[Mostly Weekly ~155]

Il salto dello squalo


A cura di Antonio Dini
Numero 155 ~ 20 febbraio 2022

Benvenuti. Questo numero di Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta, è come al solito una grande ratatouille (avrei potuto chiamarla così, in effetti) di pezzetti d'informazione critica che spero contribuiscano a fornire qualche spunto di approfondimento, conoscenza, distrazione. Cibo per la mente, traducendo quel che dicono gli americani.

Tutto questo non accade in modo algoritmico o computazionale: sono io che passo le sere dopocena a spulciare la rete, appuntarmi articoli e tweet, e poi metto tutto assieme a manina per far uscire ogni domenica la presente newsletter.

Già che ci siamo, non so se ve l'avevo mai detto, ma Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni. Volendo potete addirittura contribuire. Il modello è concettualmente simile a quello di Wikipedia, del Guardian o del Post: la mia newsletter non ha un paywall così siete tutti liberi di leggerla. Ma se volete contribuire aiutate anche gli altri che non pagano niente a continuare a leggerla. L'obiettivo del 2022 è arrivare a quota 100mila euro. Ahahah, scherzo. Cioè, voi sentitevi liberi. Magari basta anche dare una mano a fare proseliti, mandando una copia di questo link a un amico (ci si iscrive da qui) oppure (io e la mia commercialista preferiremmo) fate quella sostanziosa donazione su PayPal (opens new window) (sezione amici e parenti, please) che avete sempre sognato di fare ma sinora non avevate mai mosso il ditino per farla. Dai che è arrivato il momento.

Un po' di housekeeping: l'archivio di Mostly Weekly lo trovate qui (opens new window).

Infine, fate attenzione: ogni tanto la newsletter finisce nello spam. Se vi siete abbonati ma non vi arriva (e la state leggendo qui su Mostly Here), potreste metterla tra i contatti della vostra rubrica, così non finisce più nello spam. Tuttavia, che ve lo dico a fare: se finisce nello spam mica potete leggere quel che vi ho scritto, no?*

Intanto, buona lettura.


Computers are useless. They can only give you answers
– Pablo Picasso



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Editoriale

Ricerche a vuoto
Se la botta non arriva per la tutela della privacy, arriva per la qualità del prodotto. La qualità, cioè, della ricerca di Google, che sta diminuendo a causa di troppi annunci, SEO e intelligenza artificiale troppo "intelligente" (troppo commerciale?). La conseguenza è che negli Usa e non solo (opens new window) le persone hanno cominciato ad aggiungere "reddit" alle query per ottenere risultati più autentici. Io personalmente uso DuckDuckGo che permette, quando serve una ricerca con Google, di utilizzare indirettamente (e in maniera protetta) il motore di ricerca di Mountain View usando un "!g".

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Enjoying the morning
Enjoying the morning ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Politica
Come si fa a governare la complessità? In altre parole, come si fa a governare l'ingovernabile? Ed è veramente ingovernabile? Se lo chiede Enrico Redaelli (opens new window) cercando di articolare un ragionamento sul senso della politica e del potere.

La grande contaminazione
A proposito di complessità: la pandemia ha creato un enorme "shortage" di componenti elettroniche. In prima battuta i processori, ma la realtà è che sono mancate le componenti per produrli. Il problema tuttavia non è la pandemia, quanto il mercato sul quale agisce: un settore fortemente consolidato e ossessionato dalla logica del just-in-time, nel quale cioè praticamente non esistono scorte, tutto viene prodotto quando serve. In questa situazione, se ad esempio uno dei pochissimi impianti al mondo nel quale si producono SSD, cioè quello giapponese di Western Digital e Kioxia (ex Toshiba) risulta contaminato (opens new window) (ovvero la produzione non è buona perché i chip sono stati rovinati da pulviscolo e simili) non solo si perde un totale di 6,5 Exabyte di memorie, ma il settore non è in grado di supplire, altre scorte non ci sono e il risultato è che i prezzi degli SSD cresceranno di brutto. A danno del prezzo finale dei prodotti tipo computer, tablet e smartphone. La pandemia è solo il soffio di vento che distrugge un castello di carte: il problema non è la pandemia, ma chi ha trasformato un settore resiliente in un filo talmente teso che si spezza solo a guardarlo.

