[Mostly Weekly ~194]
La posterità, la comodità della musica e le piante da appartamento
A cura di Antonio Dini
Numero 194 ~ 20 novenbre 2022
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Problemi di posizionamento: a Letizia Moratti sembra curioso essere etichettata come una di centrodestra (opens new window). Però ha un alleato insospettabile: De Benedetti (opens new window).
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Intanto, buona lettura.
Nel complesso, preferirei essere a Filadelfia
–– W.C. Fields
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Editoriale
«Ogni forma di posterità forse è un oltraggio»: è da più di due mesi che ho questa frase di Javier Marías ferma in testa. Qui l'articolo che me l'ha messa (opens new window). Maledizione, bisognerebbe leggere solo fumetti e manuali di programmazione: tutte cose che non ti restano in testa neanche a pagare, figuriamoci se le leggi per caso.
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Importante
Com'è l'aria dove vivete? E ce l'avete un purificatore in casa? Io ne ho tre, ma potrei anche potuto seguire un altro approccio (cosa che non escludo di fare). Si tratta di questo. Una startup parigina chiamata Neoplants (opens new window) vuole sfruttare le proprietà naturali di filtraggio dell'aria delle piante e portarle a un livello superiore. Ingegnerizzando geneticamente una pianta di pothos (opens new window) (Epipremnum aureum) e il microbioma delle radici ad essa associato, il team di Neoplants ha creato un organismo che sostiene di essere in grado di svolgere il lavoro di 30 piante tradizionali dello stesso tipo. La prima pianta d'appartamento high-tech dell'azienda, chiamata Neo P1, è stata recentemente immessa sul mercato a poco meno di duecento euro. L'idea imprenditoriale secondo me è semplicemente geniale. La pianta, una volta "ingegnerizzata", è un prodotto molto semplice e a basso costo da produrre. Serve per pulire l'aria ma anche per dare altri benefici che, in una società urbana sempre più rosa dalle nevrosi e confinata nelle case dalle pandemie e dal telelavoro, sono di interesse. Le piante da appartamento aiutano a superare la depressione stagionale e l'ansia (parlare alle piante è meglio che parlare ai pesci rossi, vero Boris?) aiutando l'umore. Se poi pulisce anche l'aria senza consumare corrente elettrica, siamo a posto. Geni.
I Simpson avevano ragione: intendo dire il cartone animato che in trent'anni ha azzeccato il futuro (opens new window) più della maggior parte dei politici e dei ricercatori sociali. Dalla presidenza di Donald Trump ai vincitori del Super Bowl fino agli smart watch, i settecento e passa episodi della serie, che va in onda da 33 anni, sono anche un catalogo delle nostre vite future, oltre che passate.
L'altro giorno chattavo con un amico – ormai non ci si vede e non si parla più, casomai si scrive sui propri telefoni – di cosa fare della vecchia tecnologia. Lui sosteneva: butta tutto. Altri creano delle specie di musei casalinghi della tecnologia defunta. Per me sarebbe meglio distinguere tra tipi diversi di apparecchi: non tutti sono uguali. E soprattutto, se si ha qualcosa che funziona, continuare a usarlo e non comprare altro. In questo articolo (opens new window) c'è una specie di lunare viaggio della memoria, ma esiste un intero sito dedicato all'ipotesi di usare i "low end Mac (opens new window)", i vecchi Mac. Il sito è un po' in difficoltà per ragioni economiche e personali di chi lo ha creato, ma l'idea di fondo era più che valida e tutta nella dichiarazione iniziale: "Crediamo nel valore a lungo termine dell'hardware Apple". E poi: "Vogliamo aiutarvi a massimizzare la durata della vostra attrezzatura Apple". Era lo spirito del Linux degli inizi, tra le altre cose, che purtroppo adesso si sta perdendo almeno in parte. In rete ci sono decine di articoli che propongono cose che si possono fare con vecchi Mac (opens new window), ad esempio. Perché comprarne uno nuovo, se il vecchio funziona?
