[Mostly Weekly ~208]
La tolda del Titanic, l'algospeak e l'inferno dei viventi
A cura di Antonio Dini
Numero 208 ~ 26 febbraio 2022
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I social media sono una delle principali cause (opens new window) dell'epidemia di malattie mentali nelle ragazze adolescenti
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Intanto, buona lettura.
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio
–– Italo Calvino, Le città invisibili
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Editoriale
Molto è stato detto e scritto su come la nostra attenzione, in gran parte a causa della tecnologia, al giorno d'oggi sia stata portata al limite e sostanzialmente rubata. Tuttavia, questa intervista con Johann Hari (opens new window), autore di Stolen Focus: Why You Can't Pay Attention (opens new window) è molto interessante, soprattutto dal punto di vista dell'azione (climatica) collettiva. «Il dottor Charles Czeisler, il più grande esperto di sonno al mondo, mi ha detto: "Se tornassimo a dormire quanto ci serve, come un secolo fa, questo causerebbe un'enorme recessione, perché la gente consumerebbe un'ora in meno al giorno". In altre parole: se i nostri bisogni fisici fossero soddisfatti, ciò causerebbe una crisi economica».
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Importante
Come ho già scritto altre volte, l'industria automobilistica è bravissima a generare un diffuso sostegno popolare alle sue campagne di greenwashing, ovvero l'idea che per salvare il pianeta sia necessario trasformare ogni auto con motore a combustione in un veicolo elettrico. Tuttavia, ci sono sempre più segnali d'allarme che indicano che ci stiamo dirigendo verso un'altra calamità ambientale, a meno che non si riconosca che il futuro delle automobili deve essere costituito da un numero minore di automobili e più piccole. "La maggior parte dei vantaggi – scrive Wired (opens new window) – deriva da cambiamenti che pochi esperti di previsioni della domanda mineraria prendono in considerazione: ridurre il numero di chilometri percorsi dalle persone e il numero di auto guidate in generale. Si tratta di un'operazione difficile, perché richiede qualcosa che le persone di solito non amano: il cambiamento. Per diventare meno dipendenti dall'auto, le persone dovrebbero cambiare le loro abitudini di spostamento, modificare le loro preferenze per i tipi di auto che guidano e mettere in discussione il numero di viaggi che fanno e perché. Al centro del progetto c'è l'idea che, contrariamente a quanto vorrebbero far credere alcune case automobilistiche, la semplice sostituzione di un tipo di auto con un altro non salverà il mondo dal problema del cambiamento climatico. È stato il consumismo a portarci qui, e non sarà il consumismo a tirarci fuori".
Se fate un passo indietro, vi mettete comodi in poltrona sulla tolda del Titanic e tirate fuori i pop-corn, dovete ammettere che stiamo vivendo un momento straordinario e potete anche godervelo, in un certo senso.
La linguistica è una disciplina affascinante e dai risolti sorprendenti. Le lingue servono a molte cose diverse e spesso tutte assieme. Il dialetto Cockney (opens new window) che si parla nell'East End a Londra, ad esempio, è un argot particolarmente immaginifico che serve a nascondere le conversazioni dalle orecchie indiscrete magari della polizia o dei concorrenti. E l'algospeak (opens new window) serve a una cosa simile: parlare senza far capire all'algoritmo cosa stiamo dicendo, per evitare censure e altri tipi di censura che può, in alcuni casi, trasformarsi in qualcosa di pericoloso.
Negli Usa, paese praticamente in piena occupazione, ci sono persone che si sono fatte assumere full time (opens new window) da più aziende contemporaneamente. Un mix di lavori in parallelo gestiti da casa e stipendi che si sommano per portare a cifre ragguardevoli in cambio di far melina su Zoom per qualche ora tutti i giorni.