Oltre a noi
Una grande prospettiva sul passato e sul futuro della nostra specie: un articolo secondo il quale dovremmo chiederci (opens new window) se meritiamo il titolo di "Homo sapiens", uomo saggio, considerando la traiettoria in cui siamo. Il nostro dono innato per la narrazione, dice James Cartwright, ha facilitato una coesione sociale senza pari, ma la nostra propensione a raccontare storie che sono totalmente antropocentriche significa che spesso dimentichiamo che non abbiamo raggiunto il nostro successo sulla Terra da soli. Quando siamo in buona, siamo davvero fantastici. Abbiamo creato Internet, ad esempio, che consente a miliardi di persone di condividere informazioni e risorse e di comunicare a distanza di migliaia di chilometri. Ma le reti di funghi microscopici nascoste nel terriccio hanno offerto lo stesso servizio ad alberi e piante per millenni prima ancora che avessimo informazioni da condividere, e sono anche in grado di trasferire acqua e sostanze nutritive. Insomma, forse dovremmo ripensare al nostro "destino manifesto" e rimetterci in scala con tutto il resto dell'universo.

Coppie
Ricordo venti anni fa su un treno di ritorno da Genova con una giovane fidanzata dell'epoca e una coppia di amici più grandi, e lui che più o meno diceva: "Noi nel '68 abbiamo provato tutto, la coppia aperta, la poligamia, la poliandria, il gruppone, l'ascesi, le droghe acceleranti e ritardanti, il sesso libero, l'astinenza. Ma alla fine non siamo riusciti a trovare un'alternativa alla coppia tradizionale, non siamo riusciti a distruggerla". Vent'anni dopo, quando una nuova generazione Y e pezzettini di Z si pongono problemi simili, per di più con una base di liquidità nell'identità che prima mancava (dopotutto nel '68 c'erano anche i film di John Wayne e aveva iniziato Clint Eastwood), è interessante trovare chi propone lo spiegone di come funziona la "non-monogamia etica" (opens new window) (che poi si dice eterogamia e in pratica è la coppia aperta), con le complessità pratiche ed emotive che si porta dietro. Auguri.

Le civiltà fluviali
Storia, economia, gender e l'idea stessa di modernità sono stati tutti plasmati dai percorsi dei grandi fiumi del mondo. Minna Salami spiega (opens new window) come i fiumi riflettano le cose che associamo al potere.

Tab vs spaces
Lode ai troll intelligenti e creativi. Come altro definire uno che pubblica un articolo con tanto di studio scientifico (opens new window) che dice che gli sviluppatori che usano gli spazi anziché la tabulazione guadagnano di più? Un genio. Un genio. E sì, lo ammetto: uso il tab.


Yamato

Mōfu (毛布)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è semplice e anche breve: mōfu (毛布), cioè "lenzuolo" o "copertina". Dove ke (毛) vuol dire pelo o capelli, mentre nuno (布) vuol dire stoffa. Insomma, il pleddino bello caldo, come avrebbero detto entrambe le mie nonne. E la cosa piacevole, mi perdonerete l'ovvietà, è che la mōfu è sia per dormire che per comfort quotidiano che, infine, per vincere lo stress. Insomma, non solo la coperta di Linus, ma anche un semplice plaid da tenere sulle gambe quando nelle sere d'inverno ci si mette sul divano a guardare la televisione, magari mangiando del gelato con la cioccolata o bevendo un latte caldo. È un antidepressivo? Probabilmente. È utile averne uno a portata di mano? Sicuramente. Se volete, quando si ricomincerà a girare in maniera più stabile e quindi magari a prendere anche qualche volo, è possibile applicarsi e portarsi a casa la copertina dell'aereo, ovviamente dopo averla chiesta agli assistenti di volo: Mōfu wa arimasu ka? (毛布はありますか?). Cioè: "Avete una coperta?". Buon volo e, mi raccomando, tenete le gambe bene al caldo.


