[Mostly Weekly ~232]

Riscaldamento globale, ancora Vim e in auto con Bullitt


A cura di Antonio Dini
Numero 232 ~ 13 agosto 2023

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La ricetta della quiche mangiata all'incoronazione di Carlo III (opens new window).

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Intanto, buona lettura.


Assai acquista chi perdendo impara
– Michelangelo Buonarroti



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Editoriale

C'era quest'articolo del Guardian (opens new window) sul quale avrei voluto dire alcune cose, un po' già pensate e un po' ancora da pensare mentre le scrivevo. Questo d'abitudine è l'ultimo pezzetto della newsletter, che preparo poco prima di spedirla, quando il resto è già tutto pronto. Purtroppo nel mezzo è arrivata una brutta notizia. Un amico importante di tempi lontanissimi, compagno delle medie e del liceo, se n'è andato male: si è tolto la vita. Serve allora un po' di silenzio. Ci sono due cose che però ci tengo a lasciare qui: se avete pensieri cupi o se attraversate un periodo di solitudine e dolore, per favore cercate aiuto (opens new window). Il suicidio è sbagliato per definizione: è una soluzione permanente a un problema transitorio. Non va bene. Invece, datevi il permesso di chiedere aiuto.

L'altra cosa:

ciao Alberto.

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Firenze
Firenze ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Il posto dove possiamo sperare di sopravvivere al riscaldamento globale sono le città (opens new window). In India è una lotta veramente dura (opens new window). In Spagna c'è Siviglia che sta lavorando per proteggersi dal caldo bestia usando tecniche antiche (opens new window): ad esempio tende sulle strade (opens new window) ma anche altro (opens new window). Sono le vie più intelligenti per gestire la nuova normalità. La Spagna è in crisi profonda (opens new window) a causa del caldo, ma i prossimi della lista siamo noi, non ce lo dimentichiamo.

Una di quelle cose che metto qui altrimenti me ne dimentico: la lista con tutti (ma proprio tutti) gli obiettivi (opens new window) per il sistema Hasselblad V 500 e relative specifiche.

E qui invece la lista con tutti, ma proprio tutti, gli orologi Grand Seiko con Spring Drive (opens new window).

Parlando di ossessioni questa volta non mie, una di quelle veramente antiche ma di cui oggi non si parla più tanto riguarda le penne. E in particolare le penne stilografiche. Cosa meglio di una bella gara tra la Parker 51 e la Aurora Hooded "88" (opens new window) entrambe in versione anni Cinquanta?

Cambiando filone, d'estate capita che la gente si sposti con l'aereo. Una app per iOS tra le più popolari per monitorare i voli, Flighty (opens new window), ha aggiunto le funzionalità social (opens new window) che consente di condividere i propri viaggi e orari con amici e parenti. Così sanno in tempo reale se casca l'aereo.

Infine, donne in guerra: tre pioniere (opens new window) della fotografia di guerra al femminile.


Yamato

Kami Sakeru Onna (髪梳ける女)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è il titolo di una stampa del maestro Goyō Hashiguchi, Kami Sakeru Onna (髪梳ける女), che vuol dire "Donna che si pettina i capelli". La parafrasi del titolo: 髪 (かみ, kami) "capelli", 梳 (す, su) "pettinarsi", ける (keru) è il suffisso verbale che indica la capacità o possibilità di fare qualcosa, e 女 (おんな, onna) vuol dire "donna".

Goyō Hashiguchi era un abilissimo incisore di xilografie, le stampe ricavate da matrici di legno che erano diventate famose anche in Occidente nel periodo dell'ukiyo-e (浮世絵, le "immagini del mondo fluttuante" prodotte dal Seicento sino alla fine dell'Ottocento). In coda all'ukiyo-e, cioè all'inizio del Novecento, ci fu un momento di revival del genere che venne chiamato in maniera tautologica Shin-hanga (新版画) "nuove stampe su blocco di legno".

Qui entra in scena Goyō Hashiguchi, talento precocissimo che fin da ragazzino esegue veri e propri capolavori, sia come incisore che come pittore. E meno male che fu un genio fin da ragazzino, perché così è riuscito a produrre parecchia roba prima della sua morte, avvenuta nel 1921 a soli 41 anni. L'anno prima della morte realizza una delle sue opere più famose: la "donna che si pettina i capelli", la ‌Kami Sakeru Onna.

