[Mostly Weekly ~315]
Quella protesi chiamata smartphone e la sensazione vicaria del mondo
A cura di Antonio Dini
Numero 315 ~ 16 marzo 2025
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Grazie per aver aperto questa pagina! Come sapete Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello). Gli ultimi numeri sono stati un po' faticosi e anche un po' di corsa perché, come dice un mio amico, "magari potesse fare tutto l'AI". Invece serve tempo, testa e anche un bel po' di manualità.
Per questo, se il risultato vi piace, sappiate che potete mostrare il vostro apprezzamento in modo tangibile facendo una donazione su PayPal (opens new window) in modalità Amici (mi raccomando: è una donazione, non una compravendita) oppure su Ko-Fi (opens new window) per gli amanti delle carte di credito. Dal canto mio, sto lavorando a un piccolo progetto per le vacanze di Pasqua, ne parliamo a breve.
Intanto, buona lettura.

Se ti senti al sicuro nell'area in cui stai lavorando, non stai lavorando nell'area giusta
– David Bowie
Editoriale
Lo straniamento globale
Il colpo di frusta del clima sta già colpendo le principali città di tutto il mondo, portando oscillazioni mortali tra clima estremamente umido ed estremamente secco, mentre la crisi climatica si intensifica. Lo spiega il Guardian (opens new window) illustrando uno studio delle università di Bristol e Cardiff sul "global weirding", lo "straniamento globale", cioè l'idea che il cambiamento climatico causi o causerà vari estremi legati al clima, tra cui sia caldo che freddo, facendoli diventare via via più intensi.
Nel rapporto decine di altre città, tra cui Lucknow, Madrid e Riyadh, hanno subito un "capovolgimento" climatico negli ultimi 20 anni, passando da estremi secchi a quelli umidi, o viceversa. Lo studio (opens new window) ha analizzato le 100 città più popolose al mondo, più altre 12 (ma nessuna italiana), e ha scoperto che il 95% di esse ha mostrato una tendenza distinta verso un clima più umido o più secco.
Le conseguenze sono notevoli, e la mancata alluvione di Firenze in queste ore ne è un esempio. Infatti, oltre ai danni diretti di un'esondazione, il cambiamento climatico nelle città può colpire i cittadini non solo con inondazioni, ma anche con siccità aggravate, distruggendo l’accesso all’acqua pulita, ai servizi igienico-sanitari e al cibo, spostando le comunità e favorendo la diffusione di malattie. Nello studio, le città in cui l'infrastruttura idrica è già scarsa, come Karachi e Khartoum, sono quelle che soffrono di più.
Sono colpite le città di tutto il mondo, ma i dati mostrano alcune tendenze regionali, con la perdita di umidità che colpisce l'Europa, la penisola arabica già secca e gran parte degli Stati Uniti, mentre le città del sud e del sud-est asiatico stanno subendo acquazzoni e nubifragi sempre più grandi. Va ricordato che il 90% dei disastri climatici dipende da troppa o troppa poca acqua, e che nelle città vivono 4,4 miliardi di persone. È dimostrato scientificamente (da climatologia, fisica atmosferica, oceanografia e geochimica, tra le altre) che il cambiamento climatico è causato dagli esseri umani.

Importante
Appistocrazia, e così sia
Il giornalista Ken Klippenstein ha coniato un nuovo termine per il potere senza precedenti detenuto dai miliardari tecnologici che si sono radunati attorno alla nuova amministrazione degli Stati Uniti: appistocrazia (opens new window), cioè l'aristocrazia delle app. A differenza degli oligarchi tradizionali, la loro influenza nella società è più intima e pervasiva: le app della classe dirigente sono diventate profondamente radicate nella nostra vita quotidiana. “Gli oligarchi – scrive Klippenstein (opens new window) – non sono una novità, ma questi sei uomini hanno un potere su di noi che è più intimo e profondo di quello degli altri miliardari. Costruiscono, gestiscono e controllano collettivamente ciò che può essere solo paragonato a un'appendice dei nostri corpi, un nuovo organo che la maggior parte non può immaginare di perdere o non riuscire più a far funzionare". Yes, è lo smartphone, la nostra protesi preferita che ci fa percepire il mondo come una sensazione vicaria guidata da chi controlla la tecnologia.
