[Mostly Weekly ~237]

Nella fantasia ho l'immagine sua: gli eroi son tutti giovani e belli


A cura di Antonio Dini
Numero 237 ~ 17 settembre 2023

Archivio: antoniodini.com/archivio/ (opens new window)
Per iscriversi: antoniodini.com/iscrizione/ (opens new window)


Ricordate: non bisogna ammazzarsi di lavoro (opens new window) quando si torna dalle vacanze.

Bentornati su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta ma che nonostante questo durante l'estate non si è mai fermata, proprio come la locomotiva, la bomba proletaria che illuminava l' aria, la fiaccola dell'anarchia, lanciato a folle velocità (lo cantava Guccini (opens new window), dopotutto).

Ricordo che Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni. Per supportarla potete fare una donazione qui su PayPal (opens new window) in modalità Amici. È una donazione, dopotutto, non una compravendita: e citare PayPal dopo Guccini sembra un esproprio proletario raccontato da Douglas Adams, ma vabbè.

Intanto, buona lettura.


The ideal reader of my novels is a lapsed Catholic, failed musician, short-sighted, color-blind
— Anthony Burgess



~~~


Editoriale

Da leggere anche solo per il titolo: Ho ucciso il mio accento del Sud e con esso un pezzo di me stesso (opens new window). La storia è quella degli accenti in America (il Sud degli Stati Uniti, che si sente parecchio) e infatti ci sono anche altri articoli che approfondiscono l'argomento, come questo su come e quando (opens new window) gli americani hanno perso l'accento britannico (dopotutto erano una colonia). Tuttavia, l'identità attraverso la propria lingua famigliare e regionale è un tema notevole e universale. Siamo fatti anche di quello che parliamo, dopotutto. E con l'arrivo dell'intelligenza artificiale, che ci permetterà di parlare anche con le balene (opens new window) (originale (opens new window)), per dire, cambieranno molte cose.

~ ~ ~

Locazione mista uso casa e ufficio
Locazione mista uso casa e ufficio ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Gli stoici sostenevano che, pur non potendo controllare gli altri o il mondo, possiamo imparare a controllare le nostre reazioni emotive a queste cose, e quindi a plasmare la nostra esistenza in meglio. István Darabánis, scrittore freelance che si occupa di scienza, filosofia e antropologia, sostiene che (opens new window) questa antica prospettiva è supportata dalle moderne scoperte delle neuroscienze e della psicoterapia.

Non sono le donne a parlare tanto, ma gli uomini. Le donne non parlano più degli uomini, questo è un mito, secondo diversi studi citati dal giornalista Dan Lyons in questo articolo di El Pais (opens new window) che promuove il suo libro in uscita, The Power of Keeping Your Mouth Shut (opens new window). Anzi: "Gli uomini parlano più degli uomini in modo così costante e regolare che la cosa si è normalizzata. In effetti, è raro che non accada", spiega.

La storia di Jimmy Buffett, il musicista autore e imprenditore miliardario americano scomparso poche settimane fa, è molto più che la storia di un uomo di successo (opens new window) (originale (opens new window)). È la storia di uno stile che ha definito il costume americano (opens new window) (originale (opens new window)).

Il classico articolo di servizio (un po' americano, ma ci sta). Ricomincia la scuola e la vita d'ufficio ma fa ancora un po' caldo: ecco qualche indicazione sui tempi di "resistenza" del vostro pranzo (opens new window) se lo preparate a casa e lo tenete in una gavetta non refrigerata.

Non seguo il calcio giocato, tantomeno il calciomercato. Ignoravo l'esistenza di quello che è stato definito il "più famoso giornalista al mondo", cioè Fabrizio Romano. Ne parla la Columbia Journalism Review (opens new window) ma sembra ripreso da YouTube (opens new window). Che noia. L'unico commento sensato è quello di uno spettatore di YouTube: "Potrebbe dirmi che Lebron James va all'Aston Villa per 3 dollari più un Big Mac e non lo metterei in dubbio".


Yamato

Onna-bugeisha (女武芸者)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è particolare e richiama un'altra parola che abbiamo già visto. È onna-bugeisha (女武芸者) letteralmente "artista marziale femminile". Chi sono le onna-bugeisha? Sono le donne appartenenti alla nobiltà giapponese che combattevano. E combattevano di brutto. Partecipavano a battaglie vere e proprie accanto ai samurai, i guerrieri giapponesi (gli appartenenti cioè alla casta dei guerrieri) e facevano parte di una classe molto particolare nella storia del Giappone feudale, cioè quella dei bushi. Venivano quindi addestrate all'uso delle armi come gli uomini e il loro ruolo nei conflitti era altrettanto spietato e determinante. Combattevano per servire, uccidere e spesso morire.

