[Mostly Weekly #96]

Goodbye 2020


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A cura di Antonio Dini
Numero 96 ~ 03 dicembre 2021

Never like this year it's been more true that all of humanity's problems stem from man's inability to sit quietly in a room alone


La buona notizia è che siamo sopravvissuti al 2020. La cattiva è che gli anni non sono creature viventi. Io invece sono Antonio Dini e voi vi siete davvero iscritti a questa newsletter. Mostly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni: una donazione su (Liberapay (opens new window) o via PayPal (opens new window)) è però molto apprezzata. Ci sono già alcune decine di lettori che lo fanno (grazie!) pagando un caffè alla settimana o giù di lì, e questo permettete a tutti di leggere Mostly Weekly gratuitamente. Per favore, supportate il mio progetto! Intanto, buona lettura a tutti.


Ciao ciao Regno Unito
Mentre la Scozia dice all'Europa (opens new window) "noi torneremo molto presto", Londra è già al delirio. E viene il dubbio che forse ci abbiano fatto un piacere nel togliersi di torno, dopo aver ostacolato in tutti i modi possibili l'Unione europea fin dal 1973, quando sono "entrati". Ad esempio (opens new window): «Iain Duncan Smith, ex leader del partito conservatore, ha dato voce alla gioia degli euroscettici dicendo che la saga della Brexit è giunta alla sua conclusione. "Vorrei solo avere di nuovo 21 anni", ha detto alla BBC. "Dio mio, quali prospettive aspettano i giovani d'oggi: essere là fuori a fare il bucaniere, commerciare, dominare di nuovo il mondo"». Per questa gente un asteroide in testa sarebbe troppo poco.

La tempesta di neve milanese
La tempesta di neve milanese -- Foto © 2020

Importantologica**

Gli avvoltoi della rete
Censura, manipolazione, bolle e via dicendo: i social hanno un ruolo parassitario e aggressivo, velenoso. Però ancora nessuno aveva ben approfondito un altro punto di vista (opens new window). I social stanno cancellando le prove di crimini di guerra, caricate a suo tempo dagli stessi perpetratori.

La fine del test di Turing
Il test di Turing adesso è obsoleto (opens new window) e non dovrebbe più essere utilizzato come test definitivo per definire delle AI utilizzabili. I computer erano significativamente più lenti quando Alan Turing ha presentato per la prima volta la sua tesi. L'obiettivo dell'AI conversazionale, realizzare una macchina in grado di dialogare con gli esseri umani in un modo indistinguibile dagli altri umani, non tiene conto di come la tecnologia sia migliorata. L'intelligenza artificiale dovrebbe aumentare l'intelligenza umana e migliorare la nostra vita quotidiana ma per rendere un'AI più umana sarebbe necessario limitarla.

L'universo di Leni Riefenstahl
Sono stato in dubbio sino alla fine se portare dentro Mostly Weekly questo articolo (opens new window) a firma di due italiani, Pierpalo Ghisetti e Marco Cavina, su Leni Riefenstahl. E certamente non perché è scritto in italiano (anzi!). Però non volevo. Poi mi sono detto: e che cavolo (opens new window). A parte la piattaforma web e la grafica surreali (fa sembrare MySpace un'opera d'arte) il livello di scrittura e l'angolo con il quale viene affrontato il tema (Leni in persona) è sottilmente sgradevole. Non so come fare a ricostruire e rappresentare questa sgradevolezza se non etichettandola malamente come frutto di "liberi pensatori" che sono i nonni e i padri dei grillini, a mio modesto avviso e per fare una grande semplificazione. Servirebbe tempo e lucidità per fare un lavoro di analisi opportuno che servirebbe anche a raccontare questo sottile umore strisciante di "lettura storica controfattuale" che ha un sapore antico. I figli del complotto, che sono nipoti di quelli che la sanno lunga, mica come i pecoroni che leggono i giornali e se la sono bevuta (il popolo bue). Invece ecco i liberi pensatori, privi di ideologie e mordacchie ideologiche cattoliche o comuniste, che ve la raccontano loro. Sì sì, come no.

