[Mostly Weekly ~318]
Di libri, primavera e altre libertà
A cura di Antonio Dini
Numero 318 ~ 6 aprile 2025
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Grazie per aver aperto questa pagina! Eccola di nuovo: Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).
Cartoline di primavera alla grande!! Grazie a tutti! Sono andate via tutte tranne pochissime: meno di dieci, praticamente il fondo della scatola. Siete meravigliosi, non me l'aspettavo.
Se c'è ancora qualcuno che vuole sostenere il mio lavoro, con una donazione di 10 euro su PayPal (opens new window) in modalità Amici (è una donazione, dopotutto, non una compravendita) e ricordandosi di indicarmi l'indirizzo (altrimenti niente cartolina!) a stretto giro ve la spedisco. Oppure, se volete supportare e basta, oltre a PayPal c'è anche Ko-Fi (opens new window) (per gli amanti delle carte di credito). Grazie ancora a tutti, voi sapete chi siete! (Le cartoline stanno partendo, ho aspettato di chiudere la settimana)
Intanto, buona lettura.

La vera conoscenza sta nel sapere come vivere
~ Baltasar Gracian
Editoriale
Pensare l'impensabile
Siamo in difficoltà a capire cosa sta succedendo negli Usa e, in più piccola parte, in Europa e nella stessa Italia. Durante il dopoguerra la cultura giuridico-politica europea continentale e italiana ha privilegiato alcune letture dei regimi autoritari, come quelle di Hannah Arendt, di studiosi del diritto pubblico come Costantino Mortati, o di storici del fascismo come Renzo De Felice. In effetti, l'Italia ha sviluppato un forte dibattito giuridico-politico sullo Stato per superare l'idea del fascismo, segnando con forza la distinzione fra Stato liberale, fascista e costituzionale. Queste idee ci aiutano poco oggi, perché sono frutto di una elaborazione teorica e di una volontà politica di interpretazione della storia: hanno prevalso su altri modi di pensare lo Stato e le sue trasformazioni.
Una in particolare, più diffusa negli Stati Uniti, risale agli anni Quaranta ed è stata scritta da Ernst Fraenkel con il suo libro del 1941 The Dual State (da noi Teoria dello Stato Duale, tradotto solo nel 1974 e conosciuta praticamente solo dagli studiosi). Il libro di Fraenkel (un ebreo tedesco, avvocato, fuggito negli Usa dalla Berlino del 1938) analizza il regime nazista attraverso la distinzione tra "Stato Normativo" e "Stato Prerogativo". Lo Stato normativo mantiene in apparenza l’ordinamento giuridico tradizionale, con leggi e procedure ancora in vigore, mentre lo "Stato Prerogativo" opera in parallelo, consentendo al regime di esercitare potere arbitrario senza vincoli legali. Questa duplice struttura permette alla dittatura di controllare la società combinando legalità e arbitrio, garantendo stabilità economica e amministrativa da un lato, e repressione politica dall’altro.
Il modello di Fraenkel fa una cosa a mio avviso importantissima: ci fa capire come faccia a funzionare uno stato che è diventato una dittatura bestiale, come fu per la Germania di Weimar che divenne la Germania di Hitler. Possibile che le persone non si rendessero conto di cosa stava succedendo? Possibile che l'economia e la società funzionassero? Il libro mostra come un regime autoritario possa consolidarsi senza abolire del tutto il diritto, ma svuotandolo di significato nei settori chiave del potere e lasciando intatta la parte dell'apparato e soprattutto quella economica, cioè l'economia di mercato.
Ho riassunto quello che scrive sull'Atlantic (opens new window) il costituzionalista americano Aziz Huq, ma nel suo articolo c'è anche molto di più. E soprattutto, da quel che scrive traspare in maniera chiara il desiderio, oltre al tentativo, di spiegare cosa sta succedendo in America con Donald Trump. Pensare l'impensabile: la fine della democrazia degli Stati Uniti.

Importante
Autarchia digitale
L'organizzazione delle aziende europee per la tecnologia lo dice da tempo (opens new window): dobbiamo usare le alternative del vecchio continente rispetto al software americano. I dazi di Donald Trump tra poco lo renderanno evidente: fare una guerra commerciale con una nazione allo stesso tempo affidandosi completamente alla sua infrastruttura, software e algoritmi è semplicemente folle.
Click
Se volete vedere i due estremi della fotografia a pellicola potete leggere queste due recensioni, entrambe uscite su Shoot It With Film (opens new window): la prima è della RETO UWS (opens new window), una macchinetta di plastica con obiettivo fisso, un tempo e un diaframma (22mm, f/11, 1/125) che costa sui 30 euro, e l'altra è una Leica M6 (opens new window), che è praticamente la Porsche 911 delle fotocamere analogiche (e anche digitali, se è per questo).
