[Mostly Weekly ~164]

Anguille giapponesi e altri intoccabili


A cura di Antonio Dini
Numero 164 ~ 24 aprile 2022

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Se dovessi scegliere un trailer per Tsundoku, la mia trasmissione radio sui libri (oltre che rubrica di questa newsletter), penso che questo video (opens new window) di un giovane modellista giapponese che ha creato una libreria in un barattolo sarebbe perfetto (grazie Luca!)

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Intanto, buona lettura.


The drugs of the future will be computers. The computers of the future will be drugs
–– Terrence McKenna



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Editoriale

La fine di un'epoca
A quanto pare l'intoccabile sta per essere toccata. L'anima nera di Zuckerberg, cioè il COO di Meta, Sheryl Sandberg, è sotto indagine interna (opens new window). Meta, infatti, sta cercando di capire se nel 2016 e nel 2019 la Sandberg abbia fatto pressioni sul Daily Mail affinché bloccasse delle storie sul suo fidanzato di allora Bobby Kotick. La storia è assurda: la Sandberg in due momenti diversi ha sparato alzo zero per evitare le uscite di una storia sulla separazione di Kotick dalla precedente fidanzata (di cui non riporto il nome). Le storie sui giornali giravano perché c'erano state voci di molestie, era stata emessa un'ordinanza del tribunale perché Kotick girasse al largo dalla ex e poco altro. Tuttavia, poi è saltato fuori che in realtà era stato solo un diverbio di fine storia e la ex non aveva fatto alcuna denuncia: un rapporto finito male, a quanto pare. Però le ripetute pressioni per insabbiare la storia da parte della Sandberg stanno facendo più danni alla sua reputazione che non la storia stessa. Una strana vicenda, decisamente. Il fatto che sia partita l'indagine interna dà un'idea di quanto l'intoccabile Sandberg non sia più tale.

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In Utero
In Utero ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Problema Taiwan
Taiwan, l'ex Formosa, Taipei, la Repubblica democratica cinese (contrapposta alla Cina continentale, Pechino, Repubblica popolare cinese). È una spina nel fianco di Pechino, certo. È un'isola meravigliosa, sicuramente. La Cina vuole riconquistare il territorio che considera suo (stile Russia-Ucraina, per intendersi). Però in tutto questo c'è un "ma". Adesso Taiwan ha una risorsa tecnologica strategica, cioè la produzione di chip per mezzo mondo grazie a TSMC. E conquistarla sarebbe fondamentale per i cinesi. Perderla, drammatico per tutti. Per questo negli Usa c'è chi suggerisce (opens new window) che si dovrebbe costruire un meccanismo automatico di autodistruzione delle fabbriche di TSMC in caso di attacco cinese (molto temuto (opens new window)) per creare una deterrenza che blocchi le ambizioni di Pechino. Mi sembra un filo rischioso. Le cose che possono succedere in caso di conflitto sono molte e pericolose. Infatti, TSMC prepara la sua prima fabbrica in Giappone (opens new window). Anche perché ora che c'è il congresso del Partito comunista cinese e il super-lockdown anti-covid a Shanghai e in decine di altre città "minori" (per un totale pari alla popolazione degli Stati Uniti (opens new window)) pare che la dirigenza cinese sia preoccupata delle proteste interne e gli scenari siano sostanzialmente due (opens new window): più controllo interno e repressione su dissidenti e sacche di resistenza da un lato e dall'altro una distrazione. Quale? La "liberazione" dei cittadini pro-Cina sulle isole Matsu e Kinmen, che sono attualmente amministrate da Taiwan e sono le più vicine alla costa cinese. Intanto, però, sta riaprendo Hong Kong (opens new window). Infine, ci sono stati un po' di racconti anche sui nostri giornali da parte di italiani a Shanghai durante questo nuovo giro di lockdown. Questo mi pare (opens new window) più ricco e interessante.