Hashiguchi "Cinque foglie", come si può tradurre il suo nome di battesimo, fu un artista tragico, dalla vita travagliata, morto di meningite e talmente dedicato alla sua arte da aver continuato a sovrintendere alle stampe anche dal letto di morte. Tragedia nella tragedia, dopo la morte molti dei suoi ultimi lavori andarono distrutti in un incendio. Per quanto straordinarie, le sue opere e per quanto tragica la sua vita, è comunque una storia per palati fini.

Infatti, conoscere "Cinque foglie", che non fa parte del periodo classico degli ukiyo-e e quindi non è un artista del "canone" noto in Occidente, era una cosa per pochi appassionati di storia dell'arte giapponese. Tuttavia, il suo lavoro ha incontro il gusto di uno con un palato decisamente fino, cioè Steve Jobs. Il co-fondatore di Apple adorava la componente minimalista dell'arte giapponese e in un viaggio a Tokyo si era comprato una stampa originale della Kami Sakeru Onna. Forse pensava solo di tenerla in casa o forse aveva già in mente qualcosa di più.

Sessantaquattro anni dopo la creazione della stampa, il 30 gennaio 1984, durante l'evento organizzato dalla Boston Computer Society, Steve Jobs presenta il Macintosh. Fa una breve introduzione, poi svela il computer sul palco, lo accende, inserisce un floppy disk da 3 pollici e mezzo, un supporto allora inedito, e fa partire la demo animata con il sottofondo ‌Chariots Of Fire di Vangelis. Dopo il carillon con la scritta Macintosh e il disegno animato "Insanely Great", la prima immagine che compare è una schermata di MacPaint, l'editor di immagini raster creato da Bill Atkinson. In una matrice 576 per 720 pixel la designer (e madre delle icone del Mac) Susan Kare, partendo da una scansione della stampa di Steve Jobs, aveva creato la versione pixel-art di ‌Kami Sakeru Onna. Verrà usata anche per il materiale pubblicitario del lancio del Macintosh, nei mesi successivi.

È un'immagine moderna e al tempo stesso antica, fortissima, che rimane impressa a lungo in chi la vede. Quarant'anni dopo è ancora attuale come il primo giorno, nonostante la risoluzione sgranata di poche migliaia di pixel: la bellezza della donna che si pettina i capelli su MacPaint rivaleggia con quella originale. Forse, per certi versi, si equivale, o forse si rincorrono e basta.


Italiana

Quando escono articoli come questo "Pignataro, chi è il “cassiere” bolognese di Amazon, Microsoft e di 50 banche centrali (opens new window)" del Corriere mi sono sempre chiesto cosa ci sia dietro. Per costruire un dossier del genere, e pubblicarlo, devi avere tempo, bravura e un team di persone che ti aiuta. O no? E poi: perché? Mah.

Secoli fa c'era un mio compagno di scuola che a spregio tirava per strada le monetine da 10 e da 20 lire (valore in effetti pressoché nullo, a fine anni Ottanta). Si sentiva trasgressivo. Lo consideravo e lo considero tutt'ora un gesto osceno. È l'unica parola per descrivere quello che oggi fanno i tifosi brasiliani e di altri paesi latinoamericani con i pesos argentini (opens new window). L'inflazione che sta devastando l'Argentina è un male grave, non deve diventare anche un insulto e un oltraggio.

Un racconto di Bea Orlandi su L'Indiscreto: Feticcio (opens new window).

Sabino Cassese (opens new window) è una specie di istituzione del diritto italiano (soprattutto quello amministrativo) e figlio e fratello d'arte: il padre era uno storico e il fratello Antonio un grande del diritto internazionale. È uno che a 88 anni non si ferma mai perché il lavoro non lo stanca ma lo diverte. E la sua intervista per il Foglio sul governo Meloni (opens new window) è interessante e utile.


Multimedia

Il famoso liutaio fiorentino, Fabio Chiari (opens new window).

Here, There and Everywhere (opens new window) dei Beatles.

When We Was Fab (opens new window) di George Harrison.

