[Mostly Weekly ~291]

‌Un numero breve ma denso di cose


A cura di Antonio Dini
Numero 291 ~ 29 settembre 2024

Archivio: antoniodini.com/archivio/

Per iscriversi: antoniodini.com/iscrizione/


Grazie per aver aperto questa pagina! Ci siamo, Mostly Weekly è tornata. La newsletter settimanale che esce quando è pronta, realizzata a mano, piena di refusi ma priva di algoritmi (almeno quello) ce l'ha fatta un'altra volta. Ma per un pelo: quello che trovate qui è al 75% lo scheletro dei vari link sul quale poi lavoro rimpolpando con le mie considerazioni. Magari è meglio così, che ne pensate?

In ogni caso, c'è tanto lavoro da fare e il tempo è quello che è: per questo se mai voleste contribuire a un progetto online autonomo, indipendente e decisamente sexy (me lo dico da solo!), ne trovate in realtà a bizzeffe (la rete è enorme) ma nessuno come Mostly Weekly. Nel caso vi pungesse vaghezza, potete fare una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici. Grazie alle amiche e agli amici che anche la settimana scorsa hanno fatto piccole e grandi (wow, grazie-tu-sai-chi!) donazioni.

Intanto, buona lettura.


~ ~ ~


Black is modest and arrogant at the same time. Black is lazy and easy, but mysterious. But above all, black says this: I don't bother you, don't bother me
— Yohji Yamamoto



~ ~ ~


Antipasto

The Closer
Se volete leggere solo una cosa, questa settimana, leggetevi un post di Reddit vecchio di dieci anni: "By request from the jobs thread: why my job is to watch dreams die (opens new window)" (la storia è stata pubblicata anche sul New York Times (opens new window), archivio (opens new window)).


Editoriale

Follie vecchio stile
Un po' di storie di cinema e uomini bianchi molto potenti e molto anziani. Alla nostra sinistra abbiamo Megalopolis, il capolavoro finale (opens new window) di Francis Ford Coppola. Un film divisivo (opens new window) (archivio (opens new window)), a dir poco (opens new window): non solo tra quelli a cui è piaciuto e a quelli che no. Ma anche tra quelli che nello stesso articolo (opens new window) (archivio (opens new window)) lo hanno amato e odiato. (Dentro secondo me c'è anche La rivolta di Atlante (opens new window) di Ayn Rand, date retta a me).

Alla nostra destra, Kevin Costner con il suo sogno: anziché una serie western (che ne sta già facendo abbastanza) portare sul grande schermo i grandi orizzonti con Horizon An American Saga (opens new window). La prima parte (opens new window) della sua crisi di mezza età (che tanto mezza non è più, ma comunque che a me era piaciuta (opens new window)) è stata un flop (opens new window) decisamente tosto (opens new window), e adesso non si capisce se e quando uscirà la seconda (opens new window). La terza pare proprio abbandonata e della quarta non è dato neanche di parlarne (opens new window).

Non c'è una morale se non che la differenza tra essere ambiziosi e avere un delirio di onnipotenza è sottile. Essere delle brave persone non è il punto: tenere i piedi ben piantati per terra sì. Bisogna essere testardi ma anche no. Ascoltare ma non farsi dirottare. Insomma, non lo so.


~ ~ ~


Scrivere scrivere
Scrivere scrivere ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Nella vigna
Nei prossimi anni vedremo più cambiamenti nel modo con il quale si produce e consuma il vino degli ultimi secoli, non ultimo l'emergenza della nuova superpotenza del vino: la Cina. Ma concorrono anche le nuove tecnologie e l'impatto globale del cambiamento climatico per il cambiamento nel modo di bere il vino. Nel 2023, il mercato mondiale valeva circa 172 miliardi di dollari, tra dieci anni varrà molto di più. Ecco cinque modi in cui il futuro del vino è destinato a cambiare (opens new window) nei prossimi anni.