Yamato
Ongaku (音楽)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è facile facile: "musica", cioè ongaku (音楽), che è la combinazione di due kanji, il primo è on (音, suono) e il secondo è gaku (楽, comfort cioè comodità). La musica è una serie di suoni comodi, confortevoli. Da noi la parola "musica" ha una etimologia diversa: deriva dall'aggettivo greco μουσικός, cioè relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana che presidiavano le arti, e viene sottintesa la parola tecnica, derivante dal greco τέχνη. C'è stato e c'è ancora un bel dibattito in Occidente su cosa sia la musica e a cosa si riferisca il termine, che comunque nel corso dei secoli almeno in Europa ha cambiato significato in maniera piuttosto radicale. Anticamente, infatti, il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto". Un concetto piuttosto lontano da quello dei giapponesi di "comodità".
In generale, il Giappone ha un punto di vista più pragmatico. La musica ha tutt'oggi un ruolo fondamentale nella vita del Paese: il Giappone è il primo produttore al mondo di musica su supporti fisici e il secondo mercato musicale al mondo per valore (dopo gli Usa). La musica è tangibile e ha valore, si compra e si "tiene".
In una società storicamente chiusa come quella dell'Arcipelago, la musica è stata forse la via più importante per la condivisione di influenze con il resto del mondo: l'Asia prima e l'Europa dopo (che poi è diventato Occidente, perché ha ricompreso anche le influenze della musica americana, a sua volta influenzata dall'Africa).
Il Giappone ha una sua tradizione musicale molto antica e piuttosto articolata, che si fonde con strumenti e modi provenienti dalla Cina. Ma ancora oggi, oltre ad aver assorbito e metabolizzato praticamente tutti i generi occidentali (dalla "Classica", qualsiasi cosa voglia dire, al Rock, Heavy Metal, Trap, Jazz, Country e via dicendo) ne porta avanti di suoi, a partire dal gigantesco settore della musica per videogiochi, di cui da noi arriva solo una tiepida rappresentazione, e quella per ambiti pubblici come i jingle delle stazioni dei treni della JR East di Tokyo.
A me colpisce il senso dell'etimologia giapponese della parola. L'idea che la musica siano suoni che rendono la vita e le cose comode e facili oltre che musicali (dentro gaku 楽 c'è anche l'idea di musicalità) è molto più vicino alla mia idea di musica che non l'arte intesa come rappresentazione o la musica come eccitazione dei sensi. Certo, per Aristotele la musica andava non solo ascolta ma anche praticata, perché porta gioia, divertimento e sollievo per l'anima, ricreazione oltre che catarsi. E poi educa. Ma l'idea che sia semplicemente comoda, che sia qualcosa di facile nel senso di vicina, quotidiana, trovo sia deliziosamente in sintonia con il modo in cui la vivo io.
Un altro paio
Sapete cos'è un "Midori"? È un diario di viaggio, conosciuto anche come Agenda del viaggiatore (in inglese Traveller's Notebook). È un oggetto di un altro tempo: considerato versatile perché ha una copertina che può essere di pelle, similpelle, stoffa o altro materiale, al centro ha degli elastici fissati in verticale che servono per tenere insieme più quaderni. Permette non solo di pianificare le attività, ma di arricchirne il contenuto in modo totalmente libero e creativo, con anche delle tasche per tenere biglietti da visita, ricordi, dettagli. Oggi è stato devastato dall'uso degli smartphone, quindi sta evolvendo da oggetto utilitaristico in costoso oggetto da mostrare. Per capire cosa dico cercate "Traveller's Notebook" su Pinterest oppure guardate questi due profili: abchobby (opens new window) e kushi (opens new window) (ma ce ne sono anche altri (opens new window)). L'azienda che produce l'originale Midori è giapponese e assai costosa (opens new window). Per i video: questo è ottimo (opens new window). Su Instagram sono molto belle le creazioni di CreaTina (Notebook Custom by Tina (opens new window)).
Negli Usa hanno autorizzato il consumo (opens new window) di carne cresciuta in laboratorio. Personalmente sono contrario, molto contrario. Vediamo che succede.
