[Mostly Weekly ~215]

Dobbiamo abbracciare il mondo e la sua incertezza


A cura di Antonio Dini
Numero 215 ~ 16 aprile 2023

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Un museo di Losanna) (opens new window) delle macchine per scrivere (opens new window), perché no (opens new window)? Le regine ovviamente sono le Hermes. Notare il font, ovviamente antico: Le Musée de la Machine à Ecrire de Lausanne (MMàE) (opens new window).

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Qui c'è l'archivio dei numeri precedenti.

Intanto, buona lettura.


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Wisdom tends to grow in proportion to one’s awareness of one’s ignorance
–– Anthony de Mello



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Editoriale

Avete paura delle AI? Avete capito cosa sono? Avete capito cosa sta succedendo? Magari state uscendo da una caverna dove siete rimasti per 500 giorni (opens new window), o più semplicemente avete avuto da fare qualche mese? O alternativamente, non ne sapete niente e non avete voglia di mettervi in pari? (Desiderio più che legittimo, aggiungo)

Beh, in ogni caso siamo entrati nel regno dell'autoreferenzialità più pura, quando si parla di AI. Se non avete capito a che punto siamo, quelli che vi arrivano sono solo messaggi decisamente contraddittori. Più sotto, in questo numero di Mostly Weekly, c'è la sezione dedicata alla tecnologia in cui ho messo assieme alcuni articoli che parlano della professione del Prompt Engineer, cioè "l'operatore di AI". È normale, è una sezione dedicata al tech, ci sta. Ma cosa si deve capire quando sulla stampa generalista viene fuori che l'amministratore delegato di OpenAi, praticamente il genitore 2 di GPT arrivato alla potentissima versione 4, conferma che l'azienda non vuole addestrare GPT-5 e "non lo farà per qualche tempo"?

Lo dico in altre parole: quando Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, conferma che l'azienda non sta attualmente addestrando la nuova versione GPT-5, ma sta invece espandendo le capacità del GPT-4, e che questo succede sostanzialmente per via delle considerazioni sulla sicurezza dell'umanità, come riporta The Verge (opens new window), cosa dovremmo capire noi comuni mortali? Che siamo sull'orlo della fine del mondo? Terminator è alle porte?

Oltretutto, i commenti all'articolo evidenziano il fatto che i numeri di versione di un prodotto software nel settore dell'AI non vogliono sostanzialmente dire niente, e che invece c'è la necessità di concentrarsi sulle capacità e sulle previsioni di sviluppi futuri nelle discussioni sulla sicurezza dell'AI.

Ma, ripeto: di quale sicurezza stiamo parlando? Di quali rischi? Quando si urla che c'è un pericolo, nella testa di chi era distratto o è appena entrato nella conversazione, rimane solo l'idea che c'è un pericolo, non che parliamo di speculazioni spesso economiche (opens new window).

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Garage Guido (Buenos Aires)
Garage Guido (Buenos Aires) ~ Foto © Antonio Dini

Importante

La NPR diventa la prima grande organizzazione giornalistica a lasciare Twitter. La NPR ha annunciato infatti (opens new window) che non utilizzerà più Twitter per distribuire i suoi contenuti dopo che la piattaforma di social media ha iniziato a etichettare la rete come "media affiliati allo Stato americano", mettendola nella stessa categoria delle pubblicazioni portavoce del governo come RT e China Daily. A ruota, ha fatto la stessa scelta anche la PBS (opens new window).

Le donne adesso dominano il settore dei libri. Perché lì e non in altre industrie creative? È una bella domanda. Vediamo di contestualizzarla con l'aiuto di NPR (opens new window) (visto che la citavo qui sopra). Un tempo le donne erano autrici di meno del 10% dei nuovi libri pubblicati ogni anno negli Stati Uniti. Oggi ne pubblicano più del 50%. Non solo, l'autrice donna media vende più libri dell'autore uomo medio.