Casino Royale
C'è un casino in corso tra gli eredi Broccoli e Amazon (opens new window) su James Bond e i diritti cinematografici dei libri di Ian Fleming che la metà basterebbe. Questo profilo di Albert "Cubby" Broccoli fatto dal Los Angeles Times (opens new window) è però la lettura obbligatoria per gli appassionati del genere per conoscere il lato cinematografico della storia di James Bond.
Il cuore bionico
All'inizio di marzo un uomo australiano con un cuore totalmente artificiale è sopravvissuto per 100 giorni prima di ricevere il trapianto di cuore "vero" da un donatore. Il cuore totalmente artificiale si chiama BiVACOR (opens new window) e utilizza la tecnologia di levitazione magnetica per replicare il flusso sanguigno naturale di un cuore sano. L'impianto è ancora nelle prime fasi dello studio clinico, ma sembra essere un'alternativa promettente per i pazienti che non sono in grado di aspettare un cuore donatore o quando un cuore donatore semplicemente non è disponibile. Perché non tenerlo per sempre? Perché c'è ancora molta strada da fare prima che il cuore artificiale possa essere considerato un sostituto di un trapianto di cuore. Tra le altre cose, il periodo di vita del dispositivo è ancora significativamente inferiore a quello di un cuore di un donatore. Ma la strada è quella.
Punizioni abitative
Se la vostra casa dei sogni è piccola, perché non vivere senza mobili? Come questa famiglia di due adulti e due bambini piccoli, che sta in questa casa delle bambole di 34 metri quadri (opens new window) su due piani. Credo che Marie Kondo alla fine ce la meritiamo.
Salvaci tu che puoi
Avete presente Ozempic, il farmaco dei miracoli? Siamo solo all'inizio: tra un po' diventerà una specie di manna e panacea di tutti i mali. Fa dimagrire, risolve problemi cardiaci ai diabetici e ai non diabetici. E adesso, si scopre (opens new window), fa anche smettere di bere gli alcolizzati. Mancano solo le unghie incarnite e siamo a posto.
Profilo migliore
Un gruppo di volontari di Wikipedia si è impegnato ad aggiornare le foto delle personalità famose (opens new window) presenti sul sito con immagini un po' meno brutte. Perché, diciamocelo, le foto-ritratto prese al volo nelle fiere o nelle conferenze stampa, con gli occhi rossi, fuori fuoco, mosse e spettinate, non si possono proprio vedere.
Abiti usati
Come avrei dovuto immaginare, c'è una specie di coda lunga di cose giapponesi da mettere qui, dopo che sono tornato da Tokyo all'inizio della settimana. Ad esempio, la tendenza per l'abbigliamento di seconda mano nei negozi giapponesi è incredibile: l'Arcipelago del Sol Levante ha scoperto l'antitesi al fast fashion, e cioè il gusto del vintage (opens new window) (archivio (opens new window)).
Non solo ellepi
Il Giappone attualmente è anche il paradiso degli amanti del vinile (opens new window). Ma non c'è solo quello (opens new window). Avete mai sentito parlare dei mini-LP SHM-CD? Sono una meraviglia musicale nata in Giappone, o meglio: un gadget per collezionisti appassionati di musica. Uniscono la riproduzione in miniatura di storici album (opens new window) in vinile (opens new window) – con packaging impeccabile, riproduzioni fedeli di copertine, poster e libretti – alla tecnologia SHM (Super High Material), che utilizza un policarbonato speciale per i CD. Il risultato? Oggetti da collezione che fanno impazzire gli appassionati di tutto il mondo. Ma sulla presunta qualità audio superiore di questi CD il dibattito resta aperto (opens new window): mentre i produttori sostengono che il materiale trasparente di più alta qualità garantisca una lettura più precisa del laser, molti test non hanno rilevato differenze significative. Forse il vero valore sta nell'esperienza estetica più che nell'ascolto.
Urban travelers
Di solito per viaggiare seguo la filosofia della "one bag carry on": uno zaino relativamente leggero (35-40 litri) con tutto quello che mi serve, che non imbarco e porto sempre con me. Questa volta ho portato un piccolo trolley e uno zainetto ma non ho perso la fede nello zaino urbano. Parlare sui giornali di questo tipo di prodotti è sempre complesso, il rischio marchetta c'è sempre. Basta fare un buon lavoro, però, è qualunque recensione diventa informativa e non solo dimostrativa. Qui Wirecutter ne recensisce vari (opens new window), dall'Allpa 35L Del Dia Travel Pack di Cotopaxi, al Travel Backpack 45L di Peak Design, dal Black Hole MLC 45L di Patagonia, al Travel Backpack Pro 40L di Tortuga fino ad altri due o tre fra i soliti sospetti. Tra questi ce n'è uno, costoso ma interessante, che mi ha colpito per forma, materiali e colori disponibili: il The Carry-On 35L (opens new window) di Salkan.