La storia segreta del microprocessore
Questo è uno di quegli articoli (opens new window) che, nell'ordine: a) ti fanno capire perché Wired US è un grande giornale; b) ti mostrano come si racconta una storia in una maniera unica; c) ti fanno scoprire molte, molte cose sulla storia del microprocessore e, già che ci siamo, anche sull'F14, il Tomcat di Tom Cruise in Top Gun (è venuta fuori la sagra delle Tre T che neanche Bologna). Mica male, no? Addenda, che poi è il motivo per cui l'ho messo qui: mi sa che la storia di Federico Faggin e del 4004 sia stata leggermente sopravvalutata.

Benvenuti nel mondo del dropshipping
Grande racconto di Wired UK a proposito di un fenomeno che ha caratteristiche uniche (opens new window). All'interno degli spazi di co-working di Bali gli immigrati occidentali stanno costruendo imperi del business vendendo prodotti che non hanno mai maneggiato, da paesi che non hanno mai visitato, a consumatori che non hanno mai incontrato. Benvenuti, insomma, nel mondo del dropshipping.

Andarsene a quel Paese
L'autore dell'articolo (opens new window) racconta di un suo caro amico che sta pensando di trasferirsi in Messico. Lui e la sua partner hanno un fiorente business online e stanno pensando di lavorare da là per i prossimi mesi. Anche se potrebbe essere un'avventura annacquata a causa della pandemia, sembra un buon momento per vivere in un posto nuovo, soprattutto se quel posto non è letteralmente e metaforicamente in fiamme. Se puoi lavorare da casa adesso, è davvero importante dove sia la tua casa? Questa nuova normalità potrebbe essere l'occasione per un cambio di scenario e di ispirazione creativa. Anche se può essere complicato, c'è un modo sicuro per fare lavoro da distanza in un altro paese, persino durante questi tempi precari.

La graffetta rossa
Nel 2005, quando il web era molto più ingenuo (e noi con lui) un blogger canadese si è inventato un esperimento sociale: iniziando con una graffetta rossa ha fatto a scambio (opens new window) e ha finito, dopo quattordici mosse, per ritrovarsi con una casa in legno di due piani persa nel niente canadese (opens new window). Un genio.

La strategia di GoDaddy per educare i dipendenti umiliandoli
Recentemente GoDaddy ha inviato ai suoi dipendenti una falsa e-mail informandoli che avevano ricevuto un bonus per le vacanze da 650 dollari. L'e-mail era un test di phishing (opens new window) e ai dipendenti che hanno cliccato sul collegamento è stato richiesto di seguire un corso di formazione sull'ingegneria sociale perché evidentemente sono dei pirla che mettono a rischio l'azienda. I test di phishing sono normali, ma di solito non implicano la promessa di denaro falso ai dipendenti.

Designer as a Writer
Stas Aki (opens new window), uno dello staff di Readymag (opens new window), ha creato un saggio animato sul web niente male, sia per la forma che i contenuti (e ovviamente molto meta). Si intitola Designer as a Writer (opens new window) ed è una prova d'autore sia nella gestione del testo che della sua forma. Lui è russo (credo) e non particolarmente prolifico, ma quando l'azzecca va alla grande.

Design e tipografia olivettiana
Non so perché, ma sono mentalmente capitato dalle parti dell'Ivrea ideale, quella di Camillo prima e Adriano Olivetti poi. Qui ci sono (opens new window) immagini di tipografia e grafica dell'epoca, e qui design di macchine per scrivere (opens new window), inclusa la mitica e rosseggiante Valentine. Affascinante storia (opens new window).

