[Mostly Weekly ~329]

‌BBB: Brian Wilson, Boeing e Blockchain


A cura di Antonio Dini
Numero 329 ~ 22 giugno 2025

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Bentornati! E grazie per aver aperto questa pagina! Come sapete, Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello). Una newsletter resiliente, perché va avanti a oltranza.

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Intanto, buona lettura.



Se qualcuno mi avesse detto anni fa che condividere il senso dell'umorismo era così fondamentale nelle relazioni di coppia, me la sarei cavata con molto meno sesso!
– Kate Beckinsale




Mr. President
Mr. President ~ Foto © Antonio Dini


Editoriale

Il disastro di Boeing
Marco, un mio amico, da tempo mi dice che lui, quando viaggia, evita di volare con i Boeing. È un esercizio particolarmente difficile, perché molte compagnie aeree tradizionali hanno flotte miste. Però le ultime notizie, a partire dall'incidente in India (opens new window) in cui sono morte 279 persone, fa veramente pensare che Boeing sia meno sicura di Airbus (opens new window). E questo è già un problema per entrambe (opens new window), in realtà.

Va detto che, di solito gli studi vengono fatti sulle compagnie aeree (opens new window) (sulle 385 registrate, ci sono varie (opens new window) liste nere (opens new window) utili da tenere a mente quando si viaggia all'estero), perché entrano in gioco valutazioni come la qualità della manutenzione e delle procedure dei vettori. L'idea, invece, che un produttore (dei due che si sono spartiti il mercato) sia "insicuro" avrebbe conseguenze devastanti sul mercato. Senza contare che praticamente nessuno, a meno che non voli con le ultra low cost che tipicamente hanno un solo modello di aereo in linea, sa se volerà con Boeing o Airbus.



Il gelato della Nasa
Il gelato della Nasa ~ Foto © Antonio Dini


Importante

Pubblicità del futuro
McKinsey ha preparato un report intitolato "l'equazione dell'attenzione" (opens new window). Perché il settore dei media ha affrontato a lungo l'attenzione dei consumatori con una visione troppo ristretta, concentrandosi sulla quantità di attenzione piuttosto che sulla qualità. "L'equazione dell'attenzione" inizia a colmare quel divario, secondo loro, definendo ciò che rende preziosa l'attenzione dei consumatori, quanto è importante e cosa l'industria ha sbagliato riguardo ai segmenti di consumatori e ai "super utenti". In un ambiente mediatico definito dall'abbondanza, dalla distrazione e dalla frammentazione, le organizzazioni che comprendono il vero valore dell'attenzione (e come varia a seconda del consumatore) avranno sempre più opportunità e potere.

Fughe di dati
Sono state trafugati i nomi utenti e le password (opens new window) di 16 miliardi di account di Apple, Facebook, Google e Telegram (opens new window). Tuttavia, se usate il doppio fattore di autenticazione (codice via sms, mail o su app per autenticare), non dovreste avere problemi.

DeepSeek moment
Ricordate quando dalla Cina è arrivato un modello di AI super-economico (apparentemente) e competitivo con tutti quelli sviluppati a suon di miliardi negli Usa. pare che questo tipo di "rivoluzione" stia accadendo anche nel settore del biotech (opens new window) con la variante che perdere la corsa alle biotecnologie è un danno sicuro (opens new window).

Strane ma vere
Sarà la voglia di digital detox nella variante "mild", sarà l'eccesso di novità, ma ci sono una tonnellata di macchine fotografiche "normali" che fanno da alternativa sia a quelle super costose che a quelle degli smartphone. A New York city c'è appena stato il B&H Bild Expo (opens new window) (la mini-fiera del famoso negozio (opens new window)) e personalmente sto provando una X Half (opens new window) di Fuji. E tra un po' arriva anche la nuova Ricoh GR IV (opens new window). Insomma, un momento particolare per chi fa foto e vuole comprare una nuova macchina.

Come volano le principesse
La principessa Kako, figlia del fratello dell'imperatore giapponese Naruhito, è andata in Brasile per un viaggio di 11 giorni in concomitanza con i 130 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Tra l'altro, il Brasile ha una enorme comunità giapponese. La principessa ha volato con Azul in economy, per dire, e visto che era "dietro" c'è chi ha condiviso sui social un breve video di lei che dorme (opens new window).

