[Mostly Weekly ~176]
Lo Spid non è per gli anziani, la cattiveria di Uber e poco altro
A cura di Antonio Dini
Numero 176 ~ 17 luglio 2022
Benvenuti al nuovo numero di Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta ma cerca di andare avanti anche a luglio e agosto.
Intanto, ecco un database (opens new window) con 143 spin-out di 71 università di tutto il mondo, che crescerà nel tempo: serve a livellare il campo di gioco facendo circolare le informazioni (ce n'è bisogno).
Invece, fate circolare Mostly Weekly: ecco l'archivio (opens new window) della mia newsletter.
Vi ricordo che Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni. Volete contribuire? Fate una modesta ma sentita donazione qui su PayPal (opens new window), modalità amici e parenti.
Intanto, buona lettura.
Do what you can, with what you have, where you are
— Theodore Roosevelt
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Editoriale
I miei genitori, che il buon dio li preservi, sono over-80 quasi 90. A loro non funziona il riconoscimento delle impronte digitali perché alle persone anziane la pelle delle dita si "ammorbidisce" molto. A loro funziona malissimo il riconoscimento facciale perché portano occhiali alla Groucho Marx e il viso da un anno all'altro cambia forma come la gomma che si scioglie. A loro non funziona il sito per l'home banking perché non ci vedono più abbastanza bene per riuscire a connettersi e muoversi tra le varie funzioni.
Per loro fare lo Spid è stata un'odissea, perché mio padre esce a fatica di casa e ci vuole un computer con la webcam e qualcuno che sa usarlo (io abito a quasi 300 Km di distanza, prima che lo chiedete). La Cie, la app per la Carta di Identità Elettronica, richiede uno smartphone per di più con NFC (sennò non la puoi attivare) oltre a due metà di un pin mandate una per posta e una con pdf crittato con il codice fiscale. Trovare le informazioni per documentare i passaggi necessari a fare le varie cose è un lavoro part-time per una persona normale, una persona anziana (che per definizione è anche emotivamente più fragile) va in bomba dopo le prime tre ore. Sembra una caccia al tesoro sadica organizzata su una nave da crociera per pensionati che ha appena preso fuoco: è semplicemente folle.
Comunque, poco male: nel 90% dei siti in cui entrare con lo Spid non si riesce perché hanno "requisiti informali d'accesso" da ventenne tra acutezza visiva, competenze digitali e consapevolezza di quel che bisogna fare. Non parliamo poi delle app Io, Immuni, l'app con il fascicolo sanitario del cittadino, la gestione del QR code del vaccino (quarta dose fatta, btw), con procedure bizantine di doppio sms, con modalità di entrata sotto verifica di vari criteri di autenticazione e via dicendo.
L'ultima è stata una surreale videochiamata di mezz'ora con una persona peraltro gentilissima che doveva verificare l'identità di mio padre per fare lo Spid: una cosa che richiede un computer moderno con webcam a risoluzione medio-alta, acutezza visiva, udito nella norma, notevole capacità di cambiare contesto, consapevolezza che non stai pagando uno scammer nigeriano ma un servizio necessario per accedere alla pubblica amministrazione (che si presume dovrebbe essere gratuito e statale ma invece è privatizzato e lo paghiamo, non si sa perché). Non è il test per fare la patente, ripeto, ma la pratica per ottenere uno strumento fondamentale per poter proseguire sulla via crucis digitale delle persone anziane.
Seguiranno altre odissee fatte di cambi di smartphone (da vecchi telefoni voce+sms usabili senza più quasi vedere a strumenti che hanno l'usabilità tattile di una lastra di lavagna) per poter scaricare app che autenticano, che certificano e che danno accesso ai servizi, che fanno pagare. Perché poi le persone anziane in questione, un po' bambine e un po' adulte, queste cose nuove e anche alcune vecchie cambiate radicalmente le vorrebbero anche poter usare. Così, quasi per sfizio.
A me è capitato parlarne già in passato ma mi ripeto con piacere: possibile non ci venga in mente che siamo un paese di persone sempre più anziane? Il problema non è trasformare un vecchietto particolarmente arzillo in un campione nell'uso delle nuove interfacce e dei nuovi paradigmi e perderci per strada tutti gli altri. Il problema è fare in modo che quanti più vecchietti possibile riescano, nonostante vari handicap fisici e totali incompetenze digitali, a salire a bordo. La digitalizzazione non dovrebbe essere inclusiva? Che senso ha questa traiettoria? Sul serio: parliamone.
