[Mostly Weekly ~319]

Quel trattino lungo fra il talento e l'AI


A cura di Antonio Dini
Numero 319 ~ 13 aprile 2025

Archivio: antoniodini.com/archivio/

Per iscriversi: antoniodini.com/iscrizione/


Grazie per aver aperto questa pagina! Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).

Ho spedito le cartoline di primavera! Ultimissime rimaste in casa, se volete supportate Mostly: dieci euro con PayPal modalità Amici (opens new window), ricordandovi di mettere il vostro nome e indirizzo. Se invece vi viene il senso di colpa ma dieci euro anche no (come mi ha detto la mia ex), potete supportarlo anche con un caffè ma senza cartolina, sempre su PayPal in modalità Amici (opens new window) (è una donazione, dopotutto, non una compravendita) oppure su Ko-Fi (opens new window) per gli amanti delle carte di credito.

Intanto, buona lettura.


‌Ahimè, Postumo, Postumo, come scivolano via veloci gli anni! Né la devozione può ritardare le rughe, la vecchiaia che incalza e la morte che non si può domare

– Orazio




Collegio Alla Querce
Collegio Alla Querce ~ Foto © Antonio Dini


Editoriale

Cosa vuol dire se l'AI sostituisce il terapista
Un recente studio pubblicato (opens new window) sul New England Journal of Medicine che dimostra l'efficacia di bot terapeutici segna un potenziale punto di svolta non tanto per la salute mentale, quanto per la nostra comprensione delle relazioni di cura. In un mondo con un terapeuta ogni 340 persone (negli Usa), l'AI promette accessibilità illimitata: disponibile giorno e notte, senza attese né giudizi. I risultati dello studio introducono l'idea di legami di fiducia creati con algoritmi e miglioramenti clinici paragonabili alle migliori terapie umane.

Ma la facilità con cui accettiamo questi sostituti digitali solleva secondo me un altro tipo di interrogativo: stiamo davvero cercando una soluzione alla carenza di professionisti (prendo questo settore perché particolarmente delicato e "personale" per definizione, ma anche perché c'è una continua crescita di richieste di aiuto psicologico (opens new window) in America (opens new window) e anche in Europa (opens new window)) o stiamo ridefinendo ciò che consideriamo "cura"? La fiducia che riponiamo in un terapeuta artificiale può essere equiparata a quella che riponiamo in un essere umano, o rappresenta una nuova forma di relazione che ancora non comprendiamo pienamente?

Questa trasformazione si inserisce in un cambiamento più ampio: alla fine, nella coda lunga, parlo di talento e merito rispetto all'AI. Qui invece vorrei usare un altro punto di vista: ha senso privilegiare l'efficienza tecnologica rispetto all'esperienza umana condivisa? Se accettiamo che un algoritmo possa sostituire efficacemente un terapeuta, quali altre professioni di cura possiamo considerare obsolete? Per la terapia, ad esempio, la disponibilità costante dell'AI potrebbe farci perdere il valore dei confini nelle relazioni, come ad esempio la scarsità, creando dipendenza piuttosto che autonomia. Mentre l'Associazione degli psicologi americani esprime cauto ottimismo, rimane la domanda fondamentale: stiamo cercando di risolvere un problema pratico o stiamo ridefinendo, forse inconsapevolmente, cosa significa essere ascoltati, compresi e curati? La risposta determinerà non solo il futuro della terapia, ma anche il valore che attribuiamo alla presenza umana nelle nostre vite. Ed è un piccolo esempio di cosa accade in mille altri settori.



Porta Romana
Porta Romana ~ Foto © Antonio Dini


Importante

Scadenza? Quale scadenza?
Se amate tenere i vostri contenuti preferiti nella forma dei supporti fisici o per abitudine o semplicemente perché li avevate comprati per tenerli "per sempre", sappiate che c'è un problema almeno per i Dvd: alcuni di quelli fatti per Warner Bros fra il 2006 e il 2008 stanno andando in malora (opens new window). Poco meno di una decina di anni fa lo stesso problema (opens new window) è stato scoperto (opens new window) anche per i Cd audio. E ovviamente, oltre ai Cd e Dvd, tocca anche i dischi Blu-ray (opens new window).