Suda tu che sudo anch'io
Per essere in salute, che non vuol dire necessariamente dimagrire, bisogna sudare e irrobustirsi. E mangiare meglio. E avere uno stile di vita più sano. E non servono le pillole magiche. Lo spiega El Pais (opens new window).

Occhiali smart
Meta sta facendo occhiali smart con Prada (opens new window), dopo averli fatti con Ray-Ban, cioè EssilorLuxottica. Prada non è di proprità di EssilorLuxottica ma fa da anni i suoi occhiali con EssilorLuxottica e hanno appena rinnovato il loro accordo. Praticamente, rimane tutto in famiglia. Io continuo a chiedermi chi si compra gli occhiali smart di Ray-Bay e se li mette e registra la gente per la strada o a pranzo fuori. Mah.

Viaggiare sicuri
La metropolitana di New York è davvero pericolosa? fa veramente paura? Forse no (opens new window).

Peggio dei cattivi dei film
Se fosse una fake news sarebbe meglio: a quanto apre i miliardari dietro alle big oil stanno finanziando le campagne anti-trans (opens new window), presumibilmente perché sono cattivi. Circa l'80% delle organizzazioni anti-trans negli Usa viene finanziata con soldi proveninenti dai produttori di carburanti fossili.


Automatica

Il rincoglionimento che avanza
Scrive Paolo Benanti (opens new window), professore presso Pontificia Università Gregoriana, che Joanne Jang, responsabile del comportamento dei modelli presso OpenAI, ha evidenziato come sempre più persone interagiscano con ChatGPT come se fosse un essere umano, attribuendogli emozioni e persino coscienza. Questo fenomeno, legato all’antropomorfizzazione e alla teoria della mente, solleva questioni cruciali sul rapporto uomo-AI e sulla percezione della coscienza artificiale. OpenAI si concentra sulla coscienza percepita, cercando di bilanciare accessibilità e trasparenza nelle interazioni con i modelli, evitando di implicare una vita interiore per prevenire dipendenza emotiva.

Il vero problema però sembra essere un altro: il rincoglionimento che avanza. Usare ChatGPT e gli altri [sta riducendo la capacità della mente di chi li usa, sostengono quelli del Mit (opens new window) (per dirla semplice (opens new window), ma lo studio non è stato ancora peer-reviewed e le dimensioni del campione sono piccole). Tuttavia, lo studio avrebbe anche senso intuitivamente, se si pensa che se uno smette di camminare e prende sempre l'automobile o il motorino dopo un po' perde tono muscolare e ingrassa. O no?

L'automazione ottocentesca
Pian piano si fa strada un'idea basata su un ragionamento ottocentesco ma considerato ancora più che valido, che l'automazione non ci rende liberi. Anzi. Lo propone Guerre di Rete (opens new window) (dove scrivo anche io, saltuariamente), andando a intervistare un professore di storia contemporanea nei Paesi Bassi, Jason Resnikoff, che ha scritto il libro Labor’s End: How the Promise of Automation Degraded Work (opens new window). Il ragionamento è semplice.

Nel dibattito su automazione e intelligenza artificiale si sente spesso parlare di "sostituzione dei lavoratori", ma il vero effetto è un lavoro più duro e peggio retribuito. Resnikoff smonta il mito dell’automazione come liberazione: le macchine non eliminano il lavoro umano, lo intensificano. Il motivo? Le macchine frammentano i lavori qualificati per sfruttare manodopera meno costosa, accelerano i ritmi produttivi e camuffano l’esternalizzazione del lavoro verso paesi a basso salario.

Tecnologia e manodopera a basso costo camminano mano nella mano per massimizzare i profitti, non il benessere. Resnikoff critica il termine "automazione" come copertura ideologica: una scusa per peggiorare le condizioni di lavoro e aumentare il controllo. Il mito del progresso tecnologico come destino inevitabile è utile solo alle aziende.

Al contrario di quello che sta succedendo oggi, il professore propone sindacati forti, stato sociale robusto, servizi pubblici accessibili. Propone di andare oltre il reddito universale. Ci ricorda, invece, che serve uno stato sociale che garantisca dignità.


