[Mostly Weekly ~302]

Siamo quello che mangiamo (e mangiamo male)


A cura di Antonio Dini
Numero 302 ~ 15 dicembre 2024

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Bentornati. E grazie per aver aperto questa pagina! Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).

Ci avviciniamo alle feste di Natale. L'obiettivo, anche per quest'anno, è di provare ad andare avanti regolarmente con Mostly Weekly. Vediamo se ci riesco. Nel frattempo, se pensate che ci siano progetti in rete da sostenere e che Mostly Weekly possa essere uno di queli, potete fare una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici (è una donazione, dopotutto, non una compravendita). Un grande ringraziamento a voi-sapete-chi per le donazioni delle ultime due settimane: grazie!

Intanto, buona lettura.


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Per dirla in modo succinto: quando adotti un atteggiamento ironico, negativo o intorpidito verso tutto, per definizione non sei più in gioco per trovare delle soluzioni; e quando smetti di cercare delle soluzioni, perdi ogni agenzia e volontà nella tua vita – Catherine Shannon



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Editoriale

Qualcosa da leggere sotto Natale
È singolare proporre di leggere un racconto breve scritto in giapponese e tradotto in inglese anziché in italiano, ma questa traduzione di John Nathan è veramente buona (e quella italiana non si trova online). Il racconto è True Love at Dawn (opens new window) di Yukio Mishima (1925-1970) che venne pubblicato per la prima volta nel numero del giugno 1965 della rivista Nihon (rivista ovviamente in giapponese).

That morning, for the first time in a long while, Ryōichi and his wife refreshed themselves with an exhilarating kiss.


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Minidisc
Vi sblocco un ricordo: il MiniDisc ~ Foto © Antonio Dini

Importante

AirFry
Visto che si parla di cibo e visto che probabilmente a Natale vi stanno per regalare (o vi state per regalare) una friggitrice ad aria (non fatelo!) ecco quantomeno delle ricette decenti (opens new window).

Fly me to Japan
Il colosso della Difesa inglese BAE Systems, l'italiana Leonardo e la Japan Aircraft Industrial Enhancement hanno raggiunto un accordo per creare una joint venture che sarà l'appaltatore principale del programma Global Combat Air Programme (GCAP) (opens new window) (archivio (opens new window)). In base all'accordo le tre società deterranno ciascuna una quota del 33,3 per cento del nuovo gruppo, garantendo un pari grado di influenza sul progetto.

Lasciar andare
L'arte di lasciar andare ha antiche radici in Asia, nel taoismo e nel buddismo. Lasciar andare comporta il non attaccamento, cioè liberarsi dai desideri e accettare qualsiasi destino con equanimità. In termini psicologici, lasciar andare è legato a concetti come l'accettazione, il perdono, l'autocompassione, la flessibilità psicologica e la gratitudine. C'è una correlazione significativa tra la nostra capacità di allentare le nostre fissazioni e il nostro benessere psicologico generale. Soprattutto quando tendiamo ad aggrapparci al risentimento o quando non siamo in grado di andare avanti dal passato o da un ex partner, possiamo trarre beneficio in modo significativo dall'imparare come lasciarci andare. Un bigino dei concetti base per l'auto-aiuto sta qua (opens new window).

O non lasciare affatto andare
Proprio tutto l'opposto, invece, a partire dal titolo: "Lavoro, relazioni, tempo libero. Vivevamo nell’età dell’oro e non lo sapevamo (opens new window)". Occhi ben fissi nello specchietto retrovisore e via avanti così.

La musa
Quando aveva 42 anni Cormac McCarthy si innamorò di una ragazza di 16 anni che aveva incontrato nella piscina di un motel. Augusta Britt sarebbe diventata una delle muse più significative e segrete della storia letteraria, dando vita a molti dei personaggi più iconici di McCarthy nei suoi celebri romanzi (e film di Hollywood). Per 47 anni Britt ha tenuto riservata la sua identità e la sua storia. Fino ad ora (opens new window).


Italiana

Un caffè a Cupertino
Tanti anni fa andammo a Cupertino (opens new window).