Grosso guaio ad Appletown
Il problema con l'Apple Intelligence
C'è qualcosa che non torna a Cupertino. L'annuncio del rinvio delle "funzionalità più personalizzate di Siri" al prossimo anno appare come un segnale preoccupante nel percorso di Apple Intelligence. Non si tratta solo di un ritardo tecnico, ma della rivelazione che la narrativa presentata da Apple non corrispondeva alla realtà dei progressi interni. Le funzionalità più innovative, quelle che avrebbero davvero trasformato l'interazione con i nostri dispositivi, non sono mai state realmente dimostrate.
Guardando indietro ai keynote, emerge un modello chiaro: Apple ha mostrato e poi rilasciato le funzionalità più semplici di Apple Intelligence, mentre quelle rivoluzionarie sono rimaste confinate a video concettuali. Dopo nove mesi dall'annuncio, non esiste ancora una dimostrazione funzionante della Siri contestuale capace di comprendere domande complesse o agire attraverso le applicazioni, suggerendo che queste capacità potrebbero essere ben più lontane di quanto il marketing abbia lasciato intendere.
Il vero problema va oltre il ritardo tecnico e tocca qualcosa di fondamentale: la credibilità aziendale. Apple ha costruito il suo successo sulla promessa di annunciare solo ciò che poteva effettivamente realizzare. Questo principio, pilastro dell'era Jobs, sembra essersi incrinato sotto la pressione competitiva dell'intelligenza artificiale. La domanda ora non è tanto quando arriveranno queste funzionalità, ma se Apple abbia perso la capacità di valutare realisticamente i propri limiti tecnologici in un'era di crescente complessità. E, lasciatemi aggiungere, questo è comunque un problema serio.

Italiana
Buona mano
Il buon Andrea Fiamma unisce i trattini e fa emergere un profilo interessante (opens new window) per il mondo del fumetto: l'Italia esporta un sacco di disegnatori in tutto il mondo. Tanta roba.
Ci vediamo in tribunale
Meta è finita nel mirino di tre associazioni di editori francesi (opens new window): l’associazione che rappresenta i principali editori d'Oltralpe (SNE), l’associazione degli autori SGDL e il sindacato degli scrittori SNAC. L’accusa? Aver addestrato i propri modelli AI con contenuti protetti da copyright, senza chiedere il permesso né pagare i diritti (opens new window).
"Il Borealis non va di moda solo in Italia"
C'è modo e modo per parlare dei prodotti commerciali. Il Post si fa prendere la mano (opens new window) e per spiegare il fenomeno di uno zainetto pubblica una specie di ibrido tra un blog di secchioni appassionati, uno spot pubblicitario e una voce di Wikipedia.
Sull'andare a vedere
Fosco Maraini è stato tante cose ma la definizione che ne dà Giorgia Sallusti nel suo articolo per Lucy sulla cultura (opens new window) mi piace molto: un "reporter d’altri mondi", assieme ai marainiani "empresente" (come metafora anche della fotografia e dell’ichigo ichie) e al motto “Zusammen und zu Füss”, ‘insieme e a piedi’, per indicare il modo in cui Maraini procede nei suoi viaggi terreni assieme ai colleghi e agli amici di cui si circonda lungo la strada, così da avere il tempo di “digerire le conoscenze”.
Electronic Travel Authorisation
A partire dal 2 aprile 2025 tutti gli italiani che vanno nel Regno Unito o che passano da un aeroporto del Regno Unito per prendere una coincidenza per un altro Paese devono essere dotati di ETA (Electronic Travel Authorisation) (opens new window), concettualmente simile all'ESTA americana (opens new window). L’ETA consente viaggi multipli nel Regno Unito per soggiorni fino ad un massimo di sei mesi alla volta, nell’arco di due anni o fino alla scadenza del passaporto del titolare, a seconda di quale di questi eventi si verifichi prima. La devono avere tutti, anche i bambini piccoli. Costa dieci sterline, presto verrà portata a 16. Si prende solo sul canale ufficiale (opens new window). Giusto per correttezza: i cittadini britannici (e quelli americani) per entrare in Europa presto dovranno fare un documento a pagamento analogo (opens new window).