Yamatologica

Otaku (オタク)
Nel corso dell'anno mi è arrivata una filza di richieste di parole per il nostro corso tematico settimanale di giapponese che basta per un altro anno (comunque, per contattarmi è sufficiente rispondere a questa email). Cominciamo: Otaku (御宅/お宅) è una parola inventata dal giornalista e saggista Akio Nakamori nel 1983 sulle pagine di Manga Burikko, rivista durata pochissimo (dal 1982 al 1985) e dai contenuti un po' borderline: bishōjo, lolicon, hentai. Insomma, un po' porcelloni, seguendo una cultura che Nakamori ha tratteggiato nella sua rubrica "Otaku Research" (Otaku no kenkyuu). Il termine Otaku indica le persone appassionate in maniera ossessiva di qualcosa in particolare (generalmente manga e anime). All'inizio era un termine decisamente dispregiativo, come "nerd" o "geek" negli Stati Uniti prima che lavorare per Google ti rendesse milionario. Tuttavia Otaku a partire dagli anni Duemila ha avuto un crescente riconoscimento sociale (soprattutto in Occidente) e oggi non sono pochi quelli che si definiscono tranquillamente o addirittura con orgoglio "degli Otaku". L'espressione originaria お宅 significa letteralmente "la sua casa" (o "la sua augusta dimora"), con la particella onorifica "o" (お) che precede "taku", "a casa" (宅). Invece, il termine Otaku (nel senso dettato da Nakamori) è scritto in katakana: オタク e vuol dire solo "nerd". Nel 1999 due autori italiani, Massimiliano Griner e Rosa Isabella Fùrnari, pubblicarono per la fantastica collana di Castelvecchi dedicata all'importanza delle cose marginali, il libro Otaku. I giovani perduti del Sol Levante (opens new window) che a tutt'oggi rimane, nella sua ingenuità, un racconto straordinario degli Otaku e di noialtri abitanti nello Stivale prima dello scoppio del secondo millennio.

Teste di legno volanti e orbitanti
Sumitomo Forestry e l'Università di Kyoto stanno lavorando insieme (opens new window) per sviluppare satelliti di legno. Detto così sembra un'idiozia: mi spiego meglio e ci metto un po' di contesto. La spazzatura spaziale sta diventando un problema crescente. Il 60% dei quasi seimila satelliti attualmente in orbita attorno alla Terra sono morti da tempo ma ancora girano. Però non è finita. In questo decennio l'attività è enormemente aumentata e quasi un migliaio di nuovi satelliti viene lanciato ogni anno. Sumitomo Group è stato fondato più di 400 anni fa e attualmente sta sviluppando materiali in legno altamente resistenti ai cambiamenti di temperatura e alla luce solare. I satelliti di legno brucerebbero nell'atmosfera senza rilasciare sostanze nocive o far piovere detriti al suolo. Gli attuali satelliti bruciano e creano minuscole particelle di allumina che galleggiano nell'atmosfera superiore per molti anni, inoltre alla fine influenzeranno anche l'ambiente della Terra.


Variologica ed eventualogica

Chi c'è nella mia minestra?
Certe cose possono fare impressione. Dopo aver trovato un pezzo di carne (opens new window) dalla forma strana nella sua padella, una donna di Akron, nell'Ohio, è andata fuori di testa e ha chiamato il Dipartimento della Salute e la polizia. Perché secondo lei quella codina di maiale in realtà era qualcos'altro. Anzi, di qualcun altro.

Boom boom, bang bang. C'è una app anche per questo. Lie down, you're dead
Differenti sistemi sociali utilizzano le tecnologie in maniera diversa: è il caso di Rio de Janeiro dove varie app sono state utilizzate (opens new window) per dare l'allarme e aiutare i residenti a sfuggire alle pallottole vaganti, sottoprodotto delle sparatorie alquanto comuni nelle grandi città brasiliane. Non solo, l'uso delle app per contare e mappare le sparatorie mette pressione anche sulle autorità e sul loro modo di gestire la criminalità.

Scotty in the sky with diamonds
Una storia molto, molto strana. Richard Garriot (milionario, figlio di un astronauta della Nasa e primo astronauta "pagante" americano) avrebbe portato con sé le ceneri dell'attore James Doohan (opens new window) durante il suo viaggio alla Stazione Spaziale Internazionale nel 2008. Doohan, scomparso nel 2005, ha interpretato Montgomery "Scotty" Scott in Star Trek. Il figlio dell'attore ha contattato Garriot prima del suo viaggio e, nonostante non ci fosse abbastanza tempo per completare i passi ufficiali necessari per portare gli oggetti a bordo, Garriot ha nascosto le ceneri in alcune foto e poi ha nascosto una delle foto all'interno del pavimento del modulo Columbus della stazione. Un altro po' delle ceneri dell'attore è stato lanciato nello spazio su un razzo SpaceX nel 2012.

