[Mostly Weekly ~173]

Da Trump ai container passando per TikTok


A cura di Antonio Dini
Numero 173 ~ 26 giugno 2022

Benvenuti, siete atterrati su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta.

Gli Usa stanno perdendo il dominio nel mercato dei semiconduttori? C'è chi dice di sì (opens new window). Molto interessante.

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Intanto, buona lettura.


There are times when dreams sustain us more than facts
– Helen Fagin



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Editoriale

Emergono video del periodo drammatico in cui Donald Trump ha sostanzialmente tentato un colpo di stato in America: la Commissione 6 gennaio del Congresso statunitense ha sequestrato i video (opens new window) di un filmaker britannico che stava girando un documentario con decine di interviste a Trump e ai suoi proprio in quelle ore, e ha deciso di richiedere nuove audizioni (opens new window) che avranno bisogno ancora di "svariate settimane". Ci sono un mare di nuovi elementi da valutare. La lotta senza quartiere fra la parte "sana" dello Stato americano e Donald Trump continua: il tempo però è relativamente poco.

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That's America
That's America ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Se pensate che la crisi nel settore dell'elettronica, causato dall'interruzione della logistica e produzione durante il Covid e poi da tutti i problemi relativi alla guerra in Ucraina, sia l'unico problema, dovete pensare meglio. In molti altri settori c'è un problemone che sta venendo fuori e che non dipende assolutamente da cause "naturali". Invece, un gruppo di vettori marittimi (opens new window) sta caricando costi esorbitanti, potenzialmente illegali, sui container bloccati a causa della congestione nei porti. I venditori di mobili, acqua di cocco e persino vasini per bambini (sono gli esempi fatti nell'articolo) affermano che queste "tasse di soggiorno" stanno gonfiando i costi. Insomma, c'è chi ha trovato il modo di far soldi semplicemente tenendo fermi i container e facendo pagare il costo di stoccaggio, mentre il resto del mondo va esplodendo. Qui invece una infografica (opens new window) sull'evoluzione del trasporto via mare.

Grazie a delle registrazioni audio trapelate da oltre 80 gruppi di lavoro interni a TikTok emerge (opens new window) che lo staff di ByteDance in Cina ha avuto accesso ripetutamente ai dati sugli utenti TikTok statunitensi tra settembre 2021 e gennaio 2022. Un revisore esterno assunto per aiutare TikTok a bloccare l'accesso cinese alle informazioni sensibili, come i compleanni e i numeri di telefono degli americani, ha detto che secondo lui le app e i server sono pieni di backdoor e accessi ai dati. A me TikTok non piaceva, ma così piace ancora meno.

Un po' di sano attivismo vecchia scuola (opens new window): un lungo ragionamento sulla differenza tra dispositivi bloccati e computer generici: questi ultimi supportano gli interessi dei consumatori prendendo gli ordini dai loro proprietari, non dai loro produttori. Ciò significa che un proprietario può fare tutto ciò che vuole con il suo computer. Questo è sia un buon motivo per voler possedere realmente il proprio motivo che per avere dei computer generalisti (opens new window) anziché delle console specializzate e chiuse.

Una piccola difesa utilitaristica (opens new window) del software a pagamento (contrapposto a quello gratuito dei big come Google e Facebook). Utilitaristica nel senso che la privacy è una buona cosa.

Una inchiesta condotta con il metodo storico (opens new window) su come abbia fatto la Pixar, un laboratorio di sperimentatori e pirati, a diventare il colosso dell'animazione digitale che Disney ha comprato per quasi sei miliardi di dollari. Tanta roba, tanta storia.

Lavoro da casa: tra le varie polemiche negli Usa ce n'è una, della quale avevamo già parlato, relativa a chi diventa lavorativamente bigamo o addirittura poligamo (opens new window). Non ho mai capito se è legale, però dev'essere divertente.


