[Mostly Weekly ~312]

Caos, cultura e tecnologia


A cura di Antonio Dini
Numero 312 ~ 23 febbraio 2025

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Grazie per aver aperto questa mail! Ci risiamo, eccoci qua. Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).

Il momento storico sta diventando decisamente pesante, tra una guerra e l'altra, un presidente americano e l'altro, un'Unione europea in panne e l'altra. Però, se vogliamo vederla in positivo, possiamo dire che la situazione avrebbe ampi margini di miglioramento.

Intanto, il mio progetto Mostly Weekly (opens new window) va avanti, ringraziando tutti voi che avete supportato il mio lavoro in questi anni e i nostri due sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window) e Synesthesia (opens new window). Prego, continuate pure, lo apprezzo molto!

Se volete contribuire a sostenere il mio lavoro (anche di nuovo: alcuni di voi sono deliziosamente recidivi!), potete fare una donazione su PayPal (opens new window) in modalità Amici oppure su Ko-Fi (opens new window).

Intanto, buona lettura.


Caffè Bic
Caffè Bic ~ Foto © Antonio Dini

Non mi piace quell'uomo. Devo conoscerlo meglio
– Abramo Lincoln




Editoriale

Gli sfigati al comando
Una cosa banale ma profondamente vera: "Sapevo che un giorno avrei dovuto guardare degli uomini potenti mentre bruciano il nostro mondo. Semplicemente, non mi aspettavo che fossero dei tali sfigati e perdenti". La premessa di questo editoriale del Guardian (opens new window) che sta girando parecchio la dice lunga su dove vuole andare a parare Rebecca Shaw. La giornalista cattura molto bene un sentimento condiviso: c'è qualcosa di oscuramente comico nel vivere in un'epoca in cui alcune delle figure più influenti non sono solo preoccupate per le loro azioni, ma stanno anche, fondamentalmente, cercando con fin troppo sforzo di essere popolari, rendendo il loro impatto negativo sulla società in qualche modo ancora più irritante da raccontare.

Scrive Shaw: "Sia che io sia impegnata con le notizie, o con Musk che twitta costantemente come uno senza un lavoro o amici, o con Zuckerberg che invia video strani e appare da Rogan, sto soffrendo. Non solo perché non mi piace quello che stanno facendo, ma perché sono così incredibilmente, dolorosamente sfigati. Sapevo che un giorno avremmo dovuto guardare come il capitalismo, l'avidità e il bigottismo avrebbero portato a un mondo in cui gli uomini potenti, meritevoli o meno, avrebbero distrutto tutto. Quello che non mi aspettavo, e non credo che avrei potuto prevedere, è quanto sarebbero stati incredibilmente degli sfigati. Sono stata preparata per il male, per l'avidità, per la crudeltà, per l'ingiustizia. Ma non avevo previsto che le persone al potere sarebbero state dei così grandi perdenti”.



three-stars


Importante

Lei e la sua macchina
Greta Rainbow condivide la sua esperienza nell’uso di un progetto di arte digitale chiamato Glance Back (opens new window), che le scatta una foto tutti i giorni attraverso la sua webcam. Il progetto evidenzia come spesso perdiamo la consapevolezza di noi stessi e di ciò che ci circonda mentre ci concentriamo sugli schermi. Attraverso le sue foto, l'autrice riflette sulla linea sfocata tra lavoro e vita nell'era digitale. Ecco come fa. Glance Back (opens new window) è stato creato da Maya Man, è una estensione per Chrome (che io non uso, peraltro) e scatta le foto dalla webcam. Greta Rainbow dice: "Più di trecento foto di me stessa e, nella maggior parte, sembro decisamente orribile. Proprio molto brutta. So di sembrare brutta perché ho gli attributi di cui le donne tradizionalmente dovrebbero sbarazzarsi: borse sotto gli occhi, palpebre incappucciate, pieghe nasolabiali, una fronte corrucciata, doppio mento, capelli aggrovigliati, labbra screpolate. Solo raramente sorrido. Però l'aspetto fisico dell'interazione digitale è questo".