Fantastico come una canzone cambi se cambia il contesto: Godley & Creme (che sono musicisti oltre che registi famosi negli anni Ottanta per alcuni video spettacolari tra cui quello qui sopra di George Harrison) hanno avuto una hit sola: Cry. Il video ufficiale (opens new window) (che ha un gioco fantastico di pseudo-morphing fatto con le dissolvenze, veramente ingegnoso anche se dopo un po' non ne puoi più) e una clip (opens new window) quando la canzone è stata usata per Miami Vice. Da paura.

Come parlare più lingue cambia il cervello (opens new window) (Bbc Mundo)

Sembrava a fine carriera ma in realtà è un momento d'oro per la Switch di Nintendo: arriva Red Dead Redemption (opens new window) assieme ad altri giochi (opens new window), e già il gameplay di Quake II (opens new window) è semplicemente straordinario.


Tsundoku

Ho scoperto, con una ventina d'anni di ritardo, l'esistenza delle Light novel. Si tratta di un formato editoriale giapponese che fa parte della filiera del libro-fumetto-cartone animato. Praticamente sono libri tascabili scritti facili (opens new window) con la storia da cui l'autore inizia a lavorare a quello che poi diventerà un manga. In Italia non hanno avuto molto successo (opens new window). Qui ne propongo tre.

La malinconia di Haruhi Suzumiya (opens new window) è una serie di libri e manga, difficile apparentemente distinguere gli uni dagli altri perché i titoli coincidono. La trama è quanto più di pop giapponese si possa immaginare: una liceale malinconia, arrabbiata e poi triste e poi allegra, è in grado di cambiare la realtà con la forza della sua mente in base al suo umore del momento. La giovane, esclusa dalle forme di socialità della sua scuola, decide di creare un suo club con una serie di compagni "speciali" che, a sua insaputa, evitano che stravolga l'universo grazie a peripezie varie. Il tutto avviene a scuola, come se niente fosse. Ne sono usciti cinque o sei volumi, pare piaccia molto.

Il monologo della speziale (opens new window) è il primo di svariati volumi (in italiano è uscito in questi giorni anche il secondo) con protagonista Miaomiao: serva, poi ancella, speziale e assaggiatrice alla corte dell'Imperatore Cinese e al seguito di una delle sue favorite. È un giallo in costume nel quale lei è una straordinaria investigatrice. C'è anche il manga, che si chiama I diari della speziale (opens new window) e stanno preparando l'anime.

Mi sono Reincarnato in uno Slime (opens new window) è il terzo, che non ho letto ma mi pare intrigante. In pratica, un giovane studente muore salvando una compagna di scuola e si reincarna. L'idea di uno che muore stile Ghost (opens new window), il film, avete presente?, e invece che raddrizzare i torti in terra si risveglia in una caverna di un mondo fantasy reincarnato in una creatura viscida e scivolosa come lo slime per me vale da sola il prezzo del biglietto. È una serie di libri che si scrive da sola, praticamente.


Coffee break

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Al-Khwarizmi

La rete e il mondo della programmazione deve molto all'ecosistema di Unix e Linux, e Moolenaar è stato uno dei suoi protagonisti silenziosi, con il progetto open source Vim, di cui abbiamo parlato tante volte qui. Vim riprende e porta avanti Vi, lo storico editor di testo creato da Bill Joy. Vim ha un ruolo diverso e secondo me più importante rispetto a Vi. Quest'ultimo è da sempre presente in tutte le distribuzioni Unix e Linux (oltre che macOS), consentendo alle persone di avere uno strumento conosciuto per fare un editing molto leggero e di base, di solito "da lontano", cioè collegandosi da remoto a un'altra macchina (tipicamente un server). Invece, Vim è un progetto molto più ampio, significativo anche per il mondo dell'open source, che fa più. Infatti, Vim offre un'alternativa programmabile (VimL, i plugin) e altamente personalizzabile (.vimrc) a Vi; una alternativa che per moltissime persone può funzionare non solo come editor leggero per modificare al volo parametri dei file di configurazione di un server remoto ma anche come ambiente di sviluppo completo (cosa impossibile con Vi) per scrivere codice. Dal mio punto di vista, se Vi è stato un 110, Vim è un 110 e lode con tanto di bacio e abbraccio accademico.