The Thing From The Future
Il senso del sito è semplicemente lunare. Tuttavia, il css che hanno creato è pazzesco. Future Objects (opens new window) è basato sul lavoro fatto a suo tempo dal The Situation Lab (opens new window) e molto altro, permettendo di fare esercizi di futurismo. Una cosa che continua a vibrare quasi con noi e poi disperdersi rapidamente.
Italiana
Saper fare
Il Foglio spiega (opens new window) che per far fare bene le cose all'AI, ad esempio scrivere un libro, occorre prima saperlo fare bene anche noi. Per farla scrivere, insomma, occorre saper scrivere. E aggiunge una provocazione (opens new window): "Vorrei suggerire che il prossimo concorso venga bandito solo per testi composti con l’AI: allora si capirebbe chi sa scrivere davvero". (Tra parentesi: che gioia trovare altri che scrivano "AI" e non "IA").
Risalire alle fonti
Bastava guardare l'originale. Le citazioni, soprattutto quelle sui social, bisogna andare a leggerle, spiega Fumettologica (opens new window). Così si scopre che in realtà Hayao Miyazaki non ce l'ha con ChatGPT (opens new window) e OpenAI che rifanno le foto con lo stile dello Studio Ghibli.
L'ho chiesto prima a ChatGPT
Paolo Ottolina spiega ottimamente cosa vuol dire essere Donald Trump e la sua banda di goonies: e se la lunare formula sui dazi l'avessero chiesta a ChatGPT? (opens new window). Temo non sia solo un sospetto.
E invece le cose per noi importanti
Intanto, la stampa italiana si preoccupa (opens new window) delle vicende sentimentali, dei figli e delle corna dei reali. Ovviamente l'articolo è vecchio, ma se ne parla sempre (opens new window), sempre (opens new window), sempre (opens new window).
Multimedia
Il riassunto, sopra tutto
Luca Serianni è stato uno dei più importanti linguisti italiani. In questa lezione in streaming (opens new window), alquanto lunghetta rispetto ai tempi dell'online social (dura un'ora e mezza), spiega che cosa è utile fare scrivere a scuola ai ragazzi per diventare più competenti e comprendere cosa c'è scritto anche nelle pieghe dei libri.
Voce persa
Continuo a pensare che Gin Wigmore sia una grande cantautrice neozelandese che non ha neanche cominciato ad avere il successo che merita. Qui Kill Of The Night (opens new window) Live at Pappy+Harriet, Pioneertown, nel novembre 2021.
The Big fai da te
Continua l'odissea del tizio che si sta creando il PDA perfetto (opens new window), tutto tasti peraltro. Il trick di mettere lo smalto sopra i tasti dopo averli stampati in 3D e fatto venire fuori le legende con la plastilina bianca è fantastico.
La donna bionica
Se siete cresciuti in un'era in cui la televisione ha cambiato la società italiana, oltre che quella americana, nelle profondità della vostra psiche avete tatutati una serie di personaggi e situazioni. Una di queste è "La donna bionica" oltre a "L'uomo da 6 milioni di dollari". Qualche mese fa Lindsay Wagner ha raccontato (opens new window) com'è nata la sua serie tv, spin off di quella di Lee Majors.
Mario Kart World
La Nintendo Switch 2 forse non vi emozionerà più di tanto, ma il nuovo Mario Kart World è tanta roba (opens new window).
Tsundoku
L'atmosfera di un'epoca
La fotografa giapponese Fusako Kodama ha catturato, con una delicatezza incredibile, delle istantanee della vita quotidiana di un paese in piena trasformazione tra gli anni '60 e '80. Lei è una specie di segreto tenuto nascosto a tutti, spesso anche nel suo paese: un'artista eccezionale e molto discreta, molto poco conosciuta. Il libro è meraviglioso e mostra per la prima volta in Occidente il lavoro di Fusako Kodama, oggi ottantenne. Si intitola 1960-80 (opens new window). Qui un po' di contesto (opens new window).
