta il complicato rapporto di un ragazzo con suo zio ma è in realtà un inno contro il fascismo e alla pace. È un classico romanzo di formazione molto popolare in Giappone, ed è già stato tradotto in Italia da Kappalab con E voi come vivrete? (opens new window)

Una risposta di Cazzullo a una lettera che spiega chi era Margherita Sarfatti. Parziale ma interessante (opens new window).

Il Frecciarossa che va in Francia a quanto pare è un successo (opens new window): Trenitalia ha venduto un milione di biglietti in un anno.


Multimedia

Gli aeroporti nel mondo sono identificati da un codice di tre lettere. Che non ha senso, semplicemente. Qui un video lo spiega e insegna un po' di altre cose sull'argomento (opens new window).

Volete un nuovo hobby? Creare stagni artificiali (opens new window) per studiare le specie animali (uccelli, insetti eccetera). Su YouTube c'è veramente tutto. Affascinante.

Vi mancano i video con i tutorial e i consigli d'uso di Vim? Lo so che vi mancano. Eccone uno nuovo nuovo (opens new window) che è una bomba. Lavorare su centinaia di Pdf zippati in un unico file zip senza scompattare niente.

Ogni tanto, senza un particolare motivo, mi torna in mente Riders of the storm (opens new window) dei Doors, questo è il making of.


Tsundoku

Una trilogia. Scritta da José Frèches e pubblicata in Italia da Cairo Publishing ma solo in parte. Nato nel 1950 a Dax, in Aquitania, Frèches è uno scrittore francese di romanzi storici ambientati in Cina. La sua seconda trilogia L'imperatrice della seta è ambientata nella Cina medievale durante la dinastia Tang. Narra la storia dell'imperatore Gaozong, terzo imperatore Tang, e della sua importante e ambiziosa moglie Wu Zetian che, dopo la sua morte, divenne virtualmente la sovrana del Paese e l'unica imperatrice regnante nella storia della Cina. I tre romanzi sono più maturi rispetto alla prima trilogia (ambientata durante il periodo degli Stati Combattenti nella Cina disunita) ma forse meno ricchi. Comunque, il primo (Le Toite du monde (opens new window)) è disponibile solo in francese, mentre Gli occhi di Buddha (opens new window) e L'usurpatrice (opens new window) ci sono anche in italiano.

Un vecchio libro di Antonio Tabucchi è La testa perduta di Damasceno Monteiro (opens new window), che peraltro non conoscevo. Un truce fatto di sangue. L'inviato di un giornale popolare di nome Firmino. Un avvocato anarchico e metafisico, ossessionato dalla Norma Base, che assomiglia a Charles Laughton. L'antica e affascinante città di Oporto. Un romanzo che sotto le apparenze di un'inchiesta costituisce una riflessione sull'abuso e sulla giustizia. Non male.

È un classico di André Gide: piccolo e potente. La sequestrata di Poitiers (opens new window) è la storia di una donna rinchiusa per venticinque anni in una camera buia, su un letto incrostato di escrementi e residui di cibo, ridotta a un fragile mucchio di ossa, circondata da insetti e da scritte deliranti incise sul muro. Mélanie Bastian venne liberata dalla polizia il 22 maggio 1901 in conseguenza di una denuncia anonima. Il caso giudiziario che ne nacque, le accuse che furono mosse alla madre e al fratello, rispettabili borghesi di provincia, ebbero echi clamorosi per lungo tempo. Gide è una specie di Truman Capote ante litteram, se non fosse che è in realtà un romanzo sull'orrore borghese e della civiltà che questa classe sociale ha creato.

Un libro durissimo e dolcissimo. L'altra figlia (opens new window) di Annie Ernaux (premio Nobel 2022) è una scoperta, come la sua autrice: un libro estremamente fragile e delicato oltre che breve. In un'assolata domenica d'estate una bambina ascolta per caso una conversazione della madre, e la sua vita cambia per sempre: i genitori hanno avuto un'altra figlia, morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse. È una rivelazione che diviene spartiacque di un'infanzia, segna il destino di una donna e di una scrittrice.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti). Aggiungo, ma lo avete già letto sopra, che da qui alla fine dell'anno chi contribuisce con 10 o più euro indicando il proprio nome e indirizzo riceve la mia cartolina di auguri di un buon anno atarassico. Imperdibile.


Al-Khwarizmi

Far contestare una multa per sosta vietata a ChatGPT (opens new window) e vincere. Questo apre un discorso che terrò molto breve: l'AI finalmente sta esplodendo grazie a un esempio che funziona. Ma come funziona la AI, cioè ChatGPT e quindi GPT-3? Eccolo qui, spiegato con un disegnino facile facile (opens new window). Questo qui (opens new window). Invece, se volete una collezione delle migliori spiegazioni che ChatGPT ha dato finora, questo è un buon punto di partenza (opens new window).

Domenica scorsa scrivevo di Byobo (opens new window), che è un gestore e semplificatore di Screen e Tmux. Io preferisco quest'ultimo. Ma come funziona Tmux, se non l'avete mai usato? Ecco qui, spiegato bene (opens new window).

Se vi siete mai chiesti da dove venga il seme da cui è germogliata l'idea del Quantify Self, il movimento per usare la tecnologia come strumento di misura di tutto quel che facciamo, la risposta è semplice: c'è gente come Fogus (opens new window), che ha fatto della raccolta di tutto quel che è successo di importante ogni suo anno un'arte (opens new window).

Se vi viene voglia di fare qualche progetto con Arduino, provate prima a vedere come viene con questa board virtuale (opens new window).


Travel kit
Travel kit ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Web3 is Going Just Great (opens new window) è un progetto di Molly White (opens new window) per tracciare alcuni esempi di come le cose nello spazio tecnologico blockchain/crypto/web3 non stiano effettivamente andando così bene come i suoi sostenitori vorrebbero far credere. La timeline del sito segue gli eventi relativi alle criptovalute e alle tecnologie basate sulla blockchain, a partire dall'inizio del 2021. Il talento e l'ironia di White, riconosciuti da molti (opens new window), sono la cosa migliore del 2022, probabilmente. Ma era facile, dopotutto cosa potrebbe andare male con il web3?




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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Buona domenica!