[Mostly Weekly ~188]

Cucire un nuovo abito per l'umanità e la natura


A cura di Antonio Dini
Numero 188 ~ 9 ottobre 2022

Benvenuti: ecco a voi Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta.

Questa mappa (opens new window) (molto incompleta) del mondo mostra la quantità di carbonio derivante dalla produzione e dal consumo di elettricità in diversi Paesi e regioni. Si può vedere la ripartizione per fonte di ogni Paese. L'Italia è decisamente pessima, sappiatelo. Sono decenni che parliamo della svolta sulle rinnovabili e ci mettiamo dentro soldi pubblici (cioè tasse) ma siamo decisamente pessimi.

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Intanto, buona lettura.


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History is the discovering of the principles of human nature
— David Hume




Editoriale

È finita la pandemia? Torniamo alla normalità? Sul serio? Non torneremo mai alla normalità. Normale non è mai stato niente. La nostra esistenza pre-coronavirus non è mai stata normale, a parte il fatto che abbiamo normalizzato l'avidità, l'iniquità, l'esaurimento, lo sfruttamento, l'estrazione di valore e di senso, la disconnessione, la confusione, la rabbia, l'accaparramento, l'odio e la mancanza di valori e sentimenti. Non dobbiamo desiderare di tornare là. Ci viene data l'opportunità di cucire un nuovo abito. Uno che si adatti a tutta l'umanità e contemporaneamente alla natura. Pensate che dovremmo sprecare questa occasione per l'avidità e la sete di potere di qualcuno? Magari per una nuova guerra? No, sarebbe un tragico errore. Aspettate un attimo...


Finalmente, grazie all'aiutino da casa, sto cominciando a mettere online i miei vecchi libri ormai fuori catalogo. Si comincia con Il mago degli orologi, che andrà online tra qualche ora.

È il primo ed è una versione beta: se avete consigli sull'interfaccia, il colore o il funzionamento del libro online, sono i benvenuti.

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Vanishing points
Vanishing points ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Ammettiamolo: da quando Donald Trump è sceso in campo (sono passati sette anni!) e non c'è stato un solo giorno in cui una mezza notizia su di lui non sia finita in rete. E c'è gente che vive per queste notizie. O che ne ha fatto il suo lavoro. È il caso di Maggie Haberman, la giornalista del New York Times che lo segue da quando era per lo più un personaggio da tabloid locale. "Trump trasforma tutti in attori del suo film personale, che lo vogliano o meno", dice a Olivia Nuzzi in questa super intervista sul New York Magazine (opens new window), parlando della sua vita da giornalista, del motivo per cui il suo nuovo libro Confidence Man (opens new window) dedica tanto materiale all'ascesa a New York del tycoon e di cosa Trump pensi dei suoi critici. "Maggie è semplicemente la migliore in quello che fa", scrive Olivia, "e non c'è opinione contraria che regga a un esame minimamente approfondito. È semplicemente la migliore". Ecco, fermatevi un attimo e chiedetevi, tra Beppe Grillo, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e tutti gli altri: qual è il giornalista italiano che incarna lo spirito di Maggie Haberman? Qual è il migliore in quello che fa? Nessuno, vero? Lo sospettavo. Secondo me questo è uno dei problemi maggiori che abbiamo (ammesso che sia ancora rilevante). Però, senza grandi giornalisti capaci di raccontare le cose, non ci possiamo neanche immaginare di riuscire a uscirne.

Sebbene l'idrogeno pulito abbia prestazioni poco competitive nelle automobili e nel riscaldamento domestico, può rendere altre cose più economiche che mai. L'idrogeno pulito (opens new window) potrebbe contribuire a decarbonizzare il trasporto marittimo, sostituire l'idrogeno sporco nella produzione di prodotti chimici e, cosa più promettente, essere utilizzato per lo stoccaggio di energia a lungo termine. L'idrogeno sembra essere in una fase definita come "curva di apprendimento", simile a quella del solare, dell'eolico, delle batterie e della tecnologia degli elettrolizzatori. Le tecnologie con curve di apprendimento tendono a vincere nel lungo periodo grazie alla diminuzione dei prezzi e all'aumento della capacità.