Eventuali

Mancare il bersaglio
Essere grandi inviati vuol dire anche rischiare di sbagliare clamorosamente il bersaglio: non vedere la rivoluzione che sta scoppiando attorno a te. Per esempio, il grande Ugo Tramballi (opens new window), uno degli inviati storici del giornalismo italiano, era andato a Hong Kong nel 2014 e il suo racconto è tecnicamente perfetto (opens new window), a parte il fatto che non si è accorto che stava montando la Rivoluzione degli ombrelli (opens new window) che poi ha portato alla grande protesta del 2019 (opens new window). Considerando che il lavoro dell'inviato è accorgersi esattamente di quelle cose, diciamo che è un esempio da manuale di come mancare il bersaglio con un tiro tecnicamente perfetto.

Smartphone pinkie
Tempo addietro volevo prendere l'anello che misura i battiti e il movimento (opens new window), ma mi sono trattenuto non solo per il prezzo ma anche per il fastidio di tenere un anello al dito. Sto diventando intollerante all'orologio, nonostante usi cinturini molto morbidi e ben regolabili. Fastidi al polso, alle dita, soprattutto all'anulare e all'articolazione superiore del pollice. Stai a vedere che sto avendo problemi derivanti dal tenere male in mano il telefono (opens new window). Potrebbe essere un vero problema.

Falso d'autore
Questo sistema di intelligenza artificiale (opens new window) genera tonnellate di copertine di romanzi di fantascienza anni Settanta una più bella dell'altra.

Mame
Nella seconda metà degli anni Novanta giocavo molto più di adesso e, da buon utente Apple, ero a corto di giochi per il Mac. A parte le console, la mia scoperta furono gli emulatori, sia di vecchie console che di giochi arcade. Adesso ho perso di vista la scena (un peccato, perché con il Raspberry si possono fare cose egregie). Una nota di nostalgia leggendo che il Mame (opens new window) di Nicola Salmoria (opens new window) (una delle tre persone "eccezionalmente normali" che vorrei intervistare) compie 25 anni (opens new window).

Mr Fantasy
L'hotel Star Wars di Disney è proprio come Westworld: una cosa solo per ricchi. La Disney sta per lanciare l'hotel Star Wars: Galactic Starcruiser, che è pensato per offrire un'avventura interattiva ambientata nel mondo di Star Wars dalla durata di due giorni, che include una stanza a tema Star Wars, cibo a tema Star Wars e attori che aiuteranno nelle missioni durante l'esperienza. Gli ospiti potranno vestirsi con abiti di Star Wars, cosa che di solito non è consentita agli ospiti adulti nei parchi Disney. Il soggiorno di due notti partirà da 4.809 dollari (Vat esclusa) per una cabina entry-level. Nell'articolo (opens new window) è linkato il teaser di 30 secondi all'avventura che dura due giorni. Questi sono veramente fuori di melone.

Take off
Quando pensiamo di andare nello spazio (da bambini era uno dei grandi sogni, no?), probabilmente ci vengono in mente immagini di potenti razzi che decollano da una rampa di lancio. Invece no: una startup sta sviluppando (opens new window) un veicolo spaziale che decolla direttamente da una pista, come un aeroplano, e poi procede verso l'azzurro e oltre.