Multimedia
All'incrocio tra una strada e l'altra
Se cercate, Internet è piena di giri e di tutorial su come girare Tokyo (opens new window). Quasi quasi uno resta a casa. E invece... I video di Riri Travels (opens new window) sono notevoli, avessi mai fatto lo youtuber i miei video li avrei fatti esattamente così: orizzontali, 4K, montaggio calmo ma deciso, suoni ambientali, musica rilassante, sottotitoli in inglese a mo' di conversazione.
All'incrocio tra finzione e realtà
Sempre su YouTube: Disney ha caricato sulla piattaforma di Google i primi tre episodi della prima stagione di Andor, la serie più "tosta" dell'universo di Guerre Stellari (1 (opens new window), 2 (opens new window), 3 (opens new window)). Ho rivisto velocemente un po' di cose e la questione della “radicalizzazione di fronte al fascismo burocratico” mi ha colpito per la sua attualità.
Ready, action!
Un film che ho intravisto in aereo tornando da Tokyo, A Samurai in Time (opens new window), è molto carino. La trama da commedia brillante è intrigante: durante un duello all'ultimo sangue negli anni a metà Ottocento che segnano il tramonto dei samurai, un guerriero viene colpito da un fulmine e portato nel futuro. Atterra però sul villaggio-set dove si giravano i drammi in costume per la tv giapponese, genere che sta a sua volta tramontando proprio in questi anni. Il samurai lentamente si riprende e capisce che in questa sua nuova vita quel che può fare è mettere a frutto le sue capacità con la spada: comincia così a fare lo stuntman sul set di uno di questi drammoni televisivi. La cosa si fa interessante (niente spoiler, ovviamente) visto anche i personaggi che incontra. Per adesso non si trova ma a fine aprile esce il Blu-ray e forse si potrà vedere in giro anche da noi. Il film è costato pochissimo, il regista ha fatto tutto (scritto, sceneggiato, diretto, girato, montato, prodotto eccetera) e il passaparola ha fatto il resto e lo ha reso un piccolo successo. Qui il trailer (opens new window). Per adesso non è sul portale JFF Theater (opens new window) dove si trova tutto il cinema d'autore giapponese in streaming legale e gratuito, ma secondo me arriverà anche là.
Il ritorno dell'iPod (e degli altri)
A Tokyo mi sono comprato un po' di MiniDisc vergini (non ho fatto in tempo a trovarne di usati, che vengono molto meno, ma ci riproverò). Sto portando avanti il mio progetto audio di cui una volta forse parleremo anche qui. Invece, è stata una occasione in più per rendermi conto che quel che sta succedendo è la fuga dallo streaming e il ritorno al supporto fisico per la musica: non tanto per la qualità quanto per la proprietà. Non affitti più la musica, la possiedi. E non parlo necessariamente di musica "fisica" con ellepi o cassette. L'oggetto del desiderio del momento è l'iPod (opens new window), a quanto pare.
Così è andata, così alla fine va
La canzone che Dolly Parton (opens new window) ha scritto per il marito Carl Dean, sposato nel 1966 e morto (opens new window) il 3 marzo di quest'anno: If You Hadn’t Been There (opens new window).
Tsundoku
All'incrocio tra dipendenza e realtà
Negli Stati Uniti sta uscendo il suo nuovo libro, Will There Ever Be Another You (opens new window). Però anche qui in Italia (opens new window) uno dei migliori libri degli ultimi anni è stato il precedente romanzo della poetessa: Nessuno ne parla (opens new window).
Cos'è l'amore assoluto
La signora trasformata in volpe (opens new window) di David Garnett (uno del gruppo di Bloomsbury, come Virginia Woolf e Vanessa Bell) racconta la storia di Silvia Tebrick, una giovane donna che, durante una battuta di caccia, si trasforma improvvisamente in una volpe sotto gli occhi del marito, Mr. Tebrick. È una storia dolorosa di temi profondi come l'amore assoluto, la trasformazione e la natura umana. Mr. Tebrick, nonostante la metamorfosi della moglie, continua ad amarla e a prendersene cura. Tuttavia lei, mano a mano che si avvicina alla sua nuova natura selvatica, inizia a desiderare la libertà e l'indipendenza, creando tensioni nel rapporto con il marito. Il romanzo può essere interpretato in diversi modi: come una lettera in codice indirizzata all'amante dell'autore, Duncan Grant, come un apologo sulla sessualità femminile, o come un'allegoria dell'amore assoluto.