Un team della Harvard Medical School ha recentemente testato (opens new window) un pancreas bionico che somministra automaticamente l'insulina in uno studio condotto su 219 persone affette da diabete di tipo 1. I risultati suggeriscono che il dispositivo è più efficace delle pompe o delle iniezioni per abbassare i livelli di glucosio. Il dispositivo utilizza un algoritmo di apprendimento adattivo per erogare automaticamente il giusto dosaggio di insulina. Questa funzione elimina la necessità per le persone con diabete di calcolare la quantità di carboidrati che consumano in un pasto.


Yamato

Susanoo (スサノオ)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è in realtà un nome: Susanoo (スサノオ, ma l'ortografia arcaica è Susanowo, スサノヲ). Il fratello più giovane della dea del sole Amaterasu (天照大御神, Amaterasu Ōmikami), è a sua volta una divinità poliedrica con caratteristiche contraddittorie (sia buone che cattive), essendo rappresentato in vari racconti sia come un dio selvaggio e impetuoso associato al mare e alle tempeste, sia come una figura eroica che uccide un serpente mostruoso, sia come una divinità locale legata al raccolto e all'agricoltura.

Fa parte, assieme alla sorella e al figlio (o araldo) Ōkuninushi, di un Pantheon piuttosto antico per la mitologia e tradizione giapponese: è infatti una delle divinità centrali del ciclo mitologico imperiale giapponese riportato nel Kojiki (712 dopo Cristo) e nel Nihon Shoki (720 dopo Cristo). Uno dei rapporti per conoscere la vita delle singole province (fudoki, 風土記)) commissionati dalla corte imperiale nello stesso periodo in cui furono scritti questi testi, quello della provincia di Izumo (l'attuale prefettura di Shimane) nel Giappone occidentale, contiene anche una serie di brevi leggende riguardanti Susanoo e i suoi figli, suggerendo un legame tra il dio e questa regione.

La cosa interessante, a mio avviso, è la complessità del ruolo di questa figura mitologica. Infatti, dietro ogni storia che è arrivata sino a noi si nascondono particolari e dettagli diversi, esigenze narrative e al tempo stesso sociali che si accorpano e si aggrovigliano. Quanto più è antico un personaggio, quanto più sono numerose, antiche e sfaccettate le storie.

L'immagine di Susanoo che si può ricavare dai vari testi è particolarmente complessa e contraddittoria, cosa che fa immaginare che in realtà nel corso dei secoli si siano combinate e sommate tradizioni diverse e soprattutto le sottostanti esigenze espressive. Nel Kojiki e nello Shoki, Susanoo viene rappresentato prima come un giovane petulante, poi come un cafone imprevedibile e violento che provoca caos e distruzione prima di trasformarsi in un eroe che uccide i mostri dopo essere sceso nel mondo degli uomini, mentre nell'Izumo fudoki è semplicemente una divinità locale apparentemente legata alle risaie, senza che venga menzionato quasi nessuno dei tratti a lui associati nelle mitologie imperiali. A causa della sua natura poliedrica, vari autori hanno avuto cercato di ricostruire profili molto diversi per definire in maniera unitaria le sue origini e il suo carattere originale.