Imparare a vivere con l'atomica
I figli della guerra fredda hanno trapiantato nel Dna il concetto dell'orrore per l'atomica. La costante paura che dava l'idea che ci potesse essere una guerra totale e la mutua distruzione Usa-Urss per tacer dell'Europa. Adesso, sia perché le cose sono cambiate, sia perché non c'è più la guerra fredda, sia infine perché, a mio avviso, la propaganda occidentale in questa fase prepara il terreno per uno scontro nucleare su piccola scala, si getta acqua sul fuoco e si spiega che in realtà una bomba atomica o due non è che sia poi tutto questo problema (opens new window). Anzi, magari fa bene all'ambiente.

Housing
Negli Usa la gente sta scappando dalle grandi e costose città e si sta trasferendo in posti di campagna e di montagna che non costano niente. Cioè, quello è un paese bello grosso e c'è terra da vendere, soprattutto nell'interno. Tuttavia, la trasformazione è significativa. Qui un racconto intrigante (opens new window).

Acqua sul fuoco
Come avrete probabilmente letto, il Canada vieta per due anni (opens new window) l'acquisto di case a stranieri. L'obiettivo è tenere calmierato il prezzo delle case ed evitare valutazioni ingiuste. Essendo nato e cresciuto a Firenze (devastata dagli acquisti di stranieri e dalle pratiche di AirB&B) e vivendo a Milano (devastata da una speculazione edilizia per milionari, avviata con malizia dalla giunta Moratti) mi mette molta tristezza la furbizia cieca che porta a rendere invivibili le nostre città per sfruttarle meglio. Spesso le logiche immobiliari vengono da posti lontani che hanno un modo di vivere profondamente diverso. Guardate le ferrovie abbandonate negli Usa (opens new window), ad esempio, che pompano capitali nei fondi che gestiscono fette di speculazione edilizia in Italia. E le zone a Vancouver (opens new window).


Perché l'ossessione di prendere appunti?

Le ragioni di un'ossessione
Soprattutto nel mondo anglosassone, ma sempre più anche per quanto riguarda noi italiani, il tema del "note taking", del prendere appunti, è diventato sempre più popolare. Articoli e post su "software per prendere appunti" e "metodologia per prendere appunti" (oltre ai mix dei due) sono dei classici istantanei. Mi è persino capitato di collaborare a un bel libro sull'arte di organizzare la scrittura online. Insomma, il tema è caldo.

Non fraintendetemi, sono anche io affascinato da tutto questo: in gran parte perché ne sono vittima. Non riesco a contare il numero di app che ho provato o l'emozione quando ne provo una nuova. Di cosa stiamo parlando, allora? Crediamo tutti segretamente di poter essere persone davvero migliori se riusciamo a prendere degli appunti migliori? O siamo solo infinitamente curiosi di sapere cosa fanno tutti gli altri?

Il tema ovviamente è quello del "Second Brain", del secondo cervello. Non si tratta di prendere appunti, insomma, ma si tratta di supportare un cervello che semplicemente non è in grado di trattenere il livello di informazioni con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni.

Anatomia della mente
Il dispositivo migliore per prendere appunti è in realtà un cervello umano potenziato che ha memoria e organizzazione perfette. Ovviamente non esiste. Tuttavia, nel frattempo le app per prendere appunti aiutano con i modi di funzionamento del nostro cervello.

La memoria di lavoro: una pagina di carta o digitale può contenere molte più informazioni di quante una mente possa conservare nella propria memoria di lavoro. Avere un mucchio di informazioni ci aiuta a costruire un modello funzionante senza dover conservare tutte le informazioni mentre lo stiamo costruendo.

L'individuare i modelli: organizzando le informazioni è più facile individuare i modelli.

La memoria a lungo termine: il nostro cervello non è molto bravo a conservare le informazioni a lungo termine. Anche se possiamo fare di conto su internet in senso lato (Google, Wikipedia, altre fonti di conoscenza) l'atto di creare le proprie note è sufficiente per formare alcune connessioni nel proprio cervello in modo che quando si torna a vedere c'è una maggiore familiarità e intuizione associate alle informazioni raccolte.

