[Mostly Weekly ~293]

‌La guerra letta come un libro e la fine della realtà come fenomeno


A cura di Antonio Dini
Numero 293 ~ 13 ottobre 2024

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Intanto, buona lettura.


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Never let a good crisis go to waste
– Winston Churchill



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Editoriale

In tempo di guerra
Non siamo in grado di cogliere la complessità. E usiamo delle modalità euristiche per decodificare il mondo fuori da noi (quello dentro di noi lo do per perso: forse la meditazione, boh). È così come siamo, da sempre. Per questo l'articolo di Andrea Long Chu, giornalista e critica americana che ha vinto un Pulitzer, è potente: si interroga sulla guerra Israelo-Palestinese (ma il conflitto è più ampio) domandosi se in tempo di guerra sia pericoloso osservare il mondo come se fosse un romanzo. La risposta? Qui (opens new window) (archivio (opens new window)). Ed è tutto molto complicato, ma straordinariamente potente.


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Firenze
Firenze ~ Foto © Antonio Dini

Importante

La dura legge dell'AI
L’ascesa delle startup di intelligenza artificiale nel settore legale (opens new window), dove le imprese stanno sviluppando strumenti per automatizzare compiti ripetitivi e costosi come la stesura di contratti e la ricerca legale. Diverse startup stanno emergendo per coprire settori specifici del diritto, con VC che investono pesantemente in queste tecnologie.

Social media
Negli ultimi anni, è stato difficile evitare la conclusione che gli smartphone, e in particolare l'uso dei social media come Instagram e TikTok, abbiano causato un'epidemia di problemi di salute mentale e di immagine corporea tra i giovani, e in particolare le ragazze adolescenti. Problemi che in alcuni casi hanno portato al suicidio. Tuttavia, sembra che [non vogliamo rendercene conto](https://wtop.com/local/2024/10/states-sue-tiktok-claiming-its-platform-is-addictive-and-harms-the-mental-health-of-children/.

Code de l'education
In Francia si fa polemica (opens new window) sul frequente modificare il Codice dell'educazione, l'insieme di norme che regolano il sistema scolastico. Avercelo, un codice organico da modificare.

Abbiamo già perso
C'è un problema, che non riguarda solo un uragano ma la fibra stessa di un Paese. La verità è che è sempre più difficile descrivere la misura in cui una percentuale significativa di americani si è dissociata dalla realtà (opens new window) (archivio (opens new window)). Mi piacerebbe una analisi simile sul nostro Paese, se mai fosse possibile.

All Watched Over By Machines Of Loving Grace
Una fucilata di ottimismo in fronte: come l'intelligenza artificiale potrebbe trasformare il mondo in meglio (opens new window). Un saggio di Dario Amodei (Anthropic) su come potrebbe apparire una “AI potente” e su come potrebbe trasformare positivamente il mondo in biologia, neuroscienze, sviluppo economico, lavoro e molto altro ancora. L'enfasi, secondo me, è su "potrebbe". (La poesia del titolo (opens new window) è molto bella).

Meglio tardi
A 96 anni, Vera Jarach ha ricevuto la cittadinanza argentina: "Ho deciso che questo debito doveva essere saldato (opens new window)". Arrivò in Argentina sfuggendo alle leggi razziali dell'Italia fascista. Suo nonno fu ucciso ad Auschwitz; sua figlia, desaparecida della dittatura. Vera ha coniato uno slogan mondiale, "Mai più silenzio", che viene trasmesso a tutti coloro che visitano lo Spazio Memoria e Diritti Umani a Buenos Aires.

Tutto il mondo è paese
Un articolo di Nature (opens new window) che mostra come la maggior parte dei vincitori dei premi Nobel scientifici appartengono tutti alla stessa grande famiglia accademica: "Magna Magna".


Italiana

Opera omnia
Una buona notizia per gli amanti dei manga: J-Pop pubblica l'integrale di Astro Boy di Osamu Tezuka (opens new window), il dio del manga, per la prima volta in Italia. Saranno 9 volumi a cadenza bimestrale a partire da fine mese. Fate spazio sullo scaffale.