Social Giraffa
Le giraffe sono state fraintese per tantissimo tempo (anche da me, devo dire, quando ripenso ai viaggi in Sudafrica) e sono socialmente complesse quanto gli elefanti. Almeno, secondo questo studio (opens new window). In passato, infatti, le giraffe sono state descritte come socialmente "distaccate", poco efficaci nella vita di gruppo. Invece, la nuova ricerca suggerisce che questi animali sono stati fraintesi e che in realtà sono una specie molto complessa e sociale. Le giraffe sembrano avere una società matrilineare, con le femmine che mantengono relazioni a lungo termine con altre femmine e la propria prole. I giovani maschi sono talvolta accuditi da altre femmine in una specie di asilo nido. I maschi stanno assieme solo alle loro madri, non alle future compagne. Le nonne giraffe svolgono un ruolo importante nella sopravvivenza dei membri del gruppo familiare allargato, grazie all'esperienza accumulata nel tempo. E questo secondo alcuni ricercatori (opens new window) spiega perché esiste la menopausa per i mammiferi (opens new window): le femmine liberate dalle gravidanze sono le portatrici di competenze sofisticate e sono in grado di istruire i più giovani, passando l'esperienza in modo sociale e non genetico. La menopausa come vantaggio evolutivo, insomma.

La pianta del vaccino
La premessa è sempre quella: non sono un giornalista scientifico con competenze di biologia, chimica o medicina, quindi la prendo così com'è, poi vedete voi. Però, a quel che ho capito, sinora i vaccini venivano coltivati in ambienti biologici particolari che hanno dei limiti. Adesso potrebbe cambiare tutto (opens new window) grazie all'agricoltura molecolare. Questo significa cioè che il prossimo vaccino potrebbe essere commestibile e coltivato in una pianta. L'agricoltura molecolare utilizzerà le piante per sintetizzare farmaci e vaccini. Gli scienziati possono introdurre nuovi composti biochimici nelle cellule vegetali utilizzando l'ingegneria genetica e la biologia sintetica, trasformando le piante in bioreattori monouso. I vaccini prodotti dalle piante e gli anticorpi monoclonali sono molto più potenti di molecole simili prodotte nelle uova di gallina o nei lieviti. Le piante sono economiche da coltivare e resistono alle forme comuni di contaminazione. I farmaci risultanti possono essere conservati in semi o altri componenti di cellule vegetali che possono essere facilmente disidratati per una conservazione a basso costo. Sono in corso diverse sperimentazioni che utilizzano questa tecnologia.

Las Gamification
Da qualche parte c'è anche scritto nei Vangeli: bisogna rimanere bambini nel cuore. E come si fa? Continuando a giocare (opens new window).

Transformation
Pamela Anderson è stata una specie di bambola erotica degli anni Novanta. Per interpretarla (opens new window), Lily James si è letteralmente trasfigurata. Imitazione o evoluzione? Artificiale o semplicemente diversa? Cosa ci vuole per diventare una sex bomb?

The Times They Are A-Changin'
È morto Orlandone (opens new window), il proto della tipografia di Piazza Indipendenza. Ed è un altro segnale che è veramente finita un'epoca.

Tu quoque, Cory
Premetto che la prolificità di Cory Doctorow mi ha sempre colpito e in qualche modo anche messo in imbarazzo. Decine di libri, articoli, post, interventi, podcast, la qualunque insomma. In questo articolo (opens new window) l'attivista, giornalista, scrittore e imprenditore Doctorow (opens new window) spiega meglio il suo sistema per essere così produttivo (oltre a essere caduto nel pentolone della pozione da bambino, voglio dire) e fa ovviamente riferimento al Memex di Vannevar Bush, che poi è il sogno di molti di noi che scrivono prolificamente, tant'è vero che ho chiamato così anche il mio repo di lavoro, quello tutto in markdown che sta su git. Vabbè, vince sempre lui, maledetto Carter. Pardon, Doctorow.


Multimedia

Fatevi un favore e ascoltate i Nightwish, che sono vivi e lottano assieme a noi da trent'anni. In particolare, questo Phantom of the Opera (opens new window) live e il più strutturato The Greatest Show on Earth (with Richard Dawkins) (opens new window). Tanta roba.

