[Mostly Weekly ~311]

Finestre che si spostano, tabù e AI


A cura di Antonio Dini
Numero 311 ~16 febbraio 2025

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Grazie per aver aperto questa pagina! Eccoci qua: Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).

Sta fortunatamente finendo l'inverno, c'è più luce e le giornate si allungano. Spero che la lettura di Mostly Weekly sia interessante. Se volete sostenerla, potete fare una donazione su PayPal (opens new window) in modalità Amici oppure su Ko-Fi (opens new window).

Intanto, buona lettura.


three-stars

La mia felicità cresce in proporzione diretta alla mia accettazione e in proporzione inversa alle mie aspettative
– Michael J. Fox




Editoriale

Come l'impensabile diventa inevitabile
Sono rimasto affascinato dalla teoria della "finestra di Overton", un concetto nato nelle università americane che spiega come le società cambiano opinione su ciò che è accettabile o meno e che ho ritrovato in questo articolo su .coda (opens new window).

"La finestra di Overton" non è un processo traumatico, ma una lenta erosione dei confini del pensabile. Mi ha colpito perché, ad anni di distanza di quando l'avevo studiato, oggi spiega perfettamente le trasformazioni che stiamo vivendo.

Prendiamo i social network: dieci anni fa l'idea di condividere ogni istante della nostra vita privata sembrava assurda. Oggi è la norma. O pensiamo alla privacy: chi si scandalizza più se un'app traccia i nostri spostamenti?

La chiave è la gradualità. Ogni piccolo cambiamento prepara il terreno per il successivo, spostando impercettibilmente i confini di ciò che consideriamo normale. È come quando si alza il volume della musica: un decibel alla volta non lo noti, finché non ti ritrovi a urlare per farti sentire.

La cosa più inquietante è che questo processo può essere guidato deliberatamente. Basta introdurre idee sempre più estreme, calibrando ogni passo per non superare la soglia del rifiuto. Fino a rendere accettabile, o addirittura inevitabile, ciò che solo ieri sembrava impensabile.

Non è teoria del complotto: è ingegneria sociale. E sta ridisegnando il mondo sotto i nostri occhi. Vedi alla voce "Donald Trump": non si tratta di raggiungere obiettivi specifici, ma di spostare continuamente i confini del discorso accettabile. Ogni provocazione serve non tanto per il suo contenuto, ma per ridefinire lo spazio del possibile.



I selfie di una volta
I selfie di una volta ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Ah, i ricconi
Cosa significherebbe se Jeff Bezos comprasse e si mangiasse la Monna Lisa? Questo articolo dimostra (opens new window) come una petizione online apparentemente priva di significato possa evocare connessioni tra manifestazioni contemporanee di nichilismo guidato dalla tecnologia e una battaglia imminente tra tecnocapitalismo e valori socioculturali intangibili. Tanta roba.

Res Obscura
Il professor Benjamin Breen, uno storico, ha provato a vedere come fanno il suo lavoro ChatGPT e Claude. E ha scoperto che lo fanno dannatamente bene (opens new window), anche se in modi diversi. Il livello è quello di un dottorando del primo anno, per compiti specifici e codificati. Ma soprattutto, sono diventati molto utili.

Capitalismo animale
Perché (opens new window) abbiamo l'internet che ci meritiamo (più o meno) (archivio (opens new window)).

Muckraking
Un tragico incidente aereo (opens new window), un sacco di morti, delle dichiarazioni molto aggressive e fuorvianti del presidente americano. Però dei gran dubbi sul modo con il quale l'agenzia per il volo americano FAA assume i controllori di volo forse ci sono (opens new window).

L'erotismo della lettura
Un viaggio nel rapporto tra amore e lettura nel Fedro (opens new window) di Platone, concentrandosi sulla scena in cui Socrate chiede a Fedro di leggere un discorso di Lisia sull’amore non corrisposto. L’autore dell'articolo per la Paris Review (opens new window), Peter Szendy, analizza come Platone intrecci i concetti di amare e leggere, suggerendo che Fedro non solo legge il testo di Lisia, ma si lascia anche "penetrare" dalla sua voce, creando una relazione intima tra lettore e autore. L'idea di fondo è che la lettura sia un atto che si mostra solo quando è già avvenuto.

Costrutti sociali
Un punto di vista interessante: secondo l'antropologo francese Michel Agier (opens new window) (archivio (opens new window)) "la razza biologica non esiste, ma la razza prodotta dal razzismo esiste socialmente".

La morte delle scene urbane
Brian Eno aveva coniato il termine "scenius" per definire le scene urbane, il genio collettivo che emerge quando persone diverse si incontrano in una città e si interconnettono. Manhattan, Parigi, Londra, Berlino, Vienna, Milano e via dicendo. Bene, a quanto pare stiamo assistendo alla morte dello scenius (opens new window): non funziona più.

Mappe
Strane isole (opens new window) dove andare a passare il tempo (no scherzo: strane isole e basta, non andateci).