Una delle letture più moderne di Susanoo è quella fatta da Emilia Gadeleva. Secondo la ricercatrice il seme originario della personalità di Susanoo è quello dio della pioggia: più precisamente, un dio associato alla produzione di pioggia. Questa origine spiega la sua associazione con il raccolto e una serie di altri elementi dei miti che lo riguardano e che derivano in ultima analisi dal suo legame con l'acqua piovana. Egli funge quindi da contrasto e da parallelo ad Amaterasu, la dea del sole. Gadeleva riconosce anche degli elementi estranei nel carattere del dio, ipotizzando che i rituali e i concetti relativi alla produzione di pioggia siano stati portati in Giappone nell'antichità dalla penisola coreana, con la figura dello sciamano coreano (susung) che controllava magicamente l'abbondanza di pioggia che alla fine si è trasformata nel giapponese Susanoo, ma allo stesso tempo sottolinea che Susanoo non è completamente un'importazione straniera, ma deve avere radici giapponesi nel suo nucleo.

Secondo Gadeleva, mentre il dio ha certamente subito drastici cambiamenti al momento della sua introduzione nel ciclo del mito imperiale, il personaggio di Susanoo presentava già fin dall'inizio caratteristiche positive e negative, con entrambi gli elementi derivanti dalla sua associazione con la pioggia. Poiché la giusta quantità di acqua piovana era fondamentale per garantire un raccolto abbondante, le calamità causate da piogge troppo abbondanti o troppo scarse (cioè inondazioni, siccità o epidemie) sarebbero state imputate al dio della pioggia per non aver svolto correttamente il suo lavoro. Questo, secondo Gadeleva, è alla base della rappresentazione occasionale di Susanoo in una luce negativa.

Il presunto legame con il susung coreano ha peraltro anche un altro effetto secondario che nella storia è stato piuttosto drammatico: la teoria che collega i coreani a Susanoo e, quindi, ai giapponesi, ha legittimato anche la colonizzazione della penisola coreana da parte del Giappone, secondo gli ideologi dell'imperialismo del trono del Crisantemo.


Italiana

Volevo scrivere una cosa sul rigetto della musica in streaming che parlasse del tema del paradosso della scelta (il "troppa grazia, Sant'Antonio" delle nostre nonne, per intendersi) che è l'altra faccia dell'economia dell'abbondanza e dell'all-you-can-eat. Poi, l'ha scritto Il Post (opens new window). Si vede che avevamo letto lo stesso articolo del Guardian (opens new window).

L'esplosione dei prezzi del gas potrebbe (fatta salva l'ipotesi dell'olocausto nucleare) dare una spinta definitiva alle fonti energetiche rinnovabili da un lato ma soprattutto alla creazione di una cultura e di infrastrutture locali adeguate. Anche per questo, come è ovvio che faccia il giornalismo, si cavalcano le storie virtuose che fino a ieri nessuno si filava neanche di striscio: vedi questa in un paesino del Piemonte (opens new window).

Dalle interviste del Corriere ogni tanto si impara anche qualcosa: il taglio è sempre da rotocalco ma almeno è divertente da leggere (opens new window). Favino mi dà l'idea di avere anni di psicoterapia sulle spalle per mostrare tutta questa consapevolezza strutturata (oppure ha una laurea in psicologia e non lo sapevamo).

L'evoluzione di Signal (opens new window), l'app di messaggistica "giusta", a me pare che stia dando completamente fuori di barta. Ma vedremo.


Multimedia

Arriva il film di Super Mario Bros e, dal trailer (opens new window), promette grandi cose.

Roberto Benigni da non perdere! Strepitoso episodio tratto da Tu mi Turbi (opens new window). In Banca per chiedere un prestito di cento milioni per l'acquisto di una casa. dallo staccare l'assegno ai Bot e Cct è la parodia di una serie di paradossi che sono propri del sistema della finanza mondiale.

William Shatner ha scritto un (nuovo) libro e la CBS lo ha intervistato in un programma di intrattenimento del mattino (opens new window). Tanta roba, quell'uomo a 91 anni non si ferma più. "Qual è il messaggio del libro? Compra anche il prossimo!".

Già che siamo ai video su Twitter: otto punti per la digitorpressione che fanno un gran bene (opens new window) (pare).

A Tokyo, dove sarebbe proprio l'ora di tornare, c'è questo clamoroso museo dell'orologio fatto da Seiko: tanta roba (opens new window).