Non ascolto podcast (mi annoiano) ma non per questo li evito. Questa intervista (opens new window), che nelle mie aspettative doveva parlare dello sviluppatore che in dieci anni o poco più ha realizzato SerenityOS, è un clamoroso exposé sulla vita tra codice e dipendenze di un giovane programmatore che rimbalza in modo anomico tra Svezia e California, per finire disegnando una traiettoria stranissima che porta, appunto, a creare un intero sistema operativo da zero. È proprio vero che dietro lo schermo e le armature che vediamo quando incontriamo gli altri, si nascondono fragilità inaspettate e forze insospettabili.

Invece, voi ascoltate i podcast? Beh, sappiate che c'è chi lo fa per lavoro. L'obiettivo però è ripulirli (opens new window). Perché, a cento e più anni dall'invenzione della radio, si pone ancora e di nuovo il problema di controllare cosa viene detto.

La censura c'è anche nei videogiochi. A torto o a ragione? L'idea è proteggere l'integrità di una piattaforma, cioè il suo posizionamento commerciale. Nintendo non accetta giochi splatter, per esempio. E adesso Playstation ha fatto censurare varie scene di Martha is Dead (opens new window), videogioco "crudo" fatto da italiani e ambientato in Toscana nel 1944: una donna viene uccisa e la sorella gemella decide di impersonarla per fare giustizia, mentre c'è l'occupazione, i partigiani, i repubblichini, arrivano gli americani e tutto il resto. Qui un videoarticolo (opens new window) con la scena in cui tagliamo via la faccia a una morta.

Potremmo chiamarla "Orchestration for the masses". Sia quel che sia: il documentario su Kubernetes, parte prima (opens new window) e parte seconda (opens new window).

L'altra sera, a cena a casa di amici, guardavo il vecchio Seiko Diver (ultradecennale) dell'amico e mi sono ricordato che è un orologio automatico subacqueo "economico" sul quale avevo messo un post-it con scritto "Cresci bene che ripasso". Beh, spinto dalla curiosità sono andato a vedere e ho scoperto non solo che Seiko ha smesso di produrli nel 2019, ma che sono triplicati i prezzi degli esemplari in circolazione, le mitiche "tartarughe" soprattutto (opens new window) (qui la storia in italiano (opens new window)). E c'è già chi dice che bisognerebbe dimenticarli e andare oltre (opens new window). Mannaggia. Se ne avete uno nel cassetto di cui volete liberarvi, scrivetemi. Però ora che vi ho detto che i prezzi sono triplicati mi sa che mi sono sparato sui piedi. Non ho mai saputo fare gli affari, miseriaccia.


Tsundoku

Uno dei libri più interessanti che ho visto di recente è stato Nature's Metropolis (opens new window) di William Cronon, un ottimo racconto della crescita di Chicago nel XIX secolo come punto di aggregazione tra le risorse naturali dei Grandi Laghi e del Midwest da un lato e dell'industria e consumatori urbani della costa orientale. Il libro segue lo sviluppo dei corsi d'acqua e poi delle ferrovie, del legname, del grano, del ghiaccio e della carne, man mano che vengono trasformati dalle economie di scala e dalla standardizzazione. Soprattutto la standardizzazione e ciò che ora potremmo chiamare industria del packaging.

The Nineties: A Book (opens new window) è il tentativo di un critico musicale e di costume "serio" (sennò sembra uno che scrive di gossip) cioè di Chuck Klosterman, di raccontare il decennio dei Novanta. Un decennio che oggi comincia ad essere lontano e difficile, aspro. Manca di quella luce camp che avevano gli Ottanta, il glamour e le paillettes radical-chic. Invece i Novanta sono gli anni aspri dei Nirvana e del riflusso. Eppure, in tutto questo Klosterman si ingegna e trova il senso (opens new window) del più grande cambiamento di prospettiva non solo nella cultura e società americana, ma anche in quella europea. Nel 2003 Klosterman, che è un provinciale del 1972 trapiantato a New York dove scrive per i soliti grandi giornali, aveva pubblicato un altro libro parecchio interessante, considerato da molti un libro di culto: Sex, Drugs, and Cocoa Puffs (opens new window).