L'opera struggente di un solitario genio
Piero Scaruffi scrive saggi, discetta di storia e filosofia e recensisce dischi sul sito che porta il suo nome (opens new window). Se non ci fosse Internet non avrebbe mai potuto farlo. Non è detto che sia un male (opens new window). Tipo, la articolata stroncatura (opens new window) di David Bowie (opens new window) è ormai leggendaria.

Kaizen
Le competenze cognitive degli adulti italiani peggiorano (siamo in fondo alla classifica Ocse (opens new window)) mentre i migliori sono risultati i finlandesi. Se leggete le statistiche però scoprite che subito dopo i finlandesi sono arrivati i giapponesi (opens new window). Erano relativamente scarsi, ma hanno fatto una cosa semplice: hanno studiato, modificato e perfezionato negli anni il loro sistema scolastico, i programmi, le lezioni, tutto. E ora sono molto, molto migliorati.

Giornalismi
Una riflessione piuttosto attuale e urgente (opens new window) sul conflitto tra diritto d'autore e diritto all'oblio con la tecnologia. L'ha scritto il classico Mario Tedeschini-Lalli, giornalista esperto di questi temi.

Apple Boss
L'intervistona di Steven Levy (Wired US) a Tim Cook (opens new window) in italiano, così poi non dite che metto solo cose in altre lingue.


Multimedia

Computer alternativi
Dare vita al concept del FlatMac (opens new window), direttamente dagli anni Ottanta.

Caterina Valente
Buona musica che gracchia un po': Caterina Valente's Greatest Hits (opens new window)

Buon vecchio jazz Il 15 luglio del 1942 in diretta dal Lakeside Park El Patio Ballroom di Denver, Duke Ellington (opens new window).

Cinema
Paul Schrader pensava di stare morendo. Così, ha deciso di farci un film sopra. Se Oh, Canada (opens new window) fosse il suo ultimo lavoro, almeno potrebbe dire: "È un buon ultimo film (opens new window)" (archivio (opens new window)).

Classiconi
Avevano già fatto Crash Bandicoot (opens new window) e poi altri titoli epici. Adesso stanno per lanciare Intergalactic: The Heretic Prophet (opens new window), il nuovo videogioco scritto da Neil Druckmann di Naughty Dog (di proprietà di Sony) per PS5.


Tsundoku

Okkaido de GO!
Il castello di lana di vetro (opens new window) di Hitonari Tsuji esplora i confini tra suono e silenzio, vita e alienazione, in inquietante, come un’eco che vibra nell’animo di chi la legge.

La città ovunque
Lorenzo Tripodi con Urbiquità (opens new window) attraversa l'evoluzione dei paesaggi urbani ripercorrendo le proprie esperienze militanti, artistiche e di ricerca nella Firenze travolta dalla turistificazione, nella Berlino dopo la caduta del muro e nella New York sulle ceneri del ground zero. Con il suo lavoro Tripodi reinterpreta il concetto di città in relazione al crescente intreccio tra produzione di spazi e immagini. Qui l'autore (opens new window).

La lingua saporita
Ogni tanto (soprattutto in questo periodo, non so perché) ho nostalgia del Borzacchini, cioè di Giorgio Marchetti. L'ho già scritto non troppo tempo fa. Questo Il caffè del Borzacchini - storie da bar (opens new window) se lo trovate è un tesoro.


Coffee break

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Money quote

Dopo Fiuggi, sono partita per Seul: ero invitata a una conferenza organizzata dall'Ambasciata italiana e ho approfittato per fare qualche giorno di vacanza. Naturalmente ferie a monte per via della dichiarazione della legge marziale da parte del presidente Yoon Suk-yeol, il 3 dicembre scorso. Sono state giornate un po' intense – la legge marziale mi ha regalato pure una bella bronchite – ed ecco qui il motivo per cui Katane vi arriva così tardi.

Molti di voi mi hanno scritto spesso in questi giorni: che fortuna che eri a Seul al momento giusto! In realtà io penso che ci sia una parte di fortuna, certo, ma una parte no. Lo diciamo spesso qui su Katane: per un giornalista – nel senso meno ampio di quello che consideriamo "giornalismo" qui in Italia, direi più reporter in senso stretto – passare del tempo nei posti (quelli in cui ci permettono di andare), anche durante le vacanze, è una cosa naturale, che serve a raccogliere informazioni, fonti, contatti. Anche se non siamo di base lì come corrispondenti – le corrispondenze costano – bisogna girare girare girare, da Fiuggi a Seul, in situazioni noiosissime oppure esaltanti. Nel 2024 sono stata per tre volte a Seul, e la terza era quella buona.