Se siete interessati a vedere come si recensisce sul serio un Apple Watch Ultra, non dovete cercare giornalisti di settore, ma sviluppatori che fanno amano camminare in montagna. David Smith, ad esempio, ha girato questo video (opens new window) con iPhone 14 Pro per recensire il nuovo Ultra (opens new window) comparandolo al suo Serie 7 e a un orologio tecnico per attività outdoor. Tra l'altro, ci dobbiamo ricordare un'altra cosa. Quella in cui viviamo è un'epoca meravigliosa, in cui tutti possiamo girare e montare i nostri piccoli documentari personali come questo. La recensione dura poco più di mezz'ora e mi sono goduto ogni momento delle montagne scozzesi. Prendete una bibita, i pop-corn, mettetevi comodi e guardatelo anche voi.

Infine, l'orologio metronomo di Seiko (opens new window) è una cosa completamente fuori di zucca: non lo comprerei mai ma ho difficoltà a smettere di guardarlo.


Tsundoku

La settimana scorsa Raffaele La Capria avrebbe compiuto cento anni. Cent'anni di impazienza (opens new window) è il libro di Minimum Fax con prefazione di Emanuele Trevi: «Questa edizione di un libro tanto prezioso per la comprensione della sua opera, che avrebbe dovuto stare vicino alla torta di compleanno, esce postuma. E ci fa toccare con mano il dono più grande della sua prosa, quella naturalezza che ci dà l'illusione confortante di sentire, mentre leggiamo, la voce dell'autore».

Guia Soncini continua a partorire libri uno più graffiante dell'altro: questo nuovo I mariti delle altre (opens new window), ad esempio, promette di far scintille da incendio boschivo.

Con questo libro intitolato VVV. Vestire Viaggiare Vivere (opens new window), Massimo Piombo fa un'operazione interessante: cerca di passare dall'essere una specie di influencer/opinionista a un ruolo chiave di maître à penser che tocca anche il modo con il quale si viaggia, si veste, in generale si vive. Non solo non lo leggo, ma non lo compro neanche per tenerlo sul comodino. Però ve lo segnalo perché, beh, bisogna sapere cosa succede là, fuori dalla nostra bolla.

Giulia Pompili e Valerio Valentini hanno scritto un libro sulle sbandate russo-cinesi della politica italiana. Serve a capire quanto siano diverse le strategie di Mosca e di Pechino, ma parallele, e quasi sempre con un obiettivo comune: rafforzare la propria presenza nella politica di paesi stranieri perché lavori alla destabilizzazione. La Russia cerca la gloria, la Cina vuole la dipendenza economica. Esce la prossima settimana, mi sembra molto interessante, si intitola Al cuore dell'Italia (opens new window).

Potevo metterlo nella sezione tech ma sta bene anche qui. Questo libro (opens new window) spiega tutto, ma proprio tutto (opens new window), quel che dovete sapere su cosa sono e come funzionano le IaC, Infrastructure as Code. È bello lungo (più di 200 pagine) e lo ha scritto Justin Mitchel, che è uno degli istruttori di Udemy più quotati.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete farlo offrendomi un caffè alla settimana su PayPal (opens new window) (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

Una cosa che tutti voi possessori di Chromebook dovreste fare: abilitare Linux. Si può fare, ha senso farlo, è divertente usarlo Qui c'è un po' di contesto e spiegazione (opens new window). È facile, non preoccupatevi.

Open Source e Digital Dexterity (opens new window): le soluzioni software presso la biblioteca della Auckland University of Technology stanno cambiando il modo con cui usare l'informatica nell'istituzione e nella vita di chi ci lavora o ci studia. Da noi l'onda del software libero per la PA, dopo una partenza importante anni fa, si è un po' fermata, proprio nel momento sbagliato.