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Importante
Per la serie: ve l'avevo detto. Uber ha rivelato come ha diffuso il ride-sharing "fottutamente illegale" a livello globale. Infatti, è trapelata una serie di documenti interni di Uber: gli "Uber Files" sono costituiti da oltre 124mila documenti risalenti al periodo compreso tra il 2013 e il 2017. Mostrano come Uber abbia cercato di ottenere supporto corteggiando "discretamente" burocrati governativi e leader mondiali. I documenti rivelano anche come l'azienda abbia preparato un kill switch per spegnere i suoi sistemi informatici e impedire alle autorità di indagare con successo sulla sua attività. Nell'articolo è disponibile (opens new window) un elenco delle persone più influenti che compaiono nei documenti. Capitalismo predatorio, figlio di un venture capital ancor più predatorio.
Uno dei pochi articoli sensati e comprensibili che spiega bene (opens new window), con un contesto ampio, cosa sta succedendo nel settore dell'intelligenza artificiale e no.
Attenzione, bebè a bordo. In Texas una donna che ricevuto una multa di oltre 200 dollari per aver guidato da sola nella corsia del carpool sta facendo opposizione usando un'argomentazione singolare, basata sulle leggi sull'aborto del Texas e sulla recente decisione della Corte Suprema: dice che, essendo incinta di 34 settimane, il suo feto è una persona e quindi un passeggero. "Caro Stato del Texas, il feto o è una persona o non lo è: non si possono avere entrambe le cose". Sembra una follia (opens new window). Ma la follia domina le cronache legali non solo americane. Se un feto è una persona ai fini di una multa per l'uso della corsia del carpooling, le implicazioni più generali sono inimmaginabili.
In Germania fino al 31 agosto c'è il Klimaticket da 9 euro, biglietto unico per girare (opens new window) tutti i treni regionali e locali più mezzi di trasporto locale. Una soluzione che sta diventando un successo clamoroso e serve sia per la svolta ecologica e per la lotta al caro-vita. In Spagna, per combattere il caro-vita, invece hanno deciso che (opens new window) i treni saranno gratuiti per tre mesi (e rimborso per gli abbonati). Per quanto mi riguarda, pur non possedendo né auto né moto né motorino (e non avendoli nella mia disponibilità), l'abbonamento me lo pago bello pieno, così come il noleggio delle bici. E pure i treni. Se poi dovessimo un giorno mettere un incentivo al loro funzionamento, occorrerebbe anche che funzionassero, senza scioperi il venerdì o il lunedì, senza ritardi di 59 minuti e 1 ora e 59 minuti (o quale che sia il minutaggio del rimborso meno un minuto). Ma si sa, noi in Italia abbiamo altre priorità e adesso anche la crisi di governo.
Starlink sta cambiando Internet. Mentre Elon Musk è impegnato a ritirarsi da accordi multimiliardari e a trollare su Twitter, nel suo universo sta accadendo qualcos'altro di veramente significativo. Starlink di SpaceX (e altri fornitori di Internet via satellite come il Progetto Kuiper di Amazon) stanno iniziando a cambiare il volto di Internet. Questo è l'articolo da leggere per cominciare a capire (opens new window) cosa sta veramente accadendo.
All'inizio del 2022, quando il coronavirus ha raggiunto le coste di Hong Kong, è stato facile per noi all'estero vedere la devastazione come una specie di déjà vu: ospedali traboccanti di malati e anziani, scaffali di generi alimentari vuoti per carenza, un'altra metropoli trasformato in una città fantasma quasi da un giorno all'altro. Ma anche prima dell'epidemia di Omicron, Hong Kong era alle prese con un'altra crisi in corso: dal 2019 la repressione politica da parte di Pechino aveva ridisegnato ogni angolo della vita della città, dal governo alle scuole, dalla stampa al sistema giudiziario. In questo saggio (opens new window), la scrittrice e memorialista Karen Cheung (ne avevamo già parlato su Mostly Weekly 169 (opens new window)) descrive com'è guardare quella che un tempo era una singolare e vibrante capitale globale trasformarsi in un luogo brutale e distopico, una trasformazione che ha solo accelerato con l'arrivo di Omicron. "Qualcosa si è sostanzialmente rotto: se Hong Kong è riuscita a far fallire la gestione di una pandemia per la quale aveva avuto due anni di tempo per prepararsi, cosa possiamo pensare per la governance futura?" Cheung scrive della sua città natale: “Hong Kong era una città che capiva che il suo capitalismo dipendeva dalle apparenze; da quando è stata promulgata la legge sulla sicurezza nazionale, tuttavia, non gli è più importato che la maschera potesse cadere". E infatti, sta cadendo proprio adesso.
