[Mostly Weekly ~296]
Per sora nostra morte corporale e altre amenità
A cura di Antonio Dini
Numero 296 ~ 3 novembre 2024
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Il Giappone, ahimè, è già un ricordo lontano, più o meno. Però, dato che ho tempi lunghi per metabolizzare le cose, ne vedrete pian piano emergere le tracce. Una, indiretta, è la sorpresa di oggi: una nuova puntata di Tilde (opens new window), il podcast che porto avanti da qualche anno con Riccardo Palombo. Tutta da sentire. Evvai. E adesso, solo cose divertenti (scherzo).
Intanto, infatti, grazie per aver aperto questa pagina! Mostly Weekly è una newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello).
Questo è il momento migliore per supportare i progetti online indipendenti, fatti di pensieri, link, idee. Se vi interessa farlo, per favore prendete in considerazione anche il mio lavoro. Nel caso, fate una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici.
Intanto, buona lettura.
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Le idee, come le pulci, saltano da un uomo all'altro. Ma non mordono tutti
— Stanislaw Lem
Editoriale
Il problema dietro l'angolo
Non ce ne rendiamo conto, ma dipendiamo dalle reti 2G, le reti di telefonia mobile Gsm soprattutto per la trasmissione dati con tecnologia Gprs ed Edge. Non per l'uso dei nostri cellulari (a parte qualche hipster in fase detox con un fiammante Nokia 3310) quanto e soprattutto per gli apparati industriali e di servizio. Le infrastrutture diffuse, che sfruttano la stabilità della rete, la sua copertura capillare e il costo molto basso. Senza contare che il ciclo di vita dei sistemi nell'industria è lunghissimo.
Ad esempio, usano la rete dati Gprs la maggior parte dei Pos in circolazione. Oppure, gli ascensori. Se ve lo siete mai chiesti, la funzione "Premi qui per chiamare e chiedere aiuto" negli ascensori dei condomini e dei palazzi per uffici è basata su una scheda che usa la tecnologia Gsm.
E ci sono centinaia di altri sistemi che fanno parte della Internet of Things o delle reti M2M, machine-to-machine: dai contatori intelligenti di luce e gas ai sensori industriali, dalle fermate smart degli autobus (quelle con l'orario) agli stessi autobus smart (decine e decine di migliaia), dai sistemi di monitoraggio ambientale (compresi quelli che ci dicono banalmente qual è la temperatura o il tempo in un determinato posto) ai sistemi di allarme delle case e di tracciamento delle auto (il Gps dice all'auto dov'è, ma l'auto per comunicarlo usa il Gsm), dal tracciamento dei container e delle merci in generale al funzionamento dei sistemi di segnalamento ferroviari, da molti dispositivi medicali remoti ai sistemi di monitoraggio per il settore agricolo, fino al roaming per moltissime reti satellitari che si appoggiano al Gsm per i propri terminali di terra.
Tutto questo si sta spegnendo. In Europa la Svizzera nel 2020 ha spento le reti 2G e altri paesi stanno iniziando procedure simili, come la Germania, dove Vodafone prevede di mantenere attiva la rete 2G fino al 2025, o la Francia (opens new window), dove Orange spenge tutto nel 2025 mentre SFR e Bouygues Telecom hanno programmato la chiusura entro il 2026. La Germania spegne (opens new window) tutto (opens new window) entro il 2030, il Regno Unito segue (opens new window) più o meno (opens new window). E l'Italia, per non saper né leggere né scrivere, prolunga fino al 2029 (opens new window).
La scadenza complessiva comunque c'è, perché in Europa la Commissione ha creato un percorso con delle tappe intermedie per la dismissione delle reti di terra in rame e quelle Gsm, che spesso sono legate. L’obiettivo è raggiungere l’80% di switch off entro il 2028 e il 100% entro il 2030. L'obiettivo è la migrazione verso reti in fibra ottica, più efficienti e meno costose, e la liberazione di fette di spettro radio per potenziare le reti 4G e 5G. In attesa dell'immancabile nuovo obiettivo del 6G nel 2030 (opens new window).