Ground control to Major Tom
Il sistema di connessione via satellite Starlink di SpaceX a novembre è stato attivato anche in Canada. Nel senso che Elon Musk ha ricevuto il via libera non tanto alla trasmissione da client a satellite, ma per quella da satellite a stazione base, che a sua volta è connessa ad alta velocità con Internet. Questo "pezzetto" che fa da chiusura della connessione terra-aria-terra non è unico, ma ha topologia capillare: la galassia di satelliti a bassa quota è connessa alla Terra in più punti, cioè da più luoghi. La topologia di questa rete deve essere emozionante da studiare, ma è anche interessante vedere com'è fatta una stazione base (è un po' come andare a vedere com' fatta una stazione di Supercharger della Tesla). Un avventuroso canadese (opens new window) è andato a fotografarla. Tra l'altro, i primi apparati di connessione terra-aria sono etichettati come "per uso dimostrativo".

Attacco solare. Energia!
L'aeronautica militare statunitense sta ricercando una tecnologia in grado di raccogliere l'energia solare nello spazio e poi trasmetterla sulla Terra quando necessario. L'energia solare spaziale (opens new window) può ridurre i costi delle infrastrutture, è più efficiente (non c'è il filtro dell'atmosfera) e inoltre non occupa terreno prezioso quanto altri metodi di raccolta (i campi pieni di pannelli solari). La tecnologia è stata messa a punto e si prevede che i satelliti vengano lanciati nel 2024. Poiché il costo dell'energia solare terrestre continua a diminuire, la necessità di energia solare spaziale non è urgente. Questa ricerca potrebbe portare a una tecnologia simile al GPS, nel senso che potrebbe fornire letteralmente energia dal cielo a richiesta, ovunque. A me ricorda il satellite che i superstiti di Indastria (in particolare il direttore Lepka) cercano di riattivare per accendere la Torre del Sole.

Una vita migliore, come no
Cento consigli (opens new window) per una vita migliore. Di solito non do spazio a questo tipo di cose, ma questa volta la lista è stata fatta con spirito creativo e costruttivo, soprattutto molto nerd. C'è un buon 30% di qualità, che non è poco.

La realtà aumentata in sala operatoria
Una equipe del Balgrist University Hospital ha completato con successo il primo intervento chirurgico alla colonna vertebrale con navigazione olografica (opens new window) con l'aiuto degli occhiali HoloLens 2 AR (realtà aumentata) di Microsoft. L'anatomia interna del paziente è stata ricreata in 3D prima dell'intervento; durante l'intervento il modello 3D è stato proiettato sul paziente, in modo che il chirurgo potesse operare in modo più preciso, veloce e sicuro. Il paziente soffriva di degenerazione della colonna lombare inferiore e dopo l'intervento i sintomi della malattia sono scomparsi.

L'insalata del vicino
Sono passati ormai più di dodici anni dalla prima volta che ne ho scritto, ma a quanto pare stiamo arrivando a maturazione. Le fattorie verticali indoor (opens new window): si tratta di impianti che consentono agli agricoltori di coltivare cibo ovunque e tutto l'anno utilizzando il 95% in meno di acqua e il 99% in meno di terra. Negli ultimi anni gli agricoltori hanno iniziato a utilizzare droni, robot e intelligenza artificiale per migliorare la manutenzione delle colture, ma non è questa la strada. Invece, le fattorie indoor hanno altri vantaggi: intanto possono essere localizzate ovunque, riducendo i trasporti degli ortaggi, il che riduce le emissioni di CO2 e i prezzi per i clienti. Plenty è una startup ag-tech che costruisce fattorie indoor. Ha già ricevuto 400 milioni di dollari di capitale di investimento e ha un accordo con i negozi Albertsons in California per fornire 430 negozi con prodotti freschi. Con due acri di "terreno verticale" (0,8 ettari) totalmente robotizzato e automatizzato con le AI per analizzare le reazioni delle piante e ottimizzare acqua e luce, produce l'equivalente di una fattoria da 720 acri (291 ettari). Cioè, se la crescita è lineare, moltiplica per 360 volte la produzione. Un acro equivale a 0,4 ettari circa. Immaginate un mondo in cui le auto non sono più un problema (perché arrivano e se ne vanno da sole dopo che le abbiamo usate) e nelle città possiamo riconvertire i parcheggi verticali di superficie o sotterranei in fattorie per verdura fresca. Non succederà mai, però è un bel pensiero, no?