Yamato
Konbini (コンビニ)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è konbini (コンビニ) (sbagliando scritto a volte anche kombini), cioè il convenience store, vale a dire il supermercatino di piccole o medie dimensioni aperto tutti i giorni, festivi compresi, quasi sempre con orario continuato 24 ore su 24. I konbini sono presenti un po' in tutto il mondo (anche da noi, dopo che sono state tolte le nostre assurde leggi che limitavano l'orario dei negozi) ma quelli giapponesi sono particolari perché offrono un mix di prodotti e servizi unici, che è facile sottovalutare se non si sa cosa si può trovare.
Cominciamo dall'ovvio: nei mini-market giapponesi ci sono cibi precotti, snack, biscotti dolci, sfiziosità salate, bevande di tutti i tipi calde o fredde, l'immancabile caffè pseudo-americano (con latte e zucchero a parte). Poi, sempre nel già pronto, ci sono tante minestre liofilizzate a cominciare dai classici contenitori di ramen istantaneo. Tuttavia, ci sono anche cibi appena cotti: varie cose, dipende molto dalla zona e dalla stagione. Quasi ovunque ci sono gli onigiri (di cui personalmente sono ghiotto), i nikuman, i panini (più tipo sandwich che non i nostri) e alcune insalate con alghe e verdure. Nella stagione giusta si trovano anche dei piatti caldi come l’oden, una minestra da comporre quando si ordina al banco.
Fin qui, sarebbe come un piccolo alimentari con una prevalenza di cibi confezionati. Poi ci sono le cose utili: dagli ombrelli agli integratori vitaminici, dalla cartoleria più economica al sapone, preservativi, calze, mutande, accessori vari per l'igiene e un sacco di altre cose di questo tipo. E poi c'è un po' di edicola con un sacco di manga e qualche rivista (libri molto raramente, in inglese o altre lingue praticamente mai).
Attenzione, non è mica finita qui. Dentro questi negozi si può anche accedere a una serie di servizi importanti: dalle fotocopie alla stampa di qualsiasi cosa, dall'ATM dove prelevare il soldi (il nostro Bancomat) ai pagamenti di tutti i tipi di servizi o quasi: bollette, multe, utenze, assicurazioni di vario genere. Poi, c'è la parte posta e box dove si possono comprare buste, scatole e francobolli, si possono comprare, riceve e spedire buste e pacchi, pagare e ritirare i pacchi ad esempio di Amazon e cose del genere.
Non è finita, dentro il konbini si possono anche acquistare alcune cose: le tessere-chiave per la mobilità e i pagamenti, le tessere dei treni e delle metropolitane, i biglietti per i concerti, il teatro e gli altri eventi, i biglietti per i viaggi (soprattutto delle linee di autobus a lunga percorrenza). Con le apposite macchinette nel konbini giusto (perché ce ne sono di varie marche: 7-Eleven, Lawson, Family Mart, Circle K Sunkus e Ministop) si può comprare praticamente qualsiasi tipo biglietto. Ad esempio, se siete a Tokyo e volete andare a visitare il museo Ghibli, quello delle cose di Hayao Miyazaki e del suo studio di produzione (ne vale la pena!), potete comprare il biglietto in qualsiasi Lawson, perché sono convenzionati e hanno il terminale giusto.
Il concetto di konbini è quindi molto diverso da quello che invece troviamo in occidente. Qui i mini-market sono soprattutto dei posti dove comprare da mangiare o bere, magari con un po' di mesticheria e accessori per la casa ma poca roba. I konbini invece sono degli hub informali e molto importanti nella strutturazione della rete sociale delle città giapponesi soprattutto medie e grandi.
Cose italiane
Cose sulle quali forse vale la pena di riflette: dopo due anni nessuno ha fatto niente (opens new window) per la ventilazione delle scuole e a settembre i bambini torneranno in classe con la mascherina.
Il Post si interroga su una domanda esistenziale: la musica è davvero universale? (opens new window). Il paragone tra musica e linguaggio (perché sono due cose diverse ma dal punto di vista evolutivo hanno avuto finalità simili) è la cosa sulla quale gli studiosi si sono incapricciati per secoli.