Lettori e letture
Stanotte, colpevole il fuso orario, non sono riuscito a dormire. Allora ho letto Imago pietatis (opens new window) di Fausto Colombo. In un breve passaggio Fausto cita Jorge Luis Borges che cita Alberto Manguel che a sua volta lo racconta, con un rinvio e un rimando continuo e reciproco tra lo scrittore argentino cieco e Manguel, oggi direttore della biblioteca Nazionale di Buenos Aires. Appena sedicenne, lavorando presso la libreria Pygmalion di Buenos Aires, Manguel aveva incontrato Borges, ormai cieco, che gli aveva chiesto di leggere ad alta voce per lui, a casa sua, quei libri che Borges non poteva più leggere da solo (opens new window). Manguel poi ha diretto la biblioteca di cui anche il grande scrittore è stato direttore. Ha anche scritto un piccolo libro Con Borges (opens new window), quello citato da Fausto, dove emerge la passione dello scrittore cieco per le epopee, per le saghe anglosassoni, Omero, i film gangster, i western, i romanzi polizieschi, la lingua tedesca e la mitologia dei bassifondi di Buenos Aires, le enciclopedie, le tigri e West Side Story, la repulsione per Proust, Mann, Tolstoj e Pirandello. Un libro sul gusto e sulla memoria di quello che Borges diceva più di cinquant'anni fa.
Coffee break
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Money quote
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto. Il lettore è colui che deve scoprire il segreto, ma non può farlo se non si immerge nel testo con la sua esperienza personale. Ogni lettura è un atto di interpretazione, e ogni interpretazione è un atto di creazione.
Se una notte d’inverno un viaggiatore, fuori dall’abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa, senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l’ombra si addensa, in una rete di linee che s’allacciano, in una rete di linee che si intersecano, sul tappeto di foglie illuminate dalla luna, intorno a una fossa vuota, quale storia laggiù attende la fine, chiede, ansioso di ascoltare un racconto.
Ma la storia che attende la fine è forse solo un’illusione, un desiderio del lettore di trovare un senso compiuto.
Eppure, è proprio questo desiderio che spinge a leggere, a cercare, a interpretare.
Perché ogni storia è un labirinto di significati, e ogni lettura è un viaggio attraverso quel labirinto.
E il lettore, come il viaggiatore, deve essere pronto a perdersi per trovare.
Perché solo nella perdita si trova il vero significato.
E solo nel silenzio si ascolta la storia che attende la fine.
Ma il silenzio è un’illusione, perché la storia continua sempre, anche quando sembra finita.
E il lettore deve continuare a cercare, a leggere, a interpretare.
– Italo Calvino

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Al-Khwarizmi
Locals only
Un progetto che si chiama Sidekick (opens new window) ha creato un applicativo per macOS con Apple Silicon che permette di chiacchierare con l'immancabile large language model locale (scegliendo quale) e fare cose su file, cartelle, siti web e altro. La differenza rispetto a Ollama (opens new window)? Che questo è molto più facile e pensato per chi non ne capisce niente: si copia l'app e si inizia a usarla dentro una normale interfaccia a finestre. Non servono altre installazioni. Rimane tutto in locale, tutto privato.
I furbetti della Malesia
Ricordate il gran clamore che aveva fatto DeepSeek V3, soprattutto perché creato con quattro soldi e qualche vecchio processore? Una narrativa che ha messo in ginocchio le Borse mondiali. Be', a Singapore hanno arrestato alcuni commercianti del mercato "grigio" (opens new window), che acquistano GPU Nvidia nella città-stato e le contrabbandano in Cina, infrangendo le sanzioni statunitensi. Però, per capirsi: se Singapore rappresenta il 18% delle entrate di Nvidia, è solo il 2% dell'utilizzo di GPU. Quindi, c'è molto di più dietro.