Il padre di Siddharta Gautama aveva costruito una fortezza dove vivevano solo persone giovani e sane. Circondavano e riempivano la vita del giovane principe, che doveva essere tenuto lontano dall'idea stessa di malattia, di morte e più in generale dalla perdita di qualcosa e quindi dalla durezza della vita. Mi è tornato in mente leggendo questo articolo (opens new window) sulla coppia di genitori di Manhattan che non permettono ai loro figli quasi adolescenti (i teen) di uscire da soli. Li prendono, li portano, oppure ci pensano Uber chiamati apposta. Ah, i piccoli Siddharta.
Voi prendete il caffè? Io sì, e li conto anche ma non vi dico quanti. Però: fa bene o male prendere il caffè in generale? La verità sulla caffeina qual è? In quale modo influisce sul nostro organismo? Ogni giorno, nel mondo, si consumano 2 miliardi di tazze. Ma cosa succede veramente dopo aver ingerito il primo espresso della giornata? Ecco tutto quello che c'è da sapere (opens new window).
The Road to Becoming Enough (opens new window) è un classico di Longreads. L'autrice spiega che ha iniziata, se non altro per allontanarmi dal concetto mitico di un uomo che la "completasse", ad accettare che non c'era amore là fuori per lei. Ha scelto invece di vivere tra le montagne. Al di là della scelta personale (si parlava di Cognetti e di libri di montagna a cena a casa di una coppia di amici giusto l'altra sera) la cosa che mi colpisce è il potere svelatorio e amplificatorio della rete. Questo tipo di exposè di se stessi un tempo sarebbe stato confinato in spazi stretti, oggi diventa universalmente accessibile. Cosa cambia? Scopriamo che molte più persone di quanto non credessimo preferiscono la solitudine della montagna alla ricerca dell'amore impossibile oppure amplifichiamo un legittimo ragionamento di alcuni suggestionandone moltissimi altri e influenzandoli? Forse un mix delle due, chissà (io resto ben piantato in città, comunque, sia chiaro).
Scoperto un buco nero "in fuga" grande come 20 milioni di soli, che sfreccia nello spazio con una scia di stelle neonate alle spalle. La scoperta. abbastanza inquietante ma molto ben raccontata in questo articolo (opens new window): gli scienziati hanno scoperto il buco nero supermassiccio "in fuga" che è potenzialmente la prima volta che viene finalmente visto qualcosa finora solo immaginato in teoria: cioè che i buchi neri supermassicci possono essere espulsi dalle galassie che li ospitano. La spiegazione più probabile è che si tratta di un caso di problema dei tre corpi: una galassia con due buchi neri al centro è entrata in contatto e si è fusa con una seconda galassia con un altro buco nero al centro (pare sia la norma, inclusa la Via Lattea) e i tre oggetti hanno creato un sistema binario che ha espulso il terzo, quello che è stato osservato "in fuga". Wow. Qui invece una mappa di uno specchio di cielo (opens new window) che raccoglie 200mila galassie fotografate per 15 anni.
L'inquinamento atmosferico ci fa perdere l'olfatto? Ecco qualcosa che non abbiamo mai considerato fino ad ora: l'inquinamento atmosferico potrebbe influenzare il nostro olfatto senza che ce ne rendiamo conto. Un recente studio, spiega la Bbc (opens new window), ha collegato l'esposizione a lungo termine alle particelle PM2,5 a disfunzioni olfattive e a un maggior rischio di anosmia.
Ci sono un buon numero di pensionati che a quanto pare non ne vogliono sapere di stare in pensione e invece ricominciano a lavorare (opens new window).
Yamato
Ke (け); Ku (く)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è molto breve e in realtà sono due. Costituiscono uno degli scambi più veloci che si possono avere in giapponese: ke (け), che nel dialetto della prefettura di Aomori e Yamagata vuol dire "per favore, mangia", e ku (く) che vuol dire "ok, mangerò".