Gli Stati Uniti sono molto sensibili al tema del dolore fisico e dei farmaci che possono evitarlo. Non mi riferisco a dolori acuti e improvvisi, ma alla gestione del dolore presente nelle differenti stagioni della vita e soprattutto quello che deriva dalle infiammazioni. Ci sono varie ragioni per pensare di capire e interpretare cosa il dolore stia dicendo (è il suo aspetto fisiologico di base) e ragionare non solo su come fermarlo ma anche su cosa cambiare per evitare o contenere una determinata situazione segnalata dal dolore.
Per capirci: se vi viene spesso mal di testa quando lavorate magari non imbottitevi di antidolorifici o addirittura oppiacei, ma pensate a rivedere come vi sedete, se avete bisogno di occhiali, se fate abbastanza movimento, se ci sono problemi posturali o di tensione muscolare da stress. Magari mangiate meglio, che vi fa bene. Soprattutto, andate dal medico. C'è l'autocura e c'è il curarsi da soli. Ma soprattutto ricordate che est modus in rebus.
Lunga premessa per dire che sono più sereno quando leggo articoli sulle infiammazioni come questo di Inverse (opens new window) che rende l'argomento non più meccanico e suggerisce una impostazione di base sana: dieta bilanciata (opens new window) e meno stress (opens new window). Meglio questo che partire con un bombardamento di farmaci. Che invece servono (sono una delle più grandi invenzioni del nostro tempo, dopotutto) ma solo se usati quando necessario, con tempismo e con oculatezza. Meglio prevenire con piccole correzioni salutari che curare con le cannonate, se possibile. Est modus in rebus, appunto.
Italiana
Resto dentro Instagram sostanzialmente perché mi piace la fotografia: pubblico, oltre a guardare, e le foto del mio Instagram sono quelle che poi utilizzo per questa newsletter. Tuttavia, il social di Meta sta rapidamente degenerando. Non sono l'unico ad essermene accorto (opens new window). Tutta colpa di TikTok, in un certo senso. Sarà sostenibile restarci nel medio periodo?
Come si lavora in Italia? Secondo una ricerca di Dynamo Academy (opens new window) cresce la soddisfazione generale sul clima aziendale in Italia rispetto al 2021. Per la maggior parte dei lavoratori stranieri o con disabilità però il luogo di lavoro resta «un contesto inospitale e irrispettoso».
Prosegue la galoppata solitaria delle "interviste agli italiani" del Corriere della Sera. La settimana scorsa mi ero dimenticato di segnalare questa a Fausto Leali (opens new window) (ancora in circolazione, a quanto pare).
Làputa o La-puta? La prima è una parola senza senso, la seconda un insulto in spagnolo. Ed è a questo che pensava in realtà Jonathan Swift quando scriveva, nei suoi "Viaggi di Gulliver" di un luogo immaginario, un'isola volante abitata da scienziati pazzi o qualcosa del genere. E poi è venuto Miyazaki e ha dato un seguito alla storia. Qui un racconto di come funziona il tutto (opens new window).
Memento audere sempre, Motoscafi Armati Autosiluranti e le altre interpretazioni: la storia del motto (opens new window) (e della X MAS (opens new window), che comunque è la base da cui è nato il Comsubin, i nostri Navy Seals, che è dedicato a Teseo Tesei (opens new window), tragico eroe elbano della X MAS). Tutto per dire che Enrico Montesano forse non è fascista (opens new window) ma decisamente è ignorante di molte cose.
La strana storia di Irene Pivetti (opens new window), che gestisce una mensa popolare dopo che le sono stati sequestrati tutti i beni per una presunta evasione fiscale (è stata rinviata a giudizio (opens new window)). E quella di Michele Cucuzza, che conduce un Tg locale in Sicilia. Ignoro la sua vita personale e la giornalista che ha realizzato il servizio si guarda bene dal rispondere (opens new window) alla domanda più semplice che fa da titolo: perché un giornalista Rai importante conduce un notiziario di un'emittente locale siciliana? Forse perché è andato in pensione? Perché è stato messo in frigo dalla Rai? (opens new window) (da notare l'apparente somiglianza nella scelta dei giri di frase dei due articoli, a undici mesi di distanza).