Poi c'è il discorso dell'organizzazione logica e spaziale delle note: scriverle è solo il punto di partenza, non quello di arrivo. I venditori di app e i video-corsi di auto-aiuto (tipo: "Imparare a prendere note migliori in cinque minuti" e simili) in realtà non entrano nel problema. È come per la pubblicità dei metodi per dimagrire o farsi il fisico: non ti crescono gli addominali con un rivoluzionario esercizio da 5 minuti al giorno. Prendere appunti produttivi e pensare in modo creativo significa passare del tempo con i propri appunti ogni giorno, e non perdere tempo con i software.

La pratica e il suo sistema
Adoro prendere appunti. L'atto di scrivere qualcosa mi dà chiarezza. È simile, per me, a cercare di spiegare qualcosa ad altre persone: richiede una comprensione molto più profonda delle cose. La mente smette di ingannare. Anche se non lo condivido con nessuno, prendere appunti mi aiuta a capire le cose. Rileggo con tempi molto lunghi quello che scrivo, la scrittura stessa è quello che mi fornisce più valore. Anche se può essere utile andare a scavare nell'archivio per capire cosa e come pensassi mesi o anni addietro.

Ho fatto fatica ad arrivare a questo sistema, e in buona parte è frutto di analisi parziali e contraddittorie oltre che alla decisione di sposare il testo semplice. Questo mi permette di usare vari strumenti, perché trovo che tool diversi siano utili per cose diverse. Significa anche che tutto è distribuito, ma per me funziona: è un caos organizzato che mi permette di trovare le cose che voglio quando ne ho bisogno.

Penso che il piacere di prendere appunti derivi dall'idea di conservare tutte le informazioni, di riuscire a trovare un posto dove mettere tutte le proprie cavolate, in un certo senso. Penso che alla maggior parte degli esseri umani piaccia collezionare e organizzare le cose. Le note, in modo simile alle cose da fare, ai segnalibri, alle liste, ecc. sono solo strumenti per cercare di blandire e curare questo bisogno. C'è sicuramente qualche tipo di pensiero magico coinvolto. Abbiamo tutti un genio nascosto che potrebbe essere sbloccato, se solo trovassimo un metodo per mettere insieme tutto quel pasticcio nelle nostre teste nel modo giusto. Dimentichiamo convenientemente che se il 90% di tutto è una schifezza, allora dovrebbe valere anche per i nostri pensieri.

In conclusione (si fa per dire)
Se gli appunti in quanto tali forse sono sopravalutati, quel che non è sopravvalutato è l'atto di "prendere appunti". Il risultato non ha importanza, l'atto stesso sì. È uno strumento di pensiero. Un modo per scaricare molti pensieri dalla testa e lasciare che la mente sia libera di pensare davvero. Se questa cosa ha senso, penso che anche l'ipotesi di avere ambienti ottimizzati non tanto per organizzare, cercare e leggere le note, quanto per prenderle.

Appendice: in pratica
Come scrivevo sopra, si prendono sempre più appunti per motivi diversi. Tornando a parlare di strumenti e metodi, però, qui di seguito alcune cose: innanzitutto la strategia di un programmatore per sviluppare un Second Brain (opens new window) con il testo semplice e un solo, mega-file. È un approccio un po' estremo ma interessante. Un altro invece usa un mix di Obsidian, Evernote e Notion (opens new window). Tra l'altro, Notion è una bella alternativa a PowerPoint (opens new window), casomai vi servisse come idea (ma io preferisco Presenter (opens new window) di iA). Tornando agli appunti: un bel sistema ibrido (opens new window) con computer ma anche carta e penna, perché no? E ancora, c'è margine per un ritorno di Evernote (opens new window), che dopotutto ha inventato tutto o quasi quel che usiamo oggi? Oppure passeremo mesi della nostra vita a traslocare su Obsidian (opens new window)? Alla fine, è un problema di metodo: come spiega nel dettaglio questo articolo su Conceptual Learning e Note-Taking (opens new window). Tra l'altro, imparare a fare i collegamenti è una cosa molto utile anche quando si sta cercando di costruire un serbatoio della conoscenza come il mio Mostly Here.