– Giulia Pompili



D3C

Mostly Sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window)


Al-Khwarizmi

Binario più uno
Rappresentare l'informazione in modo ternario anziché binario. Perché l'informazione digitale non vol dire che sia per forza in base due. Anzi, tre è meglio (opens new window).

Himalaya
Per utenti Linux svegli: gestire la posta dalla riga di comando (opens new window). Della serie: si può fare.

Apparecchi notevoli
Come va il "Pi500" (opens new window) di Raspberry Pi, praticamente il Commodore 64 dei tempi moderni? (Nonché l'erede del "Pi400 (opens new window)"). Molto bene, a quanto pare.

Macro-CLI
Just (opens new window) è una cosa carina nella riga di comando per avere sempre a disposizione dei comandi specifici.

Ricing fatto bene
Riccardo ha messo online gratuitamente (opens new window) tutti i suoi dotfiles e i vari video nei quali li spiegava. Risorse per gli amanti di i3wm (opens new window) (sembrano passati mille anni).

The Dark Side of the Moon
Ai Writer, l'editor di testo che da anni uso per scrivere praticamente tutto, ha una nuova versione per Windows (opens new window). Se proprio abitate là, valutatelo.


At work
At work ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Buon appetito
Siamo, dopotutto, quel che mangiamo. E i cibi ultraprocessati fanno male, molto male (opens new window). Sono facili, economici e micidiali. La situazione sta ulteriormente peggiorando: “Se è avvolto nella plastica e contiene almeno un ingrediente che di solito non si troverebbe in una classica cucina, è cibo ultraprocessato: forse li conoscete come ‘cibo spazzatura’, ma esistono un sacco di alimenti ultraprocessati biologici ed ‘etici’, che vengono venduti come sani, nutrienti, rispettosi dell’ambiente o utili per perdere peso”.

Il tema è che c'è un cambiamento industriale estremamente importante e profondo in corso: una rivoluzione del cibo che segue una logica non difforme da quella che ha dettato la via per il fast fashion due decenni fa e che probabilmente avrà effetti simili. E la salute delle persone non è uno dei punti fermi, diciamo.

Qualcosa si cerca di fare. In Italia, però, abbiamo messo i bastoni fra le ruote al Nutri-Score, il sistema di etichettatura nutrizionale sviluppato in Francia nel 2014 dal professor Serge Hercberg (opens new window) e che si basa su cinque colori e lettere (dalla A alla E). Adottato in quasi tutta Europa, è stato bloccato a livello comunitario praticamente grazie al nostro Paese (opens new window) perché "semplicistico", "penalizzante i prodotti genuini nostrani" (che vengono fuori spesso con punteggi molto bassi) e quindi "penalizzante dal punto di vista economico per l'export".

Alla fine l'Italia ha formato una coalizione con altri Paesi (tra cui Romania, Ungheria, Cipro, Repubblica Ceca e Grecia) per opporsi al Nutri-Score. L'Italia ha anche proposto il sistema NutrInform Battery (opens new window) per fare la stessa cosa ma senza penalizzare i prodotti genuini italiani (alcuni dei quali sono ottimi ma oggettivamente indifendibili).

Il sistema italiano si basa su un'altra idea. Mentre Nutri-Score valuta il prodotto su 100g/100ml, considerando elementi sia favorevoli che sfavorevoli, NutrInform Battery si basa sulle porzioni effettive consigliate e sul loro contributo al fabbisogno giornaliero. È più complicato da capire. In teoria è più "realistico". Ma, a differenza di Nutri-Score, NutrInform Battery ha meno studi scientifici a supporto (opens new window), alcuni dei quali sono stati peraltro criticati per potenziali conflitti di interesse. Insomma, chissà se è fatto davvero in buona fede o "pro domo nostra".

Non sarebbe così difficile da immaginare che il nostro governo stia barando (opens new window). Infatti, il confronto è politico ed economico (opens new window), mentre gli aspetti per la salute e la qualità della vita ne fanno parte in via quasi accidentale. Eppure, alla fine, noi sempre quello che mangiamo siamo.





“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




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