[Mostly Weekly ~170]

‌Pescatrici di perle, numeri romani e altre gemme rare


A cura di Antonio Dini
Numero 170 ~ 5 giugno 2022

Benvenuti su Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta.

Netflix si sta allenando a fermare la condivisione delle password nei mercati "minori" ma, almeno in Perù, sta andando molto male (opens new window). È solo un'anteprima di quel che succederà anche da noi.

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Intanto, buona lettura.


People are like music, some speak the truth and others are just noise
-– Bill Murray



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Editoriale

Realismo
Siamo talmente ossessionati dalle narrazioni competitive che non ci rendiamo conto di quanto siano effettivamente svianti. Prendete il bisogno di segretezza: in un'epoca in cui pare che siano le idee la chiave per il successo soprattutto economico, le persone ritengono di dover brevettare e registrare tutto. La realtà è molto diversa: se qualcuno ha un'idea davvero nuova non c'è bisogno di proteggerla. Infatti, dovrà letteralmente urlarla dal tetto per farsi credere da qualcuno. E probabilmente non succederà. E comunque: l'obiettivo è cambiare il mondo oppure diventare ricchi? Perché se l'obiettivo è il secondo (come le attuali grandi narrazioni dominanti spingono sempre più persone a credere e volere) allora è meglio ricordarsi di una cosa: per accumulare un grande patrimonio in tempi molto rapidi l'unico modo razionale e possibile, cioè con una minima possibilità di successo, è delinquere.

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Natura morta con giglio
Natura morta con giglio ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Cambiamento climatico
Probable Futures (opens new window) vuole aumentare le probabilità che il futuro vada bene. Offre strumenti per visualizzare il cambiamento climatico insieme a storie e approfondimenti per aiutare le persone a capire cosa significano quei cambiamenti. Ci sono un quantitativo notevole di mappe interattive sparse per il sito per vedere come i cambiamenti di temperatura (opens new window), acqua (opens new window) e (in via di preparazione) siccità influenzeranno ogni angolo del mondo, incluso il nostro.

In viaggio con papà
Josh McColough intreccia in modo ammirabile (opens new window) la narrazione di un viaggio on the road padre-figlia con un commento sul delicato equilibrio tra i bisogni umani e un ambiente vulnerabile.


Altri punti di vista

Crony Beliefs
Se vogliamo avere ragione (opens new window) nel lungo periodo dobbiamo accettare che spesso sbagliamo nel breve termine ed essere disposti a fare la cosa giusta, cioè scartare le nostre convinzioni discutibili e sbagliate. Questo può sembrare vagamente eroico o psicologicamente difficile, in qualche modo, ma non lo è. Un approccio meritocratico alle convinzioni (tenere quelle che effettivamente valgono) non prova angoscia nel lasciar andare un malinteso e adottare un'idea migliore, anche se è opposta. Tuttavia, le convinzioni più "crony", quelle che vogliamo assolutamente avere soprattutto per impressionare gli altri (opens new window), d'altra parte, ricevono un trattamento molto diverso. Dal momento che per lo più non ci interessa se stiamo facendo previsioni accurate, non abbiamo bisogno di cercare di criticarle.

Diversità narrative La struttura narrativa asiatica in quattro atti non è necessariamente basata su conflitto, tensione e risoluzione. È più interessata a esplorare le relazioni invisibili tra gli elementi della storia che a metterli l'uno contro l'altro. Inoltre, non è simmetrica (opens new window). I primi due atti sono caratterizzati da un graduale accumulo. Una svolta radicale appare nel terzo atto, che introduce un nuovo elemento. Il quarto atto "armonizza" tutti gli elementi precedenti. Per "armonizzare", non intendiamo necessariamente una risoluzione pacifica del conflitto. Invece, il quarto atto spesso contiene una rivelazione sui rapporti tra gli elementi che a volte si manifesta come un elemento di per sé nuovo.


Yamato

Ama (海女) La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è ama (海女), letteralmente "donne di mare". Sono le pescatrici di perle che fanno immersioni subacquee, ma la storia è più lunga e più ricca, anche per noi italiani.