Fare sul serio
Susan Sontag lo diceva già nel 1996: la serietà sta svanendo dalla società a causa del dominio del consumismo e dell'intrattenimento. Ted Gioia oggi sostiene (opens new window) che Sontag aveva molta ragione e che questa mancanza di serietà è evidente nella nostra ossessione per le false identità e le interazioni online superficiali. O per i video, siano film al cinema, serie tv o reel. Secondo Gioia negli ultimi anni del ventesimo secolo la tecnologia informatica e di rete ha raggiunto un livello tale per cui enormi quantità di cose roboanti e inutili possono essere mostrate sullo schermo con un'immediatezza mai possibile prima. La tecnologia sta dettando l'agenda per la creatività. "Tutto il resto – dice –, cioè il copione, la regia, la recitazione, diventa subservile alle immagini generate al computer".

Per sconfiggere il fascismo online
Secondo Janus Rose l'attivismo sui social media e l'infinito discorso online in cui i progressisti si sono avvoltolati servono principalmente come meccanismi di difesa e cura che ci tengono in realtà intrappolati in cicli di indignazione piuttosto che consentire un cambiamento reale nel mondo. Rose dice in pratica (opens new window) che il reindirizzamento della nostra energia dall'organizzazione locale di gruppi alle reazioni digitali online ci sta fregando tutti. Il matrimonio tra le grandi tecnologie e il mondo di Trump dovrebbe chiarire una volta per tutte che la Silicon Valley e gli autograti al potere condividono lo stesso obiettivo: schiacciare il dissenso facendo girare i loro aspiranti avversari su una ruota per criceti di rabbia reattiva senza fine. E proprio come nel classico del 1983, WarGames, l'unica mossa vincente è non giocare. Lo diceva anche Guy Debord.

Le magnifiche e progressive sorti
A inizio gennaio si tiene il Consumer Electronics Show, la fiera della tecnologia di Las Vegas che personalmente evito come la peste. Ho trovato però questo reportage dal CES di quest'anno (opens new window) scritto dall'ottimo David Roth che racconta come la visione del futuro della Silicon Valley (per intendersi: dai malati di Hyperloop ai partner fatti con "l'intelligenza artificiale affettuosa") rivela la spinta implacabile del settore a sostituire le esperienze umane autentiche con alternative sterili basate su un abbonamento. Scrive Roth tra le altre cose: "I principali capi delle aziende del settore dicono cose ridicole, le persone il cui compito è quello di riferire sull'industria le ripetono, e tutti a valle sono lasciati a riconciliare la distanza e razionalizzare la differenza tra quelle incredibili e assurde cose tech "forse possibili" e il significato decisamente squallido delle cose in sé che vengono reclamizzate".

Un colpo al cerchio e uno alla botte
Adesso, un po' di buone notizie. La probabilità che un asteroide grande abbastanza da provocare una estinzione di massa della vita sulla Terra ci colpisca nel 2032 è salita al 3,1%. Il che non è poco, come spiega Libération (opens new window) analizzando cosa sappiamo di YR4. Se avete un cervello addestrato e calibrato per la statistica, ditemi cosa fate che potrei farlo anche io.

The Terminal
Ho un sacco di amici che spergiurano che in Spagna si sta meglio, almeno rispetto all'Italia. Però, nel frattempo, arrivano segnali contrastanti. Ad esempio, i quattro terminal dell'aeroporto Barajas di Madrid, secondo uno studio del sindacato ASAE di Aena, accolgono ogni notte una media tra le 400 e le 500 persone (dieci volte quelle di alcuni anni fa), dove si mescolano disoccupati, lavoratori e persone violente (opens new window) (archivio (opens new window)). Non è il tipo di segnale che una società "in cui si sta bene", manda, di solito.