Italiana

L'immagine del disastro
L'America riflette sugli incendi che hanno distrutto un pezzo di Los Angeles e di come si possano rappresentare (opens new window).

Far flanella
Come si traduce l'argot parigino di Émile Zola? In questo articolo (opens new window), un panegirico del traduttore Luca Salvatore, si avanzano delle interpretazioni non solo sul ruolo del traduttore ma anche sul significato della lingua. Come l'invenzione, per tradurre ‌L’Assommoir (che diventa Lo scannatoio (opens new window)) di un equivalente dell'argot metropolitano, inesistente nell'Italia dell'Ottocento, dai sapori meridionali perché ispirato dalle lingue del nostro verismo.

Molto dritto, molto alto
A me non piacciono i grattacieli. Sono belli ma sbagliati. Preferisco le strutture piatte e diffuse. Frank Lloyd Wright a quanto pare aveva in mente, un po' per gioco e un po' sul serio, di costruire la struttura verticale più grande di tutte: The Illinois, il grattacielo alto un miglio (opens new window).

L'ultima striscia
Sono passati 25 anni dalla fine delle strisce dei Peanuts e dalla scomparsa del loro autore, Charles Schulz. Un ricordo (opens new window) prodotto forse da un sistema automatico (per prepararci ai tempi che verranno a breve) e quello di cinque anni (opens new window) fa scritto di buona penna in syndication sul Cornell Daily Sun.


Multimedia

Cose nuove dal mondo
Fantastico. Ho appena scoperto, per caso, che da venticinque anni sbaglio a fare il tè (opens new window). Per i secchioni: è una teiera Yixing fatta con la zisha (l'argilla viola (opens new window)) e serve a fare il gongfu cha con i tè oolong, pu'er e i tè neri pregiati.

Costruttori di cattedrali
Avevo visto al cinema la prima delle quattro parti di Horizon: An American Saga (opens new window), che poi ha fatto flop e la seconda parte (opens new window) (archivio (opens new window)) si è appena intravista ai festival. Spero sempre di poterla vedere e vedere anche le ultime due (che Kevin Costner non ha ancora girato) perché è un tutto che si tiene. Speriamo.

Strong Components and Weak Components
La ventottesima lezione tenuta da Donald Knuth lo scorso dicembre a Stanford (opens new window): "Ventotto è un numero perfetto e dubito di poter tenere una lezione perfetta, ma ho un sacco di belle storie da raccontare, quindi farò del mio meglio". Mamma mia se è invecchiato, però.

Forme di apprendimento
Il problema con la cultura prodotta dai social è che poi documenti video di questo tipo, una secchiata d'acqua ghiacciata per raccontare i danni fatti da Mao in Cina (opens new window), diventano la fonte di informazione del nostro tempo.


Tsundoku

Cose buone da leggere
Se vi piacciono le liste, qui ci sono i cento libri (opens new window) che hanno modellato la scienza nel Novecento.

Cose buone da mangiare
Tsukiji (opens new window) di Theodore C. Bestor è una di quelle monografie per impallinati che ho comprato una vita fa, da buon impallinato. Racconta la storia del vecchio mercato del pesce di Tokyo, che adesso è stato spostato e riorganizzato. Bello.

Cose buone da camminare
Il libro di Barbara Smit, Sneaker Wars (opens new window), è quasi un mistero. Costruito come un classico librone di saggistica giornalistica semi-accademica all'americana, ricco e completo di ricerche e interviste estenuanti, è in realtà molto più artigianale, irregolare e vivace. Un piccolo gioiello di imitazione, un prodotto fatto in casa che simula una natura industriale pur essendo sostanzialmente anarchico. La storia dei fratelli Dassler fondatori di Adidas e Puma è fantastica, comunque.

Cose buone da ascoltare
Franco Crepax è scomparso (opens new window) a 92 anni, nel 2020. Fratello del disegnatore Guido e padre di Valentina (che ha ispirato il personaggio omonimo di Guido), è stato uno dei più importanti manager discografici italiani. Negli anni Sessanta è stato direttore generale di Ricordi prima e Cgd poi. Ha sempre scritto libri e, per un caso, anni fa ne ho intercettato uno: Grazie Mac (opens new window). Utilizzava i file contenut in un vecchio Macintosh come scusa per raccontare il suo passato. Era stato un libro gustoso.

Tanti libri
Una cosa carina quanto inutile: la rappresentazione di tutti i libri del mondo (opens new window) tramite il loro codice ISBN.


Coffee break

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Money quote

Galileo: "Che scopo si prefigge il nostro lavoro? Io credo che la scienza abbia come unico scopo quello di alleviare la fatica dell’esistenza umana. Se gli uomini di scienza, intimiditi dai potenti egoisti, si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, e le vostre nuove macchine non saranno fonte che di nuovi triboli per l’uomo. E quando, coll’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che il progressivo allontanamento dall’umanità. Tra voi e l’umanità può scavarsi un abisso così grande, che, un giorno, a ogni vostro eureka rischierebbe di rispondere un grido di dolore universale".

(...)

