[Mostly Weekly ~250]
Threads, i futuri di X e Office su Meta Quest
A cura di Antonio Dini
Numero 250 ~ 17 dicembre 2023
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L'inchiesta e lo scoop di Le Monde (opens new window) (archivio (opens new window)), che ricostruisce la storia di centinaia di tavole originali di Blake & Mortimer, vendute sottobanco a vari collezionisti.
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Intanto, buona lettura.
Cerco orchidee selvatiche nei campi d'autunno, è la radice abbarbicata nel profondo che desidero, non il fiore
– Izumi Shikibu
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Editoriale
Threads è arrivato anche in Europa (opens new window), una platea da mezzo miliardo di persone. È l'espansione di Meta nel settore finora occupato da Twitter/X. Threads è collegato a Instagram e i vincoli tra i due, più il modo con il quale vengono trattati i dati degli utenti, ha rallentato l'arrivo nel Vecchio Continente, causa garante della privacy europeo. Adesso, in poco tempo dovrebbe attrarre una valanga di utenti anche da noi.
C'è, tra le altre cose, la promessa che Threads sia collegabile ai server Mastodon, la galassia di entità collegate nel cosiddetto "fediverse", l'universo federato dei differenti server. Ma, dice Adam Mosseri (opens new window), a capo di Threads per conto di Mark Zuckerberg e già capo di Instagram, ci vorrà un annetto circa.
Nel frattempo Threads ha preso piede rapidamente, in parte grazie alla popolarità di Instagram e in parte sfruttando il caos di Twitter/X di Elon Musk, dati di terze parti suggeriscono che la piattaforma di Meta abbia faticato a mantenere gli utenti dopo l'impennata iniziale. Il lancio dell'unione europea porterà quasi certamente un picco di nuovi utenti; la domanda è se Threads si sia evoluto e abbia aggiunto abbastanza nuove funzionalità dal lancio per trattenerli.
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Importante
C'è qualcosa che sta cambiando in maniera strisciante, e non mi riferisco alla tosse persistente (opens new window). È l'aumento sistematico dei prezzi nei ristoranti e pizzerie non solo nelle grandi città: negli Usa si stanno chiedendo che senso abbia pagare 30 e più dollari una pizza (opens new window). Che ci sia in atto una bolla della ristorazione?
La famiglia Zamboni e Snoopy hanno una relazione che va avanti dal 1980. Qui c'è la loro storia (opens new window) e sì, gli Zamboni sono quelli che hanno creato e tutt'ora commercializzano lo Zamboni (opens new window) (cioè la macchina rasaghiaccio (opens new window) per il pattinaggio).
I filmaker nigeriani saltano Netflix per passare direttamente a YouTube. I filmaker sostengono (opens new window) che YouTube blocca la pirateria ed è più accessibile di Netflix, Prime Video e Showmax. La pirateria con masterizzazione su CD (!) è in effetti calata, secondo gli stessi filmaker.
Rimanendo sempre su Rest Of The World, che fa fare il giro del mondo passando dalle strade meno battute dai media tradizionali, una cosa sul Messico, dove i politici stanno diventando tutti fan di Taylor Swift (opens new window) per acchiappare i voti del suo fandom su TikTok (immaginate già chi potrebbero seguire, i politici italiani di destra e di sinistra?).
Invece, dalla Cina dopo TikTok e Quibi arriva un altro servizio di streaming che fa paura in America: le serie sui lupi mannari (opens new window) (prodotti in Cina, danno dipendenza negli Usa) grazie a ReelShort, l'app più scaricata a novembre negli Usa sia per iPhone che per Android. Segnatevelo perché negli ultimi anni, in Cina, gli spettacoli in streaming ultracorti e verticali sono diventati un'industria da un miliardo di dollari. E adesso sbarcano negli Usa (e poi dai noi).
Infine, l'anno eccezionale di Nvidia e le nuove sanzioni contro la Cina. Tanta roba (opens new window).