Italiana

ChatGPT e la scuola
Se un tempo a far paura era l'uso dei cellulari in classe o di Wikipedia per fare i compiti a casa, ora la situazione è diventata molto più complessa. È inevitabile oggi che gli studenti usino le AI per studiare, vietarle pare infruttuoso e l'unica strada, probabilmente, (opens new window) è quella della sua integrazione nei programmi scolastici.

Copyright e disobbedienza civile
La pirateria è sempre stata più di una semplice infrazione delle leggi sul copyright: è una forma di disobbedienza civile contro il controllo monopolistico dell’industria culturale. Da Gutenberg alle onde radio libere, dal peer-to-peer a Sci-Hub, la storia della diffusione della conoscenza e dell’accesso ai media è intrecciata a quella di chi sfida le restrizioni imposte dai grandi distributori. La narrazione di Alessandro Y. Longo (opens new window).

Sumi
Marsilio ha da qualche mese una nuova collana, per adesso con quattro titoli. I libri ricalcano la forma dei tascabili giapponesi (inclusa una improbabile legatura tradizionale in evidenza) e sono un po' costosi per le loro dimensioni ridotte (12 euro). Il direttore editoriale Fabio Ferlin e l'editor Francesca Di Giacomo spiegano il senso dell'operazione (opens new window).

Annoiare stanca
A un certo punto c'è stata una polemica tra Umberto Eco (intellettuale e goliarda notoriamente bizzoso) e Ken Follett (working class che si è fatto da solo e bello tosto) sulla rispettiva qualità letteraria. Tutto è iniziato perché qualcuno ha paragonato Il nome della rosa (opens new window) ai best seller di Follett. La cosa non è piaciuta a Eco, che ha dichiarato che Follett produce "sciatterie nanesche" (opens new window). Follett non l'ha presa benissimo e ha risposto dicendo che Il nome della rosa di Eco è una gran noia (opens new window).

Quanto siamo liberi di amare nella società del patriarcato?
Da dove nasce il nostro desiderio? È davvero nostro o risponde a schemi culturali e sociali che ci hanno plasmato? Un viaggio (opens new window) tra filosofia, psicologia e condizionamenti patriarcali per capire se possiamo distinguere ciò che vogliamo da ciò che ci hanno insegnato a volere.

La rivista del signor Eustace Tilley
Anche se a volte "parla troppo dall’alto, fino al paternalismo", il New Yorker è un settimanale meraviglioso, una delle cose migliori inventate dagli americani. Ha appena compiuto 100 anni (opens new window).


Multimedia

No miracle anymore
Volare, nel 1979. Uno spot che raccontava la jet-age per tutti (opens new window). La morale (neanche troppo nascosta) del video, però, è che la tecnologia è la risposta ai bisogni della vita.

Opera struggente di solitario genio
Spero che almeno sia diventato ricco, perché il creator che fa questi progetti secondo me non ha una vita: l'orologio a palline stampato in 3D (opens new window). Bello, però, eh.

Cher, what else?
Bang Bang (My Baby Shot Me Down) (opens new window) Live, 1969. Lui è Glen Campbell. Tanta roba. Ma ancora di più questo momento di The Cher Show del 27 aprile 1975 (50 anni fa tra poco) in cui Cher duetta con Tina Turner e Kate Smith su un medley di canzoni dei Beatles (opens new window).

La radio
Adoro la Model One di Tivoli Audio vecchia serie, no bluetooth, con le sue bizze e idiosincrasie: ne ho parlato anche qui (opens new window) (è uno degli articoli più visti del mio sito, pensa te). Invece, questa è una recensione comparata (opens new window) tra la Tivoli Audio One e la WR-11 di Sangean, che è una marca taiwanese interessante.

L'altra radio
Se poi vi prende la scimmia del radio ascolto, sappiate che è un mondo senza fine, una sorta di tana del bianconiglio, non se ne esce più. È pieno di cose meravigliose. Un esempio: questo Micro Pocket SSB (opens new window).