Ok, un po' ho barato. Però sono affascinato dall'idea di brevità anche perché stamani, mentre scrivo quest'ultimo pezzetto della newsletter sono in ritardo e ho un sacco di altre cose da fare. L'idea del "più breve" mi fa venire per analogia il pensiero del "più veloce", anche se so molto bene che non è vero.
Comunque, breve per breve, c'è anche "津" (tsu), che è il nome più breve di una città in Giappone. La città di Tsu si trova nella prefettura di Mie, nella regione centrale del Giappone, ed è la capitale della prefettura. Il nome "津" significa "porto" in giapponese e si riferisce alla posizione della città sulle sponde del fiume Suzuka. Per farla ancora più corta, il consiglio comunale ha pensato che la grafia della città dovrebbe essere cambiata in "Z" (carattere latino) in modo da promuovere il posto accentuandone la brevità. La proposta però non è passata (chissà come mai).
Tuttavia, esistono altre città in Giappone con nomi molto brevi, come ad esempio "糸" (ito), una città nella prefettura di Gifu, o "和" (wa), una città nella prefettura di Kagawa. Ci sono poi due stazioni del treno, "あお" (Ao) e "いい" (Ii), che sono belle corte anche loro.
Per fare presto e concludere, "corto", "breve" si dice "短い" (mijikai) e allora: "この物語はあまりに短すぎます" (Kono monogatari wa amari ni mijikasugimasu), cioè "Questo racconto è troppo breve".
Lo so, ci rifaremo la prossima volta.
Italiana
Chi era Adolf Hitler e cosa voleva? La storia che abbiamo imparato a scuola invecchia man mano che gli storici vanno avanti con le loro ricerche e analisi. In particolare, in Italia interpretazioni datate o semplicistiche, basate su fonti primarie assai lacunose o parziali, paiono essersi radicate nel senso comune. In quest'articolo molto chiaro e diretto (opens new window) non c'è solo un aggiornamento importante per capire l'ascesa al potere di Hitler, il senso del nazismo e le cause della Seconda guerra mondiale, ma anche per rileggere il presente con una consapevolezza maggiore.
Sono tornato da pochi giorni dagli Usa, Nashville per la precisione, per un breve viaggio di lavoro. Occorre un bel po' di burocrazia (Esta e via dicendo) oltre che controlli di sicurezza a volte evidentemente inutili, ma c'è una novità abbastanza recente. Niente più timbro sul passaporto (opens new window). Quello che ci leggo io: nostro documento di viaggio, forse uno dei più antichi e importanti della storia umana, si sta lentamente preparando alla smaterializzazione e alla digitalizzazione completa. Sarebbe l'ora.
Crisi energetica, sanzioni, extraprofitti delle aziende dell'energia, crisi alimentare, inflazione, aumenti dei tassi. Un anno di guerra in Ucraina ha cambiato l’economia mondiale. L'analisi del Post (opens new window).
Ci sono delle società specializzate nella cancellazione delle persone online, su loro richiesta e previo lauto pagamento. Il motivo, spiega IrpiMedia (opens new window), è cercare di cancellare "macchie indelebili" nel passato di persone note o aziende importanti. E spesso viene fatto in maniera fraudolenta. Ne avevo scritto anche io una vita fa su Diario.
Multimedia
A maggio esce la versione dei dieci anni (opens new window) di Random Access Memories dei Daft Punk. Nella riedizione del quarto album del duo francese c'è tanta roba nuova.
Macchine volanti, robot domestici, mobili anni cinquanta. Forse non ve ne siete accorti, ma proprio su Apple TV+ c'è il tentativo di sfondare a sinistra la mania degli anni Ottanta nata con Stranger Things con un nuovo sogno retrofuturista: lo show si chiama Hello, Tomorrow (opens new window), ed è praticamente il ritorno di Mad Men incrociato con i Pronipoti. Di recente, il designer di produzione ha parlato con The Verge (opens new window) per spiegare come il suo team siano riusciti a creare il loro strano, stravagante e sfarzoso mondo.