Alternative per scrivere
C'è un po' di movimento nel mondo delle tastiere. Ogni tanto escono idee interessanti. Dopo anni di tastiere meccaniche come Sacro Graal della scrittura (opens new window), e dopo fregature bellissime come la mia adorata Textblade di Waytools (opens new window) (pagata e mai commercializzata), adesso arrivano le tastiere "strane" come TiPY (opens new window) che si usa con una mano sola ed è naturalmente multilingua (soprattutto se scrivi in tedesco, direi dal layout).


Yamato

Unagi (ウナギ)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è unagi (ウナギ), l'anguilla giapponese d'acqua dolce. Oltre che un pesce è anche un ingrediente caratteristico della cucina giapponese. La variante della ‌anguilla japonica (日本鰻) viene cucinata come carne alla griglia e spesso insaporita con salsa di soia e altri aromi. Questo piatto è il kabayaki (蒲焼), un tipo di unadon (鰻丼), una delle forme più famose di donburi (鰻丼), letteralmente "ciotola di riso all'anguilla". In pratica: l'anguilla alla griglia ricoperta con salsa dolce da appoggiare su un letto di riso caldo in una ciotola. L'unagi viene usata anche per il sushi, che poi è il modo con il quale è più conosciuta in occidente.

L'anguilla è uno dei piatti nazionali giapponese: viene mangiato da quasi mille e trecento anni. Infatti ci sono attestazioni in testi del 713 dopo Cristo: sono i fudoki (風土記), gli antichi resoconti sulla cultura provinciale, la geografia e la tradizione orale noti anche come dizionari geografici locali e presentati agli imperatori per tenerli informati su cosa succede nell'arcipelago. Dentro ci sono piccoli miti, rituali secondari e poesie locali che costituiscono un tesoro di una cultura molto frammentata e orale che altrimenti si sarebbe perduta.

L'anguilla giapponese però adesso è a rischio di estinzione: si è perso il 90% degli esemplari locali e l'importazione dipende fondamentalmente dalla Cina, che fa prezzi molto più elevati. Inoltre, negli ultimi secoli è cambiato il modo di prepararla, con una ricaduta notevole per la cultura giapponese che, come avrete capito a questo punto, è abbastanza tradizionalista e ha problemi a gestire i cambiamenti. Comunque, prima l'anguilla veniva infilzata intera per lungo in uno spiedo, oppure la si tagliava a pezzetti che venivano infilzati singolarmente, per cuocerla sulla fiamma e quindi immergerla in soia o aceto di riso. Adesso, invece, viene tagliata per lungo, gli si toglie la lista e viene sempre infilzata ma spesso anche marinata.

Il modo con il quale viene consumato l'undon è particolare: il piatto è stato inventato 400 anni fa. Nella variante hitsumabushi si ha a che fare con una specialità locale (meibutsu) della città di Nagoya che però è diventato un piatto nazionale. L'unagi viene diviso in quattro porzioni: la prima si mangia sul riso della ciotola, la seconda è coperta di wasabi e cipolle verdi affettate e nori (l'alga usata per i maki e mille altri impieghi), la terza è analoga alla seconda ma si aggiunge un brodo o del tè verde appena preparato, secondo lo stile ochazuke. La quarta è a piacere, scegliendo quello che si è gradito di più fra i tre stili precedenti.

Per il sushi, infine, c'è l'umaki: un maki (rotolo) fatto con una frittata (tamago) sottilissima avvolta molte volte intorno ad un pezzo di unagi. Mi sta venendo fame solo a rileggere quel che ho scritto finora.

Non ci sarebbe altro da dire se non fosse che c'è anche un'altra appendice che mi diverte molto. Nella sesta stagione di Friends, il telefilm americano, in un episodio Ross sostiene che chi come lui ha fatto karate possiede una specie di sesto senso che gli consente di avvertire un pericolo incombente. Questa abilità nascosta secondo Ross si chiama unagi. Da notare che la pronuncia corretta, sia nel telefilm che in giapponese e quindi in italiano è "unaghi", con la "G" dura. Inutile dire che "il sesto senso del karate" si rivela un notevole fallimento per Ross.