Il concetto delle donne guerriere c'è sempre stato nella storia antica e letteratura di ogni popolo. La distinzione di ruoli e la segregazione del ruolo delle donne in compiti subalterni fa parte dello sviluppo di tipo di società patriarcale in cui la donna incarna virtù sedentarie, sta accanto al focolare e sostanzialmente porta avanti la famiglia dando vita e curando la prole. Ma quanto più la società antica in questione ha valori marziali (per necessità storica o per scelta: dagli spartani ai vichinghi) quanto più il ruolo delle donne è vicino se non quasi completamente sovrapponibile a quello degli uomini. Le donne non si occupano più della riproduzione a tempo pieno e della cura del focolare, ma partecipano alle battaglie, uccidono, vengono uccise.

In Giappone le onna-bugeisha ebbero un ruolo progressivamente meno importante con lo sviluppo della società moderna. Durante il periodo Edo erano diventate delle accompagnatrici dei mariti-samurai più che delle compagnie con le quali combattere, mentre durante l'epoca antica e soprattutto nel periodo di Kamakura capitale le onna-bugeisha furono un elemento determinante (anche se non centrale) in molti scontri di potere militare.

Oggi nella società giapponese il ruolo della onna-bugeisha è diventato una specie di icona femminista, anche se non nella chiave ideologica che abbiamo qui in occidente: Hangaku Gozen, Tomoe Gozen, Tsuruhime, Nakano Takeko e Hōjō Masako non sono più solo guerriere o eroine di momenti storici ben determinati (quando effettivamente erano personaggi storici) bensì icone di un modo di intendere il ruolo della femminilità diverso da quello imposto dalla società attuale. Ci sono libri, manga, anime e film che raccontano le storie di queste e altre onna-bugeisha. Probabilmente narrazioni che parlano più di noi, della vita e del ruolo delle donne di oggi che non della realtà storica del loro tempo e infatti non si tratta di ricerche storiografiche quanto di narrazioni consolatorie ed estetizzanti. Tuttavia, come in tutti i fenomeni di mitopoiesi conservano uno strato più profondo di verità storica e una narrazione che affonda le sue radici in gesti, pensieri e desideri di persone reali, anche se molto diverse da come le immaginiamo.


Italiana

C’è un nuovo e-commerce cinese. Si chiama Temu (opens new window) e punta tutto su prezzi bassissimi e pubblicità online molto aggressive: il suo successo preoccupa per vari motivi ed è collegato alla guerra tra Amazon e i venditori online cinesi (opens new window).

Non ho letto niente di Veronica Tomassini e per questo, più che un suo libro, vi segnalo questo articolo di Rolling Stone (opens new window), che intervista «la nuova Ortese, [...] la scrittrice più povera d’Italia» ma che ha lo stile, che alla fine della fiera «è più importante della trama».

Intanto che si parla ancora di Miyazaki e del suo "ultimo" film, Il ragazzo e l'airone (opens new window), salta fuori che non sarà il suo "ultimo" film, perché l'uomo a quanto pare è già al lavoro sul prossimo (opens new window). Ne riparliamo fra tre o quattro anni?

Una città “iper-abbondante” come futuro di Seoul (opens new window).

Una nota a pie' di pagina: è morto a 85 anni (opens new window) Domenico De Masi, sociologo e studioso del mondo del lavoro italiano.

Roma, la metropolitana e i tram (opens new window), con in più la chicca della storia di Benjamin Outram (opens new window), il papà del tram (che a quanto pare gli ha dato anche il nome, anzi il cognome, ma non tutto per fortuna).

Il Lego è cambiato profondamente: c'è il lego per adulti che sta tenendo assieme la baracca. Veri e propri modelli da costruire. Cose più o meno complicate. Come si progetta un set di Lego? (opens new window)


Multimedia

Nel 1969 Groucho Marx (opens new window) va da Dick Cavett, nel 1973 ci va Jerry Lewis (opens new window), che poi nel 1982 e poi nel 1984 Jerry (opens new window) va da David Letterman.

L'università di Harvard fa spiegare a Wynton Marsalis How the rhythm section swings (opens new window) e anche cos'è The two-beat groove (opens new window).

Cose buone dal mondo: Tommy Emmanuel e David Grisman suonano "Tracy's Tune" (opens new window), Molly Tuttle suona "Little Pine Siskin" (opens new window). Infine, sempre Molly & i Golden Highway canta "San Joaquin" (opens new window). Ah, per gli amanti del vintage, sempre Molly che suona una Martin D-18 del 1938 (opens new window).

La suoneria di default dell'iPhone è un loop. Come suona il resto della musica, quello oltre il loop? Suona molto bene (opens new window).


Tsundoku

Ci sono cose che fanno la differenza nella formazione di una persona, e passano quasi sempre dai libri. Una è la mia visione più intima dell'arte: appresa negli anni sia dai miei genitori che nella mia città natale (è la fortuna di essere nato a Firenze da una coppia di architetti, se ami il Rinascimento) ma anche e soprattutto al liceo grazie in particolare a un libro di storia dell'arte italiana: l'Argan (opens new window). Oltre che sindaco di Roma Carlo Giulio Argan è stato soprattutto storico dell'arte (opens new window) e il suo manuale in Italia (opens new window) per molto tempo era lo standard di fatto per studiare storia dell'arte a scuola.