Altre particelle elementari

Decostruire la canzone d'amore
Come e perché funzionano le canzoni d'amore. Dalle prime vampate di romanticismo al crepacuore, alla lussuria e alla perdita della persona amata, la canzone d'amore trasmette emozioni alle parole (e alla musica) rimanendo una parte fondamentale della nostra vita. Tutto spiegato bene qui (opens new window).

Angoli stondati e altre percezioni
Gli angoli arrotondati, stondati, ammorbiditi: sono ovunque nel design. I rettangoli con gli angoli arrotondati sono più facili per gli occhi perché richiedono meno sforzo cognitivo per l'elaborazione visiva. Se da un lato il nostro cervello preferisce gli angoli arrotondati, usarli per tutto non è un buon approccio. Questo articolo (opens new window) discute la scienza alla base del motivo per cui preferiamo gli angoli arrotondati e fornisce alcuni suggerimenti su come usarli in modo efficace.

Mimetismi
Se pensavate che la controcultura fosse scomparsa perché è arrivata internet, pensate meglio. Essa è viva e lotta insieme a noi (opens new window). Ma lontano da Instagram e dagli altri social mainstream.

Storie vecchie e nuove
In questi giorni gira un articolo su Eliminalia (opens new window), l'azienda che ripulisce l'immagine sul web dei ricchi e dei potenti. Beh, avevo scritto una storia molto simile quindici anni fa, pensa te.

Phisique du role
Nel 2001 un private banker di colore, uno dei pochissimi afroamericani in una posizione apicale nel settore finanziario americano, bello come Wesley Snipes e con uno stile di vita epico, venne arrestato per traffico di armi in un'operazione piuttosto spettacolare dell'Fbi. Poi c'è stato l'11 settembre e ce ne siamo dimenticati tutti, la storia è passata in sordina. Il New York Magazine racconta (opens new window) chi è e che cosa ha fatto Kevin Ingram.

La Cia ci controlla
La cosa surreale degli amanti della teoria del complotto è che poi, quando si scopre che cosa viene fatto veramente, non se ne occupano minimamente o devono riscrivere tutto in chiave complottistica. Non vi basata sapere che le grandi agenzie di intelligence spiano i propri e gli altri cittadini (opens new window)? Che poi vuol dire che li intercettano, li contano e li schedano.

Elettrizzante
L'auto elettrica è inevitabile. Il problema non è il se ma il come e il quando. Il problema, cioè, è di trasformazione, cosa che implica un approccio completamente diverso (non stai costruendo da zero ma devi gestire i costi della trasformazione: ci sono dei vincoli che ti fanno prendere strade diverse). Assieme a questo ci sono altri problemi come quello della rete di alimentazione, che è uno degli ostacoli maggiori. I piani infrastrutturali si costruiscono anche con un buon marketing (opens new window), e cosa meglio che dire "Quattro ricariche rapide ogni 50 miglia"?

Un font alla volta
Ci sono dei font che sono più rilassanti di altri per scrivere (come quello con cui sto scrivendo questa newsletter, cioè il font iA Writer Duo) e altri che vanno meglio per il codice. Alcuni fanno più o meno le due cose, come questo MonoLista (opens new window). Non lo uso ma è simpatico.

Restare in contatto
Una vita fa Giovanni Angelici, un amico più anziano che oggi purtroppo non c'è più, mi diceva che a un certo punto la sua carriera di giornalista non era cresciuta ulteriormente anche perché "a differenza dei giovani, non so lavorare di telefono, sono abituato a uscire dalla redazione e ad andare a incontrare le persone". Ok, era veramente anziano già all'epoca (e parliamo oltretutto di vent'anni fa circa) in cui mi diceva questa cosa. i giovani a cui faceva riferimento erano già andati in pensione, per dire. Oggi viviamo in un altro tempo e un'altra galassia, lontana lontana, dove le opportunità per restare in contatto con centinaia di persone sono a tratti una necessità, perché con la pandemia eccetera eccetera. Beh, su internet si trovano tizi fuori di testa al punto giusto come questo che ha creato un metodo per razionalizzare e soprattutto automatizzare con vari livelli di gerarchia operativa le relazioni. A metà dell'articolo sono crollato (opens new window), però se voi arrivate in fondo fatemi sapere se funziona.