Yamato

Chisato (ちさと)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è un nome proprio, Chisato (ちさと). È un nome femminile, che è difficile da tradurre in italiano (come tutti i nomi propri appartenenti ad altre lingue lontane dalla nostra). Vuol dire letteralmente "grande distanza" oppure "migliaia di miglia", che poi è un altro modo di scrivere il nome. Anziché usare hiragana o katakana, infatti, è possibile utilizzare degli ideogrammi che suonino come Chisato. Una coppia è 千郷, che vuol dire appunto "casa" e "migliaia". Oppure 千里, "grande distanza". Oppure 千聖, "grande saggezza". Ovviamente nessuno di questi nomi viene in mente quando una \a si presenta come Chisato, semplicemente perché in una lingua in cui pullulano gli omofoni le etimologie e i giochi di parole si fanno in un altro modo.

Mi è tornato in mente questo nome in particolare per due persone legate entrambe al modo diverso con il quale le differenti culture percepiscono l'armonia e la bellezza nei nomi. La prima è un'amica romana di vent'anni fa, che mi spiegava che i nomi giapponesi da noi non suonano "belli", nel senso che l'eufonia italiana non si trova con i nomi giapponesi. Un nome considerato bello in Giappone lo è perché i suoi significati (che sono sempre numerosi) possono essere modulati in maniera interessante per chi lo possiede o per l'ascoltatore. La seconda è un'altra amica giapponese, che poi è quella che in originale si chiama Chisato (mi sono dimenticato con quale grafia). Ebbene, quando ci siamo conosciuti, parecchi anni fa, e lei ha saputo che io viaggio molto, mi ha sorriso tutta contenta e mi ha detto: "Lo sai che il mio nome vuol dire Millemiglia, come la tessera fedeltà di Alitalia?". Beh, che ci crediate o no, chiamarsi "Millemiglia" in quella circostanza era una cosa carina e lei era felice di aver trovato quel modo spiritoso per arricchire il senso del suo nome, e di conseguenza la nostra conoscenza, con un altro sottile legame.


Italiana

Qual è lo spirito della Cattolica di Milano? Lo racconta uno dei miei antichi maestri e amici, Fausto Colombo (opens new window).

Fotonotizie che non ti aspetti (opens new window): in Toscana perché dovevano suonare a Lido di Camaiore, il bassista e il tastierista dei Duran Duran, John Taylor e Nick Rhodes, si sono fatti un giro da quattro ore degli Uffizi, accompagnati dal direttore Eike Schmidt.

A quanto pare Walter Veltroni, a parte la carriera politica e quella da scrittore, insiste nel voler fare il giornalista. E sfrutta la sua rete per interviste ben orchestrate, devo ammetterlo. Come questa (opens new window) a Roberto Russo, il vedovo di Monica Vitti, che racconta il loro amore e la sua lenta fine.

Al lavoro, la sorellanza. Una discussione sul tema donne-lavoro (opens new window), identità e genere, che è interessante soprattutto quando rileva che "è indispensabile che le donne si accorgano di essere donne". Nel complesso, un articolo un po' troppo chic per graffiare come dovrebbe anziché sembrare un atto dovuto.


Americana

Mentre studiavo la storia di Manhattan, e quel folle progetto (opens new window) di costruire una superstrada sopra i palazzi lunga 16 miglia (più di 25 chilometri), ho trovato anche qualche racconto sulla Chinatown dell’epoca (opens new window) e anche quello che c’era prima (opens new window). E poi, siccome una cosa tira l’altra, anche un vicolo lungo solo un isolato (opens new window) ma che una volta era una strada vera, e a seguire le foto di Jacob Riis (opens new window), che proprio non conoscevo. Un personaggio notevole, uno dei padri della fotografia sociale (opens new window), del fotoreportage urbano, del muckraking e dei riformatori progressisti. Insomma, un mito (opens new window). Tra le mille cose nella vita di questo ingenuo e potentissimo danese c’era anche una grande amicizia con Theodore Roosevelt, personaggio a sua volta enorme e poco decodificato in Europa. Ma se guardassimo cosa intendeva il 26mo presidente degli Stati Uniti quando parlava di Strenuous Life (opens new window), forse capiremmo qualcosa di più di una parte dello spirito di quel Paese.

