[Mostly Weekly ~244]

La filosofia, la cancelleria e l'arte della matematica giapponese


A cura di Antonio Dini
Numero 244 ~ 5 novembre 2023

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Intanto, buona lettura.


Be yourself; everyone else is already taken
– Oscar Wilde



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Editoriale

A proposito della Striscia di Gaza: sono devastato da quanto è successo in questo mese e non posso più tenerlo fuori da Mostly, dove mi ero ripromesso di non far entrare niente di queste cose. Tuttavia, non riesco lo stesso ad avere un modo per esprimere quello che per me è inesprimibile. È tutto al tempo stesso estremamente semplice (la morte di tantissime persone, innocenti e anche non innocenti) ed estremamente complicato. Così, vi segnalo due cose: il comunicato di CasaPace (opens new window), che dice molte cose che penso e riassume bene un punto di vista nonviolento sulla situazione, e quello di Zerocalcare (opens new window), che dice molte altre cose perché, andando al di là delle polemiche di Lucca Comics&Games, dà una prospettiva che vale la pena. È tremendo, invece, che da parte di molte istituzioni, commentatori, gruppi, arrivino messaggi manipolativi o semplificatori (o entrambe le cose).

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Economia della micromobilità
Economia della micromobilità ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Ogni quanto si deve fare la doccia? Dipende (opens new window). (originale (opens new window))

Uno di quei temi che neanche ci immaginiamo siano un tema: i giornalisti che coprono eventi sportivi possono fare anche delle scommesse (opens new window) sui medesimi eventi? Perché ora che un sacco di gente scommette e cerca informazioni, il conflitto di interessi non solo deontologico prende quota, almeno negli Usa.

Gli americani si stanno appassionando alla vinicoltura come hobby. È un problema (opens new window). (archivio (opens new window))

La danza per i non danzatori: una rivista esplora il legame tra la danza e la vita quotidiana (opens new window).

La riscoperta della cultura classica e la crisi di mezza età, non necessariamente in quest'ordine. (opens new window). (archivio (opens new window))


Yamato

Ancora niente: rubrica in pausa per lavorare sul libro. Speriamo bene.


Italiana

Avere dei colleghi uomini è orribile? Pare di sì: lo studio (opens new window)

Il premierato (e il cancellierato e la democrazia parlamentare) spiegato bene (opens new window).

Esistono moltissime interpretazioni possibili sulla famiglia Agnelli e Agnelli-Elkann. Poi c'è il mito di Marchionne e poi varie altre cose legate alla storia d'Italia, a partire dal dopoguerra. Alcune sono semplicemente leggende o teorie del complotto. Altre cattiverie gratuite. Però alle volte, quando ci sono certi passaggi "tecnici" (opens new window) (archivio (opens new window)), viene da pensare che la Fiat in realtà non esista più.

È morta Marina Cicogna (opens new window), forse la donna più importante per il cinema italiano.


È domenica, tempo di backup.

Come tutti gli anni in questa stagione, vi consiglio il mio servizio di backup online che si chiama Backblaze. È ormai un'abitudine (lo uso da anni) e ci metto la faccia, perché non è una sponsorizzzione ma un servizio che pago di tasca mia.

La mia strategia di backup per il mio MacBook Air è un doppio sistema: backup locale con Time Machine su un disco che non esce mai di casa e backup continuo nel cloud con BackBlaze ovunque mi trovi. Ricordate che i servizi cloud (iCloud, Google Drive, Azure) non sono backup ma servizi di sincronizzazione.

Se usate il mio referral: (opens new window) https://secure.backblaze.com/r/01ti3i avete tre mesi gratuiti sia voi che io. Lo consiglio a tutti, a prescindere. Magari fatelo anche solo per le vacanze, poi lo cancellate prima della fine della prova, perché no?