Dall'esterno, si è tentati di pensare che X sia una nave che affonda, un racconto cautelativo su un'azienda portata alla rovina dall'incapacità di un uomo di smettere di postare. Ma su X, dove Elon Musk è l'utente più popolare e dove legioni di sostenitori rispondono a ogni suo post, l'anno passato è stato un successo spettacolare e gli anni a venire non potranno che migliorare. Tutto sta andando secondo i piani. Quale piano, esattamente? L'Intelligencer ne ha messi in fila cinque possibili (opens new window) (archivio (opens new window)).
Una piccola (o non proprio piccola) rivoluzione. Microsoft Office è disponibile sul visore Meta Quest (opens new window). Gli utenti di Meta Quest possono ora utilizzare Word, Excel e PowerPoint in VR. Tutte e tre le applicazioni sono disponibili sullo store di Meta Quest e funzionano in un ambiente di realtà mista, in modo da poter vedere ciò che accade intorno. Sono supportate tutti i modelli di Meta Quest ed è possibile utilizzare una tastiera e un mouse Bluetooth con tutte e tre le app. È una piccola visione che cerca di mettere i bastoni fra le ruote a Vision Pro di Apple, in uscita all'inizio dell'anno prossimo e che potrebbe avere un notevolissimo impatto nel modo di lavorare in VR.
Cambiando argomento ma ancora con Microsoft. A me sembra di conoscerlo da una vita. Comunque, il team di sicurezza di Microsoft, il mitico DCU (opens new window) (archivio (opens new window)) festeggia i dieci anni molto importanti, perché ha praticamente cambiato faccia al modo con il quale si reagisce (e si previene) il cybercrimine.
Intanto Apple si prepara ad estendere l'uso di schermi OLED avanzati agli iPad e ai MacBook (opens new window) e sta valutando la possibilità di introdurre tablet pieghevoli, una mossa destinata a scuotere ulteriormente il settore dei display da 150 miliardi di dollari, allontanandosi dai tradizionali schermi Lcd. È la fine di un'epoca, con tutta probabilità.
Yamato
La pazienza, la pazienza...
Italiana
I cinesi sono dei "copioni"? No, non tanto. Anzi, cresce l’innovazione tecnologica made in China (opens new window).
Una bella inchiesta su quello che i giornalisti non dicono (opens new window). Testimonianze di cronisti e croniste non pagati, di precariato diffuso, di aziende che non coprono le assicurazioni, di traumi irrisolti, di discriminazioni e di molestie.
Forse lo correggeranno, ma questo articolo (opens new window) sta facendo il giro del web. È quella che si chiama in gergo giornalistico "una fotonotizia": cioè la notizia si regge solo sulla foto (ed è poca roba, a dire il vero). In questo caso (opens new window) è il tennista Jannik Sinner su una Ferrari SF90 con casco, tutta e ignifuga sul circuito di Maranello. Il punto è che la didascalia è stata copia-e-incollata male (opens new window), cioè tre volte di fila, e finora nessuno in redazione se n'è accorto. Ci sono vari modi per spiegarlo (sciatteria o mancanza di controlli adeguati) ma il punto resta: è un segnale simbolico, non sostanziale, della poca cura dell'informazione tradizionale nel nostro Paese. Dopodiché, gli errori accadono e ne ho fatti tantissimi quando facevo la desk, quindi non c'è da colpevolizzare chi ha ciccato. È il sistema che perde colpi.
Sempre in tema Ferrari, ho recensito il film (opens new window): non mi è piaciuto tanto (a parte Penélope Cruz).
È morto Toni Negri (opens new window), il “cattivo maestro”, fondatore di Autonomia Operaia, aveva 90 anni. L’ex docente di filosofia, a lungo indicato come l’ideologo delle Br (opens new window), si è spento a Padova dopo una lunga malattia. Dopo i fatti degli anni Sessanta-Settanta, le condanne in giudicato, la fuga/esilio in Francia, il rientro in Italia negli anni Novanta, il carcere, i benefici interni e infine, il fine pena nel 2003, ha pubblicato tre libri abbastanza importanti. Tanto che è uno dei pochissimi intellettuali italiani tradotti e molto letti all'estero, considerato assieme a Umberto Eco una delle figure fondamentali della fine del nostro Novecento. È diventato infatti uno dei principali e più attenti studiosi della globalizzazione, che ha criticato duramente, peraltro (pur non avendo certo desiderio di difendere la sua figura) azzeccando i temi e i nodi fondamentali in maniera encomiabile.