Si studia in carcere? La leggenda cinematografica vuole che dalle patrie galere escano laureati e dottorati. Ma nella realtà non è per niente facile (opens new window) e questo è un problema perché lo studio è una delle vie maestre per il reinserimento nella società, che poi è l'obiettivo della pena detentiva.
Firenze sta cambiando e lo fa piuttosto velocemente. Una parte della città che non è stata ancora divorata dall'immigrazione, dagli B&B, dai turisti e dalle nutrie è l'Oltrarno, cioè Santo Spirito e San Frediano. Qui è raccontato in maniera piacevole (opens new window).
Altre cose
Gli articoli su Medium vanno sempre presi con le pinze, questo si sa (e letti in una finestra anonima del browser, per bypassare la limitazione alla lettura). Quelli che trovo di solito sono sufficientemente fondati. Questa volta sono in dubbio: Jamie Cohen è un docente di "international education" e si sposta dagli Usa a Roma (e da qualche parte in Irlanda) un paio di volte all'anno. Va a Roma i luglio-agosto e si sorprende di trovare temperature folli, disastri vari (spazzatura che brucia) e picchi estivi di Covid. Comunque, sia quel che sia, il suo racconto (opens new window) è una inversione di prospettiva notevole. Chissà che ne viene fuori.
La "scienza populista" è una definizione che mi piace molto e che fotografa molti fenomeni, a partire dalla cattiva scienza divulgata dal furbacchione Yuval Noah Harari (opens new window): l'articolo di Darshana Narayanan fa una disamina al dettaglio di come faccia a barare e approssimare Harari ma soprattutto perché questo effetto distorsivo di un autore di libri letti dalle élite politiche ed economiche del pianeta è molto pericoloso per la società in generale e per la scienza in particolare. Però il suo culto dell'algoritmo, dell'intelligenza artificiale e soprattutto dell'idea che i dati siano tutto è molto popolare nella Silicon Valley (e questo spiega anche molto del suo successo, secondo me).
A New York City, dopo la lunga pausa del Covid, hanno fatto un matrimonio di massa (opens new window). C'erano coppie anziane e giovani, coppie gay, etero e non binarie, coppie di razze diverse e di luoghi diversi, tutte unite per rendere omaggio all'amore. "Celebrate Love: A (Re)Wedding" è stato organizzato dal Lincoln Center for the Performing Arts di New York.
Nel luglio 2012 si è verificata la più grande eruzione solare dal 1859, con proprietà intrinseche paragonabili all'evento di Carrington (opens new window). Fortunatamente, le emissioni elettromagnetiche del nostro astro hanno mancato la Terra perché il Sole è ruotato fuori posizione; se l'eruzione si fosse verificata nove giorni prima, avrebbe probabilmente causato il più grosso disastro naturale della storia umana (opens new window).
C'è una nuova droga capace di squagliare le menti delle persone più fragili o più giovani. Quella droga si chiama TikTok (opens new window) ed è vero e proprio crack digitale.
Il mondo si può suddividere in tante maniere diverse. Una di queste è quella tra chi ascolta musica da supporti fisici e chi no. E poi, tra i primi, c'è da dividere ulteriormente fra chi organizza la propria collezione di supporti fisici (vinili, cd, cassette) e chi no. Ma se alla fine ascoltate musica su supporti fisici e organizzate la vostra collezione, la domanda diventa: come la organizzate, la vostra collezione? Anzi, con che cosa? Il gemello digitale, cioè la versione smaterializzata dell'archivio, di solito passa per Discogs (opens new window) (soprattutto se siete "dentro" il vinile) oppure per una pletora di altre app che chi le prova (opens new window) non è detto trovi quel che gli piace veramente.
Non ne sapete niente degli dei Aztechi ma vorreste saperne di più? Ecco la guida visiva (opens new window) che fa per voi.
Nel 1998 Porsche decise di lanciare un SUV e con questa mossa ha cambiato il mercato praticamente per sempre. Perché ha deciso di farlo? Qui il racconto (opens new window).
Una classe di pianeti potrebbe potenzialmente ospitare la vita fino a decine di miliardi di anni, secondo un nuovo studio (opens new window). Le Super-Terre, che sono pianeti rocciosi più massicci della Terra ma più piccoli dei giganti di ghiaccio come Nettuno, sono abbondanti nei sistemi stellari della Via Lattea; in effetti, il nostro sistema solare potrebbe essere in qualche modo un'eccezione per la mancanza di questo tipo di mondo. Il che potrebbe spiegare perché c'è vita da noi e non altrove (forse) (opens new window), oppure farci pensare che se c'è vita è molto diversa da quella che abbiamo da queste parti.