Tre storie

Adoro quando un saggio molto personale riesce a portarmi in un tempo e in un luogo che non ho mai visitato. Amy Margolis fa proprio questo in "1978", scritto per la Iowa Review (opens new window). Ecco che entra in scena una giovane donna che lascia Kansas City per diventare una ballerina e costruirsi una vita a New York. Margolis, ingenua ma ambiziosa, vestita con un body e jeans Lee, va a vivere con una sorella che conosce appena e che aspira a diventare attrice. In questo saggio, però, le donne non sono le protagoniste. Sono gli uomini gay che fanno parte della vita di Amy, cioè Paul e Phillip, a rubarle la scena, perché fanno amicizia con lei e, secondo le sue stesse parole, le insegnano "come essere una donna". "Paul era lungo, magro e attenuato, come una nota morente", scrive Amy. "È stato l'anno in cui è iniziata tutta la mia vita". Paul e Phillip la nutrono, sia in senso letterale che figurato, le danno consigli di moda e le insegnano il sesso (avvertimento per i lettori: non siamo più in Kansas). Soprattutto, i due uomini le insegnano cosa significa amare se stessi. "A New York ho sempre paura, ma mai con Paul e Philip. Paul e Philip sono uomini, soprattutto Philip. Sono entrambi figure imponenti, non hanno vergogna e sono a loro agio nella loro pelle", scrive Margolis. Con amici come questi, in effetti, non c'è più niente da temere.

Una delle sorprese più piacevoli per me è stato scoprire che Outside che ha scavato nei suoi formidabili archivi per ripubblicare questo articolo di E. Jean Carroll (opens new window), risalente a ben 42 anni fa, sul concorso di Miss Rodeo America di quell'anno a Oklahoma City. Il New Journalism era già in circolazione da quasi vent'anni quando l'articolo uscì per la prima volta, ma l'approccio a vignette di Carroll si adatta perfettamente alla forma. (In un'intervista di Outside sulla sua carriera, la Carroll lo ammette liberamente: "C'è molto di Joan Didion in quel pezzo"). Il piacere qui è più cumulativo che lineare: si legge per assorbire le scenografie e gli sguardi laterali di Carroll tanto quanto per imparare qualcosa sulla competizione vera e propria, e l'opera trasuda di entrambi. Queste regine del rodeo sono in bilico tra aspettative impossibili: vengono sottoposte a "sedute cosmetiche" e fatte sfilare davanti alla stampa in succinti abiti da notte, mentre ci si aspetta che pronuncino discorsi congeniali e mostrino abilità equestre. Il fatto che Carroll riesca a catturare tutto questo senza una gigantesca insegna al neon lampeggiante è già abbastanza meraviglioso; il fatto che lo faccia in modo vivido e dettagliato nel suo primo racconto pubblicato rende chiaro che la sua traiettoria era quasi inevitabile. La storia si svolge in meno di tremila parole ma, come i migliori saggi per riviste, vi accompagnerà ben oltre il tempo necessario a leggerlo.

Non mi aspettavo che un servizio su un ristorante, soprattutto uno iconico di San Francisco, iniziasse in un "piccolo villaggio di coltivatori di patate nella regione dell'Arcadia, nel Peloponneso greco". Ma d'altronde questa, come molte altre storie del sogno americano, inizia da qualche altra parte. Scrivendo su Alta Online (opens new window), Chris Colin ci racconta la storia dei proprietari George e Nina Giavris. Però questo profilo si concentra soprattutto sul Silver Crest Donut Shop, una tavola calda aperta 24 ore su 24 che hanno acquistato nel 1970 e che da allora è sempre stata aperta, dove la "nuova ragazza" ha più di 30 anni di lavoro come cameriera. Il tempo si è fermato al Silver Crest e Colin documenta con perizia i manufatti del passato che compongono gli interni del locale. Ciò che è un po' più difficile da catturare (e ciò che Colin riesce a fare meglio qui) è evidenziare l'intangibile: quel je ne sais quoi dell'atmosfera che, insieme a George, Nina e al Silver Crest, è il quarto personaggio di questo reportage.


Multimedia

Persone come Joe Van Cleave, un signore di mezza età ossessionato con le macchine per scrivere e la cancelleria, ci sono sempre state, solo che le conoscevano solo quelli che abitavano a pochi isolati da casa loro o dai club dove si ritrovavano. Poi, con Internet e YouTube, alcuni (come Van Cleave) sono usciti dal loro buco e adesso sono diventate delle mine vaganti. Con idee come questo The Handi Desk (opens new window), che è geniale e al tempo stesso non solo inutile ma anche pericoloso per la sanità (perduta) di quell'uomo e di noi che perdiamo minuti della nostra vita a guardarlo.

Ci sono dei taccuini per i viaggiatori un po' fighetti, i Midori (opens new window) (e altri). Ne abbiamo parlato in passato. Costano un'ottantina di euro, sono fatti di pelle morbida, con le ricariche personalizzabili e sostituibili. Una cosa molto hipster. Adesso ho scoperto che su Amazon c'è la versione economica, da venti euro, che sembra uguale: il Traveler's Notebook di September Leather (opens new window).