Cara, mi stampi la moto che devo uscire?
BigRep ha rivelato una motocicletta elettrica stampata in 3D (opens new window) chiamata "Nera E-Bike": si tratta di un dimostratore non pensato per la produzione. La bici è dotata di pneumatici airless, elettronica all'avanguardia e sterzo senza forcella. Non è destinata alla produzione. Le uniche parti della bici che non sono stampate in 3D sono i suoi componenti elettronici. BigRep produce stampanti 3D industriali di grande formato. Molte aziende automobilistiche in tutto il mondo stanno studiando la stampa 3D su larga scala come possibile opzione di produzione. Le foto della nuova moto sono disponibili nell'articolo e sono pure belle.

La Tesla della polizia
Il dipartimento di polizia di Hastings sull'Hudson, nello stato di New York, ha messo in linea come vettura di servizio una Tesla Model Y (opens new window). È la prima volta che una Model Y viene usata dalla polizia. La Model 3 invece è già utilizzata da tempo in diversi reparti di polizia negli Usa. Si stima che la Model Y consentirà al dipartimento di risparmiare oltre 8.500 dollari nei primi cinque anni di servizio. La Model Y è dotata di luci, sirene e radio regolamentari della polizia. Nell'articolo è disponibile un video di 30 secondi pubblicato dal dipartimento che mostra il nuovo veicolo. Per chi non lo sapesse, la Model Y ha lo stesso pianale della Model 3 ma una carrozzeria da mini-suv. In Italia non è stata ancora commercializzata.

Mamma, guarda quanti bei libri ho letto
Books by the Foot (opens new window) ("libri al metro") riempie le scaffalature di libri "a metraggio" per gli uffici dei dirigenti, per gli hotel, per i set televisivi e adesso anche per chi deve preoccuparsi di fare delle conferenze su Zoom in cui ci si deve dare un tono. Un tono falso, ovviamente, come i libri incollati là dietro. Almeno una volta ci mettevano una bella enciclopedia. Ma è la società dell'immagine, baby.


Audiologica

Pensavate che il 2020 non avrebbe riservato più sorprese? Beh, sbagliavate. Guardate come hanno finito l'anno in Russia: programma demenziale e surreale tutto in italiano (e che italiano) CIAO, 2020! Полная версия (opens new window). Però una cosa va detta: batte il 99,9% della programmazione televisiva nostrana.

Pino Daniele - Live @RSI 1983 (opens new window): il concerto completo registrato nel marzo 1983 negli studi della RSI (Radiotelevisione Svizzera italiana). Il gruppo presente con lui sul palco (Esposito, Zurzolo, Amoruso, De Piscopo) è quello a cui Pino Daniele ha legato una delle svolte fondamentali della sua carriera artistica.

Vi ricordate quando facevano quel programma in tv, quello in cui due "celebrity" (ma ancora non si chiamavano così) andavano in macchina da Roma a Milano o viceversa? C'erano ancora le lire ed eravamo tutti molto più giovani. Beh, questo è uno dei migliori di tutta la serie: Milano - Roma: Corrado Guzzanti e Claudia Gerini (opens new window)

Relax: Earth, Wind & Fire - Boogie Wonderland (opens new window)


Ludologica

Genshin Impact (opens new window) è un gioco della cinese miHoYo, azienda nata per volontà di tre studenti di informatica di Shanghai nel 2012 che adesso ha 1.500 dipendenti e macina un sacco di giochi. In particolare, questo Genshin Impact è sostanzialmente il gioco dell'anno (opens new window). È un clone di Zelda: Breath of the Wild e varie altre cose al tempo stesso, inclusi alcuni elementi di Fortnite È un action RPG open world e bisogna fare uno sforzo per ricordarsi che non è un gioco giapponese. Soprattutto, Genshin Impact è gratuito (si possono fare acquisti all'interno del gioco, ma si riesce bene anche senza) ed è disponibile su più piattaforme (incluso iOS e presto Switch) con una qualità notevole per un gioco nato su mobile. La strategia è un elemento chiave e il gioco, un universo che pian piano si arricchisce ed evolve, è un capolavoro. Da non perdere e, perdonate il triplo bisticcio di parole, io mi ci sono perso.