La vita, en passant
Se voleste scoprire chi era Pierre Loti (opens new window), e dovreste volerlo fare, avreste molte strade diverse oltre a leggere i suoi lavori. Potreste infatti leggere Pierre Loti. Ritratto di un fuggitivo (opens new window) di Lesley Blanch, che ricostruisce vita amori e avventure del grande scrittore francese incantato dall'Oriente. Bhoémien, esotico e fieramente romantico, adorato e disprezzato in egual misura dalla società francese, Loti passò la sua vita a sfuggire alle costrizioni della Francia borghese. È però l'autore che ha ridefinito la sua epoca. E si può "vedere" leggendo (in francese, almeno per ora) la graphic novel Pierre Loti, une vie de voyageur (opens new window) di Didier Quella-Guyot, Alain Quella-Villéger e Pascal Regnauld oppure (con un titolo che è secondo me fenomenale) Pierre Loti: le monde, en passant (opens new window) di Alain Quella-Villéger e Bruno Vercier.
Calvino senza parole
Dopo Cosimo (opens new window), versione per sole immagini del Barone Rampante (opens new window) di Italo Calvino, l'autore catalano Roger Olmos presenta il secondo volume della trilogia: Medardo (opens new window), versione per sole immagini (opens new window) del Visconte Dimezzato (opens new window). C'è anche la spiega di Fumettologica (opens new window).
Piccola ma fenomenale opera di Giuseppe Cammelli
Voi non sapete che gioia oltre alla fatica: sono dovuto andare a scavare negli scatoloni con i miei libri di scuola, a casa di mia madre, per ripescarlo. Ma ci sono riuscito. È il Lessico etimologico-pratico della lingua greca (opens new window) del professor Giuseppe Cammelli (opens new window), pubblicato nel 1939 da Le Monnier a Firenze. È stato per un caso ristampato nel 1983 (più o meno) e quindi è finito nella mia "dotazione scolastica" visto che ho iniziato poco dopo il ginnasio. Assieme al Rocci averlo incontrato è stata una grandissima fortuna. Esiste anche online (opens new window) (ci sono quelli che fanno scraping e ributtano dizionari vari online per fare traffico), ma averlo in mano fisicamente è completamente diverso: i libri e le pagine web non sono la stessa cosa, anche se contengono la stessa cosa.
Avere orecchio
Nel recensire un libro, L'estate che ho ucciso mio nonno (opens new window) di Giulia Lombezzi, come se niente fosse Marco Archetti sul Foglio (opens new window) ci regala un meraviglioso accostamento fra musica e letteratura: saper leggere e scrivere è un fatto d'orecchio. "Il senso della musica è l’armonia – la cosiddetta “dimensione verticale”. Nella scrittura è lo stesso. Più che la trama, il testo. E soprattutto il sottotesto, ossia l’armonizzazione degli elementi – non ciò che viene detto, ma come viene detto, attraverso quale dialogo segreto di elementi. Insomma, il modo in cui uno scrittore tesse i suoi fili, il gesto con cui “tiene” tutto e ci porta a spasso. La differenza tra elencare frasi e scrivere è soprattutto questa, ragion per cui ogni grande scrittore ha la propria musica, la propria metrica, quel suono che gli appartiene. Saper scrivere è un fatto di orecchio. Saper leggere, anche: possiamo sicuramente dirci in grado di riconoscere “il suono Xavier Marìas”, “il suono Philip Roth”, “il suono Proust” – chi è nato nel Novecento ricorda senza dubbio una fenomenale puntata di Pickwick in cui Alessandro Baricco “suonava” Proust e al pianoforte ne mostrava musicalmente la sintassi. La grande letteratura è musica. Scrivere significa portare in sé il canto, una sensibilità per l’aria, l’indivisibile rapporto col rintocco del proprio stesso passo. Chi scrive teatro queste cose le sa".
Coffee break
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Money quote
(1) Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: (2) un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato; (3) un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; (4) un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per fare cordoglio e un tempo per ballare; (5) un tempo per gettare via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci; (6) un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttare via; (7) un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; (8) un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
— Ecclesiaste 3, 1-8

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Al-Khwarizmi
La via dell'iPhone
Storie di due iPhonini, tra sorprese e qualche delusione, quando sono andato e ritornato a Tokyo (e Kamakura). La prima (opens new window) e la seconda (opens new window) parte. Insomma, tutto duale (se solo l'italiano ce l'avesse, come numero).
Andare a sentimento
Piero Minto ha una buona newsletter, Link molto belli, e scrive cose interessanti (fino a che no). Comunque, questa sul Vibe Coding (opens new window) lo è, nonostante il tono e la collocazione.
Anthropic
L'azienda che costituisce l'unica alternativa plausibile (opens new window) a OpenAI per l'uso della GenAI in questo momento, cioè Anthropic (opens new window), non è stata fondata "solo" da Dario Amodei (opens new window), americano di origini italiane, ma anche da altri inclusa la sorella Daniela (opens new window). La quale è una persona molto interessante sia perché non ha un profilo scientifico (a differenza di moltissimi nella Silicon Valley) che per la sua visione, competenza ed esperienza (opens new window) (come racconta questo profilo di Wired US (opens new window)). Che sia lei il vero valore aggiunto?