The Verge ha pubblicato un promemoria trapelato da Facebook (opens new window) in cui dirigenti del social network dicono che Facebook deve essere più simile a TikTok, con più contenuti nei feed degli utenti creati da persone che non sono collegati direttamente (i follower), invece scelti sulla base di consigli e interessi analizzati. Facebook è sempre stato pronto a cambiare, navigando nel comportamento degli utenti e seguendo come le persone vogliono esprimersi. Ma mentre le storie erano una nuova "primitiva" che tutti potevano copiare da Snap e collegare alla propria rete (ha funzionato), TikTok riguarda principalmente la rete stessa: i nostri interessi (e come li scopre), non i nostri amici. Ma Tiktok sta superando sia YouTube che Facebook nel tempo speso e Zuckerberg è un concorrente spietato: ha il coraggio di cambiare tutto e velocemente.

Dopo un lungo e travagliato periodo di sviluppo, Amazon inizia a mettere in gioco (opens new window) la consegna con i droni per una piccola città rurale della California. Un sacco di persone intelligenti pensano che questo funzionerà in alcuni posti per alcuni tipi di prodotti. Vedremo.

Un'altra analisi (opens new window) sul rapporto tra Americani e lo smartphone. E pensare che il telefono cellulare è un'invenzione europea: poi ci hanno pensato loro a trasformarlo (Apple, Google), ma siamo stati noi e i Giapponesi i primi a girare come degli invasati con il telefonino ovunque.


Amarcord

Un viaggio nel tempo con qualche articolo ripreso dagli anni passati: Obama’s Way (2012) (opens new window), il profilo che ha cambiato la percezione del mondo su Barack Obama; le notizie vi fanno male (2013) (opens new window) e smettere di leggerle migliora la vostra qualità della vita; i bambini? (opens new window) (2014) li stiamo rovinando proteggendoli troppo; What Is Code? (2015) (opens new window) è un articolo storico e "potentissimo" sulla programmazione scritto da Paul Ford; la tremenda trasformazione (opens new window) (2016) degli esseri umani causata da un bombardamento di news, gossip e mille altre informazioni non necessariamente inutili ma decisamente troppe; è lo smartphone (opens new window) (2017) l'oggetto che ha distrutto una generazione; burnout (opens new window) (2019) a quanto pare per i millennial sta diventando un problema generazionale; come finirà la pandemia (opens new window) (2020) è una di quelle domande ossessionanti alle quali ci prepariamo da tempo a rispondere (ma non riusciamo molto bene, in realtà); languire (opens new window) (2021) è il nome di quella sensazione angosciosa da pandemia che sentiamo tutti e alla quale è difficile riferirsi.


Multimedia

Le trasferte sono faticose. Dopo quella a Cupertino, in California, questa settimana sono stato a Las Vegas per seguire una conferenza di Amazon AWS (opens new window) (la divisione cloud di Amazon) che ha presentato una tonnellata di cose nuove (opens new window). Troppi impegni di lavoro sovrapposti e nessuna possibilità di sfruttare almeno una serata libera. Altrimenti sarei andato a vedere il concerto di Shania Twain, poco conosciuta in Italia e star canadese della musica country americana. Ma non solo country: a partire dagli anni Novanta Shania ha creato un mix di generi notevole ed è diventata un'artista planetaria. Le migliori venti canzoni secondo Rolling Stones (opens new window) e qui un concerto notevole del 1999 (opens new window). Peccato esserci andato così vicino.

Un salto nel passato: estate del 1927 - Driving around New York City ft. Babe Ruth (opens new window).

La Trabant: come veniva prodotta (opens new window); un documentario sulla storica Germania dell'Est sottotitolato in inglese.

E poi The Faces con Ooh La La (opens new window).

Smith and Wesson and me (opens new window).