Tsundoku-logica

Qualche lettura sparsa

Sono andato a comprare qualche libro, nei giorni scorsi. Due per la precisione, perché ho scoperto che un ex collega di quando ero alla redazione Esteri all'Ansa di Roma, nel lontano 2000 (l'anno del Giubileo, ricordate?), è poi effettivamente andato a vivere in Giappone e ha pubblicato un paio di libri sull'argomento. Non li ho ancora letti (sennò che Tsundoku sarebbe?) ma le premesse sono buone: di Antonio Moscatello ecco Forse non tutti sanno che in Giappone (opens new window) (uscito nel 2019) e 101 cose da fare a Tokyo e in Giappone almeno una volta nella vita (opens new window) (uscito nel 2020).

Elsa Morante ha scritto La Storia (opens new window), romanzo ambientato a Roma durante e dopo la seconda guerra mondiale, fra il 1971 e il 1974. Gran romanzo, vale la pena metterlo sullo scaffale anche per la bella copertina dell'ultima edizione.

Una terra promessa (opens new window) di Barack Obama è il nuovo libro dell'ex presidente degli Stati Uniti. Non l'ho letto (ovviamente), ma è stato scritto nel momento più basso della storia presidenziale americana. Una lettura consolatoria, diciamo.

Lo scorso 31 dicembre (Tanti auguri Antonio! Grazie ragazzi!) il buon Ole Begemann ha pubblicato come al solito la sua lista di libri preferiti del 2020 (opens new window). Alcuni sono in tedesco, ma si trovano anche da noi (più o meno). Però, dato che l'autore della lista vuole evitare di linkare Amazon (bisogna dirgli che esiste Anobii) perché non ama i grossi monopolisti, ha dovuto fare un po' di capriole sui siti degli editori. E ha scoperto che ci sono problemi quando vanno sul web: «La maggior parte dei siti web degli editori è terribile. È molto probabile che molti link in questa pagina non funzioneranno più in pochi mesi o pochi anni. L'idea di non rompere gli URL sembra estranea alla maggior parte delle aziende che hanno prodotti da vendere. Invece, quando un libro va fuori stampa, potrebbe semplicemente scomparire dal catalogo online. Mi scuso preventivamente per questo».


Algoritmologica

Ebbene sì, maledetto CSS! Hai vinto anche stavolta!
Come sapete, sono un gran tifoso delle zine di Julia Evans. Questa poi è fantastica e cade a fagiolo perché sto per lanciare il mio sito (ci siamo, manca proprio poco poco) e ho capito definitivamente che i CSS sono una cosa brutta e cattiva. La zine di Julia si intitola Hell Yes! CSS! (opens new window) e spiega tutto o quasi tutto su come funziona il CSS. Julia racconta: «Ho scritto questa zine perché, per la maggior parte degli ultimi 15 anni, ho trovato i CSS confondenti e sconvolgenti (non "Hell Yes!" Nient'affatto!). Anche le modifiche ai CSS che ritenevo dovessero essere "semplici" richiedono un'eternità, e spesso cambiavo solo cose a caso e allora copiavo e incollavo da Stack Overflow. Alla fine non capisco mai esattamente perché il mio codice CSS funzionasse e non è una bella sensazione. Se ritieni che i CSS siano strani, non ti sbagli: lo sono! Sapevi che l'allineamento verticale di un elemento a blocco in linea cambia a seconda che contenga o meno testo? È vero!».

Lo stato del web (nel 2020)
Ecco una ricerca interessante (opens new window). Hanno analizzato un milione di pagine sul web per scoprire cosa le rallenta. È stato utilizzato un browser web con script per accedere alla pagina principale del primo milione di domini e registrare i tempi di rendering, i conteggi delle richieste, gli errori JavaScript, le librerie utilizzate e altri dati di questo tipo. L'analisi ha fornito la base per capire diversi trucchi di ottimizzazione, come effettuare il minor numero di richieste possibile, utilizzare HTTP2 o superiore ed evitare richieste di blocco del rendering e utilizzare l'asincronia, ove possibile. Dalla ricerca risulta che JQuery è la libreria più popolare, ma i dati dicono che rallenta in modo significativo le prestazioni dei siti.

