[Mostly Weekly ~251]
La tv ti spia, la cucina comune e la casa di Mamma ho perso l'aereo
A cura di Antonio Dini
Numero 251 ~ 24 dicembre 2023
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È la Vigilia di Natale, auguri a tutti!
In inglese si dice Christmas Eve, in tedesco der Heilige Abend, in portoghese o reveillon, in francese le réveillon, in spagnolo la nochebuena, in cinese: 圣诞节前夕 (shèng dàn jié qián xī) e in russo: канун Рождества/сочельник (kanun Rozhdestva/sochel’nik). Sapevatelo.
Benvenuti su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta. E auguri di serene feste. Mostly Weekly va ovviamente avanti, anche se dovrò trovare una soluzione perché a febbraio Tinyletter chiude. Tra le ipotesi, c'è quella di migrare su un altro sistema che però ha un costo mensile (perché siamo un po' tantini, qui dentro, e il livello gratuito lo abbiamo già saturato). E questo vorrebbe dire dover fare degli abbonamenti, altrimenti diventa per me insostenibile.
Adesso ci devo pensare perché se metto Mostly Weekly a pagamento qui poi lo so che rimaniamo in dodici. Mannaggia.
Intanto, ho (ri)scoperto che la mia citazione preferita di Mark Twain in realtà è di Blaise Pascal (opens new window): Je n’ai fait celle lettre plus longue que parce que je n’ai pas eu le loisir de la faire plus courte.
Ricordo che Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni. Per supportarla potete fare una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici (è una donazione, dopotutto, non una compravendita).
Intanto, buona lettura.
The true test of intelligence is not how much we know how to do, but how to behave when we don’t know what to do
– John Holt
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Editoriale
Lo sapevate che il vostro televisore smart connesso spia quello che guardate? Anzi, per la precisione, che effettua uno screenshot ogni due secondi e lo invia tramite WiFi ai produttori che poi lo rivendono ai vari produttori di cose televisive? La funzionalità cambia nome a seconda del produttore di apparecchi televisivi e, per essere disattivata, richiede fino a 37 click (!) nei menu dell'apparecchio televisivo. Ma c'è.
Descrive il fenomeno e la procedura per bloccarlo nei televisori LG, Samsung e Roku un giornalista di The Markup (opens new window). La cosa paradossale è che, mentre c'è gente che crede che Facebook possa ascoltare quello che facciamo dai nostri cellulari anche quando non li stiamo usando (no, non è vero (opens new window)), nessuno pensa ai modi più ovvi per spiarci, come appunto questo delle tv che fanno gli screenshot.
All'opposto, sempre The Markup spiega cos'è lo scraping di siti web (opens new window), perché è fondamentale per la democrazia e perché Elon Musk sta cercando di fare in modo che non sia più permesso farlo.
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Importante
I big della tecnologia vogliono andare a produrre fuori dalla Cina e questo sta avendo conseguenze planetarie anche dal punto di vista della logistica (opens new window). Tanti container che cambiano rotta, insomma.
Pew Research ha pubblicato il suo rapporto 2023 (opens new window) su come i giovani americani usano i social. Mucho interessante. Le parole chiave? YouTube, TikTok, Snapchat e Instagram.
Cosa succederà quando verrà commercializzato il Vision Pro di Apple? Secondo Om Malik, che è uno che la sa lunga, ci sarà un cambiamento abbastanza profondo (opens new window) in un settore che non ci aspetteremmo: la fotografia. Perché da anni le immagini catturate stanno diventando qualcosa fatto solo di bit, che non viene più stampato: non solo la cattura ma anche il loro consumo avviene in maniera digitale. E il visore di Apple può aggiungere una dimensione ulteriore: il primo passo dell'ultima fase della trasformazione della fotografia.
La Whispering Gallery (opens new window) di Grand Central Terminal a New York City, proprio come nella galleria dei sussurri (opens new window) della Loggia dei Mercanti a Milano e in tutti gli spazi con volte a crociera che conducono la voce.
Amici e nemici: una riflessione (opens new window). E anche un sorriso sulla mano invisibile del mercato, grazie a McSweeney's Internet Tendency (opens new window).
In Francia si parla di cucina condivisa (opens new window), un modo per vivere insieme condividendo un pasto con gli altri, mangiare gli stessi piatti dei compagni di tavola. Grazie allo sviluppo del "fusion food", guidato da giovani chef nomadi, negli ultimi dieci anni questa cucina inventiva e generosa si è fatta strada nei neo-bistrot e nei ristoranti stellati Michelin.