Importante
L'evoluzione esiste? Oh yes
Gli esseri umani che vivono alle alte quote dell'altopiano tibetano, dove i livelli di ossigeno nell'aria sono notevolmente inferiori a quelli in cui vivono abitualmente gli esseri umani, sono cambiati in modi che consentono loro di sfruttare al meglio la loro atmosfera. I loro adattamenti massimizzano l'apporto di ossigeno alle cellule e ai tessuti senza addensare il sangue. Questi tratti si sono sviluppati a causa della selezione naturale in corso (opens new window). Imparare a conoscere popolazioni come queste aiuta gli scienziati a comprendere meglio i processi dell'evoluzione umana.
Cose da ragazze
Il cheerleading non è un balletto scemo: negli Usa è diventato così acrobatico, pericoloso e popolare da essere preso sempre più sul serio. La strada però la conoscono pochi: per decenni questo che oggi è a tutti gli effetti un vero sport, è stato plasmato in gran parte da un'azienda e da un uomo (opens new window) (archivio (opens new window)).
Orthosomnia
Si stima che l'industria del tracker del sonno valga milioni all'anno e si prevede che raddoppi entro il 2030 (opens new window). Tutti questi dati potrebbero peggiorare la nostra insonnia?
La felicità
Siete platonici o aristotelici? La vostra risposta (opens new window) (archivio (opens new window)) può determinare quanto puoi essere felice.
Come se piovesse
L'idea di raccogliere continuamente l'energia solare dallo spazio, dove non ci sono notti, nuvole o atmosfera per interferire con la raccolta di fotoni, e irradiarla sulla Terra tramite microonde sembra semplice, ma implementare la tecnologia è difficile. Aetherflux, una piccola azienda con solo circa 10 dipendenti, prevede di lanciare un satellite per testare l'idea (opens new window) e determinare sia la sicurezza che l'efficienza della raccolta di energia solare nello spazio a breve. Se la missione dimostrativa funziona, Aetherflux prevede di sviluppare una costellazione di satelliti per fornire energia a località remote.
L'opera struggente del solitario genio
Srinivasa Ramanujan, morto all'età di 32 anni nel 1920, aveva un dono per la matematica che altri non avevano. Ha trovato migliaia di risultati eleganti e sorprendenti, spesso senza prove, dicendo che le sue equazioni gli erano state passate dagli dei. Era matto come un cavallo? Certo. Però i suoi risultati funzionano. Più di 100 anni dopo i matematici stanno ancora cercando di mettersi al passo con il suo lavoro. Questo articolo dà un'occhiata alla vita e al lavoro di Ramanujan (opens new window) e a come le sue intuizioni continuano ad apparire ancora e ancora nel mondo della matematica.
Be water my friend
In passato ho scritto di Bruce Lee e della sua storia, del suo incredibile talento marziale sviluppato a prezzo di routine di allenamento continuo mostruose. Adesso, tanto per giocare, c'è altro. La routine di allenamento che seguiva negli anni '60 è diventata virale: ecco il suo programma completo (opens new window). Questo allenamento brutale per le braccia del leggendario artista marziale non è adatto a nessun comune mortale. Fonte: Men's Health, il che è tutto dire.
Italiana
L'orientalista fiorentino e il Ticino
Al Musec, il Museo delle culture di Lugano, c'è da qualche mese e fino a al prossimo 19 gennaio del 2025, una mostra di fotografie di Fosco Maraini (lo trovate più sotto anche tra i libri di Tsundoku). Ci sono 223 foto "ma potevano essere ancora di più". È curata da Francesco Paolo Campione e si intitola L'immagine dell'Empresente (opens new window). Nell’esposizione allestita a Villa Malpensata a Lugano sono presentate 223 fotografie, alcune delle quali inedite, realizzate fra il 1928 e il 1971 in Europa e in Asia. C'è una puntata della trasmissione della RSI Rete 2, Laser, fa un gran punto della situazione: qui la prima parte (opens new window) con la figlia Dacia Maraini e qui la seconda (opens new window).
Le piante meditano
Detto in altri termini, le piante vivono attivamente, e in questo senso non sono oggetti, ma protagoniste del regno vivente. Di più, sono costruttrici della natura (opens new window).
Breaking news
Cosa sta succedendo all'informazione, cioè alla professione giornalistica? I pilastri che hanno sempre sostenuto il giornalismo e la politica occidentale sono crollati? Molto probabile: un bel saggio spiega perché (opens new window).