È chiaro a tutti che il mercato del libro è un'eccezione rispetto a molti altri ambiti creativi, che continuano a essere dominati in modo schiacciante dagli uomini. Questi e altri risultati provengono da uno studio di Joel Waldfogel, economista della Carlson School of Management dell'Università del Minnesota. Waldfogel ha analizzato i numeri della rivoluzione femminile del mercato del libro. In questa intervista (opens new window), l'economista riflette sulle possibili ragioni per cui le donne sono in ritardo rispetto agli uomini in molti settori creativi, ma hanno avuto un successo spettacolare nel raggiungere, anzi, superare, la parità con gli uomini nel settore editoriale (statunitense).

Vi propongo un bel problema da risolvere. Come si fa per concedersi del tempo per pensare? Che si tratti di qualche ora, di qualche giorno o di un'intera settimana, tutti abbiamo bisogno di un tempo dedicato alla riflessione. Voi come fate? Perlomeno, io ne ho bisogno e a quanto pare anche la maggior parte delle persone con cui ne parlo. Questa guida (opens new window) dà alcuni suggerimenti interessanti su come fare a pianificare un ritiro creativo personale in città o nella natura.

Ancora qualche nota riguardo la nostra mente. Le persone trascorrono il 46,9% delle loro ore di veglia pensando a qualcosa di diverso da ciò che stanno facendo e questo vagabondaggio mentale le rende generalmente infelici, secondo una ricerca (opens new window) degli psicologi di Harvard Matthew A. Killingsworth e Daniel T. Gilbert. Non ci fa bene neanche sognare a occhi aperti, a quanto pare.


Yamato

Neko café (猫カフェ)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è un affare privato di famiglia ma comunque con qualche risvolto spero interessante per tutti. Parliamo dei neko café (猫カフェ), cioè letteralmente i bar (o meglio, le caffetterie, non i bar tradizionali italiani) in cui la principale attrazione sono i gatti (neko, in giapponese).

I neko café sono diventati una specie di ossessione nella mia famiglia, soprattutto per la piccolina, che adora passare del tempo nel "bar dei gatti". Io non mi ci posso neanche avvicinare perché muoio di allergia, ma l'idea in effetti è carina, almeno per l'uso che se ne può fare qui da noi. Come funziona? In pratica, si paga una cifra relativamente contenuta (pochi euro) per entrare e stare un'ora o più, e si può interagire con i gatti ma sempre in modalità supervisionata, nel senso che sembra un po' un ambiente di massima sicurezza in cui i gatti sono i padroni e gli esseri umani i visitatori neanche troppo graditi (non li puoi svegliare, non li puoi toccare se non vogliono, certamente non puoi fargli dispetti, non puoi dargli da mangiare, etc).

Il primo caffè dei gatti è nato a Taiwan nel 1998, ma l'idea ha rapidamente preso piede in Giappone. La prima caffetteria di questo tipo è stata aperta nel 2005 da Norimasa Hanada a Tokyo: è il "negozio del gatto" (Neko no mise, 猫の店). E presto ne sono nati molti altri, perché in buona sostanza questo tipo di locale fa anche da valvola di sfogo a un bisogno collettivo. soprattutto a Tokyo. Infatti, nella capitale giapponese moltissimi condomini vietano di tenere animali domestici. Senza neanche un gatto molte persone stanno male: la possibilità di interagire con un animale "vero" è un bisogno talmente primario che probabilmente non si può interpretare se non pensando all'isolamento delle grandi città e ai ritmi di vita che stanno togliendo sempre più possibilità di socializzare.

I neko café da un lato svolgono un ruolo sociale (stanno arrivando anche le caffetterie con i conigli, a quanto pare, e forse anche altre specie di animali che consideriamo più o meno a ragione come domestici, tipo i criceti) ma dall'altro sono anche un richiamo molto antico all'identità dell'animale che le abita. Non ci sono caffè dei cani, per esempio: si trasformerebbero in canili e sarebbero molto difficili da gestire o semplicemente da immaginare come ambiente di interazione occasionale. Invece, i gatti anche simbolicamente hanno significati diversi.

Da noi in Europa il gatto è associato alla fortuna, alla magia e alla stregoneria. In particolare, i gatti neri sono spesso considerati di cattivo auspicio. Tuttavia, sono anche associati alla capacità di proteggere dalla negatività e di portare fortuna. Il mio primo avatar è la foto della mia gatta nera di quando ero ragazzo, ad esempio.