Appropriazioni culturali
Mi sto rigirando tra le mani quest'articolo del Post (opens new window) (e l'originale del New York Times (opens new window), archivio (opens new window)) perché mi ha fatto innervosire. La domanda è: "Quanto era ricca la famiglia di Mamma, ho perso l’aereo per potersi permettere una villa di tre piani?" Ed è una domanda sbagliata su talmente tanti piani diversi che non so neanche da dove cominciare. E infatti non ci provo neanche.
Cercare una testimonianza storica all'interno di un film perdipiù di un altro Paese e di più di trent'anni fa (1990) è assolutamente lunare. I personaggi dei film non sono persone ma attori, le case dei film non sono case ma set, le storie sono finzioni, i corpi e i volti sono scelti con un casting, e tutto assieme ha la valenza di una allegoria, una metafora, un sogno o una fantasia. Per dire: nessuno va in bagno o mangia o fa cose "normali" (lavorare? annoiarsi davanti alla Tv) a meno che non sia funzionale alla trama. E tutti sono comunque con la "faccia giusta" e il "corpo giusto" per il personaggio che devono interpretare. Questo automaticamente le squalifica come specchio della realtà.
Inoltre, l'epoca storica del 1990 (e gli Stati Uniti, dove comunque le case sono alquanto diverse dalle nostre (opens new window)) nella rappresentazione degli autori del film è anche legata a un contesto che oggi è completamente mutato. Come non esistono più le mezze stagioni così non esistono più le classi medie, non esistono più le coordinate culturali di quell'epoca se non nella memoria (e nei corpi) di chi l'ha vissuta. E un film testimonia lo spirito di un'epoca, ma è molto lontano dall'essere una ricerca esaustiva su un periodo storico.
Invece, cercare di razionalizzare e spiegare grazie a una casa-set cinematografico e per semplificazioni d'accatto come mai la famiglia di Mamma ho perso l'aereo non è "normale" ma fa invece parte dell'1%, è solo un esercizio populista di appropriazione culturale da parte di un'altra generazione, che quel tempo in realtà non l'ha vissuto. È malafede, pure becera.
Questo nella ipotesi migliore, perché nella peggiore vuol semplicemente dire che stiamo progressivamente perdendo la capacità di distinguere realtà e finzione. È il web che ormai è uscito dallo schermo ed è entrato nel mondo. Ma, come dicevo sopra, non provo neanche a spiegare perché è una domanda sbagliata.
Italiana
Stiamo forse cominciando, finalmente, ad aprire gli occhi sulla Cina e le sue relazioni con noi Italia. Non siamo nemici, certo, ma neanche amici alleati o vassalli. Eppure, mentre in Giappone e nel resto del mondo continua la chiusura sistematica degli Istituti Confucio dentro alle università per ragioni di sicurezza, l'Istituto Confucio dell'Università Cattolica ha ricevuto, per il terzo anno consecutivo, il riconoscimento come centro d'eccellenza a livello globale per le certificazioni linguistiche della lingua cinese (opens new window).
Iliad si vuole comprare (di nuovo) Vodafone (opens new window), questa volta per 10 miliardi e mezzo di euro. Vodafone ci sta pensando (opens new window). Con Tim che la stanno per smembrare definitivamente (opens new window), potrebbe essere una mossa che ha senso.
Un pippone unico (opens new window) in difesa della Rai e del canone televisivo fatto da Giacomo Mazzone, direttore responsabile Democrazia futura, esperto di Internet Governance (che ignoro chi sia). È uno di quei ragionamenti-fiume con i quali, come diceva Trapattoni, sei d'accordo a metà, perché dice talmente tante cose a caso che almeno una in comune con gli altri interlocutori la becca. Mah. Se questi sono gli amici, tanto lontano quelli della Rai mi sa che non vanno.
La storia di Tex e la Storia del West (opens new window). Luca Barbieri spiega come mai il ranger bonelliano e la Grande Storia, quella realmente accaduta, sono come due rette parallele che, talvolta, si toccano. Breve guida ai personaggi realmente esistiti che hanno incrociato il cammino di Tex in settant’anni di storie.
