[Mostly Weekly ~299]
Il privilegio di sconnettersi e la morale del Padrino
A cura di Antonio Dini
Numero 299 ~ 24 novembre 2024
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Intanto, buona lettura.
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Of the ones who have nothing to say, the quiet ones are the most pleasant
– Coluche
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Editoriale
Unpligging
Incontro sempre più persone della mia età, più vecchie, più giovani, che vorrebbero "sconnettersi". Andarsene via dalla rete. Dai social. Da tutto quello che è digitale. È un malessere diffuso, palpabile, epidemico. Globale. Questo fa la differenza. Quando colpisce pochi è un problema psicologico, quando colpisce quasi tutti è un problema sociale.
Cosa si può fare? C'è chi parla di disconnettersi da tutto. Ma messa così la domanda è mal posta. Infatti, c'è un distinguo da fare. "Staccare la spina" non è la soluzione che vorremmo veramente. Ci penso, ogni tanto: tagliare i profili social, far fuori Whatsapp, eliminare il 99% delle distrazioni. Sarebbe la fuga perfetta (opens new window). Ma non me lo posso permettere, a meno che io non voglia fuggire anche da tutto il resto. E come me quasi nessuno può permetterselo. Solo alcuni privilegiati potrebbero, almeno in teoria, ma non vogliono neanche loro, in realtà.
Infatti, potersi staccare da tutto è il privilegio di chi ha un benessere economico tale da poter fare a meno, tra le altre cose, della rete (del lavoro, della fatica, delle ansie, dei problemi e via dicendo: cioè nessuno in pratica) e potrebbe godersi la vita. Invece, sono tra quelli che si incartano nella rete ancora più degli altri. Perché? Siamo tutti deboli e vittime della rete e dei social, cioè degli "schermi"? A dire il vero, no.
Come scrive Cal Newport in Digital Minimalism (opens new window), "le persone non cadono nei social perché sono pigre e deboli. Invece, succede perché sono stati investiti miliardi di dollari per rendere questo risultato inevitabile". Qual è la strada, allora? Forse l'unica via è l'accettazione. Vivere il nostro tempo, accettandolo, ma viverlo meglio. Perché l'accettazione è un altro approccio che permette di trovare la pace online. Per accettarlo intendo riconoscere e comprendere le dinamiche digitali, sviluppando una relazione più sana e produttiva con i nostri dispositivi.
Evitando invece il rischio che, con un neologismo davvero intrigante, Venkat Rao definisce un Waldenponding (opens new window):
Il segreto per gestire la tua attenzione non è né 'staccare la spina' né fare il fenomeno da quattro soldi con quella solfa da intellettuale snob del 'Io leggo solo i classici greci' - piuttosto sta nel capire i limiti attuali della tua mente e puntare consapevolmente al livello a cui vuoi arrivare.
(Comunque, se c'è una settimana in cui uscire da tutto, è questa del Black Friday).
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Importante
Dolorosi piaceri
Ogni tanto il giornalismo americano, soprattutto quello, produce questi reportage assurdi e lunari, raccontati in maniera ancora più assurda e lunare. Benvenuti alla convention dei tatuatori (opens new window) (archivio (opens new window)).
Au-revoire
In Francia il governo vuol vendere ai privati (opens new window) «60 millions de consommateurs» (è in crisi).
È una specie di segreto dei boomer: la newsletter 70s Sci-Fi Art è un vero tesoro di immagini e illustrazioni di un tempo più facile. Vedi questa sulle astronavi fantasma (opens new window), ad esempio.
Commmunity sui generis
Il sito web manca di dettagli ed è fastidiosamente ambiguo, quindi ecco come penso che USB Club (opens new window) funzioni: acquisti una chiavetta USB (costosa) con 1 TB di spazio e che include un invito a una piattaforma in cui gli utenti condividono i file (canzoni, disegni, arte, ecc.) che sono sulla chiavetta. Tuttavia, non è chiaro come l'hardware e il software interagiscono precisamente. Il prezzo è alto e questo lo rende "esclusivo", di sicuro, ma mi piace molto l'idea di una chiave fisica per accedere a una comunità e condividere file con loro. Probabilmente è uno scam.
Buon gusto
Avere stile è la conseguenza delle esperienze che abbiamo vissuto, non delle mode che abbiamo sposato. Mi piace questa riflessione di Marlowe Granados (opens new window) sul concetto di gusto personale: il vero gusto nasce da una passione e da un'esperienza autentica piuttosto che da tendenze superficiali. L'autrice incoraggia i lettori ad apprezzare e celebrare coloro che hanno un gusto particolare, invece di cercare di conformarsi alle aspettative della società.
Le conversazioni asinine su ciò che le persone segnalano attraverso ciò che leggono o come si vestono è davvero la morte di ciò che di bello c'è nel gusto. L'importanza attribuita ai simboli come scorciatoia per la creazione di un'identità senza una vera esperienza vissuta, di fatto, sminuisce tutti. Solo perché sai dipingere con i numeri non significa che sei un artista.