Eventuali

CNN+
Warner Bros. Discovery chiuderà CNN+ (opens new window), il nuovo canale digitale a pagamento all news, il prossimo 30 aprile, dopo il suo debutto il 29 marzo. Secondo fonti interne CNN+ aveva circa 150mila abbonati ed era pronta a raggiungere gli obiettivi del primo anno.

Il momento esatto del nostro rincoglionimento
A quanto pare il nostro cervello va giù di brutto dopo i sessanta. Lo dice uno studio su Nature (opens new window) che usa tutti i paroloni giusti per lasciare fuori dalla finestra i poveri giornalisti ignoranti. Mi sento chiamato in causa: saranno le prime avvisaglie dell'effetto rinco?

Materie prime
C'è la possibilità (molto remota) che una missione di recupero riesca a trovare i frammenti di un meteorite schiantatosi contro la Terra nel 2014 che ha una particolarità: viene da fuori il sistema solare. I dati finora erano secretati (opens new window), ma ora che sono diventati accessibili sarà possibile verificarli e magari procedere all'individuazione di quel che resta.

Nudi alla meta
Se ci pensate, torna tutto alla grande. Vi capita mai di guardare gli uccelli quando volano? Basta anche un piccione: dovreste notare il gusto e la fisicità dell'atto del volo. La torsione, la flessione, l'aria che deforma le piume, i muscoli che si contraggono per contrastare e modificare la loro forma. Ci vuole un po' di empatia, immagino, a si può immaginare di percepire anche sul nostro corpo spelacchiato di mammiferi che non sanno volare cosa significhi muoversi nell'aria. Beh, salta fuori (opens new window) che quella potrebbe essere una buona soluzione per un problema notevole: il disorientamento spaziale, che porta a un buon numero di incidenti soprattutto fra i piloti militari. Usare stimoli superficiali sul corpo aiuterebbe a riacquistare la consapevolezza della posizione del proprio corpo nello spazio in pochi attimi.

Certe hype non tramontano mai
Ci risiamo: la propaganda tecnologica. A partire dall'idea di fondo, il messaggio artificiale: tutti vogliamo il volo supersonico commerciale (opens new window). I voli a lungo raggio possono essere distruttivi per chi li fa mentre viaggiare solo per poche ore per trascorrere il fine settimana dall'altra parte del mondo potrebbe cambiare radicalmente l'idea di viaggio. Ora, Lockheed Martin e la NASA hanno trovato la risposta al problema del boom sonico di questi aerei tipo Concorde che gli americani vietarono nel loro spazio aereo, non ce lo dimentichiamo: per questo questo è solo un investimento in marketing per creare consenso e domanda "dal basso". La risposta è un nuovo progetto di aereo supersonico chiamato X-59 con Quiet SuperSonic Technology: dopo mesi di test a terra le prospettive di sviluppo in volo secondo gli analisti sono molto positive.

Plane Spotting
Sono anni che tralascio la mia passione per gli aeroplani (c'è anche una sezione del mio sito dedicata). Però quando leggo articoli come questo (opens new window) mi rendo conto che in realtà sta semplicemente covando sotto le ceneri.

L'inferno dei daltonici
Sono venti anni che i browser, tutti i browser, sono rotti (opens new window). Non riescono a mostrare i colori come dovrebbero. In parte perché non stanno implementando per bene le specifiche SVG, in parte perché c'è una serie di errori storici sul modo con il quale vengono trattate le immagini, i colori, la loro compressione e la loro manipolazione. Un caos magno. Poveri noi daltonici.

Il simbolo della servitù
La Bibbia vieta i tatuaggi e gli ebrei, ma anche in buona parte i cristiani, hanno una cultura religiosa che si oppone ai "marchi sulla pelle". Il motivo del divieto però non è mai stato studiato per bene. Adesso, una nuova analisi (opens new window) che mette nel contesto storico giusto il significato dei tatuaggi, ha fatto più luce sull'argomento. In pratica, nell'Antico Egitto c'era la pratica di marchiare gli schiavi e i prigionieri con un tatuaggio che rappresentava il dio al quale appartenevano (e quindi sacerdoti e tempio). L'importanza storica e simbolica della fuga dall'Egitto degli ebrei, secondo lo studio, è alla base del divieto di tatuaggio contenuto nella Torah perché "simbolo di servitù", quando la storia degli ebrei è una storia di ricerca della libertà.