Tra l'altro, c'è da fare un altro discorso. I bambini non sono "nativi digitali", non nel senso che hanno subito una mutazione genetica e sanno usare il computer come dei ninja o dei NewType. No, solo alcuni. E bisogna dire che esiste anche un modo diverso di pensare l'interfaccia informatica per un bambino: questo tizio ha fatto crescere i suoi figli a latte e riga di comando (opens new window), e loro sì che hanno sviluppato qualità interessanti che sembravano perdute per sempre. Si sono trasformati in quei signori pancioni di sessant'anni con la barba lunghissima e giubbotti di pelle coi chiodi sopra la maglietta degli Iron Maiden che nella vita facevano i sistemisti e gli amministratori di sistema Unix ma che adesso si sono estinti per via del cloud. (Sarebbe fichissimo fare una maglietta con il ritratto di uno di questi personaggi a metà tra un hipster californiano e un gentiluomo vittoriano che dice "We Want You To FreeBSD").

La stessa cosa funziona anche per le persone anziane: la signora che usa Linux da vent'anni (opens new window), ad esempio.

Un po' di programmi da linea di comando (opens new window) per Linux/Unix (la maggior parte vanno anche su macOS con brew) per il tempo libero e il divertimento.

Tutto, ma proprio tutto per gestire la contabilità di qualsiasi cosa, anche a livello personale, usando documenti di testo semplice: sono decine di app e plugin (opens new window) quasi tutti gratuiti. Perché non serve lo strumento più nuovo, ma quello più efficace.

Se ci incuriosiscono gli strumenti per fare editing di testo, cosa meglio di questo corso spettacolare? Learn Enough Text Editor to Be Dangerous (opens new window) che poi vi verrà voglia di comprare. Non c'è solo Vim, ma è comunque il re del pollaio in questo contesto.

Infine, c'è una gag ricorrente che utilizza come criterio l'incapacità di moltissima gente di sapere come uscire da Vim. C'è più di un modo, in realtà. E addirittura molti modi, in realtà. C'è chi si sta divertendo a raccoglierli (opens new window). Di cosa parlo? Ma ovviamente di come si fa a uscire da Vim. Ad esempio:

:!ps axuw | grep vim | grep -v grep | awk '{print $2}' | xargs kill -9"


Apple Park
Apple Park ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Recentemente parlavo con un amico e gli spiegavo che quest'inverno ho un'agenda sistematicamente piena, al punto che è difficile pianificare qualsiasi viaggio ad esempio per vacanza o per andare a trovare la mia famiglia. La sua risposta è stata invece che il suo lavoro gli offre la possibilità di "comprare più tempo libero": può ottenere ferie annuali aggiuntive sacrificando una certa quantità di stipendio. Quando l'ha detto lì per lì mi è sembrato strano o addirittura non molto sano. Quantifica in modo netto la vita al di fuori del lavoro attraverso un numero specifico e mette letteralmente un prezzo per stare con chi ami: vuoi passare più tempo con i tuoi genitori anziani? Ti costerà x euro al giorno!

Riflettendoci meglio, sembra meno strano. Quasi tutti i lavori sono essenzialmente uno scambio tra tempo e denaro. Il mio reddito attuale è inferiore a quello di un tempo perché ho intenzionalmente barattato il reddito con più tempo libero. Il costo di "un giorno libero" è solo un po' più difficile da quantificare perché sono un lavoratore autonomo, ma esiste. Nel suo articolo sulla religione del lavoro (opens new window), Derek Thompson spiega che "il lavoro non è il prodotto della vita, ma la sua moneta. Ciò che scegliamo di comprare con esso è il progetto finale della vita". Uso con riluttanza il linguaggio economico per giustificare o descrivere la vita al di fuori del lavoro ma, se c'è una cosa in cui vale la pena investire, secondo me è decisamente il tempo extra con le persone che amiamo.

Quanti soldi e lavoro avete speso per avere il tempo di stare con chi amate?




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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