C'è un libro fotografico, scritto e creato da Fosco Maraini nel 1960, che racconta il suo viaggio tra le donne ama nel 1954 con una troupe televisiva per la realizzazione di un documentario. Il libro si chiama L'isola delle pescatrici ed è praticamente introvabile (anche se si può sempre sperare che venga ristampato) tranne che a caro prezzo su eBay. Nel libro Maraini ha messo assieme, oltre alle sue note, anche le fotografie in bianco e nero e a colori di queste donne sia durante la loro vita di tutti i giorni sull'isola di Hèkura che quando stanno pescando sott'acqua. Mentre gli uomini di questa comunità pescano con reti e pescherecci, le donne infatti s’immergono nude fino a profondità di 20, 25 metri per raccogliere molluschi, frutti di mare, alghe commestibili ed eventualmente anche perle.

Hèkura è una minuscola isola del Mare del Giappone dove originariamente viveva questa piccola comunità ama che poi nei decenni successivi è stata "scoperta" anche da fotografi giapponesi (tra tutti Yoshiyuki Iwase e Yoshinobu Nakamura).

Quando venne pubblicato in Italia e poi in varie altre edizioni (americane, norvegesi, tedesche e giapponesi), il reportage fotografico di Maraini ebbe grande successo. Certamente una delle ragioni fu l'argomento molto particolare: dato che le ragazze pescavano nude, o per meglio dire in perizoma, le immagini fecero scalpore. Tuttavia, il volume offriva anche una prospettiva nuova a un pubblico italiano ed europeo che stava uscendo dalle privazioni e dagli orrori della guerra: era un viaggio in mondi lontani, esotici e densi di fascino e suggestioni. Ci furono varie edizioni e oggi purtroppo è stato dimenticato, anche se le immagini sono di una straordinaria attualità: il gusto del bianco e nero da street photography o da reportage si alterna al colore Kodachrome che è come un'apertura improvvisa di modernità in un passato che di solito ricordiamo in bianco e nero.

Che fine hanno fatto le vere ama? Arroccate sulle loro sette isole, nere, dirupate, sinistre. Che considerano una vergogna coltivare la terra. Che fanno molte fatiche per pochi etti di gustosa raccolta. Che sono delle belle e fiere lavoratrici: giocose e al tempo stesso coraggiose e legatissime al mare e alle sue profondità. Che fine hanno fatto?

Delle oltre seimila dell'epoca di Maraini (suddivise in varie isole) oggi ne sono rimaste una cinquantina. C'è poco interesse, eppure queste donne sono state conosciute da tempi immemorabili (da circa duemila anni). La donne iniziano a fare immersioni verso i 12-13 anni sotto la supervisione di una ama più anziana e continuano fino a 70 e più anni: in Giappone c'è chi pensa che siano molto longeve (e in buona salute) per via dell'attività fisica e della disciplina sia nell'alimentazione che nel lavoro.

A immergersi sono le donne soprattutto per via della loro abilità a trattenere il fiato e per la distribuzione della massa grassa nel corpo, anche se dopo una stagione di pesca perdono una quantità considerevole di peso. Le ama sopportano infatti condizioni difficili durante le immersioni: temperature gelide e pressioni notevoli. La tecnica di respirazione ama è caratterizzata da un aspetto particolare: le donne quando riemergono rilasciano l'aria in un lungo fischio, che è diventato una loro caratteristica distintiva.

Nel romanzo Si vive solo due volte, Ian Fleming fa incontrare (e non solo incontrare, se capite cosa voglio dire...) il suo James Bond con Kissy Suzuki, una ama. Nel romanzo, il terzo e conclusivo della trilogia "Spectre" pubblicato nell'anno della morte di Fleming, Suzuki è il personaggio femminile principale, con il quale Bond ha una relazione che viene interrotta piuttosto malamente e le cui fila vengono riprese anni dopo: infatti, dopo averla persa di vista per lungo tempo, Bond scopre di aver avuto un figlio da lei, che nel frattempo è morta per un tumore. Troppo complicato e realistico. Nel film invece la vicenda è più "leggera" e Kissy (di cui non viene mai detto il nome) ha un ruolo molto più ridotto di pescatrice ama, mentre la Bond-girl è Aki, personaggio non presente nel libro. Uno dei motivi è che Mie Hama che doveva interpretare Aki non parlava bene inglese, mentre Akiko Wakabayashi, che doveva interpretare Kissy, sì. I ruoli vennero scambiati e la parte di Kissy venne ridotta ulteriormente.