Multimedia
Per ragioni troppo lunghe da spiegare sono finito a vedere questo video di Blade Runner (opens new window), non il film ma la versione videogioco del 1997. È un bel ricordo perché ci ho giocato pochi anni dopo, appena arrivato a Milano, con grande soddisfazione e assieme a un caro amico dell'epoca. Se interessa, GOG ha da un po' aggiunto il "vecchio" gioco (opens new window) al suo catalogo anche per macOS. Gioco vecchio ma non banale perché aveva peraltro ben tre eventi chiave che portavano a una dozzina di possibili finali, più una serie di randomizzazioni dell'avventura che l'hanno resa a suo tempo un osso veramente duro. La versione "normale" gira anche su Mac e Linux, mentre la versione con grafica pimpata gira solo su Windows, mannaggia.
Ai tempi ho vissuto solo una parte del mondo delle avventure grafiche: oltre a Labyrinth del 1986 (opens new window) (tratto dal film con David Bowie) per Commodore 64, che partiva avventura testuale e poi diventava grafica (nel video verso il minuto 5:30), ne ho beccati alcuni ma me ne sono persi tanti, soprattutto perché non ho mai avuto l'Amiga: negli anni Ottanta sono passato dal Commodore 64 direttamente al Macintosh.
Comunque, ci sono state le avventure di LucasArts con Indiana Jones (Indiana Jones and the Last Crusade (opens new window) e Indiana Jones and the Fate of Atlantis (opens new window)), che ho preferito a quelle di Monkey Island (1 (opens new window), 2 (opens new window)).
Tuttavia, mi sono perso tutti i Broken Sworkd (opens new window) o per esempio Leisure Suit Larry (opens new window) e Beneath a Steel Sky (opens new window).
Ma anche se ho perso (ai tempi) il lavoro del fumettista Dave Gibbons, non mi sono perso quello del belga Benoît Sokal (purtroppo scomparso un paio di anni fa) che nel 2001 ha fatto ripartire il genere con Syberia (opens new window). Un artista geniale.
La metto un po' in coda come idea, ma dovete sapere che c'è tutto un fiorire di siti e di emulatori e di software e di giochi degli anni Ottanta-Novanta che si possono fare grazie a siti come GamesNostalgia (opens new window) e ovviamente a ScummVM (opens new window), il motore grafico modulare erede di quello della LucasArts, che in realtà fa funzionare anche gli altri giochi.
Infine, una nota di colore. Mentre da un lato il mondo del Commodore 64 e dello ZX Spectrum ancora oggi è più che vitale, e così anche quelli di vari altri computer, dall'altro a essere sorprendentemente vivo è quello di Amiga (opens new window), inclusa tutta la parte di emulazione ad esempio su MacBook Air con l'AIRmiga (opens new window) (e c'è anche AmiBerry (opens new window), volendo). Incredibile, vero?
Tsundoku
Cose digitali da leggere in inglese fatte bene. Un gruppo di volontari di Standard Ebooks sta producendo edizioni ben formattate di ebook (opens new window) di pubblico dominio. Buona tipografia, grafica ben studiata, edizioni rivedute e corrette (typo eccetera), metadati abbondanti e versioni aggiornate dei formati dei file con codice "pulito" e marcatura semantica (in futuro diventerà facile indicizzare e utilizzare i libri). Infine, ci sono anche delle belle copertine, cosa che non guasta mai. I libri sono in inglese.
"Penso che siamo venuti tutti dalla stessa luce e che torniamo nella stessa luce", scriveva Aldus Huxley. Un autore che in Italia frequentiamo poco. Eppure ci sarebbe tanto da leggere. Ad esempio, L'isola (opens new window). La trama: naufragato sulle coste inaccessibili dell'immaginaria isola di Pala, un viaggiatore del nostro tempo fa conoscenza con una cultura che si avvicina alla perfezione. Gli abitanti dell'isola, infatti, quasi completamente isolati da ogni contatto con l'esterno, hanno tentato di realizzare un progetto di società ideale, basata sul superamento di ogni complesso, sull'ampliamento della consapevolezza e sulla fusione armonica con la natura. Ma anche questa moderna, solare Utopia è destinata a venire travolta dalla barbara violenza della «civiltà» moderna.
Stanno andando molto i libri omnibus che raccolgono romanzi già corposi. Deve esserci stato qualche progresso nella cartotecnica. Fatto sta che questo Ciclo delle Fondazioni (opens new window) raccoglie tre romanzi fondamentali di Isaac Asimov: Prima Fondazione, Fondazione e Impero, Seconda Fondazione. C'è un certo movimento dietro ad Asimov e al tema della Fondazione perché Apple Tv ci ha fatto una serie sopra. Sono usciti anche tre romanzi nuovi, scritti in licenza, di cui ho parlato tra gli altri qui (opens new window).