Italiana

Metodologie malate
I valutatori della ricerca sono solo un generatore di burocrazia e quando vengono valutati, non fanno mai una bella figura. Il caso dell’HCERES (opens new window), l’organismo francese di valutazione universitaria appena abolito. Da noi sono considerati la grande risorsa della meritocrazia (opens new window). Andiamo bene. Lo diceva anche Edoardo Lombardi Vallauri (opens new window):

Insomma, il bastone e la carota per il 5-10% più pigro e per il 5-10% più bravo; ma quello che ciclisticamente sarebbe il “gruppo”, va trattato tutto nella stessa maniera. Questo perché la libertà della ricerca è più importante della quantità. E al tempo stesso è il massimo fattore che ne produce la qualità.

Challenge Accepted
Rileggevo il mio articolo (opens new window) sulla grande caccia alla "persona numero 6" e pensavo che in pochi mesi è cambiato così tanto. Probabilmente oggi chatGPT farebbe tutto da solo. O no?

Iain Banks è amatissimo dalla Silicon Valley
I miliardari dell'industria tecnologica statunitense hanno una passione per i libri dello scozzese Iain Banks (opens new window), che secondo Il Post era "dichiaratamente socialista".

Tempus fugit
È morto Leonardo Morlino (opens new window), professore di scienza politica, preside della "Cesare Alfieri" e allievo di Giovanni Sartori. Lo so che è molto egoistico da dire, però con lui se ne va anche un altro pezzetto della mia università.


Multimedia

Leafart
Fare arte con le foglie. E gestire così i propri eccessi di microenergia da ADHD. Lo fa Lito, un artista giapponese (opens new window), che scolpisce cose straordinare su singole, effimere foglie (opens new window).

Smile
È morto da poco la mente dei Beach Boys, Brian Wilson, ma vent'anni fa aveva fatto in tempo a condividere con il mondo il suo disco più raro e ricercato: Brian Wilson Presents Smile Live (opens new window) - 26 settembre, 2004. Il Post puntualizza (opens new window).

Mother Earth's Plantasia
Un disco di musica elettronica registrato nel 1976 con una storia incredibile: Mother Earth's Plantasia (opens new window) di Mort Garson è il primo disco registrato completamente con un Moog (il primo, vero sintetizzatore musicale) e pensato per essere ascoltato dalle piante, presumo per farle crescere meglio, nonché distribuito solo in un paio di negozi californiani e insomma, è nato un vero e proprio culto attorno al disco. Il quale è finito su YouTube, è diventato super-desiderato e alla fine è stato ripubblicato nel 2019 su Cd ed ellepì, ma si trova anche sulle piattaforme di streaming. Mezz'ora di godimento.

Il futuro del codice Andrej Karpathy sostiene (video) (opens new window) che stiamo entrando nel "Software 3.0" in cui gli LLM funzionano come sistemi operativi basati su cloud programmabili attraverso l'inglese: una idea catturata dal suo concetto di "vibe coding". Piuttosto che perseguire agenti di intelligenza artificiale autonomi completi, sostiene "autonomy sliders" in strumenti come Cursor che compensano i limiti dell'AI attraverso la supervisione umana e sottolinea la necessità di una documentazione LLM-friendly man mano che gli agenti di intelligenza artificiale diventano consumatori di informazioni digitali su larga scala.


Tsundoku

La prima notte di nozze
Takagi Akimitsu è il re del poliziesco giapponese (o almeno, così si dice). Da noi lo sta traducendo Einaudi. Dopo Il mistero della donna tatuata (opens new window) adesso esce un altro romanzo: Luna di miele verso il nulla (opens new window), che è stato scritto nel 1965. Takagi, notissimo in Giappone per i suoi polizieschi tanto che ci sono decine di film e serie tv dedicati ai suoi libri, ha scritto anche molto altro, tra cui molti bellissimi romanzi storici. Luna di miele verso il nulla (opens new window) ha come protagonista la giovane Ogata Etsuko, che contro il volere della sua famiglia sposa un uomo che scompare durante la sua prima notte di nozze, in un Giappone appena uscito dalla Seconda guerra mondiale. I ritratti dei personaggi che si muovono attorno a questa vicenda hanno fatto la storia della letteratura giapponese.