Schiscetta
Dalle proteste operaie degli Anni Settanta alla solitudine del microonde, il vecchio portapranzo dei lavoratori (opens new window) (che in Toscana chiamiamo sempre "gavetta", come quella dei militari), superato da mense e buoni pasto, dovrebbe avere un posto nel "Dizionario delle cose perdute" di Guccini, come le cartoline e le cabine telefoniche.
Ode al desiderio
Gillian Anderson (opens new window), che Vanity Fair ha definito "la sacerdotessa del desiderio" (opens new window), ha creato la sua rivista online: G•Ode (opens new window), dedicata all'esplorazione del desiderio e della fantasia. Considerando che il suo ex partner di X-Files (opens new window), David Duchovny (opens new window), anni addietro si era lanciato nella serie piuttosto esplicita Californication (opens new window), viene da pensare che forse non erano gli alieni quello che i due stavano cercando. Comunque, la rivista online di Anderson è fatta molto bene.
El Día de Muertos
Per sora nostra morte corporale
La morte è per definizione parte della nostra esperienza esistenziale come esseri umani. Ed è straordinariamente naturale che sia così, se ci pensate. A lungo, poi, è stata vista come la parte centrale della vita: prima si nasce e si vive, a un certo punto si muore, quindi si va "di là" e si continua, nel bene o nel male, a fare qualcosa. Tutto questo ce lo siamo dimenticato.
Per la stragrande maggioranza di quelli nell'occidente industrializzato e ricco, la morte era - fino alla recente pandemia di Covid - qualcosa di esotico, straniero e al di fuori dell'esperienza quotidiana. Questo allontanamento dalla morte – e la nostra aspettativa di godere di una vita lunga, sana, felice e senza dolore – è, per quanto si possa immaginare se ci si pensa un po' su, un'anomalia peculiare rispetto a tutta la storia umana. Il lusso di vedere la morte come remota e "altra" sembra essere unico per il nostro particolare tempo e luogo.
Il Guardian fa una bella analisi di questo fenomeno (opens new window) anche se un po' ingenua perché mira solo a farci guardare il fenomeno, ma niente più. Perché penso che sì, a livello consapevole, forse siamo in una fase di rimozione completa dell'esistenza della morte e della sua fisicità. Ma a livello inconscio, mamma mia se ci pensiamo. Tutti i giorni, tutto il giorno. Infatti, l'intera industria dell'apparire e del possedere in cui viviamo pucciati come cantucci nel vinsanto è un inno alla morte. Un lamento perenne.
Mentre per i nostri antenati nel XIX secolo una buona morte era considerata quella in cui morivi a casa, a letto, circondato dai tuoi amici e dalla tua famiglia, compresi i bambini, nel nostro tempo la negazione della morte (e quindi la morte stessa, solo con il segno "meno" davanti) è un reel su Instagram girato in località esotiche, belli come se non ci fosse un domani, mentre mangia-balliamo-prendiamo il sole-viviamo delle esperienze uniche con un partner da favola e siamo tatuati come salmoni. Viviamo tutto a 1.5x (anche a 2x) con una confusione bulimica di eventi e sensazioni. Rappresentazioni che poco o niente hanno a che fare con il mondo fisico reale.
Eppure lei, la livella, è sempre là, che ci aspetta alla fine del sentiero.
Multimedia
Pensare in grande
Il calendario del tempo universale: carino (opens new window).
Lancia Gamma berlina e Alfa 75 Twin Spark
Il privilegio di noi persone anziane è che possiamo guardare con il sorriso sulle labbra i video dei Millennials sulle auto per loro vecchie per noi semplicemente di un altro tempo. Come la mia Lancia Gamma (opens new window) (la mia prima auto, presa da mia madre: era meravigliosa) o l'Alfa 75 Twin Spark (opens new window) (tanta roba, grande zio!).
Certe cose non muoiono mai
Era un po' che non ne trovavo uno: ecco uno speciale video questa volta di Pbs (opens new window) che spiega come mai le macchine per scrivere stanno vivendo un vero e proprio "rinascimento" nell'epoca digitale grazie anche a Taylor Swift. Quasi quasi vado a oliare le mie due Olivetti.