Galileo: "Ci sono posti in cui vengono attuate scoperte importantissime che accresceranno a dismisura gli agi dell’umanità, mentre ci sono enormi zone di questo mondo che giacciono avvolte nel buio. Abbiti riguardo quando attraversi la Germania con la verità riposta sotto al mantello".

– Bertolt Brecht, Vita di Galileo



D3C

Mostly Sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window)


Al-Khwarizmi

Il dito e la Luna
Adoro Ted Chiang: chi meglio di lui sa raccontare la tecnologia con la profondità di un filosofo, la precisione di un chirurgo e la leggerezza di un poeta? Nell'intervista alla Los Angeles Review of Books (opens new window) (se leggete una cosa di questa newsletter questa settimana, leggete lei), lo scrittore di Storie della tua vita (opens new window) (qui un assaggio in inglese (opens new window) e da cui è tratto Arrival (opens new window)), smonta con eleganza il mito dell'AI che ragiona come noi: "È come immaginare che una stampante provi dolore perché può stampare adesivi con scritto 'Non farmi male'". Per Chiang, il vero problema non è tanto allineare l'intelligenza artificiale ai valori umani, quanto capire perché le corporation si comportino peggio delle persone che ci lavorano. Non è questione di matematica, ma di umanità. L'intervista comunque è tutta da leggere.

Hash hash
Settimana scorsa era l'ordinamento della libreria. Questa settimana un giovane informatico e due colleghi hanno dimostrato (opens new window) che le strutture dati chiamate tabelle hash possono essere molto più veloci di quanto precedentemente ritenuto possibile.

Inferni ghiacciati
A quanto pare se avete l'abbonamento ad AppleTV+ e un telefono o tablet Android adesso potete scaricare l'app e guardarvela (opens new window).

Attacco all'AI
Parliamo poco di come cambia la cybersecurity con l'AI, cioè di quando è l'AI ad essere il bersaglio. Un esempio: un nuovo hack utilizza tecniche di injection per corrompere la memoria a lungo termine di Gemini. Funziona così (opens new window): chiedete all'AI di riassumere un testo online che contiene un'istruzione dannosa che gli fa fare qualcosa che non volevate. Questo può portare ad azioni dirette o ritardate, come l'invio di un'e-mail con contenuti sensibili a un utente malintenzionato. Oppure, a quanto pare, manipola la "memoria a lungo termine" dell'AI per impostare un contesto che utilizzerà in tutte le conversazioni successive, portando a un controllo esterno su tutto quello che fate e leggete in futuro. Roba affascinante.

RetroFab
Una cosa carina (opens new window): una serie di simulazioni 3D giocabili di giochi elettronici vintage tipo i vecchi game and watch.

Tanti indirizzi
Un argomentato ragionamento (opens new window) sul perché i siti di ecommerce negli Usa (ma anche da noi) utilizzino i codici di avviamento postale (gli zip code) ma questa sia una cattiva pratica. C'è una bella analisi di come nasce lo zip code.

Ruby Boy, il Game Boy in Ruby
C'è stato un tempo quando scrivere l'emulatore di una console era un traguardo da hacker superdotato. Oggi, sembra diventata una banalità. Ecco qui un buon emulatore del Game Boy (opens new window) fatto, tra tutti i linguaggi, in Ruby. Ovviamente gira nel browser (opens new window). Come bonus una serie di bloc notes che sostituiscono le app. Più o meno. Si chiamano Paper Apps (opens new window).


Le tavolate di una volta
Le tavolate di una volta ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Tabù
Cosa sono i tabù culturali? Per la psicoanalisi freudiana sono delle manifestazioni della repressione di desideri proibiti, mentre per la teoria del controllo sociale sono strumenti per mantenere l'ordine all'interno di una comunità, scoraggiando comportamenti che potrebbero minacciare la coesione sociale. Tuttavia, queste spiegazioni non affrontano completamente il processo cognitivo che spinge le persone a cercare cause per le proprie disgrazie.

Oggi ci sono studi che stanno provando a spiegarli (opens new window) in maniera diversa: come il risultato della necessità umana di dare un senso al caos, creando connessioni causali che offrono un'illusione di controllo e aiutano a mitigare l'ansia derivante dall'imprevedibilità della vita.

Ad esempio, in alcune comunità tradizionali africane si consiglia alle donne incinte di evitare di mangiare le uova perché si crede che possano aumentare il rischio di un parto difficile. Queste credenze possono nascere dall'associazione tra un evento negativo, come un aborto spontaneo, e un comportamento precedente, come il consumo di un determinato alimento, portando alla formazione di un tabù alimentare. Queste spiegazioni inventate si consolidano in norme sociali che vengono trasmesse di generazione in generazione. Anche se la motivazione originale può svanire nel tempo, il divieto persiste all'interno di quella cultura.

La mente umana ha la propensione a cercare spiegazioni causali per eventi casuali, trasformando l'incertezza in regole comportamentali condivise. Il metodo non sempre funziona. I tabù culturali ne sarebbero quindi un sottoprodotto.


three-stars


“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




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