Multimedia
È morto a 94 anni dopo una brevissima malattia Monty Norman (opens new window), tra le altre cose autore del tema musicale di James Bond (opens new window), il famoso "Bond theme" che è forse uno dei più azzeccati e famosi motivi musicali dei tempi moderni.
Due piani sequenza (opens new window) che hanno fatto la storia del cinema: la scena della festa di Wings (opens new window) (1927) e il funerale (opens new window) di Soy Cuba (opens new window) (1964). C'è anche la penultima scena di Professione Reporter (opens new window) (1975) con un epico piano-sequenza (opens new window) entrato nella leggenda (anche perché dura sette minuti).
Ma voi lo sapevate che quasi quattordici anni fa i Guns N'Roses suonavano dal vivo Live And Let Die (opens new window) e che lo facevano pure meglio dell'originale di Paul McCartney, qui suonata con i Wings (opens new window)?
Che meraviglia che era Paul Newman: queste tre interviste in tre anni diversi sono epiche: 1973, 1982, 1987 (opens new window)
Il concerto di Prince al Super Bowl nel 2007 fu una cosa eccezionale. Questa è la sua storia (opens new window).
Volare con il Concorde da New York a Londra (opens new window), con commento dettagliato del capitano e senza musica di sottofondo. Sembra di esserci.
Tsundoku
L'artista, tecnologo e filosofo James Bridle ha scritto un nuovo libro, Ways of Being (opens new window), che interroga la nostra attuale comprensione dell'intelligenza di qualsiasi tipo: vegetale, animale, umana, artificiale; e cosa significa per il posto dell'uomo nel cosmo. "Gli animali, le piante e i sistemi naturali che ci circondano stanno lentamente rivelando la loro complessità, la loro capacità di agire e la loro conoscenza, proprio mentre le tecnologie che abbiamo costruito per sostenerci minacciano di causare la loro e la nostra estinzione. Cosa possiamo imparare da loro e come possiamo cambiare noi stessi, le nostre tecnologie, le nostre società e le nostre politiche per vivere meglio e in modo più equo gli uni con gli altri e con il mondo non umano?"
Contro la normalità imposta dalla società. Jonathan Mooney ha imparato a leggere solo all'età di dodici anni. Gli è stata diagnosticata la dislessia e la sindrome ADHD quando si è reso conto di essere al di fuori di ciò che la società considera "normale". Nel suo libro Normal Sucks (opens new window) esplora "il tributo che "l'essere normale" richiede a bambini e adulti quando sono intrappolati in un ambiente che li etichetta, li svergogna e dice loro, anche in modo sottile, che sono loro il problema".
Inizialmente rifiutato da moltissimi editori, Una donna (opens new window) venne pubblicato per la prima volta nel 1906, ed ebbe una fortuna immediata sia in Italia sia nei paesi (oltre dieci) in cui fu tradotto. Uno dei motivi: si tratta di uno dei primi libri femministi apparsi da noi. Il volume scritto dalla prolifica autrice di prosa e poesia Sibilla Aleramo (nata ad Alessandria nel 1876 e morta a Roma nel 1960) è stato ripreso nel 1950 da Feltrinelli, nella versione con correzioni (o "ammodernamenti") apportate negli anni dalla scrittrice. Romanzo autobiografico in tre parti, Una donna è il ritratto intimista, dalla fanciullezza spensierata alla dolorosa maturità, della sua autrice che lotta per il diritto a vivere in libertà. Questa è una vita nella quale non mancano i colpi di scena.