Infine, una nota terminologica: ama è un omofono di due differenti scritture: ama (海女, mare-donna) per le pescatrici subacquee di sesso femminile (come nel caso dell'isola dove si è recato Maraini) e ama (海士, mare-uomo) per l'equivalente maschile.


Multimedia

Dura vita da spie. Tra i reperti di spionaggio in mostra all'International Spy Museum di Washington c'è la "cassetta degli attrezzi rettale": un contenitore ermeticamente sigillato a forma di pillola pieno di strumenti che potrebbero aiutare una spia a fuggire da varie situazioni difficili da tenere ben nascosto in caso di perquisizione. Questo gadget è stato preparato per gli agenti della CIA durante gli anni più bui della Guerra Fredda, dice il curatore del museo Vince Houghton. Gli strumenti all'interno del kit includono punte da trapano, seghe e coltelli. Il video (opens new window) serve per dare un'occhiata da vicino al kit di strumenti.

Londra, 20 settembre 1983. Jimmy Page/Eric Clapton/Jeff Beck. Tre quarti d'ora di concerto (opens new window) rimasterizzato e uncut, registrato alla Royal Albert Hall di Londra. Spettacolo.

A me degli unplugged di MTV quello che è piaciuto di più in assoluto è quello dei Nirvana. Però, questo di Paul McCartney (opens new window), registrato nel 1991, non è affatto male.

Questo video ritratto (opens new window) di quasi dieci anni dell'artista concettuale americano John Baldessari, prodotto per LACMA da Supermarché, è una narrazione evergreen. Ha tutto: la voce di Tom Waits, l'Overture del Guglielmo Tell e un bellissimo cane.


Varie

A volte ritornano
In qualche modo, il poliestere è passato dall'essere il tessuto più odiato al mondo a uno dei preferiti. Il polimero sintetico si è reinventato (opens new window) grazie ai progressi nella scienza dei materiali e lo ha fatto con un tale successo che molte persone oggi non si rendono nemmeno conto di indossare il poliestere.

Going solo
Il più grande viaggiatore solitario di tutti i tempi è un signore che si chiama J.R. Harris. È uno degli escursionisti solitari più prolifici che il mondo abbia mai visto. Ma lui non vuole che si dica. La sua storia (opens new window).

Sono in ritardo?
Il tempo esiste? La risposta a questa domanda può sembrare ovvia: certo che sì! Basta guardare un calendario o un orologio. Ma gli sviluppi della fisica suggeriscono che (opens new window) la non esistenza del tempo sia una possibilità che dovremmo prendere sul serio. Come può essere e cosa significherebbe? È difficile da spiegare, ma non preoccupatevi: anche se il tempo non esiste, le nostre vite andranno avanti come al solito.

Piccoletti
Sono passati quasi 20 anni da quando le ossa di una specie umanoide simile a degli Hobbit sono state trovate sull'isola indonesiana di Flores e, secondo un ricercatore, potrebbero essercene di più di ossa, anche antiche. Ne stanno ancora cercando altre (opens new window).

Rientro alla base
Le strutture umane non durano per sempre, e questo include anche la Stazione Spaziale Internazionale. La NASA ha recentemente annunciato (opens new window) che la Stazione Spaziale Internazionale finirà in mare all'inizio del 2031. Cosa significa in pratica? Che la NASA farà schiantare intenzionalmente la ISS nell'oceano.

Grattacieli arboricoli
Trasformare alberi in grattacieli. In Scandinavia degli architetti molto ecologici stanno lavorando (opens new window) per costruire torri con pilastri di sostegno fatti di pino e abete rosso.