Nelle culture asiatiche il gatto invece ha un significato simbolico più positivo. Ad esempio, in Giappone il gatto è considerato un portafortuna e simboleggia la prosperità, l'abbondanza e la buona fortuna. In particolare, il Maneki-neko (招き猫, "gatto che invita" o "gatto che attira".), noto anche come "il gatto che saluta", è un amuleto molto popolare soprattutto in Giappone, e viene spesso posizionato all'ingresso dei negozi e dei ristoranti per attirare la clientela e portare fortuna. In altre culture asiatiche, come in India e in alcune parti della Cina, il gatto è spesso associato alla dea della fertilità e della prosperità, e rappresenta la forza vitale e la saggezza.

Tra l'altro, nonostante l'origine esatta del Maneki-neko non sia certa, si ritiene che sia nato in Giappone durante il periodo Edo (1603-1868). Tuttavia, alcune fonti suggeriscono che il Maneki-neko potrebbe aver avuto origine in Cina, dove i gatti sono stati considerati animali portafortuna per secoli. Sicuramente anche i cinesi lo amano molto, e il gatto tutto dorato che saluta con la zampina a molla è una vista caratteristica all'ingresso di molti negozi gestiti da persone cinesi.

Tornato ai nostri neko café. Per evitare eccessivi stress ai gatti da qualche tempo in Giappone è stato deciso che devono chiudere la sera entro le 20, cosa che crea non pochi problemi economici ai gestori dei café, perché la maggior parte dei clienti sono impiegati ambosessi che escono tardissimo dall'ufficio, spesso single, alla ricerca di un momento di tenerezza per quanto fugace con un animale da compagnia e che adesso trovano pure il loro neko café preferito chiuso. A pensarci bene, che storia triste.


Italiana

Riprendendo il tema dell'editoriale, c'è questo interessante articolo di Wired nostrano (opens new window) (a cui avevo linkato anche nell'editoriale) su come dietro ad alcuni allarmi millenaristi potrebbe esserci del banale marketing. (Elon Musk che chiede la pausa dalle Ai e poi apre una nuova azienda di Ai dovrebbe suggerirci qualcosa al riguardo, no?).

Il Corriere racconta (opens new window) il laboratorio delle bistecche di Singapore ma non è che si capisca moltissimo. Quali sono i rischi? Quali le reali opportunità? Nel dubbio, mangio carne vegetale.

Don Rosa (opens new window), lo straordinario "ultimo" interprete di Carl Barks (opens new window) e dei suoi paperi (gli americani lo chiamano Duckburg universe), l'uomo che ha creato una cronologia sostanziale di tutta la famiglia De' Paperoni con la sua saga, ha detto che sarà impossibile ristamparla integralmente (opens new window). Perché? Cancel culture, ovviamente, tramite la censura da parte di Disney (opens new window) per il contenuto di due storie. Le storie in questione sono il penultimo capitolo della Saga, Il cuore dell’impero (opens new window), e la complementare Il sogno di una vita (opens new window). In entrambe compare il personaggio di Bombie il Gongoro, e questa a detta dell’autore è la ragione della loro esclusione dal catalogo, per via di una nuova policy Disney più attenta all’inclusività. Poi la cosa va allo scontro frontale con Don Rosa, che non è uno morbido per niente, e conviene leggere l'articolo e soprattutto la sua lettera aperta per capire cosa sta succedendo.


Multimedia

L'avete già vista tempo fa. Lofi Girl è un canale YouTube (opens new window) e un'etichetta musicale francese fondata nel 2017. Offre livestream di musica hip hop lo-fi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, accompagnati da un'animazione in stile giapponese di una ragazza che studia o si rilassa. Il 7 aprile ha lanciato Synthwave (opens new window), un nuovo canale (opens new window) in cui l'identità centrale è Lofi Boy, che è già stato battezzato "synth boy" dalla comunità.