La sfera e le sferette
La Sfera di Las Vegas (opens new window) (che non ho visto di persona) è considerata una meraviglia. Adesso I creatori della Sfera di Las Vegas vogliono aprire mini-sfere più piccole. L'azienda, che sorprendentemente si chiama "Sphere Entertainment" starebbe lavorando a un progetto per mini-Sfere (opens new window) con una capacità di circa cinquemila persone. Le versioni più piccole della Sfera servirebbero per portare la montagna ai vari Maometti che non si spostano. E questo potrebbe avere ricadute interessanti, come quella ad esempio sugli artisti che creano i contenuti per la struttura, e che dovrebbero aumentare di numero e fare cose differenti. Infatti, progettare e produrre i contenuti video personalizzati richiesti per la Sfera grande richiede un investimento economico e di tempo notevole: fare sfere più piccole potrebbe democratizzare e quindi rendere più varia la produzione dei contenuti. Dove le faranno? Non sappiamo ancora. Per adesso sappiamo solo che Sphere Entertainment prevede di costruire una seconda sfera a "grandezza naturale" ad Abu Dhabi. Quella di Las Vegas, tanto per dire, alla fine è costata 3,2 miliardi di dollari.
La parte abitata della rete
Momento boomer. Quando si costruivano le home page a mano: era il 1995, era l'epoca di Geocities. Chi non c'è stato non può saperlo. In realtà, la storia di Geocities che viene raccontata qua (opens new window), serve a spiegare la nascita dell'internet per l'uomo qualunque, che non sa programmare, non ha esperienze tecnologiche di rilievo, e riesce nonostante tutto a mettere asssieme la sua home page e diffondere i suoi contenuti. Insomma, è l'opposto della tecnologia: non erano architetti e imprese edili ma prefabbricati installati sulla collina e senza servizi. Infatti, quelli che poi si sono messi a fare siti web conto terzi non sono passati da Geocities.
Collaterals
Se avete degli indirizzi IPv4 di proprietà, intendo proprio i numeri e non il nome del dominio, sappiate che potete usarli come garanzia per chiedere un prestito (opens new window), ad esempio. Questo, se siete un internet provider e avete questa fettina di "terreno digitale", potrebbe essere interessante.
Mai più senza
Gente strana con strani hobby che costruisce strani oggetti: un PDA (personal digital assistant) con uno schermo eInk, fatto bene, apparentemente, che altrettanto ovviamente non serve proprio a niente. Che bellezza. Qui il video (opens new window), qui il codice (opens new window).
La fine di un'epoca, tanto per cambiare
Passeggiando a Tokyo si può notare una cosa: sta scomparendo uno dei settori di gadget tecnologici più amati dai locali. Si tratta dei dizionari elettronici (opens new window) (archivio (opens new window)), utilissimi per gli studenti o i neo assunti in azienda in un Paese con una lingua piuttosto complessa come il giapponese. Siamo passati da più di 2,8 milioni di pezzi all'anno a meno di 300mila. Vengono fatti fuori a favore delle app per smartphone e computer.

La coda lunga
La spazzatura
Il visitatore di Tokyo o di qualsiasi città giapponese, soprattutto se ama camminare nelle strade immacolate di questo Paese, noterà una cosa: mancano i cestini della spazzatura. Cosa questa che incoraggia le persone ad assumersi la responsabilità dei propri rifiuti anziché abbandonarli. Forse dover tenere con sé la propria spazzatura promuove un rapporto più sano con il consumo? Secondo Craig Mod (opens new window), sì:
Questa ossessione per l'immediato "alleggerimento" di una cosa che hai creato tu, cioè un rifiuto, è comune in contesti non giapponesi. Tuttavia, secondo me il modo giapponese è il modo corretto. Bisogna essere adulti. Dobbiamo prenderci la respnsabilità della nostra spazzatura. La responsabilità dei rifiuti è qualcosa di cui abbiamo abdicato da tempo non solo lasciandola in innumerevoli cestini anonimi agli angoli di alcune strade (o in tutte le strada, come sembra essere il caso di Manhattan o Parigi), ma anche dei Paesi in via di sviluppo in tutto il mondo.
A Kamakura, dov'ero la settimana scorsa, Starbucks ha messo un cartello per i clienti non giapponesi che chiede di non lasciare le loro tazze da asporto all'esterno. A Kamakura non ci sono bidoni della spazzatura e, a tutti gli effetti, se uno compra un caffè da asporto ne diventa responsabile per, potenzialmente, molto molto tempo. Vi garantisco: davvero molto tempo. Talmente tanto che la volta dopo ci pensi bene prima di prenderti un altro caffè da asporto, se non sei proprio convinto di averne bisogno. Questa è un'idea di consumo diversa dalla nostra cultura dell'"all you can eat" basata sull'acquisto d'impulso. Invece, l'idea giapponese per consumare richiede un pensiero deliberato, e parte da una decisione molto semplice anche se controintuitiva: eliminare i cestini per lo sporco dalle strade.

“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”
– G.K. Chesterton
END
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