A me i video di questi che costruiscono le chitarre da zero (opens new window) mi fanno impazzire, che vi devo dire. Sarò malato.

ArchiveOrg ha una bella collezione di fumetti e graphic novel (opens new window), anche in italiano (opens new window).


Tsundoku

Mi capita raramente, ma questa volta, dopo aver letto un articolo sul golf di Gian Marco Griffi (opens new window), sono corso a comprarmi il libro, Ferrovie del Messico (opens new window). Non riesco a smettere di leggerlo: il tipo scrive veramente bene.

Benjamín Labatut ha scritto un libro fondamentale (se avessimo il tempo di leggere) per capire dove siamo adesso: Quando abbiamo smesso di capire il mondo (opens new window). Se n'è parlato tanto ma poi, come capita spesso, nessuno lo legge. Beh, almeno mettiamolo sul comodino, no?

Wasan (opens new window) è un piccolo libro scritto da Hirano Toshimitsu e tradotto in italiano da Rino Serù, molto interessante. Si occupa dell'arte della matematica giapponese: per oltre due secoli, tra il 1603 e il 1868, il Giappone visse un lungo periodo di isolamento, durante il quale interruppe quasi del tutto le relazioni con il resto del mondo e sviluppò una cultura unica e originale. In quegli anni nacque la poesia haiku e fiorì la matematica che prende il nome di wasan, una pratica antica che unisce la creatività dell'arte, l'intuito della filosofia e la precisione della scienza. Una matematica partecipativa e divertente, di cui nei secoli si sono perse le tracce e che questo libro riporta finalmente alla luce.


Coffee break

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Al-Khwarizmi

Il presidente Usa Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo di oltre 100 pagine che conferisce al governo poteri di emergenza per imporre nuove norme sui modelli di fondazione. Eccolo qui (opens new window), spiegato per bene.

Intanto, Google va all'attacco degli adblock. Infatti YouTube ha recentemente intensificato i suoi sforzi anti-adblock. Questo articolo (opens new window) analizza il modo in cui YouTube lo sta facendo e gli sforzi dei Redditor e degli sviluppatori di estensioni adblock per aggirarli. Sebbene gli sviluppatori siano ancora in grado di aggirare i metodi anti-adblock di YouTube, quest'ultimo probabilmente vincerà questa guerra per logoramento: gli sviluppatori di adblock possono resistere fino a un certo punto mentre YouTube ha le risorse per continuare all'infinito. Oppure no?

RISC-V è un'architettura e un set di istruzioni liberi e aperti che portano lo spirito dell'open source nell'ecosistema hardware. Google vuole farne la base di Android (opens new window) per sorpassare Apple con i suoi processori Arm da destra.

Adafruit Raspberry Pi Finder (opens new window) (qui le versioni (opens new window)) è molto utile: permette di collegare un RPi al router in modalità headless e trovarlo senza tanti problemi, più successive configurazioni via SSH. Utile.

Dopo vent'anni, Call of Duty ha ancora un po' di cose da dire (opens new window) (originale (opens new window)). Anche se a molti non piace più.

L'AI sta entrando nelle aziende, ma dalla porta di servizio (opens new window). Gli impiegati che usano l'intelligenza artificiale senza dire niente a nessuno (soprattutto ai loro capi) sono delle avanguardie, degli irresponsabili o degli involontari sabotatori?

Si avvicina il momento in cui sarà possibile anche per chi non è bravo a programmare crearsi una intelligenza artificiale sul proprio computer e addestrarla con le proprie cose, per avere una voce che ci conosce veramente e che nessuno conosce. Questo "local ai stack" (opens new window) è un buon inizio per costruire delle applicazioni di intelligenza artificiale solo in locale che consentono a chiunque di creare gratuitamente una app semplice per interrogare i propri documenti. Il kit utilizza Ollama per l'inferenza, LangChain per l'orchestrazione LLM e Next.js per la logica dell'applicazione.


Fabbricanti di universi
Fabbricanti di universi ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

A cosa serve la filosofia? La disciplina più importante di tutte per due millenni oggi si trova in equilibrio precario (opens new window) tra una specializzazione incomprensibile e un auto-aiuto a buon mercato. Eppure ce ne sarebbe alquanto bisogno, della filosofia. Soprattutto per capire il mondo, visto che poi quello che manca al XXI secolo è semplicemente questo: la capacità di dare un senso a un mondo complesso che in realtà nessuno capisce più.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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