Coffee break
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Al-Khwarizmi
Pare che si sia impallato il computer del Voyager 1 (opens new window). Stanno cercando di riavviarlo da remoto ma ci vogliono 45 ore per avere la risposta a ogni tentativo. Il computer (opens new window) è comunque intrigante.
Intanto, dopo due mesi la Nasa non ha ancora trovato il modo di aprire il contenitore con i pezzi dell'asteroide raccolto nello spazio senza rovinarlo: devono costruire un macchinario fatto apposta (opens new window).
Nel frattempo il Sole è quasi al picco di uno dei suoi cicli di 11 anni e sta sparando come un pazzo (opens new window): rischia di piallare tutti gli apparecchi trasmittenti e i satelliti del nostro pianeta. Ma perché preoccuparsi?
Nel caso desideriate sviluppare app per iOS (o studiarle) sappiate che c'è chi ha analizzato i possibili pattern di navigazione. Ed è uno studio immediato e dannatamente interessante (opens new window). (E sì, qui si spiega anche cosa sono e come si usano le modali (opens new window) quando si progetta l'interfaccia di una app).
Le tastiere sono tecnologia? E le macchine per scrivere? Secondo me, sì. Comunque, tra i vantaggi di avere una newsletter c'è che poi fai un po' come ti pare, te che la scrivi. Cioè io. E così, vi racconto che mi sono perso un attimo guardando video su vecchie macchine per scrivere (in realtà, la Remington Portable Model 5 (opens new window) e in un attimo sono finito su questa voce di wikipedia sui layout delle vecchie tastiere (opens new window). La storia italiana era Qzerty, ma sappiate che ne abbiamo fatte di ogni (inclusa la Azerty francese). Apple per un paio di decenni ha tenuto il layout italiano sui Macintosh, cosa che piaceva molto ai vecchi utenti, mentre sono state le macchine "straniere" di Ibm e i suoi fratelli a introdurre il layout Qwerty anche da noi.
Sappiamo tutti però che, per quanto riguarda le tastiere italiane, c'è un errore enorme che non è mai stato gestito: anziché mettere tasti dedicati per le accentate, avrebbero dovuto fare ricorso a due tasti accento (grave e acuto) da premere in sequenza con la vocale da accentare, maiuscola o minuscola che sia, come accade ad esempio in spagnolo. Soprattutto perché dal layout "normale" delle nostre tastiere mancano un sacco di accentate e finisce che stanno cadendo in disuso (opens new window). Come la mitologica "È", la lettera mancante tra le altre cose dalla peraltro enorme faretra di Giuliano Ferrara (tutto Il Foglio per convenzione non la adopera, per conseguenza con il suo fondatore ed ex direttore). Ed è un vero peccato.
Tuttavia, volete ridere? A me tra le ultra portatili è sempre piaciuta di più la Hérmes Baby (opens new window) detta anche Rocket (opens new window).
È un po' ferma come idea quella di creare ambienti remoti solo testuali per fare cose. Ma qualcosa si può fare. Utilizzare Tmux (opens new window) (qui un po' di risorse (opens new window) su come usarlo) e Tmuxinator (opens new window) per automatizzare il proprio ambiente di lavoro nel terminale (opens new window), magari studiandoci un po' sopra (opens new window) e ragionando su come usare in tutto questo ovviamente Vim (opens new window). La chiave qui è Tmuxinator, che richiede un po' di sapienza ulteriore nella configurazione (opens new window) perché facile non è (opens new window). Oppure c'è sempre Byobu (opens new window), che è l'alternativa meno nota (opens new window) (ma molto carina) a Tmux e Tmuxinator.
Visto che è praticamente Natale, un po' di easter eggs dentro Vim (opens new window).
La coda lunga
La ricerca medica è sessista: privilegia generalmente il corpo degli uomini, cioè trascura quello delle donne (opens new window). Non solo perché gli uomini vengono studiati più delle donne, ma anche perché molte patologie più squisitamente femminili non entrano neanche nel radar dei ricercatori (maschi). Ma alcune cose stanno cambiando. Ad esempio, la nausea e il vomito delle donne incinte. Naturale e ineliminabile, no? No. Marlena Fejzo non vincerà mai il premio Nobel per la medicina, ma con il suo lavoro la genetista e medico spagnolo avrà l'eterna riconoscenza di milioni e milioni di donne. Perché ha capito qual è l'origine genetica di nausee e vomito, e sa curarla (opens new window).
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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