Sale virtuale
L'invenzione giapponese delle bacchette elettrificate (opens new window) che esaltano la sapidità del cibo in bocca, riducendo il bisogno di metterci effettivamente del sale. Lo scopo è la salute delle persone, ovviamente. "Elettrocuzione" della lingua a parte.

Mixerini
Quelli che hanno fatto i Pocket Operators (opens new window) adesso sono fuori con un altro prodotto (dei vari) cioè un costoso e fighettosissimo mixerino ultraportatile (TX-6) (opens new window) che permette di fare di tutto con praticamente tutto. Fantastico.


Multimedia

Ve lo dico essendo uno che da anni scrive con le penne di Muji e ha un apprezzamento fortissimo per le penne giapponesi, sia dal punto di vista qualitativo che tecnico. Sappiate, dunque, che se vi piace l'argomento questo video sul mondo giapponese dei portamine hi-tech (opens new window) vi farà impazzire.

Undone (opens new window) è una serie tv animata di Prime Video (Amazon). Non sono cartoni animati nel senso tradizionale: la tecnica ricalca le immagini realistiche (praticamente come se fosse ridisegnata su un video) e il tenore è da commedia drammatica. La protagonista è Alma, una ventottenne che vive a San Antonio, in Texas. Sopravvissuta a un incidente d'auto, Alma inizia ad avere una nuova capacità di rapportarsi con il tempo e sviluppa questa sua nuova abilità per tentare di scoprire la verità sulla morte di suo padre. Gli episodi durano mezz'ora e la serie si fa vedere. La prima stagione gioca in spazi narrativi molto stretti ed è più intrigante della seconda.

Diciotto minuti di video non sono pochi ma se amate Mario 64 (e chi non lo ama?) e masticate un po' di concetti relativi a come si programma preparatevi a un tour de force da vero artista: questo ragazzo ha riscritto il gioco (opens new window) migliorandone le prestazioni in maniera spettacolare, praticamente raddoppiate, e aprendo la strada a un mod per rendere Mario 64 multiplayer! Quello che nel 1996 Nintendo non era riuscita a fare (doveva esserci anche Luigi!). Spettacolare ma livello di difficoltà nerd nella fruizione elevato.


Tsundoku

A suo tempo mi era molto piaciuto (opens new window), anche se a rileggerlo adesso non so perché, ma gli manca qualcosa. Comunque, Quei due (opens new window) di Tito Faraci e Silvia Ziche è un bel fumetto sulla destrutturazione di una coppia millennial dentro una Milano-cartolina (la parte dei navigli) che sta cambiando alla velocità della luce. La parte in cui Faraci cattura il cambiamento è la più valida.

Se volete leggere un ottimo fumetto per tutti (da adolescenti a nonni fantasiosi) penso che Bone (opens new window) di Jeff Smith sia la cosa migliore. Anche perché l'edizione italiana (opens new window) è molto buona mentre la serie animata per Netflix è saltata (opens new window), purtroppo.

Rebuilding the Indian (opens new window) è un vecchio libro americano mai tradotto in italiano. Scritto da Fred Haefele, che è un discreto personaggio, l'ho trovato per un caso singolare. È uno dei libri che vengono letti dai personaggi di Friends (per la precisione da Chandler durante la sesta stagione). Product placement, forse, ma anche un libro molto particolare che rende bene l'atmosfera della serie tv. Ah, la Indian Chief del titolo è una moto, e l'autore racconta quando ha deciso di mollare tutto, andare a vivere nel grande nulla americano e ricostruire una moto intanto che faceva il boscaiolo.