Condivisioni e viaggi
La guida di viaggio più ricercata? È un documento di Google (opens new window). Sebbene Google Docs e Maps siano semplici da condividere, i creatori che trascorrono anni a perfezionare la loro magnum opus sono spesso selettivi su chi ottiene l'accesso. Però sappiate che le cose vedere da sapere sono pubblicate così, su questo tipo di strumenti.
Italiana
Il Califfato
Se volete attrezzarvi per il pomeriggio dopo il pranzo di Natale, c'è Crescent Moon (opens new window) è un gioco da tavolo di negoziazioni, qui recensito dal Post (opens new window).
Autunno-Inverno
Tremate, tremate, il Barbour è tornato (opens new window). La giacca sportiva più scomoda e mal funzionante della storia (per tacer del costo) è la nuova moda. Ahimè.
Rumors
A quanto pare Fleetwood Mac (opens new window), il documentario definitivo sulla rockband, viene prodotto da Apple e sarà disponibile su Apple Tv+. È diretto da Frank Marshall (noto, tra le altre cose, per The Bee Gees: How Can You Mend a Broken Heart (opens new window), The Beach Boys (opens new window) e Rather (opens new window)) (sul giornalista Dan Rather).
Social alternativi
Che schifo X. Se ne vanno tutti (opens new window), dice. E dove se ne vanno? A quanto pare su Bulesky. Così, mi sono iscritto e l'ho recensito (opens new window). E potete anche usarlo per contattarmi: bsky.app/profile/antoniodini.com (opens new window)
Alla Scala
Si avvicina la Prima della nuova stagione della Scala. Sarà una Prima analogica, in cui a valere è l'artigianato degli attrezzisti del teatro milanese. Ma nella scorsa stagione c'è stato uno spettacolo che a quanto pare era imperdibile (però io me lo sono perso). Una Turandot magica che ha ammaliato la Scala. L'intervista a Davide Livermore e Paolo Gep Cucco che l'hanno messo in scena (opens new window).
Multimedia
Tomb Raider
Con la senilità è tornata la voglia di fare qualche gioco e un po' di tempo fa ho preso i primi tre episodi di Tomb Raider per la Switch (opens new window) (trailer (opens new window)). La combo gioca-a-casa e gioca-in-trasferta della console di Nintendo è unica. Adesso con un filo di ritardo scopro che a febbraio (trailer (opens new window)) arrivano anche gli episodi IV-V-VI (opens new window). Evvai.
Fly me to the Moon
Un video restaurato (e colorato) digitalmente (opens new window) della fine degli anni Quaranta: dieci minuti in auto nell'aeroporto giapponese Haneda, quando erano tutte baracche e strutture da campo degli americani. Questa è la versione originale (opens new window) che, come nota un commentatore di Reddit, "Non è una copia ingrandita dall'intelligenza artificiale con dettagli, colori e suoni artificiali aggiunti".
765874 - Unification
Per motivi a me (opens new window) ignoti, William Shatner indossa per l'ultima volta i panni di James T. Kirk (opens new window), il personaggio chiave di Star Trek che l'ha reso in qualche modo immortale. Per caso, ho anche trovato una intervista di un'ora e mezzo girata il 14 agosto del 1988 (opens new window). Qui invece William Shatner (opens new window) sempre bello carico.
Chiusura trasmissioni
Una volta le trasmissioni avevano un inizio e una fine. 25 marzo 1980 (opens new window), Rai Rete2, Maria Giovanna Elmi.
Tsundoku
E noi nel mezzo?
Introdotto in Italia tra gli altri da una intervista di Repubblica (opens new window), esce per Einaudi il monumentale libro (1300 pagine) di Stephen Markley, Diluvio (opens new window), che è una specie di Moby Dick (opens new window) postmoderno o forse una palla di 1300 pagine, insostenibile. Chissà chi lo leggerà che cosa ne penserà. È troppo lungo anche per essere riassunto da ChatGPT.
Siete in Para?
Tiago Forte (opens new window) è una specie di fenomeno della natura che è arrivato e ha dato una notevole spinta al settore dell'auto-aiuto e della auto-organizzazione. Il suo libro migliore? Secondo me The Para Method (opens new window) (fa benissimo il suo lavoro nello spiegare un metodo semplice ed efficace per sistemare le proprie cose: appunti, note, pensieri, progetti). Invece, Building a second brain (opens new window) (questo c'è anche in italiano) è un po' troppa roba, secondo me. In ogni caso, consiglio di provare a usarlo con Workflowy (opens new window) (il link ha il mio referral se vi iscrivete gratuitamente e aumenta la mia e la vostra quota di "righe"). Se non sapete cos'è qui lo spiegone (opens new window).
E tu cosa vuoi?