Attenzione, è stato certamente Vi, cioè Bill Joy, a inventarsi o rendere standard molte cose, e a creare uno dei più grandi "confronti" nel mondo del software: la competizione tra Vi ed Emacs (creato peraltro da Richard Stallman, altra figura fondamentale per la tecnologia). Ma è con il lavoro quarantennale fatto da Bram Moolenaar, il creatore e coordinatore dei Vim, che quest'ultimo ha fatto un salto in avanti diventando uno strumento moderno, più flessibile e utilizzabile in modi differenti.

Per questo quando la notizia della morte improvvisa di Moolenaar (opens new window) è arrivata, è stata un fulmine a ciel sereno. E per questo in questi giorni, in molti lo ricordano in rete. Su Hackernews (opens new window) e poi su Reddit, nella sezione dedicata a Vim, sono (opens new window) nati vari thread (opens new window) che raccoglie commenti e ricordi. Moolenaar aveva creato ICCF Holland, una piccola fondazione per aiutare l'educazione di alcuni bambini in Uganda: fare una donazione (opens new window) secondo me è il modo migliore per onorare la sua memoria.

Come personale suggerimento, oltre alle donazioni, ho ripescato questo vecchio link a uno dei migliori tutorial per imparare a usare Vim (opens new window). Se volete una sola cosa, volete quella.

Poi, certamente, ce ne sono anche molti altri. A partire da vimtutor (: vimtutor), che è un po' la strettoia propedeutica a quello che segue per imparare a usare Vim. Ci sono ovviamente le Vim Adventures (opens new window) (a pagamento). Ci sono poi gli ottimi video di Derek Wyatt: Vim Novice Videos (opens new window). Sempre per i più visivi, c'è Drew Neil (una leggenda) che ha messo insieme una serie di screencast su Vim nel sito omonimo Vimcasts (opens new window), che sono fatti molto bene. Infine, se amate i libri di carta, probabilmente il migliore è Practical Vim, Second Edition (opens new window) sempre di Drew Neil (il cui compagno ideale è Modern Vim (opens new window), anche questo di Neil). Usare Vim vuol dire usare tanto le espressioni regolari per massaggiare il codice o il testo e qui, in un mare magno di libri, direi che la meglio è prendersi Mastering Regular Expression (3rd ed) (opens new window) che non è esplicitamente dedicato a Vim ma ha tutta una sezione che spiega come localizzare i pattern con Vim.

Per evitare che i bot di ChatGPT vi scannino il sito e se lo mangino vivo, addestrando la loro rete neurale, basta mettere la dichiarazione giusta (opens new window) nel file robots.txt

A proposito di ChatGPT: questa rinascita epocale dell'intelligenza artificiale mette in pista una serie di nomi e sigle più o meno conosciute. Per alcune si va fin troppo nel dettaglio e si rischia di perdersi o di parlarne a sproposito. Metti ad esempio CPU vs GPU vs TPU vs NPU: quali sono le differenze? BackBlaze, in un utile esercizio di inbound marketing, offre una piccola mappa discorsiva ma tecnicamente accurata (opens new window) per orientarsi.

L'ente che amministra la metropolitana di New York City, la MTA, utilizza l'AI per beccare (opens new window) chi entra ed esce senza pagare.

Infine, se siete amanti di LaTeX: MiKTeX (opens new window) è una moderna distribuzione TeX per Windows, Linux e macOS. Il gestore di pacchetti integrato di MiKTeX installa i componenti mancanti da Internet, se necessario. Ciò consente di mantenere l'installazione di TeX il più possibile ridotta al minimo. È il concetto del Just enough TeX (opens new window).


Toscana
Toscana ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Quando guardo la tv, film o telefilm che sia, una delle cose che mi annoia di più in assoluto sono gli inseguimenti in auto. E non perché non mi piacciono, no. Invece è perché sono fatti male, poco originali, banali. Scontati. L'inseguimento d'auto più memorabili di tutta la storia del cinema è quello di Steve McQueen a bordo di una Ford Mustang, che vola per le strade di San Francisco nel film Bullitt del 1968. Dura 10 minuti e 53 secondi di pura adrenalina e ci sono volute tre settimane per girarlo. La sua storia è fantastica (opens new window). Il suo unico, grande, vero difetto? Ve l'ho detto: non sono più riuscito a godermi un altro inseguimento in auto. Gli altri sono tutti inutili. Terribile.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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