Un'altra cosa è la cucina: questa viene dal ricettario usato da mia madre (e mia nonna), cioè l'Artusi, cioè Pellegrino Artusi autore della La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene (opens new window). Che ha anche questo una storia interessante (opens new window).

«Il meglio è nemico del bene», diceva Voltaire. Cioè la crescita smisurata delle aspettative associate a ogni singola scelta che spesso porta alla tendenza a rifiutare tutte quelle disponibili perché imperfette in confronto ad altre scelte ideali e spesso irrealistiche. C'è un matematico britannico, Kit Yates (opens new window), che spiega che in questi casi si può fare meglio con un po' di casualità. Il caso permette di superare l’indecisione quando nessuna analisi delle possibilità e nessun argomento razionale permette di scegliere. Insomma, se tutte le opzioni disponibili sembrano insoddisfacenti più o meno allo stesso modo, ma non ce ne sono altre, scrive Yates, meglio lanciare una moneta. Lo spiega nel libro How to Expect the Unexpected (opens new window) e lo riassume anche in questo articolo per la BBC (opens new window).

Fabbricanti di universi (opens new window) nella vecchia edizione Cosmo Oro della Nord riunisce i primi quattro volumi della saga di fantascienza scritta negli anni Sessanta e Settanta da Philip José Farmer. È un pastiche, letteratura adolescenziale, ma è anche una continua citazione di altro (i nomi dei personaggi che sono presi dalla mitologia di William Blake, per esempio) e nel complesso è un grande aggiornamento della narrativa di Edgar Rice Burroughs, l'autore di Tarzan e John Carter che Farmer adorava (e noi no?).

La magica leggerezza di una certa letteratura giapponese. Minore sicuramente, ma godibilissima e soprattutto fresca. Feltrinelli sono trent'anni che ci campa, da Banana Yoshimoto in avanti. Tuttavia, Il magico studio fotografico (opens new window) di Hirasaka di Sanaka Hiiragi è molto piacevole.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete fare una piccola donazione su PayPal (opens new window) in modalità amici e parenti (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

La cultura del ricing: è un tema che ho toccato in questo vecchio articolo (opens new window) in cui ho intervistato l'autore di Niagara (opens new window), uno dei launcher Android più originali di sempre. Ma il ricing (opens new window), cioè la pratica di pimpare la propria distro linux o altre personalizzazioni spinte ed "eleganti" in altri ambienti, è forte: dà origine a forme estetiche appaganti nel mondo Unix (opens new window).

Quasi blasfemo: si chiama Vimacs (opens new window) ed è una configurazione di Neovim fortemente ispirata alla filosofia di emacs. Comodo a prescindere è nvim-tree (opens new window), un file explorer per Neovim scritto in lua (fa recuperare un po' di respiro a noi creature visive (opens new window)).

Una configurazione un po' estrema: ecco i dotfile (opens new window) di uno preso da Reddit/Unixporn (opens new window) che ha fatto una bella configurazione Linux senza mouse con i3 come windows manager più pywal & polybar. Ha fatto tutto su Thinkpad T430 di Lenovo (opens new window) (che oggi ve lo portate a casa funzionante con 150 euro da eBay).


Fly America
Fly America ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

È una questione di gesti e di simboli. Mi spiego. Adesso ce ne dimenticheremo tutti perché iniziano le settimane temperate, poi quelle piovose e poi quelle fredde. Ma in realtà il vero problema è la temperatura torrida di quest'estate. Non quella che ho sentito soggettivamente io o che avete sentito voi. No, quella complessiva, che è rilevante perché impatta sulla totalità delle persone e quindi sul loro consumo in generale. Se pensate infatti che il problema del grid del futuro sia la ricarica delle auto elettriche, vi sbagliate. È il problema invece dei condizionatori, che stanno aumentando e sono energivori. Secondo i dati 2018 dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, il raffreddamento è la fonte di consumo energetico degli edifici in più rapida crescita. Con i tassi di crescita attuali (e quindi escludendo peggioramenti del cambiamento climatico, che sono tutt'altro che escludibili), l'AIE prevede che la domanda mondiale annuale di energia per il raffreddamento sarà più che triplicata entro il 2050. Si tratta di un aumento di oltre 4.000 terawattora, pari a circa la quantità di energia consumata in un anno dagli interi Stati Uniti. In questo articolo (opens new window), poi, vi raccontano quali sono i progressi nella realizzazione di condizionatori d'aria molto più efficienti e meno inquinanti. Ma il problema resta: non è il gesto di accendere il condizionatore ecologico che può diventare il simbolo di un pianeta più vivibile. Assolutamente no: serve qualcos'altro.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




Ti è piaciuta? Inoltrala a chi potrebbe essere interessato.
Se l'hai ricevuta, qui puoi iscriverti
Qui invece c'è l'archivio dei numeri passati
Se vuoi contribuire al futuro di Mostly Weekly, puoi fare una piccola donazione usando PayPal (opens new window) modalità Amici e parenti
Buona domenica!