Lost in traslation
Usi intelligenti dell'AI: non solo fare i riassunti, ma anche "tradurre" le cose difficili o sgangherate. Come tradurre il discorso (opens new window) del neoministro della cultura Alessandro Giuli, che è anche neolaureato in filosofia. Quelli di Fanpage sono furbi.

Poster boy
Fernando Ametrano (opens new window) ha scommesso tutto sulle cripto e persegue la sua strada con intensità, senza fare prigionieri. Ad esempio, secondo lui il documentario Hbo (opens new window) tenta di svelare l’identità segreta di Satoshi Nakamoto (il papà dei Bitcoin e della blockchain) fallisce rovinosamente (opens new window) come gli altri prima lui.

Echo chamber
Domus, rivista di architettura che ogni tanto riprendo, sta precipitando rapidamente in una crisi di identità: dalla periferia sembra che stia inseguendo una strategia dello "spiegato bene" che richiama quella di successo del Post. Prigionieri della stessa bolla di Rivista Studio e del resto della "scena milanese". Tipo: chi sono i boomer, i millennial e i gen Z? E perché ne parliamo tanto? (opens new window) Una generazione spiegata bene: "Molto si deve a un romanzo degli anni Novanta, ma anche all’ossessione per la gioventù tipica dei nostri tempi". Bla bla bla.

Gli ultimi giorni dell’umanità
I pilastri che hanno sempre sostenuto il giornalismo e la politica occidentale sono crollati? Probabile (opens new window).


Multimedia

Travelling Library
Un podcast da ascoltare: Luana Solla ha realizzato In viaggio con Virginia (opens new window).

Picasso
Ho visto la mostra a Palazzo Reale (grazie al gruppo Instagram Milano (opens new window)) Picasso Lo Straniero (opens new window) che è fantastica ma mi ha fatto tornare alla mente il film (qui il trailer (opens new window)) intitolato Picasso. Un ribelle a Parigi (opens new window)

Acchiappaclick
"Microsoft mi costringe a comprare i MacBook". Linus (quello loro del tech, non quello nostro della radio) fa il furbetto per parlare semplicemente del problema con il Windows Modern Standby (opens new window).

Paper Pro
In questi giorni sto provando il nuovo Paper Pro di reMarkable (opens new window). Sono già decisamente dipendente dal loro reMarkable 2 (opens new window), ma questo è notevole e al tempo stesso un po' "troppo tanto", se posso permettermi. Qui una videorecensione non male (opens new window).

Last but not least
Una riparazione che è un restauro ma non voluto di un vecchio Rolex (opens new window); il trailer del documentario (opens new window) su John Williams (miliardi di colonne sonore) per Disney+; O Poeta e o Violão (opens new window), un bellissimo disco integrale di Toquinho e Vinicius del 1975. Questa era musica.


Tsundoku

Non piangere
Artemisia (opens new window) è il miglior romanzo di Anna Banti (opens new window). Ci sono arrivato per vie traverse e fortunose, partendo dal traduttore di un'edizione dell'Ars amandi (opens new window) di Ovidio, Latino Maccari (di cui si sa poco e nulla), passando al figlio suo l'artista Mino (opens new window) e alle sue varie vicissitudini dal fascismo più convinto a un'antifascismo partigiano dell'ultima ora, sino alle incisioni che fece per il romanzo di Anna Banti, alias Lucia Lopresti (opens new window), fiorentina come me. Da qui si va, tra tutti al saggio di Susan Sontag, A Double Destiny (opens new window) pubblicato sulla London Review of Books, tradotto in italiano qui (opens new window): il pianto di Anna-Lucia, ancora in pigiama seduta sul vialetto di ghiaia nei giardini di Boboli, che guarda la Firenze minata e fatta saltare in aria dai tedeschi in ritirata. C'è anche il primo manoscritto completo di Artemsia, che è andato perduto sotto le macerie della casa in Borgo San Jacopo. E c'è ovviamente Artemisia Gentileschi (opens new window), a Firenze e non solo.