I primi due libri tra quelli più noti li ha scritti con Michael Hardt: Impero. Il nuovo ordine della Globalizzazione (opens new window) (è il "vero" manifesto del movimento no global) e Moltitudine (opens new window) (è il reciproco del precedente: con una metafora da Star Wars, nel primo si parla in maniera difficile della nascita dell'Impero galattico, nel secondo in maniera molto più approcciabile dei Ribelli, con temi come migrazioni di massa, riscaldamento globale, fine del colonialismo americano, Russia impazzita etc). Da citare infine anche Good bye mr socialism (opens new window) che è una sorta di autobiografia politica (firmata "Antonio Negri") e molto critica, in cui indica la fine del socialismo, dei partiti e la nascita delle democrazie basate sull'opinione, mediata e indirizzata dai media digitali e non.
Ripeto: al di là dei fatti giudiziari italiani, il contributo del pensiero teorico di Negri è reale e sostanziale, e rientra nell'ambito dello studio delle dottrine dello Stato. È un filosofo-politologo sul serio, insomma, che piaccia o no. E che ha pensato e scritto cose molto importanti. Ad averlo ascoltato e studiato (si poteva fare (opens new window)), avremmo capito più cose. Parlarne solo in relazione ai processi e al suo ruolo durante gli anni di Piombo è estremamente miope, oltre che limitativo.
Multimedia
Due interviste a Chris Columbus, che ha diretto da Mamma ho perso l'aereo a Mrs. Doubtfire sino a tre Harry Potter. Qui spiega (opens new window) perché non dovrebbe essere più rifatta la serie. E qui, in questa intervista del 2002 (opens new window), spiega come ha fatto a fare il primo.
Djadja (opens new window) di Aya Nakamura, Remix feat. Maluma. La rapida ascesa di Nakamura da rivelazione dell'anno a icona del pop urbano e dell'R&B è stata la rivoluzione del 2018 per i giovani francesi.
E questa volta i Khruangbin, anziché farveli sentire suonare, ve lo faccio sentire parlare (opens new window).
Lunedì scorso, dopo una breve malattia (un tumore al polmone), è scomparso a 61 anni l'attore Andre Braugher (opens new window), famoso per aver interpretato il ruolo del detective Frank Pembleton in Homicide: Life on the Street e soprattutto il capitano Raymond Holt in Brooklyn Nine-Nine. Qui alcune delle sue scene migliori (opens new window).
Tsundoku
Electrify: An Optimist's Playbook for Our Clean Energy Future (opens new window) di Saul Griffith cerca di fare una buona cosa: cerca di proporre un piano d'azione ottimistico, ma realistico e fattibile, per combattere il cambiamento climatico creando nuovi posti di lavoro e un ambiente più sano: elettrificare tutto. È anche una proposta radicale, ma che ve lo dico a fare.
Il tema non si risolve solo così, però: dovremmo curare il paziente-pianeta malato, non solo sospendere le offese. Servono medicine climatiche, insomma. Tipo? Beh, queste: Negative Emissions Technologies and Reliable Sequestration - A Research Agenda (opens new window) (ebook gratuito da scaricare). Per raggiungere gli obiettivi di crescita climatica ed economica, le "tecnologie a emissioni negative" ("negative emissions technologies" o NET) che rimuovono e sequestrano l'anidride carbonica dall'aria dovranno svolgere un ruolo significativo nella mitigazione dei cambiamenti climatici. A differenza delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio, che rimuovono le emissioni di anidride carbonica direttamente da grandi fonti puntuali come le centrali elettriche a carbone, le NET rimuovono l'anidride carbonica direttamente dall'atmosfera o migliorano i pozzi naturali di carbonio. Immagazzinare l'anidride carbonica prodotta dalle NET ha lo stesso impatto sull'atmosfera e sul clima che impedire contemporaneamente l'emissione di una pari quantità di anidride carbonica. Recenti analisi hanno rilevato che l'installazione delle NET può essere meno costosa e meno dirompente della riduzione di alcune emissioni, come una parte sostanziale delle emissioni dell'agricoltura e dell'uso del suolo e alcune emissioni dei trasporti.