Colpo grosso dei soliti ignoti a Redmond
Lo avete già saputo, probabilmente, ma vale la pena di approfondire. I sistemi di Microsoft sono stati infiltrati da hacker (opens new window) che hanno potuto visualizzare il codice sorgente di una serie di repository. Gli hacker non avevano accesso per modificare alcun codice o sistema, però. Inoltre, Microsoft afferma che il colpevole è un attaccante statale molto sofisticato. Il governo degli Stati Uniti e i funzionari della sicurezza informatica sostengono che nella vicenda c'entri la Russia. Tra l'altro, un recente attacco a SolarWinds ha rivelato un ampio elenco di organizzazioni hackerate passando da Microsoft. Quali sono gli effetti dell'attacco sui repository di Redmond? Apparentemente, meno importanti di quel che sembri. Infatti, per la sua strategia di sicurezza Microsoft da per acquisito che gli avversari possano visualizzare il suo codice sorgente, quindi non fa affidamento sulla segretezza per mantenere i suoi prodotti protetti. Mi viene da pensare che questo voglia dire che usano un codice talmente incasinato che anche a copiarlo non ci si capisce niente, ma sarebbe solo una cattiveria da parte mia. Sì sì.

CodeSwing
Tempo addietro avevamo parlato di VS Code di Microsoft, che sta diventando l'editor di riferimento per molti. Si può usare per fare parecchie cose (anche se non è una IDE vera e propria), integra un sacco di strumenti e plugin, e qualcuno si è addirittura sbilanciato nel dire che sia il miglior editor in circolazione (sta sicuramente stracciando Atom). Se serve, qui c'è CodeSwing (opens new window), un ambiente di codifica interattivo per VS Code che consente agli sviluppatori di avere una serie ampia di strumenti direttamente all'interno di VS Code in modo molto personalizzato. Con CodeSwing gli sviluppatori possono visualizzare un'anteprima in tempo reale delle loro app web mentre stanno scrivendo, senza dover compilare o raggruppare nulla. Demo ed esempi sono disponibili nel repository.

Quando tra il dire e il fare c'è di mezzo il machine learning
ML: ne parliamo tantissimo, ma in realtà c'è relativamente poca conoscenza della parte pratica. Infatti, la distribuzione efficace di un modello di apprendimento automatico è più un'arte che non una scienza. La maggior parte dei progetti di data science non arriva mai in produzione a causa del fallimento della parte di lavoro di squadra. Può esserci una disconnessione tra ingegneri del software e scienziati dei dati e colmare questo divario è la chiave per garantire di avere un buon modello che possa effettivamente essere messo in produzione. Questo articolo (opens new window) copre una serie di pratiche e metodi per portare in produzione i modelli di machine learning, sollevando domande di cui bisogna tenere conto in ogni fase dello sviluppo.

Il nastro da 580 Terabyte
Leggere questo articolo (opens new window) mi ha fatto venire in mente che dovrei comprare un altro disco esterno per il mio backup locale. Non lo farò. Però Fujifilm ha sviluppato un nuovo tipo di nastro magnetico per archiviazione in grado di memorizzare 580 terabyte di dati. Utilizza ferriti di stronzio nanostrutturate (SrFe), particelle magnetica comunemente usata per realizzare magneti per motori. La SrFe ha caratteristiche magnetiche più elevate e il 60% in meno di volume di particelle rispetto al suo predecessore, pur rimanendo chimicamente stabile, tutte cose che lo rendono ideale per la conservazione dei dati a lungo termine. I dati sul nastro vengono memorizzati con una densità di 317 gigabyte per pollice quadrato. Lo storage su nastro è economico e non richiede energia, a differenza dei dischi rigidi e della flash. Se archiviati correttamente, i dati sui nuovi nastri saranno ancora leggibili tra 30 anni.