Cose da matti
Gli editori hanno fatto pressione per eliminare da Github una utility open source (opens new window) che permetteva di scaricare i libri regolarmente acquistati in PDF. Eppure paghiamo la tassa della Siae sui supporti proprio per avere una copia privata delle opere protette che si acquistano. Questa cosa deve finire, in qualche modo.
NuPhy
Nella difficile arte di creare tastiere meccaniche, le armi dei pistoleri digitali che scrivono codice o giocano (o genericamente macinano parole al computer) la cinese NuPhy sta emergendo come una certezza assoluta. E sta lavorando alla sua nuova tastiera NuPhy Kick75 (opens new window). Tanta roba, non me ne voglia Riccardo.
Markdown In un mondo ossessionato dalla formattazione, il markdown (inventato da John Gruber (opens new window) e mio strumento quotidiano (opens new window) di lavoro) segna il ritorno all’essenziale: la scrittura come contenuto, non come cornice (opens new window). Mentre i software tradizionali ci distraggono con allineamenti, font e colori, il markdown ci ricorda che la chiarezza non ha bisogno di decorazioni: bastano le parole giuste, ben disposte. Non c'è Comic Sans che possa tornare di moda (opens new window), insomma.

La coda lunga
I libri
I libri rappresentano da secoli il veicolo principale attraverso cui la nostra civiltà tramanda il sapere collettivo alle generazioni future. Sono "i portatori della civiltà", cioè della nostra e di altre culture, perché permettono di conservare e trasmettere la conoscenza umana attraverso il tempo e lo spazio. È per questo che gli autori di epoche diverse hanno riconosciuto nella parola scritta un potere unico che è capace di connettere persone distanti nel tempo. Senza questa capacità di comunicare oltre i limiti temporali della vita umana, lo sviluppo della civiltà sarebbe stato impossibile o estremamente limitato.
La lettura non è semplicemente un atto di decodifica di simboli, ma un processo che oscilla tra la dimensione individuale e quella sociale, tra contemplazione e connessione. Questo movimento tra solitudine e comunità è essenziale per la creazione e la diffusione delle idee che formano il tessuto culturale della società. Ed è una esperienza disponibile contemporaneamente per tutti e per ciascuno di noi. Tanto che il declino della lettura profonda e contemplativa, temuto da Virginia Woolf e Susan Sontag tra gli altri, non rappresenta tanto la scomparsa dei libri quanto l'erosione delle fondamenta culturali che tengono unita la civiltà. La frammentazione dell'attenzione e l'impoverimento dell'interiorità minacciano la "base della cultura": la capacità cioè di dedicarsi a una ricerca intellettuale guidata dalla curiosità e dal senso di meraviglia.
Al di là delle forme di interruzione, la proposta di alternative alla lettura profonda dei libri non porta a una evoluzione e a una crescita di per sé. Non ditelo a uno storico del cinema ma l'audiovisivo e il multimediale non sono la stessa cosa della lettura profonda, perché le limitazioni sensoriali che la lettura porta con sé rispetto a una rappresentazione (soprattutto se immersiva) sono anche la porta per entrare in un ambito più ristretto e selettivo, più concentrato. Leggere vuol dire andare in profondità, da soli e al tempo stesso insieme a chi ha scritto quello che stiamo leggendo e a chi lo ha letto prima di noi.
I libri costituiscono un patrimonio collettivo che va oltre la semplice accumulazione di informazioni, rappresentando l'incarnazione materiale della memoria culturale di un popolo. La lettura attenta e riflessiva di alcuni libri (non di qualsiasi libro, certamente) ci permette di entrare in dialogo con le menti più brillanti del passato, confrontando le loro idee con la nostra esperienza contemporanea. Questo dialogo intergenerazionale crea continuità storica all'evoluzione del pensiero umano. Non tutti i libri sono uguali, come non tutte le persone sono uguali o le interazioni tra persone sono uguali. Molti spazi della vita sono riservati al gioco o all'intrattenimento, agli affari o ai sentimenti e a qualsiasi altra cosa, bella o brutta. Alcuni libri però sono essenziali perché rappresentano non solo un archivio del passato ma anche un ponte verso il futuro, un'ancora di salvezza (opens new window) per preservare la civiltà nelle epoche a venire.

“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”
– G.K. Chesterton
END
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