La foto
Dopo la sua morte la moglie e gli amici di Steve Jobs hanno creato un museo-archivio online che è strepitoso. Questo articolo (opens new window) ruota attorno a una foto che non conoscevo, scattata a New Orleans nel 1984. Era un punto di equilibrio unico, c'è una immagine interessante (Jobs che guarda da fuori di una vetrina una ragazza che usa uno dei primissimi Macintosh 128K), e una bella riflessione. La foto è di Jean Pigozzi (opens new window), amico di Jobs e storia a sua volta molto particolare.

In breve:


Italiana

In breve:


Multimedia

Tanta roba
Fatevi un giro nel passato: questo è Frankie Valli Live at Mohegan Sun (opens new window) nel 2022 con i Four Seasons. Il ragazzo è del 1934, ha un falsetto micidiale e ha cantato alcune canzoni epiche (tipo in Grease) in una carriera semplicemente mostruosa. Ed è nato nella Little Italy di Newark, il mitico First Ward (che oggi ha purtroppo cambiato nome).

Abbattere i cani in sicurezza
Una volta ho guardato in video sulle armi da fuoco (volevo vedere un revolver dell'epoca di Tex Willer in azione). Mal me ne incolse! Da allora YouTube mi bombarda di video sulle pistole. Per vendicarmi, l'unico video che potenzialmente ha senso: come abbattere il cane di una pistola semiautomatica (opens new window), doveste mai trovarvi nella situazione di disarmarla (e sì, il gergo del settore è veramente tosto).

The Last Observers
Un amore unico, che dal 1987 li ha portati a fare i guardiani del faro e gli osservatori del tempo. Gli ultimi della loro specie. Ma la vera passione era un'altra, più profonda: gli uccelli. Meraviglioso piccolo film di Patagonia (opens new window).

Piccole cose
La storia della Pentax Q (opens new window), una serie di fotocamere (un sistema di corpi e obiettivi: pochi degli uni e degli altri) che ho incrociato in un momento critico della mia vita. Mai comprata, mai neanche provata, la sua idea (minuscola ma completa) è alla base di come si è formato il mio gusto moderno per le fotocamere.


Tsundoku

In breve:

  • Opera senza nome (opens new window) di Roberto Calasso, pubblicato da Adelphi ("In fondo non ho fatto altro che tentare quello che ogni scrittore, più o meno palesemente, vorrebbe: inventare qualcosa che prima non esisteva").
  • Introduzione alla realtà (opens new window) di Edoardo Camurri, pubblicato da Timeo ("Questa storia, che è la nostra storia, inizia dall'inizio. Dalla nascita: l'atto fisico che ci introduce in una dimensione dell'esperienza che agisce come «l'effetto di un incantesimo», confinandoci in una limitata porzione di realtà").
  • Il grande libro dei tarli (opens new window) di Tommaso Lisa, pubblicato da Exòrma ("Guardando le gallerie scavate dai tarli nel legno si ha la sensazione straniante di vivere altri mondi in cui ciascuna vita si esprime creando orme, cunicoli, realizzando architetture, segni archetipici e scritture; la natura stessa scrive con frammenti di opere poetiche create dagli insetti").
  • Il famiglio della strega (opens new window) di Francesca Matteoni, pubblicato da Aras Edizioni ("Chi è il famiglio della strega? Gatto, rospo, cane, oppure creatura grottesca, spirito demoniaco che stabilisce, attraverso il sangue, una relazione fisica con l'individuo").
  • Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra (opens new window) di Paolo Pecere, pubblicato da Sellerio ("Guardare negli occhi un orango, un polpo, uno squalo balena. Mettersi in cammino per capire un deserto, una foresta o una catena montuosa attraversando le tradizioni del pensiero umano. Muoversi da New York alle Galápagos, dall'Islanda al Borneo, dal Ruanda al Tibet, per immergersi nella nostra casa, il pianeta che dobbiamo amministrare").
  • Eredità ed estinzione (opens new window) di Giovanna Frene, pubblicato da Donzelli ("Il libro raccoglie gli ultimi dieci anni della produzione poetica di Giovanna Frene e segna l’inizio di una nuova riflessione sul rapporto tra poesia e storia, nel quale il mantenere l’equilibrio tra ciò che viene trasmesso e ricevuto come tradizione e ciò che si disfa nella perenne entropia della realtà è diventato il perno per la sopravvivenza stessa della cultura").

Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).



D3C

Mostly Sponsor: D3C ~ Piacere di fare la vostra consulenza (opens new window)


Al-Khwarizmi

In breve:


Vecchi ponti e pellicole
* Vecchi ponti e pellicole ~ Foto © Antonio Dini*

La coda lunga

Opinioni in prestito

A differenza del tempo personale, l'intelligenza non può essere posseduta. Si manifesta pienamente solo quando un essere umano interagisce con un altro essere umano. Ho molti dubbi sul nostro futuro, ma dal punto di vista filosofico ho pochi dubbi sul fatto che la vera intelligenza possa essere sperimentata solo tra esseri umani. Fingere l'intelligenza è interessante, come qualsiasi trucco di magia, e usare l'intelligenza finta può essere utile, come quando usiamo forchette e coltelli come mani e denti finti.

Però c'è da capire che la realtà dell'intelligenza artificiale è diversa da quella che la narrazione dominata da Sam Altman e Jensen Huang propone.

Quale realtà? Questa realtà:

  1. Gli LLM sono un ottimo quadro di riferimento per alcuni scopi, ma non stanno sostituendo tutto ciò che sono stati progettati per sostituire.
  2. Sono un equalizzatore che rende tutto uguale, quindi un grande pericolo per chi lo si implementa nello stesso modo in cui lo fanno tutti gli altri.
  3. Ci saranno modi più economici per ottenere risultati simili al folle stack tecnologico di OpenAI.
  4. Gli esseri umani diffidano sempre più dell'IA. È un meccanismo di difesa innato e sano per prendere le distanze da ciò che finge di essere umano ma non lo è.
  5. L'abuso dell'IA fa parte del pericolo più grande di una crescente epidemia di disinformazione. Essere dalla parte giusta della storia nel campo dell'IA è importante quanto essere dalla parte giusta della privacy dei dati.
  6. Non c'è nessuna intelligenza artificiale. I computer non capiscono, simulano. Possono simulare un'intelligenza sempre più elevata, ma sistematicamente sono vincolati dall'insieme di dati con cui operano.
  7. C'è sempre una differenza tra ciò per cui una cosa è stata creata e come viene utilizzata. L'IA è stata creata per curiosità, alla ricerca della prossima grande innovazione, mentre ora viene pompata per fare un sacco di soldi. Stiamo assistendo al modo in cui l'IA viene utilizzata. Ci sono casi d'uso eccezionali, come leggere Aristotele, ma non è quello che McKinsey ci aveva venduto.
  8. La tecnologia ha lo spiacevole effetto collaterale di limitarci nella misura in cui ci rafforza nel suo modo specifico. L'effetto paralizzante dell'IA è particolarmente violento nel settore dell'istruzione.
  9. La tecnologia non ci rende più creativi. Abbiamo già una tecnologia straordinaria. Gli strumenti non sono mai stati il problema.
  10. Siamo già alle prese con l'economia dell'attenzione, in cui l'attenzione viene sifonata e portata via a scopo di lucro. Il nostro cervello non reagisce ai nemici con la stessa velocità del nostro corpo, ma le aziende che puntano a sifonare tutta l'intelligenza dal nostro cervello si scontrano con un no molto intuitivo. Inoltre, meno attenzione abbiamo, meno intelligenza abbiamo da offrire.

O.R.





“Un uomo deve amare molto una cosa se la pratica senza alcuna speranza di fama o di denaro, ma anche se la pratica senza alcuna speranza di farla bene. Un uomo del genere deve amare le fatiche del lavoro più di quanto qualsiasi altro uomo possa amare le ricompense che ne derivano”

– G.K. Chesterton


END




Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Se vuoi contribuire al futuro di Mostly Weekly, puoi fare una piccola donazione usando PayPal (opens new window) modalità Amici e parenti
Buona domenica!