Toccare il sito con mano
TabFS (opens new window) è un'idea geniale purtroppo applicata al browser sbagliato (cioè Chrome, ma presto arriverà anche agli altri, si spera). In pratica, TabFS permette (opens new window) di montare le tab del vostro browser sul file system del computer. Questo si traduce nella disponibilità di cartelle con i contenuti del sito, che possono essere manipolati come qualsiasi altro file usando gli strumenti di Unix/Linux. Si fanno parsing, ricerche, si applicano script: le possibilità sono infinite. È pazzesco e meraviglioso al tempo stesso. Peccato che sia su Chrome, appunto.

La Seeing Theory
La Seeing Theory (opens new window) è un'introduzione visiva alla probabilità e alla statistica. Copre la probabilità di base, la probabilità composta, le distribuzioni di probabilità, la frequentist interference, la bayesian interference e l'analisi della regressione. Ogni capitolo contiene esercizi interattivi per aiutare a visualizzare e comprendere le informazioni.

Coffee break
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Upptime
Monitorare, monitorare sempre, monitorare tutto. La regola è facile, no? Upptime (opens new window) è un sistema di monitoraggio del tempo di attività e una pagina di stato alimentato da azioni, problemi e pagine di GitHub. Controlla il vostro sito web ogni 5 minuti per assicurarsi che sia attivo e crea dei rapporti sugli incidenti se un endpoint è inattivo. Nell'articolo sono disponibili screenshot.

La rete neurale a domicilio
Ok si parla sempre di intelligenza artificiale, machine learning, tensor flow, reti neurali e chi più ne ha più ne metta. Ammesso che sappiate la teoria (e non è banale già quella), in realtà "vedere" questo tipo di strumenti non è facile, richiede installazioni e configurazioni complesse e anche padroneggiare altre tecnologie. Ecco che arriva una soluzione per noi visual learner (opens new window) che permette di interagire con una rete neurale direttamente nel browser. Si possono manipolare le singole componenti della rete neurale per capire come funzionano.

Luci di Natale
Quando il tipo ha spiegato come avrebbe scansionato (opens new window) le luci sull'albero di Natale per averne una mappa tridimensionale, mi è venuto un sorriso da orecchio a orecchio. Fantastico! Dopodiché tira su un progetto software da matti, però è divertente.

Minuziologica
Cominciamo con questo tizio, che ha decodificato l'algoritmo di archiviazione lettera per lettera di Google Docs e permette di far rivedere il flusso di scrittura (opens new window) di ogni documento anche passato. Facebook ci prende in giro, soprattutto quando dice che sta dalla parte (opens new window) delle piccole e medie imprese. Un sistema di AI che giudica i vostri gusti (opens new window) su Spotify (divertente). Ecco a voi Comic Mono (opens new window), "the" font. L'interfaccia di Notion (opens new window) è un disastro. Questo LinkAce (opens new window) è un software per archiviare i propri bookmark: l'idea è sconfiggere l'entropia; i risultati temo saranno deludenti. Divertirsi con i nodi celtici (opens new window). Software open source da usare in locale per gestire le proprie foto (opens new window), solo su x86 perché c'è dentro un sacco di intelligenza artificiale: troppo complicato per me. Consigli per il 2021: scrivete codice, non troppo, soprattutto funzioni (opens new window). Divertirsi facendo IP address parsing (opens new window). Se vi interessano le "state machines", qui c'è pane (opens new window) per i vostri denti. Uno strumento musicale lungo un miglio (opens new window) per suonare Bach come con lo xilofonono. Diventare miliardari nella Repubblica Ceca grazie a Kotlin (il linguaggio di programmazione per Android scelto da Google): ecco a voi JetBrains (opens new window). Come funzionano i team di Figma (opens new window), l'azienda del momento.


Tra Tilde, Mostly Here e Mostly Weekly
Tra Tilde, Mostly Here e Mostly Weekly

L'ultima bustina (di Minerva)

La quattro stagioni raccontata bene
La storia vera (forse tutta) della conferenza stampa simbolo del crollo di un regime autoritario, destinata a passare alla storia: quella volta che Rudy Giuliani si è trovato nel parcheggio del Four Season Total Landscaping (opens new window) a fare la sua conferenza stampa stile bunker di Berlino e poi gli ha telefonato Donald Trump mostruosamente incazzato. Son cose.



I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.

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“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END

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