Un futuro di immagini analogiche?
A proposito di formati fisici: avete presente il ritorno della pellicola per fare le fotografie? Oggi ci sono pochissime aziende che producono fotocamere analogiche nuove. E se pensate che sia un fenomeno simile a quello del "vinile", cioè in costante crescita, forse non è così. Ricoh-Pentax ha messo in pausa il progetto delle fotocamere analogiche (opens new window): vuole capire meglio come funziona prima di fare nuovi passi. È un tira-e-molla, non si capisce dove va.

Com'era
Il Giappone in vecchie fotografie a colori (opens new window). Queste immagini, il lavoro di diversi fotografi, vengono da una coppia di collezionisti di nome Henry e Nancy Rosin. Sono state originariamente scattate in bianco e nero, poi colorate a mano (una tecnica comune all'epoca). Sono state scattate tra gli anni 1860-1900, il che significa che le prime precedono di poco la Restaurazione Meiji, quando l'ultimo shōgun governava ancora il Giappone. Da notare che sono cose che interessano solo alcuni occidentali, perché in Giappone, soprattutto in provincia, invece impazzano le card con foto di tizi di mezza età sopra (opens new window).

Ore piccole
Abbiamo molto, molto bisogno di dormire. Solo che non sappiamo perché. Ed è un bel problema (opens new window).

Cioccolata
A Pasqua, tra le altre cose, si mangia tanta cioccolata. Occhio perché spesso quella che si compra al supermercato super economica ha dentro cose che non fanno bene per niente (opens new window). Anche in Italia.

L'era del single
C'è questo cortocircuito introdotto dalle nuove tecnologie e dalla sottostante, potentissima spinta del big del tech, che ha mandato in tilt riti e abitudini forse consolidate. Tipo, trovare un partner. Mi permetto di dire che è da secoli che è un problema: qualsiasi sia stato il momento storico in cui siete stati single. Oggi, la BBC si chiede quali sistemi funzionino e quali no (opens new window). Ovviamente c'è chi esagera in histerismo (opens new window).


Punteggiature

Il trattino lungo
In questo numero di Mostly, come state notando e noterete proseguendo, si parla un po' di intelligenza artificiale. Da qualche tempo gira l'idea (opens new window) che ci sia modo (opens new window) di riconoscere i testi scritti con l'AI (opens new window). Uno di questi sarebbe l'uso dei "trattini lunghi" (opens new window). In realtà, no. Perché? Be', semplicemente, c'è gente che li usa: io, per esempio. E uso anche la tilde, e il punto e virgola, e scrivo "be'" con l'apostrofo e non con l'"h". E faccio altre cose del genere, insomma.

Più che un segnale di uso dell'AI per la scrittura, queste cose e soprattutto il trattino lungo sono la terza via a un dibattito secolare se la grammatica (e, per estensione, la punteggiatura) debba essere prescrittiva o descrittiva. È la variante OCD della grammatica, quella che richiede il rispetto di alcune convenzioni ortografiche (fra trattini, posizione delle virgole o degli avverbi, alternaza tra "fra" e "tra" a seconda che prima o dopo ci siano altre "t" e "f"), pena un disagio interno molto intenso. Un ordine visivo imprescindibile.

Comunque, siccome sono un maschio bianco di mezza età sovrappeso e pelato, vi propino una iniezione di mansplaining. Sia in italiano (opens new window) (Treccani (opens new window), Crusca (opens new window)) che in inglese (opens new window) i trattini tipografici sono tre: trattino lungo o lineetta, trattino medio e trattino corto o di unione, che in inglese si dicono rispettivamente Em Dashes (—), En Dashes (–) e Hyphens (-). Vengono usati nei libri o nei giornali, ma non sempre (le persone che ignorano le cose della vita ci sono anche in casa editrice). Lato utente, siccome le macchine per scrivere non riuscivano quasi mai a distinguerli, storicamente c'è confusione. In Italia addirittura facciamo due trattini corti di fila per dare l'idea di uno lungo. Pazzesco.

Grazie al computer, invece, oggi alcuni di noi li possono utilizzare correttamente. E vi garantisco che lo facciamo. Per mille satanassi, se lo facciamo! Quindi, altro che AI: il trattino lungo o medio è il segno di una lotta portata avanti da persone che soffrono il disordine delle lineette.