Arriva la primavera e noi ascoltiamo Bill Evans. Questo youtuber (opens new window) ha raccolto per noi i più bei brani di Bill Evans e ne vale la pena.

Alcune canzoni sono perse nell'immaginario delle radio o come colonne sonore di film. Sono super-prodotte, ma in realtà hanno una "materia musicale" notevole. Vederle suonare e cantare è tutta un'altra cosa: ecco qui quindi una testimonianza del talento disponibile nel mondo applicato a canzoni iconiche. L'Ultimate James Bond Medley (opens new window), registrato durante i vari lockdown. Tutte le 25 canzoni dei ciclo di film quasi sessantennale tratto dai libri di Ian Fleming.

Jennifer Beals, protagonista del film di Adrian Lyne Flashdance (film che ha compiuto quarant'anni ieri, sigh!), non sapeva ballare. Ecco perché nel film, a partire dall'iconica scena dell'audizione (opens new window) (che però è alla fine della storia, in realtà), ha ben tre controfigure che ballano al posto suo. Persone a cui non è mai stata resa sino in fondo giustizia artistica (opens new window): Marine Jahan, Sharon Shapiro e un ragazzino di sedici anni bravissimo con la breakdance: Richard "Crazy Legs" Colón. Le storie che ci sono dietro sono fantastiche, ed evidenziano la complessità e ricchezza nella realizzazione un film. Le musiche sono di Giorgio Moroder.


Tsundoku

Mentre tutti (me compreso sopra e sotto) parlano di AI, in questo paragrafo invece parliamo di noi, cioè del "sé" di ciascuno di noi. Il "sé" non percepisce, è un’altra percezione. Un’allucinazione controllata, per quanto di tipo molto speciale. C'è un libro molto interessante di Anil Seth, Come il cervello crea la nostra coscienza (opens new window), pubblicato da Raffaello Cortina Editore (l'editore i cui libri sono belli ma costano sempre un botto) che dice cose notevoli sull'argomento. L'Indiscreto anticipa (opens new window) un capitolo in cui Seth affronta esperimento mentale chiamato il “paradosso del teletrasporto”, grazie al quale è possibile portare alla luce alcuni dei pregiudizi che la maggior parte di noi prova quando pensa cosa significhi essere un "sé". Fichissimo.

Vi spiego a cosa servono i libri di fotografia, cioè cosa raccontano. Youqine Lefèvre, secondo le sue stesse parole, "non dovrebbe esistere". Lefèvre è stata la seconda figlia nata da una coppia della classe media in Cina durante la politica del figlio unico, che limitava le famiglie a un solo figlio nell'ambito di un'iniziativa governativa per frenare la crescita demografica. Attuata nel 1979 e abolita nel 2016, le conseguenze di questa politica sono state di vasta portata e devastanti. Oggi Lefèvre è una artista visiva che vive a Bruxelles. Con il suo lavoro tenta di mettere a fuoco le intricate emozioni legate alle sue origini. In un nuovo libro fotografico autopubblicato intitolato The Land of Promises (opens new window), Lefèvre esplora la sua storia. A soli due mesi di vita, i suoi genitori biologici la lasciarono sola nella città di Yueyang per evitare le punizioni del governo. Il residente che l'ha trovata l'ha consegnata alle autorità, ma i suoi genitori non si sono mai fatti avanti. Lefèvre è stata quindi mandata in un orfanotrofio, dove sette mesi dopo è stata adottata da una coppia belga. Dal momento in cui i suoi genitori adottivi l'hanno presa in braccio, l'hanno considerata come una vera figlia, tanto che lei non sapeva di essere diversa fino a quando non si è trovata ad affrontare microaggressioni nel suo nuovo Paese. Il resto nel libro su Huck (opens new window), quest'ultima una rivista che dovreste proprio comprare (opens new window).