Ira Design
Far finta di disegnare a mano. Ira (opens new window) è uno strumento per creare illustrazioni utilizzando gradienti e componenti di schizzi disegnati a mano. È dotato di oltre 200 componenti progettati individualmente e un mix di cinque colori sfumati. Le illustrazioni possono essere scalate a qualsiasi dimensione. Nel sito (opens new window) ci sono esempi di siti web creati utilizzando Ira.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete farlo offrendomi un caffè alla settimana su PayPal (opens new window) (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

Cloudification
Di solito non parlo di fusioni, acquisizioni e cose del genere. Però questa è interessante (opens new window). Akamai, colosso del content delivery (ma anche sicurezza e servizi di edge computing), ha comprato per 900 milioni di dollari (opens new window) Linode, azienda di hosting cloud che si occupa di automazione nel cloud per gli sviluppatori. Questo mi fa pensare che sia in corso una accelerazione nella trasformazione del modo in cui si sviluppa il codice. È iniziata secondo me, insomma, la "cloudificazione" definitiva, cioè il passaggio a una piattaforma di riferimento profondamente diversa. Vi offro un paragone: se Google Docs non ha il pulsante "salva" di Word perché sostanzialmente non serve ("salvataggio continuo"), come pensate che cambierà il modo con il quale viene progettata e realizzata l'architettura del software nel cloud? Ecco, Agile, DevOps (opens new window), CI/CD, Infrastruttura as Code, GitOps e via dicendo. È un nuovo mondo. Akamai, un po' in ritardo ma so dta attrezzando.

Universi non troppo paralleli
Ho sempre seguito con interesse l'evoluzione dei ThinkPad, i computer portatili creati da Ibm e attualmente commercializzati da Lenovo. Ho persino letto un libro sulla loro storia e incontrato a New York i tecnici, designer e dirigenti che li hanno "inventati". Sono macchine iconiche per tanti versi, fortemente orientate al mondo "corporate". Per questo ho letto con curiosità questa valutazione-comparazione (opens new window) che è in realtà una storia di vita con la tecnologia di un appassionato che per dieci anni ha usato sempre e solo ThinkPad. La qualità forse non è più fantascientifica, ma sono sempre gran macchine.

Air M1
Da parecchi mesi utilizzo un MacBook Air M1 accanto al Mac mini M1. La differenza è notevole e non è tutta imputabile alla differente scelta di memoria Ram. Il mini ha 16 GB mentre ho trovato un Air a un prezzo accettabile con 8 GB: è stato in parte un errore. Temo ci sia un bug (forse in Rosetta 2) che fa "mangiare" troppa Ram al computer e comprimendo e swappando su SSD rallenta la fluidità del computer in certe condizioni. Dal punto di vista hardware, tuttavia, l'Air è semplicemente fenomenale. La recensione di questo utente (opens new window) dopo sei mesi di utilizzo è altrettanto dicotomica: qualche problema software e invece un hardware stellare.

Il navigar m'è dolce
Questa miniserie per sviluppatori su come si rende più efficiente il Mac (opens new window) e alcuni strumenti DevOps (opens new window) da conoscere è un po' la tana del bianconiglio: inizi a leggere e non sai più dove finisci (opens new window).

Boomers al contrario
Ragazzi, mettetevi seduti attorno al fuoco, rilassatevi, bevete ancora un po' del vostro succo di frutta e ascoltate il nonno che vi spiega come usare la riga di comando (opens new window) per sviluppare web app. Beginner friendly.