Lontani e vicini
Arcipelago familiare (opens new window) è il nuovo libro di Federico Platania dedicato alla complessità simbolica e fenomenologica del rapporto tra genitori e figli. Un libro delicato e potente. La storia: quando Jai Fittipaldi, uno chef italo-indiano, apre il suo primo ristorante a Londra, sa che suo padre non parteciperà all’inaugurazione. Daniele Fittipaldi è infatti scomparso da alcuni mesi. Scomparso, però, non è la parola giusta. Tutti sanno dove si trova: in un rifugio sperduto nelle remote isole Kerguelen, nelle Terre Antartiche Francesi, dove molti anni prima Daniele aveva coordinato il progetto di un radiofaro. Raggiungerlo è dunque davvero complicato. Quanto alla madre di Jai, Aparajita, anche lei è a suo modo lontana, smarrita nelle filosofie new-age e in un ambientalismo radicale che le ha fatto perdere il lavoro. Cosa succede? Jai dovrà cercare di ricollegare le isole del suo arcipelago familiare. Non sarà facile.

The Young and The Millennials
Questo Intermezzo (opens new window) di Sally Rooney di cui parlano tutti (opens new window) (archivio (opens new window)), ma proprio (opens new window) tutti (opens new window), prima o poi bisognerà comprarlo e metterlo assieme agli altri libri da leggere. Così si tengono compagnia mentre passano gli anni.

Il ricorso dei corsi
Ho trovato da un venditore di fiducia una parecchio antica edizione delle Opere filosofiche (opens new window) di Giambattista Vico, pubblicata da Sansoni. Sono quasi mille pagine, ci sono tantissime cose la stragrande maggioranza delle quali non leggerò mai. Però che bellezza, e che felicità nella prosa.


Alienis Verbis

Perfetto (opens new window)
"Come la maggior parte della cultura online, tutto sembra così profondo fino a quando non ti rendi conto che non ha detto nulla".


Coffee break

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D3C

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Al-Khwarizmi

In breve:


Mattinate uggiose
Mattinate uggiose ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Tante care cose anche a voi
Un po' di tempo fa ho scritto una cosa su Star Trek Voyager per Fumettologica (deve ancora uscire: tempi lunghi). Ne avevo già fatta un'altra su Deep Space Nine (opens new window) e l'idea è, con calma, di farle tutte quante le serie di Star Trek. Mi è rimasto nella tastiera un concetto, però: un dettaglio buffo che ricorre molto spesso nelle serie dagli anni Novanta in poi: le comunicazioni sul maxischermo. In pratica, nei telefilm ci sono tre modalità di dialogo alternative a quello teatrale faccia-a-faccia: quelle con il computer di bordo (e solo a bordo, nonostante ogni tanto abbiano sperimentato con comandi dati direttamente via comunicatore anche a distanza, nelle missioni sui vari pianeti). Poi ci sono le comunicazioni dirette tra membri dell'equipaggio, che sono interessanti perché avvengono in maniera molto diretta ma sempre seguendo i codici di una comunicazione standard via radio dei nostri tempi (con chiusura "passo e chiudo", per intenderci). E poi ci sono quelle sul maxischermo con amici, nemici e tutto quello che c'è nel mezzo. Sono delle messe in scena, formali e dagli effetti drammatici necessari per portare avanti le storie.

La cosa che mi colpisce di più, a parte il rituale dei messaggi di saluto inviati automaticamente su tutte le frequenze e in tutte le lingue conosciute, è il modo con cui le conversazioni finiscono. Alcuni fanno lo sforzo di attivare un pulsante, altri no, ma comunque tutto finisce in un lampo senza saluti e smancerie. Un attimo prima parlano, mettono il punto alla fine della frase e bum, si chiude tutto, senza un "ciao" o un "addio". Dopo il concetto "terminale" dello scambio, che non ammette ulteriori risposte, avviene la chiusura della comunicazione repentina e definitiva. Che maleducati. Ho sempre trovato anche un po' strano, soprattutto venendo da una cultura di "distinti saluti", "cordialmente", e "in attesa di un suo cortese riscontro". Da noi gli alieni durerebbero poco.





“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




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