The End of Nature (opens new window) di Bill McKibben. Ripubblicata in occasione del decimo anniversario della sua prima uscita, quest'opera classica sulla nostra crisi ambientale presenta una nuova introduzione dell'autore, che passa in rassegna sia i progressi che il terreno perso nella lotta per salvare la Terra. Più che un semplice manuale di sopravvivenza o un catalogo di previsioni scientifiche, questo classico e profondo lamento sulla natura è una lettura obbligata per gli appassionati di natura, gli attivisti e in generale per i cittadini preoccupati.
Coffee break
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Al-Khwarizmi
L'app che uso per scrivere ovunque, inclusa questa newsletter, cioè iA Writer (opens new window), ha introdotto delle novità sulla gestione dell'autore delle parole di ogni testo di cui parlo qui (opens new window). E ha rilasciato anche un template Fountain gratuito (opens new window) per chi fa sceneggiature, che funziona su Mac, PC, iPad e iPhone.
Ho parlato a Radio Popolare (dentro Muoviti Muoviti (opens new window)) dei problemi delle AI: allucinazioni e pigrizia. Neanche a farlo apposta adesso salta fuori che c'è pure il "mento asburgico", cioè un carattere genetico ricorrente che identifica nel caso della famiglia imperiale i troppi matrimoni fra consanguinei. È per indicare che le AI si cibano di troppi testi prodotti da altre AI (opens new window) e quindi in qualche modo regrediscono.
Una lettera d'amore tecnologico dal passato. La programmazione visiva interattiva e basata sul web di Pipes (opens new window), un prodotto di Yahoo, ha esercitato un'influenza enorme su una generazione di designer UI/UX e sui prodotti successivi. La sua etica del remix era figlia di quell'epoca e ha portato molti a sognare più in grande. Sembrava che contenesse una versione possibile di quello che molti sognavano di fare, ma senza un modello di business alle spalle. Senza un impegno interno per far progredire il prodotto, divenne un manifesto del potenziale non realizzato come molte altre cose di Yahoo.
C'è un progetto per far andare più veloce internet (opens new window). Ma è un progetto che impatta frontalmente l'idea stessa di net neutrality. Potrebbe essere un cavallo di Troia per riuscire a far fuori il più grande punto di forza della rete? Oppure si tratta davvero di un nuovo approccio che potrebbe risolvere molti problemi?
La coda lunga
Ci penso due volte al giorno, tutti i giorni. Ogni mattina, quando mi siedo per leggere e poi per scrivere, mi dico, "Accetto l'agitazione iniziale".
Andrew Huberman spiega che, quando una persona cerca di concentrarsi ,"i circuiti cerebrali che si attivano per primi sono quelli del sistema dello stress". Detto in altre parole: "L'agitazione e lo stress che si provano all'inizio di qualcosa, quando si cerca di concentrarsi e non si riesce a focalizzarsi, sono solo un punto di passaggio, peraltro ben noto". Bisogna attraversare quel cancello per arrivare alla messa a fuoco del problema e a lavorarci sopra".
C'è un malinteso comune, continua Huberman: "Il fraintendimento su come funzionano certi circuiti cerebrali ha portato all'idea che ci sia un punto d'ingresso segreto, magari con la scritta 'flusso' sulla porta, e che ci sia un trampolino fino a quella porta, e che basti aprire quella porta per entrare immediatamente in uno stato di concentrazione profonda. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità".
Invece, la verità è che c'è una porta d'ingresso: "Bisogna guadare i liquami prima di poter nuotare in acque limpide. È così che la penso da sempre". Per questo mi dico "Accetto l'agitazione iniziale" ogni volta che mi siedo a leggere o a scrivere. Perché l'agitazione è davvero la porta d'ingresso dell'intero processo.
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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