Melody
RegEx anyone? Melody (opens new window) è un linguaggio progettato per compilare e mantenere una relazione 1-1 con le espressioni regolari, pur essendo più leggibile e gestibile. L'obiettivo attuale è supportare l'implementazione JavaScript delle espressioni regolari. Ancora immaturo ma promettente.

Notion e i suoi fratelli
Lo so, non ci posso fare niente, è una specie di malattia. Ne ho già parlato in passato: perché siamo ossessionati dalle app per gli appunti e da come le usiamo (opens new window)? Vogliamo addestrare e organizzare il nostro first brain con la tecnologia? Obsidian è davvero fico (opens new window)? Comunque, questo tizio si è organizzato il lavoro con Notion (opens new window). Invece, qui si ragiona (opens new window) su quale editor di testo usare per scrivere anche codice. C'è chi vende un corso per prendere appunti e spiega la Collector Fallacy (opens new window), la fallacia del raccoglitore di note. Comunque: se volete includere dei diagrammi nei vostri file markdown potete usare Mermaid (opens new window). Se volete raccogliere le bibliografie testuali potete usare anche Zotero (opens new window). Se volete gestire i vostri testi stile ZettelKasten potete usare The Archive (opens new window), se volete fare schede freestyle con un approccio visivo c'è Milanote (opens new window) e se proprio volete potete usare anche Google Slides (opens new window) (scherzo!). Oppure, cerchiamo di capire quale app usare (opens new window) per prendere appunti con la penna sull'iPad.

Reso
Volete iniziare a sperimentare con qualche soluzione per creare dei circuiti integrati? Progettare il prossimo Apple Silicon? Ecco a voi Reso (opens new window), vi divertirà (se riuscite a farlo funzionare).

Non aprite quella porta
Una delle cose che ci dicevano quando si metteva in rete una macchina era di "chiudere tutte le porte". Alternativamente, se una porta è aperta e "ascolta", può venire bucata. Beh, però aprire delle porte serve. Ma cosa vuol dire quando una porta ascolta? Un articolo intrigante (opens new window). (Se non avete capito di cosa sto parlando, sappiate che si parla di networking tra computer, non di porte fisiche, che tra l'altro sono il calco italiano della parola inglese "port" che non vuol dire "porta", ma questa è un'altra storia).

PostgREST
Se volete potete usare PostgREST (un web server che trasforma un db PostgreSQL in delle API RESTful) per creare delle app single-page questo articolo fa per voi (opens new window).

Le strutture delle directory
Questi due articoli sono fantastici: il primo spiega la struttura delle directory del sistema operativo macOS (opens new window) (ma vi garantisco che c'è molto, molto di più da capire) mentre il secondo fa la stessa cosa ma per Linux (opens new window) (anche qui: si scoprono un sacco di altre cose). Due referenze da tenere sempre a portata di mano, direi.


Fast fashion
Fast fashion ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Scrivere
Per uno come me, il cui motto è "Mostly, I Write", non potrebbe essere più condivisibile il punto di vista di Brie secondo il quale (opens new window) scrivere "fa sì che tutti pensino più chiaramente, e quindi comunichino più chiaramente, sul proprio lavoro". Quando poi cita anche Paul Graham (opens new window) (da me trovate un'altra sua cosa (opens new window) sull'argomento) vince tutto. Dice Graham: "Scrivere di qualcosa, anche qualcosa che conosci bene, di solito ti mostra che non lo sapevi bene come pensavi. Mettere le idee in parole è una prova difficile". Concordo, e lo aggiungo sicuramente ai motivi per cui faccio tutte le settimane l'esercizio di compulsare questa Mostly Weekly. Comunque, la lista (non completa) dei motivi per cui secondo Brie lavorare in una azienda in cui c'è la cultura dello scrivere è molto interessante. (opens new window), così come la sua collezione di zines chiamata Kool-Aid Factory (opens new window) su come le organizzazioni si coordinano. Dovreste leggerle anche voi. (Lo so, lo so, mi ringraziate dopo, non c'è problema).




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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