Un libro interessante: What Do We Know About the Effects of Pornography After Fifty Years of Academic Research? (opens new window) di Alan McKee, Katerina Litsou, Paul Byron, Roger Ingham. Ci sono voluti quattro anni per scriverlo: è la prima rassegna interdisciplinare della ricerca sugli effetti della pornografia. Quindi: cosa sappiamo dopo 50 anni? Nonostante migliaia di studi, non quanto dovremmo. Le persone che consumano più pornografia hanno approcci più o meno consensuali al sesso? Non lo sappiamo: molte ricerche si concentrano sul porno e sulla "violenza", compreso il BDSM consensuale, quindi i dati confondono pratiche consensuali e non consensuali. Le persone che consumano più porno sanno di più o di meno sul sesso? Non lo sappiamo. Alcune ricerche dimostrano che le persone dicono di usare il porno per imparare qualcosa sul sesso, ma è difficile trovare dati sui livelli relativi di conoscenza su come fare del buon sesso. Le persone che consumano porno hanno livelli migliori di alfabetizzazione pornografica? Non lo sappiamo. La ricerca si concentra soprattutto sul tentativo di insegnare ai giovani la "pornografia", nel senso di "il porno è irrealistico, oggettivizza le donne, non dovresti consumarlo". Le persone che consumano porno hanno una vita sessuale più o meno piacevole? Non lo sappiamo. La maggior parte delle ricerche si concentra sulla soddisfazione e sulla stabilità delle relazioni di coppia monogame piuttosto che sul piacere sessuale. Un altro dato sorprendente: molte ricerche sugli effetti del porno confondono correlazione e causalità. Come ho detto, non sappiamo quanto dovremmo, data la quantità di tempo, sforzi e finanziamenti che sono stati destinati a questo settore. Se volete saperne di più, l'ebook costa 50 dollari: un volume snello e leggibile.
Coffee break
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Al-Khwarizmi
Il rilascio di GitHub Copilot ci ricorda ancora una volta che i modelli linguistici di grandi dimensioni offrono alle grandi aziende tecnologiche un vantaggio sleale e che non sono democratici (opens new window).
Espressioni regolari, queste sconosciute. Ebbene, se comunque sapete cosa volete, AutoRegex (opens new window) utilizza GPT-3 per generare espressioni regolari partendo da un domanda fatta in normalissimo inglese. Se invece volete fare un passo ulteriore in avanti, GPT-3 può generare spiegazioni sul funzionamento del codice. È straordinariamente efficace in questo senso. Questo articolo dimostra tecnicamente (opens new window) come GPT-3 possa essere utilizzato per spiegare il codice con esempi di Python, Regex, JavaScript, SQL e la notazione matematica di LaTeX. Ci sono anche suggerimenti su come creare le domande giuste per GPT-3.
Si parla sempre di Apple e della sua auto a guida autonoma, ma in realtà Amazon nel 2020 si è comprata Zoonx e da allora sta andando avanti con i lavori per questo tipo di piccolo veicolo urbano (opens new window) piuttosto ridicola nell'aspetto (niente a che vedere con una Tesla) ma che se prende la piega giusta potrebbe riempire le città americane. Alcuni anni fa ci ho fatto un giro a down-town Las Vegas ed è stato abbastanza impressionante nella sua assoluta mancanza di spettacolarità. La sensazione di fare una cosa estremamente banale con un guidatore artificiale che va a trenta all'ora attorno a un isolato di periferia con traffico zero. Se va tutto bene, è una passeggiata. Se va male pensi che di te troveranno solo coriandoli svolazzanti.
Alcune versioni di Markdown, come quella implementata da GitHub, supportano le caselle di controllo che possono essere selezionate o deselezionate. Per esempio, si può inviare una richiesta di pull a GitHub con Markdown che include l'elemento - [ ]
per dire che è da fare e si vede una casella di controllo resa su GitHub, che si può effettivamente spuntare quando l'attività è completata. Se si inserisce una x all'interno della parentesi, verrà visualizzato come un elemento completato: - [x]
Sia che si utilizzi Markdown per le note o che si inviino richieste di pull a GitHub, è utile avere un modo per alternare un elemento dell'elenco come selezionato o deselezionato. Il plugin Vim Checkbox (opens new window) fa proprio questo. Una volta installato, è possibile eseguirlo in qualsiasi momento con <leader>tt
. Se ci si trova su una riga con una casella di controllo, lo stato della casella verrà modificato in spuntato o deselezionato. Se ci si trova su una riga di un elenco puntato che non ha ancora una casella di controllo, la mappatura ne aggiungerà una.
Inoltre, funziona anche su una selezione visiva di più righe. È possibile scrivere un elenco puntato, selezionarlo, quindi aggiungere caselle di controllo a ogni voce. Man mano che vengono completate, si può usare la stessa mappatura per spuntare gli elementi. Funziona con entrambi gli stili di elenchi puntati di Markdown, *
o -
.
Una modesta proposta
Un'attività che vale la pena fare: mangiare ad occhi chiusi. Quando gli occhi sono aperti, si mastica un boccone mentre si prepara il successivo sulla forchetta. Quando gli occhi sono chiusi, non c'è altro boccone che quello che avete in bocca in quel momento. Cambia tutto. Provate a mangiare un boccone alla cieca, la prossima volta che vi sedete a tavola.
I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.
“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”
– G.K. Chesterton
END
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