Questa cosa delle pensioni la pagheremo tutti carissima. È un meccanismo tremendo, che non tiene conto di niente: le aspettative delle persone, il capitale umano e sociale costruito nei posti di lavoro, i diritti e le aspettative, il futuro degli assetti lavorativi. Stiamo per sbancare tutto (opens new window), con leggerezza ed egoismo (opens new window).
È morto Nico Fidenco (opens new window), che nonostante le avversità ha continuato per tutta la vita a fare quello che sapeva e amava fare, cioè comporre e cantare, spostandosi di spazio in spazio e toccando con la sua musica quattro generazioni.
Multimedia
La soluzione a come vestirsi quando scopri che sei un adulto e non puoi più andare avanti come un ragazzino? Beh, trovare il video giusto su Youtube: questo, ad esempio (opens new window). Tra l'altro, questo youtuber è anche un cultore dell'idea di "capsule wardrobe (opens new window)", un concetto così alieno che non c'è neanche al traduzione in italiano (ma servirebbe).
Come funziona la metropolitana di New York City? Questa è una buona introduzione (opens new window), soprattutto se pensate di andare da quelle parti.
Avete presente Joan Didion? È stata una delle grandi sacerdotesse del new journalism, una scrittrice intelligente e "spietata" della vita, soprattutto della sua ma in un certo senso della nostra. L'ho letta molte volte, non l'avevo mai vista "dal vivo". In questa intervista del 1992 (opens new window) si coglie un po' della persona dietro al personaggio. Lei è morta il 23 dicembre 2021 a 87 anni compiuti da meno di tre settimane. La Paris Review spiega tante cose (opens new window) anche riguardo che si è tenuta a New York l'asta dei suoi beni. È stata per decenni un esempio di donna di buon gusto per generazioni di altre donne americane. La foto di Julian Wasser fatta con il grandangolo in cui lei è appoggiata alla sua Corvette Stingray, in bianco e nero, persa nella notte dei tempi a Los Angeles, nel 1968, la appenderei in casa. Didion è famosa anche per la lista di cose da preparare e da indossare per i suoi viaggi da inviata (opens new window).
Bruce Springsteen ha pubblicato un nuovo album (Only the strong survive (opens new window)) in cui esegue brani storici (e alcuni relativamente sconosciuti) a metà fra Motown e gospel: qui ne racconta la genesi (opens new window). Springsteen ha appena completato un ciclo di tre serate nello show di Jimmy Fallon, ed è un ottimo modo per scoprire queste canzoni. Tipo: Do I Love You (Indeed I Do) (opens new window), Turn Back the Hands of Time (opens new window) e Nightshift (opens new window). Bonus: la volta in cui (opens new window) Bruce andò al cinema da solo e finì per tornare a casa con un fan per incontrare i suoi genitori. E poi, vogliamo dircelo? 73 anni, abito intero, camicia da sera, rasatura perfetta, taglio di capelli stile militare, orecchini su entrambe le orecchie e un nipotino. Una vera rockstar (opens new window).
Tsundoku
Storia della mia morte (opens new window) è un memoriale (opens new window) di Lauro de Bosis (opens new window), la cui storia è poco nota nel nostro paese e sul quale è appena stato scritto un libro alquanto particolare: Icaro il volo su Roma (opens new window) di Giovanni Grasso. La storia di de Bosis è quella di un artista e di un antifascista forse in anticipo sui tempi, una persona che con una lucidità estrema aveva visto e compreso la violenza e la prepotenza del regime voluto da Mussolini, e al quale si era opposto sino alla morte avvenuta dopo un volo notturno sopra Roma, fatto per lanciare dei manifesti antifascisti. È anche la storia di un amore straordinario tra de Bosis e l'attrice americana Ruth Draper (opens new window) più grande di lui di quasi vent'anni. E di un ideale estetico che era stato capace di cogliere l'essenza della vita in un mondo di chiacchiere e opportunismi: "Si illudono quelli che pensano che il fascismo potrà sopravvivere depurato dai suoi eccessi perché gli eccessi sono la natura stessa del fascismo".