Ladri di bicicletta
Wu Ming-Yi, oltretutto pubblicato da Einaudi, suona simile al nostro collettivo Wu Ming, ma non c'entra niente. È uno scrittore taiwanese notevolissimo. La bicicletta rubata (opens new window) è straordinario: il padre dello scrittore Ch’eng è scomparso da molti anni senza lasciare traccia. O almeno così sembrerebbe finché un lettore di uno dei libri di Ch’eng non si accorge di un particolare: e la bicicletta del padre, che fine ha fatto? Le sorti della famiglia sono spesso state dettate dalle biciclette, soprattutto quelle rubate, e così Ch’eng si mette a cercare la Hsing-fu del padre. Ne nasce una misteriosa e caleidoscopica caccia al tesoro, nella quale ogni nuovo personaggio possiede un indizio, in un viaggio a ritroso nei meandri del passato.

Sognare
Quando ero bambino in casa dei miei girava questo libro, di cui ricordo la copertina blu con la dea della fortuna, bionda oltre che cieca, come se fosse adesso: Il grande libro dei sogni (opens new window). "Avete sognato? Allora consultate subito questo libro". Era evidentemente una porcheria. Quello che non sapevo, però, è che prendeva le mosse dai testi di Artemidoro Daldiano e di Ahmet F. Serim, cabalisti aulici del califfo Al-Manum. Oggi Artemidoro, che aveva girato il mondo conosciuto nel secondo secolo dopo Cristo interpretando i sogni di re e potenti della terra, è studiato su basi più articolate e pubblicato ad esempio da Adelphi (opens new window). L'idea è che, fino a Sigmund Freud, quando si parlava di interpretazione dei sogni si andava a leggere Artemidoro. A me, che sono nato dopo Decartes e Spinoza, l'interpretazione dei sogni interessa solo se ne parlano (opens new window) dei neuroscienziati (opens new window), altrimenti mi pare una scemenza acchiappagrulli. Invece, del libro di Artemidoro, quello nell'edizione di Adelphi intendo, c'è da avere riguardo perché contiene anche una grande enciclopedia della cultura materiale del mondo greco-romano: in questo genere, è uno dei testi più ricchi a nostra disposizione, così come La storia naturale (opens new window) di Plinio il Vecchio, i Deipnosofisti (opens new window) di Ateneo Naucratita e le opere dei lessicografi come Giulio Polluce, tutte opere caratterizzate in una certa misura da un'ambizione enciclopedica.

La forma delle storie
La cosa bella delle storie come quella di Gilgamesh è che abbiamo un racconto che, rispetto alle narrazioni conteporanee, sembra quasi una sinossi. E sopra questa si inventano i dettagli, i particolari, gli arricchimenti. Non dico rifarla con protagonisti contemporanei, ma semplicemente scriverne lo sviluppo oltre il trattamento di partenza. Ad esempio, Gilgamesh, l'eroe sumero (opens new window) di Ruggero Quintavalle è un'ottima lettura che arricchisce e diverte senza esagerare.

Il sogno è il chicco di grano che sogna la spiga
Tra l'altro, ad esempio l'Antico Testamento è un'altra ottima fonte di sinossi. E non a caso, mescolando il sogno, le sinossi e la fantasia, Borges ci ha lasciato anche il Libro di sogni (opens new window), che è un divertimento colto e senza fine, pur nella sua brevità. Dentro sognano anche Gilgamesh e i profeti dell'Antico Testamento.

L'apollineo e il dionisiaco
Tra l'altro numero due, nel numero 187 di Weekly (opens new window) avevo riportato come Gilgamesh non sia la prima narrazione codificata della storia (opens new window). E andando indietro nel tempo quello che abbiamo perduto per sempre è enormemente di più di quello che è arrivato fino a noi. Aveva dunque ragione Nietzsche? Il metodo possibile non è quello analitico-filologico, bensì quello ermeneutico-interpretativo dello spirito, in particolare, nel suo caso, dello spirito dionisiaco, perlomeno per quanto riguarda la nascita della tragedia greca (opens new window)). Chissà le sue pubblicazioni dove lo porterebbero, nel mondo accademico di oggi.