Italiana

Sapore d'estate
Antonio Stella racconta il cocktail Martini (opens new window). A me fa pensare a Giovanni (opens new window), con cui li bevevo, e Rolando (opens new window), che ce li faceva, una vita fa in una Versilia (opens new window) ormai dimenticata (opens new window). (Se è vero che viviamo sino a quando qualcuno si ricorda di noi, questo è anche il mio modo per far sì che restino ancora un pochino qui con noi).

Arrivare alla fine del mese
Bill Gates ha detto che (opens new window) i suoi figli erediteranno meno dell’1 per cento del suo patrimonio perché «dargli tutto non sarebbe fargli un favore, anzi. Voglio lasciarli l’opportunità di costruire i propri successi». Il giornalista che ha redatto la notizia, in un sussulto di understatement, chiosa: "Anche se la sua famiglia erediterà una minima percentuale, non dovrà in ogni caso faticare troppo per arrivare a fine mese: si tratta pur sempre dell’1 per cento di un patrimonio stimato da Forbes in 108 miliardi di dollari". Dal canto suo l'ex moglie di Gates, Melinda French Gates, non solo è d'accordo con l'ex marito, ma ha detto in passato di aver incoraggiato i figli a non usare il cognome “Gates” se non lo desideravano, per evitare che la loro identità fosse definita dalla ricchezza familiare: «Cercavo di tenerli con i piedi per terra e fargli capire che, pur essendo diversi da molte altre famiglie, non dovevano pensare di valere di più solo per questo». Chissà un'educazione montessoriana quanto vale quando poi ti arriva addosso un treno carico con trecento milioni di dollari (e vivi costantemente sotto scorta, in un ambiente protetto come neanche Siddharta da giovane).

Note dal margine della sfera
Francesco D'Isa deve aver finito il suo valzer d'incontri e ha avuto un po' di tempo per scrivere. Così, la tocca piano (si fa per dire) e tira fuori due cose lunghette sul copyright e l'intelligenza artificiale. La prima è proprio diretta: si parla di pirateria, disobbedienza civile e creatività collettiva (opens new window); invece, la seconda spiega perché dovremmo affrontare il nostro spaventato rifiuto dell'AI e invece accettarla e abbracciarla (opens new window). Qui invece il punto di vista divergente sull'imitazione AI (opens new window) di Otakar G. Hubschmann e una serie di esempi su cosa e come fare (opens new window) per modificare immagini esistenti.

Brutti e cattivi
Francesco Ronchi si lancia in una cosa un po' avventurosa e avventata sul Dark Maga (opens new window), muovendosi sul filo della teoria del complotto. Insomma, dall'altra parte della barricata.

Saperla lunga
L'impossibilità dei computer quantistici (opens new window), raccontata con la consueta umiltà da Massimo Sideri, a partire ovviamente da Albert Einstein.

Risparmiosi
Per me "Power Station" è uno spin-off dei Duran Duran, ma per il resto del mondo è il futuro dell'alimentazione elettrica in casa (opens new window), se unito a un pannello elettrico da terrazzino. Certo, costando due o tremila euro prima di ammortizzarlo un po' ci vuole. Però, vuoi mettere poi il risparmio?


Multimedia

Basta poco per ricordare
Non importa conoscere il giapponese, in tre minuti e mezzo di animazione per per Aka no Kiwoku (opens new window) (“Ricordo rosso”) realizzata dal regista Kiyotaka Oshiyama (opens new window) c'è un mondo e una vita incapsulate meravigliosamente.

Lady Oscar
E sempre a proposito di giapponese: su Netflix è tornata Lady Oscar (opens new window), in una nuova versione OAV. Che però ha un doppiaggio italiano non all'altezza, dicono nei commenti.

Retro-modern-funk
Perché limitarsi a giocare vecchi giochi quando si può smontare, stampare in 3d e ricostruire una vecchia console? In questo caso il Nintendo 64 (opens new window). La logica è che ci sono giochi meravigliosi che ci stiamo perdendo.