Per mantenere fede all'idea di questa rubrica, che prende vita dalla parola giapponese per chi compra libri e poi li accumula sullo scaffale o accanto al letto senza leggerli, non l'ho letto. In realtà non l'ho neanche comprato. L'ho solo sfogliato in libreria. Dopo averne peraltro già parlato qui. Mamma mia però: è una bomba. O no? Want (opens new window) è stato compilato da Gillian Anderson (X-Files, per intenderci) e dentro c'è veramente il mondo: donne di tutto il mondo hanno condiviso in forma anonima con la Anderson (che adesso ha aperto anche un sito-rivista, G•Ode (opens new window)) le proprie fantasie sessuali, sensazioni e pensieri intimi e profondi che non esprimono mai. Sono desideri onesti, schietti, strazianti, divertenti e decisamente sconci, da cui sono emerse fantasie intense e sfaccettate quanto coloro che le hanno condivise. Il mondo è un posto complicato. È un libro assurdo, però tanta roba.
Money quote
Il trumpismo secondo Freud
Desideriamo un uomo forte con una dottrina semplice che dia conto delle nostre sofferenze, identifichi i nostri nemici, concentri le nostre energie e ci dia, in modo più duraturo del vino o persino dell'amore, un senso di completezza.
Quest'uomo, come dice Freud nel suo importante saggio sulla politica, 'Psicologia delle masse e analisi dell'Io' [in italiano il titolo è stato tradotto anche come 'Psicologia collettiva e analisi dell'Io'], deve apparire completamente padrone di sé. Deve sembrare dotato di perfetta sicurezza, non aver bisogno di nessuno ed essere del tutto autosufficiente.
A volte quest'uomo evocherà un dio come fonte della propria autorità, altre volte no. Ma in qualunque forma si presenti – che si chiami Hitler, Stalin, Mao – prometterà di liberare le persone dalla loro confusione e di dispensare unità e scopo dove prima c'erano solo fratture e ansia incessante. Ma, naturalmente, il prezzo tenderà ad essere alto, perché le semplificazioni che il grande uomo offre comporteranno quasi inevitabilmente odio e violenza.
– Mark Edmundson
Coffee break
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Al-Khwarizmi
La festa che ci aspetta
Ultime notizie sull'AI. Un professore di una università canadese spiega che (opens new window) (archivio (opens new window)) l'intelligenza artificiale sta per diventare senziente e lo farà senza chiedere il permesso. Le conseguenze saranno imprevedibili.
Questo matrimonio s'ha da fare
Se invece dovessi dire qual è secondo me la notizia della settimana in questo settore direi che sono i 4 miliardi di dollari che Amazon mette dentro Anthropic (opens new window) e rende AWS il partner principale per il training di Claude. Inoltre, l'architettura si sposterà da hardware Nvidia alle TPU proprietarie Amazon, i Trainium (opens new window).
Il grande timoniere
Microsoft compie 50 anni ed è una di quelle azienda che si è completamente reinventata senza però tradirsi. L'ultima storia è l'AI e il merito è tutto del suo capo. Infatti, se c'è qualcuno che dovrebbe vincere il premio per la miglior capacità di reagire al mondo che cambia quello è Satya Nadella (opens new window): diventato ceo di Microsoft nel 2014, ha azzeccato prima la svolta del cloud computing e adesso quella dell'intelligenza artificiale. Solo queste due mosse valgono mezza industria del tech.
Apple fa melina
La Apple Intelligence arriva a rate un po' per problemi regolamentari e un po' perché hanno venduto la pelle dell'orso e poi sono andati di corsa ad acchiapparne uno. Adesso si scopre che Apple sta lavorando a una versione più intelligente di Siri: la "LLM Siri", dice il solito Mark Gurman (opens new window). L'azienda sta progettando una Siri turbo per competere meglio con ChatGPT, con piani per utilizzare "modelli linguistici avanzati di grandi dimensioni".
Minidisc Dicembre 1994, l'innovazione del momento (opens new window) era il Minidisc (opens new window) di Sony come memoria di massa per il computer. Ben 140 MB a disposizione di Windows e Macintosh. Il costo era 25 centesimi a MB per il Minidisc, mentre il CD-Rom (all'epoca ce n'erano già 20 milioni in circolazione) aveva un costo per megabyte di 4,2 centesimi. E archiviava 700 Mb circa. Sappiamo poi chi ha vinto. Tuttavia, parlando del Minidisc che fa serviva per registrare e suonare la musica: se qualcuno di voi ne ha uno funzionante e se ne vuole liberare per una modica cifra (o ha un amico/parente che lo vorrebbe fare), io lo sto cercando. Grazie!
La coda lunga
La morale della storia
Mario Puzo, l'autore del libro del Padrino, lo aveva anche adattato per la trilogia del cinema. In realtà non aveva granché idea di cosa stesse facendo quando lavorava all'adattamento, perché non aveva mai scritto una sceneggiatura prima. Però gli andò decisamente bene: i primi due film gli fecero vincere altrettanti Oscar per il suo lavoro. Puzo capì che quel mestiere poteva essere molto redditizio e pensò che fosse una buona idea imparare a farlo "per bene". Decise così di comprarsi un libro sulla sceneggiatura e imparare la teoria. Nel primo capitolo, il libro diceva: “Per imparare a fare le sceneggiature studiate quelle del Padrino. È tutto lì!”.
“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”
– G.K. Chesterton
END
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