In casa ho uno Stylophono, che è quella cosa tra il facile e divertente e il difficile che poi non serve a niente. Ma io sto a metà: divertente anche se difficilotto. Comunque, suona così (opens new window) (e qui qualche colonna sonora di film (opens new window)).
È uno di quei filmati ipnotici che girano su YouTube: i dieci megaprogetti (opens new window). Ipnotico, appunto.
Cinque minuti di blues (opens new window) dalla cameretta di uno youtuber di mezza età che suona bene (dalla sua cameretta, perlomeno). La chitarra è un Gretsch, che oggi è distribuita da Fender ma è un altro mito tutto americano, che ho avuto modo di apprezzare proprio a Nashville, che invece "suona" come la città della Telecaster, ma questa è un'altra storia.
Se vi piacciono gli orologi, forse sarete curiosi di sapere come si fanno a fare le loro componenti, che sono decisamente piccole. Ecco, ad esempio: una vite da 0,6mm (opens new window).
Manhattan come non l'avete mai vista: la foto più dettagliata al mondo (opens new window).
Ma quanto sono belle (opens new window) le Aquile di Spazio 1999? Un botto (opens new window).
Tsundoku
Gianni Berengo Gardin (1930) è l'ultimo rimasto dei grandi fotografi italiani capaci di fare immagini quotidiane, reportage, street e qualsiasi altra cosa in bianco e nero con semplicità e candore. Come tutti i grandi fotografi, c'è un portfolio più ristretto di sue immagini che gira, tra libi e mostre: sempre le stesse, anche se nell'archivio ci sono letteralmente centinaia di migliaia di scatti. Cartier Bresson è stato un mago in questo, facendo un editing durissimo che ha lasciato agli occhi del pubblico solo poche cose ma tutte di straordinario livello. Alcune buone foto però rimangono sempre sepolte nell'archivio per varie ragioni (alle volte svista, sfortuna o solo mancanza di tempo sul momento). Questo libro, Cose mai viste (opens new window), pubblicato da Contrasto, è costruito con 120 scatti ripescati dall'archivio del fotografo e attraversano la carriera di GBG tra il 1954 e il 2019. Sono anche in mostra a Brescia sino maggio 2023.
Invece, tra i fotografi che non ci sono più, c'è Gabriele Basilico (1944-2013), forse il più grande fotografo di paesaggi urbani di sempre. Amante dell'Italia ma non solo, è andato quattro volte in missione a Beirut, una delle città più incredibili del mondo: nel 1991, 2003, 2008 e 2011. Adesso Giovanna Calvenzi ha selezionato per il libro Ritorno a Beirut (opens new window), cento scatti in bianco e nero che, uniti a una serie di testi di comporto, inclusa una importante cronologia che aiuta a comprendere un po' di cose della città e di Basilico. Anche questo libro è di Contrasto e accompagna una mostra che si tiene però a Tolosa, fino a maggio 2023. È un tema del mercato dei libri di fotografia, che spesso sono sostanzialmente dei cataloghi di mostre, fatti molto bene ma molto più "occasionali" rispetto alla maggior parte delle opere da libreria.
Infine, Mario Dondero (1928-2015), che è stato un fotogiornalista noto per il suo impegno sociale e civile e che ha raccontato storie incredibili con grande semplicità. Ci sono veramente tanti libri di Dondero (come degli altri due autori) che bisognerebbe aver visto almeno una volta, soprattutto considerando che i volumi di fotografie pubblicati senza l'occasione di una mostra sono egualmente grandi, costosi e poi scompaiono ancora più rapidamente dalle librerie dei cataloghi. Questo si trova usato qua e là: Mario Dondero - Incursioni sul set (opens new window) raccoglie una serie di scatti ai grandi del cinema: Charlie Chaplin, Orson Welles, Claudia Cardinale, Pier Paolo Pasolini soltanto per fare un po' di nomi. Però l'interesse di Dondero per il cinema non è celebrativo delle star quanto come arte sociale e che lo interessa soprattutto quando collegata all'impegno civile. Ci sono scatti famosi, alcuni ritratti inediti, e alcuni approfondimenti nell'apparato critico che permettono di capire meglio chi era quest'uomo capace di inquadrare e fermare immagini cosi straordinariamente oneste.