Coffee break

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Al-Khwarizmi

Alternative Linux
Registrate in un angolino della vostra mente che pian piano le alternative nel mondo dei portatili si stanno facendo timidamente avanti. Non solo per poter installare Linux (questo più o meno si può già fare, anche se poi bisogna litigare con le parti più proprietarie dell'hardware dei singoli modelli) quanto per comprare hardware fatto a posta. Veri e propri portatili. C'è il Framework (opens new window) del quale si possono scegliere varie componenti (approccio Lego, diciamo: qui le motherboard (opens new window)) e adesso c'è anche lo StarBook (opens new window), che è più "prodotto" (con un design minimalista e prestazioni "giuste" e tanti layout di tastiera però manca l'italiano) e mi pare comunque una figata. Sarebbero da provare. (Oppure potete divertirvi a immaginare il vostro computer (opens new window). O usarne uno estremo (opens new window) da 15 dollari tastiera e scocca inclusa. Altro che Raspberry Pi 400 (opens new window))

Via, più veloci della luce
Misurate mai la vostra connessione? Se lo fate, probabilmente usate Speedtest (opens new window) di Ookla o Fast (opens new window) di Netflix. Però il vostro provider probabilmente bara e quando "riconosce" i pacchetti del test gli dà una priorità facendo sembrare che la vostra connessione sia migliore di quel che è. Provate Speed (opens new window) di Cloudflare: quello non lo fregano.

Trailing slash
Prendete un link simbolico in una directory Unix/Linux. Secondo Posix "Quando il componente finale di un percorso è un collegamento simbolico, lo standard richiede che uno slash finale faccia seguire il collegamento. Questo è il comportamento delle implementazioni storiche. Ad esempio, dati /a/b e /a/b/, se /a/b è un collegamento simbolico a una directory, /a/b si riferisce al collegamento simbolico e /a/b/ si riferisce alla directory a cui cui punta il collegamento simbolico". Apparentemente una differenza da nulla ma che può portare a comportamenti imprevedibili e molto difficili da gestire (differenze di "mv" e "rm" tra Unix/macOS e Linux, per esempio) con impatti anche su Docker. Questo articolo (opens new window) approfondisce il tema del trailing slash alla grande.

Interviste
Ci sono racconti mitologici su interviste leggendarie per essere assunti dai big del tech o anche da software house più piccoline. I colloqui dei programmatori sono una cosa completamente a se stante anche perché si tratta di persone che devono portare un valore enorme in azienda. Dalle domande più interessanti (opens new window) all'approccio "programmatore 1X (opens new window)" basato sull'idea che non serve essere dei fenomeni ma piuttosto saper giocare di squadra a un punto di vista rivoluzionario. E se invece di far scrivere codice chiedessimo ai candidati di leggerlo e commentarlo (opens new window)? Nel senso: il 90% del lavoro è leggere codice, non scriverlo. E come lo leggono, cosa ci capiscono e cosa ci trovano è molto, molto importante. Vi piace come modesta proposta?

Cli reloaded
Un'altra collezione di possibili utility e software per la riga di comando. Sembra quasi una moda: questa collezione (opens new window), in particolare, tira fuori tonnellate di cose note e meno note ma comunque di alto livello: dalla shell fish a fzf passando per i tool con cui gestire ambienti diversi e concorrenti di Python, cioè pyenv, nodenv e rbenv; più varie altre amenità. Si finisce con rivedere un po' sempre la solita roba ma dopotutto, voi come passate le serate domenicali piovose?

A penny for your security
Autenticazione forzata per le API usando OAuth2, spiegata bene (opens new window).

One liners
Come trasformare computazionalmente (opens new window) disegni in disegni con un solo tratto continuo. Era una specialità di Picasso, tra gli altri, il quale si scopre non è l'autore originale della battuta (parafraso) "Non paghi solo le ore del mio lavoro ma gli anni necessari a impararlo".


Traslochi
Traslochi ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Investite TUTTO in NFT
Dovremmo prendere tutti i nostri soldi. Quelli che guadagniamo, quelli che abbiamo in banca, quelli che magari abbiamo messo nel fondo pensione o in piccoli (o grandi, beati voi!) investimenti mobiliari e immobiliari, e usarli per comprare tonnellate virtuali di NFT. Oh yes, quello è il futuro (opens new window). Non siete convinti anche voi? Dopotutto, cosa può andare male? Siamo nell'epoca delle grandi opportunità (opens new window), come insegna anche il modello economico degli unicorni costruito su aziende come Uber (opens new window).




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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