Tsundoku

La storia di Yesterday (opens new window), scritto da Felicia Yap è inquietante. In un mondo in cui le persone hanno solo uno o due giorni di memoria (Mono o Duo), Clare (Mono, un giorno di memoria) e Mark (Duo, due giorni) sono in un raro matrimonio misto. Quando l'amante di Mark viene trovata morta in un fiume, un detective corre letteralmente contro il tempo che si azzera costantemente per trovare l'assassino.

Visto che il tema è quello della vita vissuta a pezzetti, anni fa un grande (purtroppo scomparso) della fantascienza, Philip Jose Farmer, aveva costruito un mondo ancora più incasinato: nella Trilogia di Dayworld (opens new window) la fantasia distopica dell'autore regna sovrana. Nella nuova era di Dayworld il crimine più grave è il vivere orizzontalmente il calendario, perché sulla Terra ognuno vive in un solo giorno alla settimana e negli altri sei rimane in animazione sospesa. Jefferson Cervantes Caird è l'eroe del romanzo che vive sette bizzarre identità.

Il libro di Malka Older, Infomocracy, un sistema perfetto (opens new window) parte da un'idea semplice: la maggior parte degli stati nazionali è stata sostituita da microdemocrazie, composte da 100mila persone, ciascuna con il proprio governo locale. Sono in corso elezioni che fanno emergere interessi contrastanti e intrighi politici mentre noi scopriamo assieme ai protagonisti la verità su ciò che guida questo enorme esperimento politico. Malka Older è una scrittrice e una ricercatrice universitaria, con una esperienza di lavoro in organizzazioni umanitarie molto lunga. Questo è il suo romanzo d'esordio che dal 2016, anno della sua pubblicazione in inglese (quella che vi ho segnalato è la versione italiana) raccoglie un premio dopo l'altro.


Coffee break

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Al-Khwarizmi

Se come me lavorate tanto con il terminale, gli editor e i documenti di testo semplice, potreste anche volervi scegliere dei font monospazio comodi: c'è Overpass mono (opens new window), c'è Source Code Pro (opens new window) (il più flessibile dei tre) e c'è Space Mono (opens new window). Non è necessario che vi piacciano, ma a qualcuno potrebbero interessare, perché no?

Ogni tanto c'è qualcuno che si ribella: in questo caso un rantolo solitario di un utente Apple Watch che invece preferisce altro. E spiega perché non gli piace (più) indossare (opens new window) il segnatempo smart di Apple (Sul fatto di doverlo ricaricare ogni giorno anche due volte al giorno concordo).

La storia di Townscaper (opens new window). Fenomeno di gioco. Se siete persone più visivamente inclinate, per così dire, ecco un bel servizio video (opens new window).

Conoscete Bike (opens new window)? È un software per Mac che serve a fare outlining, a creare liste ordinate (e indentate) di cose. Se ne parla decisamente bene (opens new window). Unico difetto: il prezzo.

Qualche consiglio e qualche alternativa su come integrare Git e Vim (opens new window). Io personalmente sto leggero e passo da Vim a gitui (opens new window), che si trova anche su brew, senza troppi problemi. (Il tipo dell'articolo Git-Vim è uno giovane che si è self-quantificato tutta l'università (opens new window), incluso sonno e pisolini).

Più clickbait di così, raramente: un articolo di Medium (opens new window) sul ritardo di sei anni di Google rispetto ad Apple. Solo che poi l'articolo è un peana per Google.


Destination Unknown
Destination Unknown ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Una delle poche cose della nostra vita di cui siamo sempre sicuri è che non possiamo ricordare il momento della nostra nascita. E questo è un mistero: adesso degli studi sistematici (opens new window) stanno spiegando quali sono le reali capacità della memoria dei neonati e degli infanti. Perché non ricordano niente prima dei due anni? In parte perché il cervello non è ancora formato e in parte perché non sanno ancora parlare: non riescono a costruire delle narrative che poi possano associare ai ricordi. Sarebbe bello poter capire meglio e ottimizzare questo processo, rendendo la memoria umana più strutturata e azionabile. Ma sarebbe ancora più bello poterci ricordare la nostra nascita. Se vi offrissero la possibilità di farlo, voi ci stareste?




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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