Coffee break
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Al-Khwarizmi
TabFS (opens new window) è un'estensione del browser che monta le schede del browser come filesystem sul computer. Supporta Chrome e (in misura minore) Firefox e Safari, su MacOS e Linux.
Un bel tutorial (opens new window) della fondazione Raspberry per costruire uno specchio intelligente super sottile.
Ethan Mollick (opens new window) dice che bisogna abbracciare e non temere l'intelligenza artificiale nell'istruzione. Per quanto riguarda scrivere codice (opens new window), l'università sta per cambiare faccia. Chissà cosa ne verrà fuori. E soprattutto cosa impareranno gli studenti (ad esempio, tutte queste chicche in C (opens new window), chi le imparerà?.
Un po' di ragionamento sui siti (e i blog) nel 2023. Intanto, ecco qui un'analisi su come far partire il proprio blog (opens new window) (Wordpress, Ghost, Webflow, oppure statico o come?) e poi un ragionamento sul self-hosting, che ci sta sempre bene (opens new window) in un'ottica di decentralizzazione. E poi c'è sempre il discorso della posta elettronica autogestita (magari con mox (opens new window)) o magari con poste (opens new window), che però è una cosa complessa che va capita (opens new window).
Lo sapete, vero, che potete usare YouTube per archiviare qualsiasi tipo di documento usando un trucchetto come questo? (opens new window)
Siamo a un'importante punto di passaggio per chi usa a livello professionale i font. Questo mese Adobe distribuirà diversi aggiornamenti delle applicazioni (opens new window) che rimuoveranno il supporto per il formato originale dei font PostScript noto come Type 1. Se questo cambiamento vi riguarda o meno, dipende molto da quanto indietro siete voi e il vostro lavoro. Se il vostro lavoro risale a 20 anni fa, alcuni potenziali problemi sono in agguato.
Sarebbe bello prendersi una pausa e poter leggere un buon libro, magari direttamente dentro il terminale dove stavamo lavorando? Beh, c'è una soluzione, ovviamente. Si chiama burgr (opens new window), "Books in your Terminal". Pesca direttamente dal progetto Gutenberg e con tmux (opens new window) si può ad esempio tenere sempre il libro "sotto", per quando si fa una pausa.
In un momento di carico di lavoro cosa meglio che distrarsi giocherellando con i propri strumenti digitali? Ad esempio, ho ritirato fuori uno dei temi che preferisco per "tutto", cioè Dracula (opens new window). Ottima scusa per mettere in pausa per un po' iTerm2 (opens new window) e tornale al buon vecchio Terminale di serie di Apple (opens new window) con gli split fatti ovviamente con tmux (opens new window). (Qui la rassegna (opens new window) dei vari emulatori di terminale disponibili per macOS)
La coda lunga
La prossima puntata del podcast Tilde (opens new window) sta per uscire (se riesco a scrivere le note per il sito...), intanto ho trovato questo tizio (opens new window) che fa cose che piacerebbero a Riccardo (opens new window), il mio sparring partner audio: molla un MacBook M1 e mette le mani (e il cacciavite, soprattutto) su un ThinkPad T480 (opens new window) per trasformarlo nella sua macchina da viaggio: economica, potente il giusto e molto flessibile. Oltre che infinitamente aggiornabile e riparabile. Ah, gli smanettoni. Comunque, andare in viaggio per periodi medio-lunghi e dove c'è un po' di rischio con un computer molto economico e sicuro non è una cattiva idea.
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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