Tsundoku
Gadgets
Leggere sul telefonino fino a ieri faceva male agli occhi. Adesso è cosa buona e giusta, ma un po' scomoda ergonomicamente. O forse no: il gadget giusto (opens new window).
Liberi di fare il c** che ci pare**
C'era una gag di On Freedom di Timothy Snyder (opens new window) è diventato un best seller in parte perché ci sono le elezioni americane. In parte perché afferma cose ovvio che solo l'ignoranza del populismo contemporaneo può non sapere: le libertà positive, il ruolo dello Stato, i diritti sociali, la costruzione collettiva di una società.
Figlio diseredato
Mi sono comprato il durissimo Lettera al padre di Franz Kafka (opens new window) nell'edizione Feltrinelli con un saggio su Kafka di George Bataille in appendice. È una nuova-vecchia edizione, sembra quasi una ristampa anastatica per come è montata la gabbia delle pagine. Il libro è un classico come un calcio nei maroni: mantiene la stessa intensità emozionale dal 1919, senza fare un plissé.
Domande e risposte
Dopo L'isola delle pescatrici (opens new window) dello scorso numero di Mostly Weekly (opens new window) (che sto leggendo ed è delizioso), cito un altro libro di Fosco Maraini. Sta diventando il mio scrittore italiano preferito per la saggistica e il reportage antropologico. Ha una prosa straordinaria. E per i vecchi libri costa un botto. Ma questo Giappone Mandala (opens new window) è una perla rara che ne vale la pena. Chissà se La Nave di Teseo, che con i buoni uffici della figlia Dacia sta ristampando tutto, lo metterà a catalogo. Comunque, è uscito in inglese nel 1971, tradotto e stampato poi da Mondadori Electa nel 2015, è un viaggio nel Giappone che sta iniziando a cambiare radicalmente e sposare la modernità.
Money quote
Perché leggere
Credi che il tuo dolore e la tua sofferenza siano senza precedenti nella storia del mondo, ma poi leggi. Sono stati Dostoevskij e Dickens a insegnarmi che proprio le cose che più mi tormentavano erano quelle che mi univano a tutti coloro che erano vivi, o che lo erano stati. Solo quando guardiamo in faccia le nostre ferite aperte possiamo capirle negli altri
– James Baldwin
Coffee break
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Al-Khwarizmi
Nomadi digitali in Giappone
Come detto, sono appena tornato dal Giappone e non ho mai desiderato trasferirmi in un altro paese, neanche durante i miei quindici anni di visto per gli Usa. Tuttavia, ho letto che il Giappone ha introdotto un visto "Digital Nomad" ad aprile. Consente ai visitatori di lavorare legalmente da remoto dall'interno del Giappone, con alcuni requisiti. L'articolo descrive in dettaglio (opens new window) come un lavoratore a distanza ha ottenuto uno di questi visti e si è trasferito in Giappone per lavorare. Copre ogni fase del loro viaggio, compreso il processo di candidatura, come hanno ottenuto i documenti per soddisfare i requisiti del visto e com'era la visita all'ambasciata. I lavoratori con il "visto Digital Nomad" non saranno tassati sul loro reddito in quanto non sono residenti.
Notion
Ci lavoro tutti i giorni ma non amo per niente Notion (opens new window): lo trovo arruffato e confuso. Tuttavia, non solo viene usato sempre di più (sta prendendo il posto che mentalmente prima era occupato da Slack (opens new window), anche se fanno cose diverse) ma si sta arricchendo anche di nuove funzionalità. Qui si parla ovviamente di intelligenza artificiale (opens new window) e qui invece di mail (opens new window). Perché la legge di Zawinski (opens new window) dice che ogni software prova a crescere (opens new window) fino a quando non riesce a leggere la posta. E se non ci riesce, viene sostituito da un altro che invece lo fa.
Il grande split
Concordo con la proposta per dividere in due linguaggi diversi il JavaScript che è stata presentata a Emca TC39, il comitato ufficiale di standardizzazione. La proposta sostiene che la tecnologia di base di JavaScript dovrebbe essere più semplice (opens new window) perché i difetti di sicurezza e il costo di complessità dei runtime colpiscono miliardi di utenti. Le nuove funzionalità del linguaggio avvantaggiano solo gli sviluppatori e le applicazioni che utilizzano effettivamente tali funzionalità: aggiungerle nella base quasi sempre peggiora la sicurezza, le prestazioni e la stabilità. La proposta suggerisce di cambiare l'approccio di JavaScript in uno in cui la maggior parte delle nuove funzionalità sono implementate all'esterno con altri strumenti anziché negli interpreti di JavaScript.