I want to be jailbreak free
E poi c'è quello che fa il jailbreak del Kindle (opens new window). Non è tanto il piacere della cosa in sé (si fa via software in 10 minuti) quando il tema del reale possesso dei libri: Amazon può fare di tutto, chi li ha comprati niente. A proposito: qui libri digitali free in inglese (opens new window) fatti molto, molto bene. Invece qui libri tech (opens new window).

All these white girls look alike
Se ogni tanto andate al cinema potreste chiedervi perché c'è un gap pauroso tra i "grandi" film e quelli "scarsi" senza praticamente niente nel mezzo. La risposta è semplice: non ci sono più i "buoni" film, quelli che non erano grandi film ma avevano contenuto lo stesso (opens new window). Basta una scena per capirlo: come questa di Paris Blues (opens new window) con Paul Newman, Diahann Carroll e Joanne Woodward (c'è anche Sidney Poitier, ma non nella scena).

Allegorie
La terza soluzione (opens new window) al dilemma del carrello (opens new window).


Tsundoku

Classici di una volta
Se per caso avete voglia di vedere com'è fatto un manoscritto del cinquecento, qui c'è il De Rerum Natura (opens new window) di Lucrezio. È una ristampa anastatica tratta da un esemplare del 1564 che appartiene al fondo “Ventimiglia” di Vatolla ed è oggi custodito nella Biblioteca del Polo umanistico dell’Università degli Studi di Salerno.

Consigli per l'accumulo
Lo scrittore svizzero Joël Dicker è l'autore perfetto per una rubrica di libri da comprare e lasciare che si accumulino sul comodino senza leggerli. Perché bravo, bello, famoso, ricco e soprattutto scrive un sacco. La catastrofica visita allo zoo (opens new window) credo sia l'ultimo o quasi.

Su e giù per San Francisco
Fra le tante strane coppie del fumetto italiano poche sono al livello di Giorgio Cavazzano e Tiziano Sclavi. Il primo ha un talento visivo enorme regalato a topi e paperi disneyani. Il secondo un'anima horror che ha partorito Dylan Dog. Insieme, viene fuori il dinamico duo di Altai & Jonson, qui nel volume 1 (opens new window) delle avventure ambientate a San Francisco dei due investigatori privati. È un omaggio ai telefilm degli anni Settanta primi Ottanta e una lettura deliziosa e leggera.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti) oppure su Ko-Fi (opens new window) per gli amanti delle carte di credito.


Money quote

Quando Dio creò il mondo, deve aver avuto ragioni ben imperscrutabili per dare al cane una vita cinque volte più breve di quella del suo padrone. Nell’esistenza umana si soffre già abbastanza quando si è costretti a dire addio a una persona amata e si vede prossimo il momento del distacco, reso ineluttabile dal semplice fatto che essa è nata una ventina di anni prima di noi. A questo punto ci sarebbe davvero da domandarsi se sia saggio dare una parte del proprio cuore a una creatura che la vecchiaia e la morte coglieranno prima ancora che un essere umano, nato nel suo stesso giorno, possa dirsi davvero uscito dall'infanzia. È un ben triste richiamo alla caducità della vita quando il cane che si è conosciuto pochi anni prima – e si direbbe solo mesi – come un cucciolo buffo e commovente, già comincia a mostrare i segni della vecchiaia e si sa che di lì a due, al massimo tre anni si dovrà vederlo morire. Confesso che veder invecchiare un cane al quale voglio bene ha sempre gettato un’ombra sul mio umore, ha sempre avuto una parte non trascurabile tra le nubi oscure che offuscano la vista che ogni uomo ha sul proprio futuro. – Konrad Lorenz



D3C

Mostly Sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window)


Al-Khwarizmi

Autodafé
Altro che Framework: è nato tutto un mondo di portatili "ibridi", dei veri e propri Frankenstein a metà fra mercatino del riciclo e tecnologia steampunk. E il centro di tutto ciò è l'India (opens new window). Non ditelo a Riccardo.

Music
Sleeve (opens new window) è una app per ascoltare la musica con il Mac. Personalmente uso altro e, se devo andare fuori da Musica (non ho Spotify) i miei quattro software sono: VLC (opens new window) (apre tutto), cmus (opens new window) (da riga di comando), reAmp (opens new window) (perché sembra WinAmp) e Colibrì (opens new window) (pazzesco per la musica lossless).