The Book di Amaranth Borsuk (opens new window) fa parte di una collana di libri della MIT Press intitolata "Essential Knowledge (opens new window)". È una tradizione editoriale comune: a me in Italia sono piaciuti molti titoli del genere nel catalogo di Castelvecchi o del Mulino. Sopra tutti, però, c'è ovviamente il Que sais-je? (opens new window) francese, che è all'opposto dei nostri bignamini. È una specie di enciclopedia atomica, nel senso fatta di atomi separati ma attratti da una impostazione comune del sapere. Il libro di Borsuk è un tentativo intelligente di raccontare di nuovo cosa sia il libro nell'era digitale, per capire cosa cambia e in quale modo. Qui un assaggio (opens new window).
Non l'ho mai letto in vita mia, forse dovrei cominciare: non lo so. Però questa che finisce oggi era la settimana di Marcel Proust, morto un secolo fa, e del suo romanzo più famoso: Alla ricerca del tempo perduto (opens new window). Questa è una guida intelligente (opens new window), scritta da Ludovica Lugli, per affrontare la lettura di una delle opere più lunghe che si possa desiderare di leggere.
Ok, non sarebbe un vero e proprio libro da citare qui, però lo faccio lo stesso (che mi frega: tanto è la mia newsetter). Insomma, Topolino (la rivista) riprende (opens new window) la saga della Spada di Ghiaccio (opens new window), uno dei cicli più amati di sempre in Italia (opens new window), con nuovi autori: dopo Massimo De Vita (che dopo 60 anni ha chiuso la matita nel cassetto) assieme anche a Fabio Michelini, il mondo dell'Argaar è ripreso da Marco Nucci (testi), Cristian Cainfalla (disegni) e Angela Capolupo (colori).
Coffee break
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Al-Khwarizmi
In casa ho tre Raspberry Pi (opens new window): uno Zero W (opens new window) per il PiHole, un altro Zero W (opens new window) per progetti vari con i container e infine un Pi 4b (opens new window) per cose più strutturate (tutti usano DietPi come distribuzione). Uno degli Zero e il 3 sono arrivati (opens new window) con il case ufficiale (opens new window) e sono tutti e due belli caldi: un filo sopra i 50 gradi. Ho comprato su Amazon questo case (opens new window) per lo Zero e questo (opens new window) per il 4, che hanno anche un dissipatore in metallo per lo Zero e la pasta termica per fare contatto tra i chip e il case di metallo per il 4. Inoltre, sfruttando le aperture dei case come se fossero un caminetto, li ho messi in verticale per far girare l'aria naturalmente. Il risultato è stato un miglioramento drastico della temperature d'uso: rispettivamente 32 e 36 gradi facendo le stesse cose che facevano prima e restando accesi sempre (con la stessa temperatura in casa di circa 21 gradi).
Maclaunch (opens new window) è una utility da riga di comando che permette di mostrare e gestire gli elementi che vengono caricati al momento dell'avvio di macOS.
Se usate Backblaze forse vi interessa questo sistema (opens new window) per scaricare e fare il backup del vostro Dropbox (ammesso che lo usiate). Personalmente preferirei che esistessero altri sistemi più diretti, ma capisco che ci siano delle "difficoltà commerciali" ad aprirsi.
Il portatile chiamato Framework, macchina definitiva per i nerd e chi smanetta: componibile e aggiornabile come si vuole. È davvero valido? A quanto pare (opens new window) la risposta è "abbastanza".
Stage manager (opens new window), la grande invenzione che doveva cambiare il modo con il quale stiamo usando gli iPad (oltre ai Mac), non sta soddisfacendo le aspettative (opens new window). E questo è un problema. La sensazione diffusa è che sarà l'iPad a convergere verso il Mac, ma ancora non si è capito come. Il Mac, dal canto suo, farà un saltino, con tutta probabilità, e diventerà anche touch, per abilitare un dual-mode (forse, non so, chissà) sugli iPad più potenti.