Immagini a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. La testimonianza di un periodo definitivo, che tra l'altro disegna New York City come la vera capitale di un mondo che non aveva più una direzione chiara. Nel 1979, nella metropolitana di New York vennero denunciati 250 reati gravi a settimana. Solo nei primi due mesi ci furono sei omicidi. Nessun'altra metropolitana al mondo era più malfamata e piena di crimini. Le condizioni terribili e pericolose facevano notizia in tutto il mondo, mentre la letteratura e i film dell'epoca riflettevano le tristi statistiche: una "oscurità sotterranea", paragonabile a un "mattatoio", è il modo in cui lo scrittore Paul Nizon descrisse lo scenario. Il fotografo svizzero Willy Spiller, suo amico, rimase incantato (opens new window) quando nel 1977 vide per la prima volta questo "grande serraglio umano". Continuò a prendere i treni sotterranei di NYC fino al 1984. Le sue splendide immagini sono una capsula del tempo per un mondo perduto, emozionante e pericoloso. C'è il libro, New York Subway 1977-1984 (opens new window), e per un po' a Zurigo c'è anche la mostra (con il titolo più bello: "Hell on Wheels") (opens new window).


Coffee break

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Al-Khwarizmi

La prendo come una notizia di tech e non di libri, per non sciupare il trittico qui sopra. A quanto pare su eBay si trovano delle copie fisiche (opens new window) del libro Make Something Wondeful (opens new window) su Steve Jobs della fondazione creata in sua memoria dalla vedova Laurene Powell. Il libro online è fatto molto bene ed è gratuito per tutti, ma è stato stampato e regalato solo a un relativamente ristretto numero di persone. Si viaggia attorno ai mille dollari, a quanto pare.

Quella del Prompt Engineer è la carriera del futuro (opens new window)? Cosa fa dalla mattina alla sera? Perché lo fa e a quali risultati porta? Le offerte di lavoro (negli Usa) ci sono e sono molto appetibili: si arriva a più di 300 mila dollari all'anno, che non è pochissimo nella Silicon Valley (qui sarebbe una bomba, ma vabbè). E poi: la professione esiste davvero (opens new window)? Oppure ce la stiamo stiamo inventando? (opens new window)

Un data scientist ha clonato la chat di gruppo dei suoi migliori amici utilizzando l'intelligenza artificiale. Izzy Miller ha scaricato 500 mila messaggi (opens new window) dalla chat di gruppo nata sette anni fa, quindi ha addestrato un modello linguistico di intelligenza artificiale per replicare i suoi amici, sfruttando i dettagli sulla loro vita e imitando il loro modo di parlare. "La mia chat di gruppo è un'ancora di salvezza, un conforto e un punto di connessione", racconta Miller a The Verge (opens new window). "E ho pensato che sarebbe stato esilarante e anche un po' macabro sostituirla".

A febbraio Nokia ha presentato un telefono particolare (opens new window): è stato progettato per essere riparato in pochi minuti. L'azienda sostiene che la batteria del Nokia G22 può essere sostituita in circa cinque minuti e lo schermo in circa 20 minuti. HMD (la casa madre della Nokia dei cellulari) collabora con iFixit per la vendita dei pezzi di ricambio.


Something to talk about
Something to talk about ~ Foto © Antonio Dini

La coda lunga

Nei giorni scorsi ho intervistato una persona e, dopo che l'articolo è stato pubblicato, mi ha ringraziato privatamente in modo molto gentile e direi anche generoso per scelta delle parole (per questioni di privacy non indico l'articolo o cito le sue parole, ma tanta roba, almeno per me). I piccoli e grandi atti di gentilezza contano più di quanto si pensi di solito. Per questo concordo con questa idea (opens new window): mandate un messaggio a un amico, scrivete un biglietto di ringraziamento a una persona con la quale avete avuto una buona interazione lavorativa, fate un complimento a uno sconosciuto; le persone apprezzano questi gesti e il mondo diventa un posto leggermente migliore.

Questo e poi il suggerimento di George Saunders (opens new window), che trovo fantastico: "In un mondo pieno di persone che sembrano sapere tutto, quasi visceralmente, sulla base di poche informazioni (spesso distorte), dove la certezza è spesso scambiata per potere, che sollievo è essere in compagnia di qualcuno abbastanza sicuro di sé da rimanere insicuro (cioè, perennemente curioso)".

In sintesi: abbracciamo la gentilezza verso gli altri e l'incertezza verso il mondo.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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