Lo zio del cugino
Austen (opens new window) è un'applicazione fatta in Angular basata sull'intelligenza artificiale inizializzata con Analogjs per generare la mappa delle relazioni tra i personaggi di un libro utilizzando i diagrammi Mermaidjs. Il nome, perlomeno, è carino.

Com'è che si cambia directory?
Questo se ce l'avessi avuto un quarto di secolo fa sarebbe stata tutta un'altra cosa: Zev (opens new window) aiuta a ricordare (o scoprire) i comandi del terminale usando il linguaggio naturale. Usa le API di OpenAI ma si può usare anche Ollama.

Lazy web
Si fa un gran parlare della AI che diventa il coder. MonkeysPaw (opens new window) è un framework web che genera intere pagine da file prompt. Invece di scrivere HTML, CSS e Javascript, scrivete le descrizioni (o i desideri) di ciò che volete e il framework li fa, compreso il css e il javascript sottostante, e tutte le altre cose rognose. Lo cito perché è uno strumento pensato con la logica AI-first (opens new window), cioè un approccio diverso per costruire le cose e competere (se siete un'azienda ma anche se siete persone che lavorano in settori in cui si avanza per competenze oltre che per merito).

Serendipity
A proposito, un bell'esempio (opens new window) di vibe coding (opens new window), così avete fatto il giro: scrivere codice a casaccio con l'AI.

Il mucchio selvaggio
A parte le metafore odiose da cowboy ("mandria", per dire) questi nuovi modelli giganteschi di Llama (fatti da Meta (opens new window)) hanno un quantitativo assurdo di parametri, sono nativamente multimodali e possono essere usati per far scalare verso il basso modelli più gestibili e molto specializzati. Tanta roba.

Tre cose
Se usate Linux e avete voglia di usare un vecchio desktop, blue95 (opens new window). Con Pico (opens new window) potete sviluppare sito web e provarli in modo rapido con la ssh. Lo sapevate che negli anni Ottanta si potevano scaricare videogiochi per gli home computer dalla radio? Oh yeah (opens new window). (Oh God, I miss the 80s so much (opens new window)). Una volta i portatili (della Apple ma non solo) si chiudevano con un gancio attivato da un magnete (opens new window). Infine, koreader (opens new window), un software per leggere gli ebook open source dedicato soprattutto agli apparecchi eInk: Cervantes, Kobo, PocketBook, reMarkable, inclusi i Kindle con jailbreak. Supporta estensioni tramite plugin.


Ponteggi creativi
Ponteggi creativi ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Talento e politica
Nel caso non lo sappiate, scrivere codice è un lavoro complesso (opens new window) che richiede oltretutto attitudine e talento (opens new window). È uno dei campi in cui è necessario essere bravi, insomma. Serve talento e lavoro per svilupparlo, cioè quello che viene riconosciuto come "merito". Personalmente mi chiedo il talento (che è scarso per definizione) e la derivata del merito (che lo rende riconoscibile) che direzione prenderanno con l'AI. La quale AI sostanzialmente è un meccanismo per dare il talento anche a chi non ne ha, trasformando il concetto stesso di merito.

Infatti, secondo il Fondo monetario internazionale (opens new window), l'intelligenza artificiale promette di espandere e ampliare le opportunità per l'umanità, anche se assume molti compiti limitati fino a poco tempo fa all'ingegno umano. Come fa a farlo? Con quali criteri?

Se l'AI allarga o restringe lo spazio per il talento umano e il merito, questo dipende da quanto ampiamente gli strumenti di intelligenza artificiale saranno disponibili e da quanto eticamente ed equamente verranno utilizzati. La sfida cioè non sarà tecnologica ma politica. Sarà la politica che dovrà creare le condizioni che consentano all'AI di migliorare il potenziale umano e non renderlo irrilevante. A che punto siamo? Non buono (opens new window) mi pare.


three-stars


Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano

– G.K. Chesterton


END



Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato
Se l'hai ricevuta, puoi iscriverti qui
L'archivio dei numeri passati invece è qui
Se vuoi contribuire al futuro di Mostly Weekly, puoi fare una piccola donazione usando PayPal (opens new window) modalità Amici oppure Ko-Fi (opens new window)
Buona domenica!