Il suono della macchina
La musica elettronica? È iniziata nel 1929 e oggi non c'è praticamente brano in cui non si infili dentro in qualche modo. Questa è la sua evoluzione dal 1929 al 2019 (opens new window) ed è una vera miniera.

Made in Italy
Ve li ricordate i Rondò Veneziano, in realtà la creatura di Gian Piero Reverberi? Quando il rock si fonde con la musica barocca (opens new window). Geniale (anche se da prendere con moderazione).


Tsundoku

La fatphobia
Kate Manne, professoressa associata di filosofia morale, sociale e femminista, esplora come la "fatphobia" (l'orrore del grasso sul corpo) modella la nostra società, cultura e assistenza sanitaria, offrendo sia critiche acute che strumenti pratici per affrontare la discriminazione basata sul peso e costruire un mondo più inclusivo. Il suo libro, Unshrinking (opens new window), parte dalla premessa che negli ultimi decenni il pregiudizio implicito è diminuito in ogni categoria, dalla razza all'orientamento sessuale, ad eccezione delle dimensioni del corpo. Manne esamina come funziona l'anti-grasso: come ci porta a fare ipotesi devastanti sull'attrattiva, la forza d'animo e l'intelletto di una persona, e come si interseca con altri sistemi di oppressione.

Da roccia a pianeta vivente
In Becoming Earth (opens new window), lo scrittore scientifico Ferris Jabr racconta la straordinaria storia di come la vita e il pianeta si sono plasmati a vicenda nel corso di miliardi di anni, trasformando una roccia sterile nel nostro mondo. L'unico mondo vivo che conosciamo. Il libro è un viaggio esilarante attraverso il funzionamento nascosto della nostra sinfonia planetaria: i suoi suonatori, i suoi strumenti e la musica della vita che ne emerge. Ed è anche un invito a riesaminare il nostro posto al suo interno. Quanto bene facciamo la nostra parte determinerà quale tipo di Terra i nostri discendenti erediteranno per i millenni a venire. Sembra retorica, ma non lo è. Erediteranno una discarica, ma vabbè.

La maledizione dell'attenzione
The Siren's Call (opens new window) di Chris Hayes è un esame minuzioso di come il capitalismo dell'attenzione e gli imperi tecnologici abbiano fondamentalmente rimodellato la nostra società. Hayes spiega perché il costante assalto delle distrazioni digitali abbia eroso i confini tra vita pubblica e privata, minacciando l'essenza stessa della connessione umana e del discorso democratico. Secondo Hayes "Ora le nostre strutture neurologiche più profonde, le eredità evolutive umane e gli impulsi sociali sono in un habitat progettato per depredare, coltivare, distorcere o distruggere ciò che fondamentalmente ci rende umani".

Intrappolati
La trappola della sorveglianza che abbiamo costruito noi stessi è il "capitalismo della sicurezza": promette sicurezza e convenienza, ma ci intrappola in sistemi di sorveglianza e controllo che diminuiscono l'azione e la connessione umana. Mark Maguire e Setha Low nel loro libro Trapped (opens new window) sostengono che sfuggire a tutto questo richiede una rivisitazione collettiva del nostro futuro piuttosto che opt-out individuali o soluzioni tecniche isolate. In pratica, dobbiamo reagire insieme.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti) oppure su Ko-Fi (opens new window).