Una lunga digressione su come si possa scrivere e, in particolare, prendere degli appunti usando l'intelligenza artificiale (opens new window). Ero scettico ma in realtà ci sono delle idee abbastanza interessanti: prendere appunti potrebbe diventare una attività modale, con contesti che cambiano e domande fatte rapidamente alla AI che propone pezzi di informazioni e di testo da integrare in quel che si scrive. Un Google Docs condiviso con una macchina che si muove e scrive, perché no.
Uso Secure ShellFish (opens new window), un client per SSH, su iPad e iPhone da parecchio tempo. Anzi, dovrei proprio scrivere una recensione, perché è molto utile. Adesso è arrivato anche su Mac (opens new window) grazie alla continuità data da Apple Silicon e i vantaggi sono vari, a partire dalla condivisione del Keychain. Ed è comodo da usare per alcune attività anche complesse: permette di lanciare direttamente i Codespace (opens new window) di GitHub o le droplet (opens new window) di Digital Ocean. Consigliato. Anche perché l'autore, Anders Borum, ha realizzato una sola versione disponibile per tutti i dispositivi (la versione Pro è in abbonamento o si paga una volta sola per sempre) e già questo è molto più onesto di quanto fanno altri.
Cose carine da fare con Vim: la calcolatrice (opens new window) (grazie all'expression register). Tra l'altro, la storia (opens new window) di come Jovica Ilic è diventato un autore di libri su Vim è unica.
Una mappa dell’universo (opens new window) per visualizzare l’intero cosmo conosciuto con estrema precisione. Creata da astronomi della Johns Hopkins University con dati registrati nel corso di oltre vent’anni, è figlia delle ricerche della Sloan Digital Sky Survey: un’indagine conoscitiva del cielo effettuata dall’osservatorio di Apache Point (New Mexico) che ha permesso di ottenere un’estesa cartografia digitale del cielo iniziata alla fine degli anni novanta. La mappa interattiva, che raffigura l’attuale posizione e i veri colori di 200 mila galassie, è accessibile online usando un qualunque browser web (opens new window).
Una modesta proposta
Vorreste parlare con i vostri cari estinti? Ognuno di noi ha i suoi dolori e certamente il dialogo con chi non c'è più fa parte dell'elaborazione del lutto oltre che dell'affetto e della memoria. Tuttavia, mi chiedo, perché l'industria della tecnologia tenta in maniera strisciante di farci parlare con versioni false dei nostri cari? Ha visto che c'è da guadagnarci, con tutta probabilità. Lo ha anticipato Amazon (opens new window) tempo addietro, lo stanno facendo vedere in Corea del Sud (opens new window), è diventata praticamente una tendenza.
Parlare con il caro estinto sembra quasi la versione economica della clonazione: ma non la clonazione di noi stessi, per sconfiggere la nostra mortalità. No, la clonazione di qualcun altro per sconfiggere la sua mortalità, ma solo dal nostro punto di vista. Cioè un modo per nascondere il nostro dolore. E immagino sia più facile nascondere un dolore parlando con Alexa che elaborare il lutto di una persona cara che non c'è più. È surreale. Già la nostra società ha rimosso la morte come fatto della vita, l'ha trasformata in un fenomeno da Harry Potter (opens new window) e l'ha astratto in un momento solo simbolico (salvo poi riproporne gli aspetti più grotteschi e atroci nelle corsie dei malati terminali e negli ospizi). Adesso l'idea che ci possiamo ingannare con simulacri che nascondono il vero vuoto esistenziale (la persona è effettivamente morta) al centro di un lutto mi sembra così incredibile che quasi non riesco a chiederlo. Ci provo.
La modesta proposta (opens new window) di questa settimana dunque diventa: perché non registrate la vostra voce e salvate un po' di vostre foto, così quando non ci sarete più i vostri cari potranno chiedere Alexa "fammi parlare con la nonna, per favore"?
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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