Fine arts
Typeset è un preprocessore HTML (opens new window) per la tipografia web che fornisce le funzionalità tipografiche utilizzate tradizionalmente nella stampa di qualità. È dotato di punteggiatura di sospensione reale, allineamento del margine ottico, rilevamento di piccole maiuscole, inserimento di trattino morbido e sostituzione della punteggiatura. Typeset non richiede alcun JavaScript lato client e utilizza meno di un kilobyte di CSS. Gli esempi sono disponibili sul sito web.
Ottimizzare gli ottimizzatori
Cosa sono e come funzionano. E soprattutto come cambiare gli ottimizzatori, dove falliscono e come migliorarli (opens new window).
Cambiamenti di paradigma
I database vettoriali creano una complessità inutile (opens new window) perché trattano gli incorporamenti come dati indipendenti invece che come dati derivati - è meglio trattare gli incorporamenti più come indici di database.
Estensioni tossiche
Un lungo articolo che vi terrorizzerà. Parla delle estensioni del browser. Sono ovunque: in media ogni utente ne ha almeno una installata. La ricerca sulla sicurezza delle estensioni del browser è per lo più frammentata. Questo post bello lungo spiega la struttura delle estensioni del browser e le vulnerabilità presenti nell'ecosistema (opens new window). Discute cosa sta succedendo in questo settore per la sicurezza ed evidenzia le superfici di attacco e le mitigazioni possibili.
Fame di cose
Intanto Apple si sta comprando il mondo: prima Pixelmator (opens new window) e adesso 1,5 miliari di dollari nella rete di satellti Globastar (opens new window) che già oggi assegna l'85% della capacità della sua rete ad Apple (Tim Cook aveva già investito poco meno di mezzo miliardo nell'infrastruttura Usa al lancio del servizio Satellite SOS con iPhone 14 (opens new window)).
Un'amaca
Cerco spesso di spiegare perché l'accumulazione di capitale senza fine da parte di pochi "grandissimi" ricchissimi sia semplicemente immorale oltre che ingiusta. E anche pericolosa. Non sono comunista o pauperista: è solo che è una cosa sbagliata. Lo spiego male, però. Invece, Michele Serra, alla vigilia delle elezioni americane (opens new window), lo fa molto bene.
Se la democrazia è ricerca di equilibrio tra i poteri, nel tentativo precario ma giusto di impedire che qualcuno sia “meno uguale” degli altri e possa sopraffarli, la sua smentita materiale viene dall’economia di mercato, almeno nella sua forma attuale. Non esiste calmiere o contromisura (per esempio: una forte tassazione, o leggi antitrust efficaci) che impedisca a singoli individui di accumulare quantità di denaro smisurate, forse mai viste al mondo, arrivando a condizionare la politica e la vita sociale almeno tanto quanto potrebbe fare un partito. Con la differenza che un partito è un’entità elettiva, rappresentativa di moltitudini.
In rappresentanza solo di se stesso, Elon Musk, secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, avrebbe un rapporto diretto e frequente con Vladimir Putin. Forte della sua flotta privata di satelliti, della sua posizione di punta nell’IA, della sua corsa al cosmo, Musk parla al presidente della Russia da pari a pari, dall’alto di un potere economico che diventa, di fatto, potere politico. Questo potere politico (che, ripeto, rappresenta una sola persona) è un problema gigantesco, perché per sua natura, anche se con le intenzioni più virtuose (e non è il caso di Musk), tende a scavalcare con totale disinvoltura le istituzioni, i governi, le convenzioni tra gli Stati, quel poco o quel tanto che siamo riusciti a fare per dare una forma collettiva e trasparente alla politica. I soldi hanno sempre fatto la storia del mondo. Basti pensare alla Compagnia delle Indie, o alla conquista delle Americhe. Ma ci eravamo illusi che, almeno in una certa misura, la democrazia politica potesse fare da contrappeso all’autocrazia economica. Così non è.
“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”
– G.K. Chesterton
END
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