Money quote

La fotografia attinge fin da subito a un’altra forza: quella dell’immagine in generale – pittura, scultura – capace di elaborare con un proprio linguaggio storie e significati sostituendo o integrando l’argomentazione verbale. Naturalmente, dal dagherrotipo in poi, l’idea di impronta della realtà (la luce “impressiona” la lastra o la pellicola, lasciandovi la traccia di ciò che si trova davanti all’obbiettivo) diventerà un’ossessione per tutti i teorici. Baudelaire e Benjamin affrontano il problema del rapporto con l’arte. Brecht e Sonntag quello della parzialità della rappresentazione, Barthes e Berger la questione della memoria. Ma alla base c’è sempre l’idea di un nuovo rapporto con il reale. Quando poi i fotoreporter cominciano a raccontare il mondo attraverso i propri scatti, la fotografia diventa in tutto e per tutto la “nostra” forma di conoscenza, a cui ci affidiamo addirittura – come ha scritto Eco – per etichettare un’epoca o un avvenimento: la guerra del Pacifico è la bandiera di Iwo Jima, quella del Vietnam la bambina bruciata dal Napalm, l’11 settembre un corpo che cade da un grattacielo. Per questo un bambino può avere una forza simbolica enorme, pur nella sua individuale piccolezza. Se diventa un simbolo, può cambiare la nostra percezione della realtà, costruirne un racconto determinante.

– Fausto Colombo, intervistato (opens new window) parla del suo libro Imago Pietatis (opens new window)



D3C

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Al-Khwarizmi

Conquistare il frigo
Un ERP open source per tenere traccia di quello che compriamo nei negozi e teniamo in frigo o nella dispensa per ottimizzare la spesa (e ci sono decine di tutorial della community). Lo strumento si chiama Grocy ed è un po' nerd (opens new window), come piace a noi.

Imparare a meditare
L'app Medito (opens new window), disponibile gratuitamente per tutto, ha uno scopo fondamentale: la meditazione. Pare sia fatta bene. Il claim "meditate for free" mi fa molto sorridere.

Ritorno al passato
Quelli di Icon Factory hanno creato Tapestry (opens new window), un'app che permette di creare e aggregare dei feed da varie testate informative ma anche da blog e dai principali social (con o senza la propria registrazione) per sconfiggere i filtri degli algoritmi e crearsi il proprio flusso fai-da-te. Ricordare gli rss? Ecco, tipo quella cosa là, con alcune funzioni utili (ad esempio connettori e regole (opens new window)).

Relax
Un gioco sandboxed open source: pooltool (opens new window) per giocare a biliardo con una fisica eccellente (anche troppo).

Famolo strano
C'è qualcosa di vagamente perverso nell'installare Windows NT sui Power Macintosh (G3, G4), però se vi interessano questo tipo di cose disdicevoli, sappiate che c'è maciNTosh (opens new window).


Pausa cane
Pausa cane ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Il gusto per i libri
L'altra sera, davanti a una birra, parlavo di libri con un amico e ci siamo un po' accapigliati su cosa ci piace o meno, cosa leggiamo o meno, cosa è importante o meno. Lui rivendicava, come Borges, il piacere di una lettura che dia soddisfazione al proprio gusto personale, a prescindere. Ti piace Bukowski? Leggi Bukowski. Io rispondevo che però ci sono cose che valgono e altre che valgono meno o molto meno. Non tutti i libri sono uguali (come non tutti i quadri, le statue, le foto, i film, eccetera). A mente fredda ho capito che danzavamo attorno alla distinzione tra lettura e letteratura.

La letteratura, come corpus di opere che hanno segnato il pensiero e la cultura umana, esiste indipendentemente dai nostri gusti personali. L'Ulisse di Joyce è un'opera che ha rivoluzionato la narrativa del XX secolo, anche se a molti lettori non piace per niente. O Proust (che sto leggendo in questi giorni) con la Recherche ha cambiato il modo di concepire il tempo nella narrativa, anche se è una lettura decisamente per pochi. Sull'altro lato, quel che ci piace leggere: Ken Follett è un drago, James Ellroy fenomenale, Andre Norton il mio primo amore. Ma non sono loro ad aver scritto i capolavori della nostra letteratura.

La distinzione tra valore oggettivo e gusto personale è particolarmente importante nell'epoca attuale, dove spesso si tende a confondere il "mi piace" con il "è valido". Un libro può essere impeccabile ma lasciarci freddi, così come un'opera tecnicamente meno raffinata può toccarci profondamente per ragioni personali. La letteratura è un gusto acquisito?


three-stars


“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END



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