Coffee break

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Money quote

In questo paese, da tempo, diversi poteri forti, al fine di difendere i propri privilegi, vanno cercando una saldatura con le aspirazioni, i bisogni, le fantasie e gli spiriti egoistici dei deboli. Il sogno che ad essi si propone è un sogno tanto irrealizzabile quanto credibile, avvolgente e paralizzante: partecipare tutti alla mensa dei ricchi. Ma chi si interroga su che tipo di ricchezza, che forme e canali prende, da dove trae origine? Nessuno. Occorre evitare questa sciagura, che io chiamo oblio della politica

– François Mitterand



D3C

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Al-Khwarizmi

È come se a un certo punto il mondo dell'open source avesse sviluppato una specie di doppia morale: da un lato prende i soldi e viene usato dai big del tech e di tutto il resto del mondo per far funzionare le infrastrutture di rete e gli applicativi aziendali. Dall'altro, innalza la bandiera della libertà, che sta somigliando sempre di più a una foglia di fico.

Il limite dell'open source
Mancano delle API unificate per i programmi desktop Linux, cosa che porta alla frammentazione e alla difficoltà di mantenere un'esperienza coerente su diverse distribuzioni, come NixOS. Questa mancanza di coordinamento è dovuta alla natura decentralizzata dello sviluppo open source (opens new window), che è diversa dal controllo centralizzato di Windows e macOS. Ci sono anche vantaggi, ma alla lunga si sta rivelando un limite insuperabile.

I due mondi dell'open source
Non è finita. Perché c'è una differenziazione sempre più netta (opens new window) tra l'uso aziendale del software open source e l'uso "personale" da parte di singoli individui. Mentre le licenze open source consentono l'uso aziendale del software, questo è qualitativamente diverso dalla sfera cooperativa personale. Questo, secondo Chris Siebenmann, significa che le regole sociali sono diverse. Tuttavia, le licenze, le pratiche e la cultura open source esistenti non mappano questa distinzione. È ubn problema. L'attuale sistema per l'uso aziendale dell'open source è un affare sempre più negativo per le persone coinvolte nel mondo dell'open source. Sarebbe interessante se ci se ne rendesse conto e si facesse un salto di qualità.

Decentralized my ass
Se l'open source come movimento vi sembra che stia deludendo le aspettative ideali che aveva avanzato, aspettate a vedere la decentralizzazione delle valute, pensata per liberare i popoli dalla schiavitù delle banche centrali. Secondo un report di Gemini (opens new window) quasi un terzo dell'offerta circolante di bitcoin è detenuto da pochissimi soggetti altamente centralizzati. Le principali entità istituzionali e di custodia detengono oltre 6.145.000 bitcoin, il 30% del totale circolante, per un valore di oltre 600 miliardi di dollari. Viva la rivoluzione.

Disegnini
Senza addestramento come disegnano le AI? Malino, direi (opens new window). Ma sembra di fare un viaggio nella nostra infanzia.

Infinite Mac Se vi serve far girare una vecchia versione di MacOS (a partire dal System 1.0 del 1984) potete aprire il browser e usare Infinite Mac (opens new window). Il quale è adesso compatibile anche con i vecchi Mac OS X 10.1 e 10.3 (opens new window).

Kubernetes 2.0
Se esiste un sistema operativo della rete, è Kubernetes: è un enorme moltiplicatore di forza, ma ha una curva di apprendimento ripida. Un decennio dopo il suo rilascio, c'è ancora molto da sistema all'interno dell'ecosistema e parecchie persone che finiscono in trappole micidiali, peraltro ben documentate. Questo post (opens new window) esamina cosa può essere aggiunto a Kubernetes per renderlo applicabile a sempre più persone e problemi.

Ad esempio (opens new window): un ipotetico "Kubernetes 2.0" sostituirebbe YAML con HCL per la configurazione, consentirebbe backend alternativi a etcd e creerebbe un gestore di pacchetti nativo per affrontare i problemi con Helm. E IPv6 sarebbe il protocollo di rete predefinito. Che altro?


Bergamo in discesa
Bergamo in discesa ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

How to live off the rails‌
La vita è un gioco open world. Ti premia per l'esplorazione. E il capitalismo non può sopportarlo, cacchio. Ti vuole incasellato, sui binari (opens new window).


three-stars


“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END



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