Il cuoco di cosa nostra
Negli anni '80 e '90 David Ruggerio è stato una stella nascente della cucina francese a New York e uno chef proto-celebrità con libri di cucina e programmi TV a suo nome. Ma tutto quel successo in cucina era la copertura di una doppia vita (opens new window) come membro della mafia italoamericana.

Gnam Gnam
Le piante carnivore sono affascinanti ancora oggi come lo erano quando furono scoperte per la prima volta. Con una differenza: non abbiamo mai saputo perché esistono. La biologia molecolare sta aiutando i botanici a risalire alle origini dei loro modi predatori (opens new window).

Dire Fare Mangiare
Come si fa a costruire il panino perfetto? Credete forse che questo possa essere un mistero o una pratica tramandata di genitore in figlio, nel mondo costruito da internet? Ecco, qui il magazine Eater come si fa (opens new window).


Far di conto

Numeri romani
Se mai un giorno doveste fare le operazioni in colonna con i numeri romani, potete cominciare a capire come si fa da qui (opens new window). E vi trovereste davanti a un bisticcio storico interessante. Se da un lato l'autore dell'articolo spiega che gli antici romani non usavano la notazione posizionale sottrattiva (IX o IV) ma solo quella additiva (VIIII e IIII, per capirsi), in realtà commette una imprecisione perché le cose sono molto più articolate di così. I romani usavano anche la notazione sottrattiva, invece, solo che non lo facevano per scrivere i numeri su tavolette e lastre di marmo. Mi spiego meglio.

La notazione sottrattiva è una forma di notazione posizionale usata dai romani come abbreviazione per sostituire quattro o cinque caratteri in un numero che può essere così rappresentato con due soli caratteri. Usando la notazione sottrattiva, ad esempio, il numero VIIII (è un nove) diventa semplicemente IX.

Questa forma di notazione segue da vicino l'uso della lingua latina, in cui il numero "18" è pronunciato duodeviginti, che significa "due [tolto] da venti" (duo-de-viginti), e "19" è pronunciato undeviginti, che significa "uno [tolto] da venti" (un-de-vinti). Se vi ricorda un po' come contano i francesi, avete ragione, è proprio così.

Allora, come mai alcuni dicono che i romani facevano questa notazione sottrattiva, mentre altri no? Perché c'erano metodi formali di scrittura e metodi "stenografici". Gli americani li chiamano longhand e shorthand. La notazione sottrattiva, al contrario del sistema additivo usato nella forma longhand dei numeri, era usata raramente per scrivere nell'antica Roma, ma divenne popolare nel XIII secolo ed è giunta sino a noi come forma dominante.

Però anche ai tempi della Repubblica e dell'Impero lo shorthand veniva usato tantissimo, solo non per scrivere. In che senso? Il grande vantaggio della notazione sottrattiva è la riduzione dei contatori necessari su un abaco, il dispositivo di calcolo usato dai romani (e prima di loro per migliaia di anni). I romani, a differenza di noi, non facevano calcoli aritmetici per scritto con i loro numeri, anche perché non avevano fogli e fogliettini sui quali scribacchiare con il lapis o la penna. Invece, usavano i loro numeri solo per registrare i risultati dei calcoli svolti su un abaco. La riduzione dei contatori necessari per le operazioni è anche il motivo per cui i romani utilizzavano nelle decine, centinaia e migliaia dei valori intermedi di 5, ovvero V, L e D.

Inoltre, il numero di contatori necessari per rappresentare IIIIIIIII (9 unità), VIIII e IX è rispettivamente 9, 5 e 2. Quale conviene? Ovviamente IX. La notazione sottrattiva riflette le posizioni dei contatori su un abaco con contatori positivi e negativi sui lati opposti di una linea mediana. Non avete mai usato un abaco a scuola e quindi non avete idea di cosa vi sto dicendo, probabilmente, ma il concetto è che si ha un guadagno incredibile in termini di tempo per fare le operazioni, e con molti meno errori.

Questo della praticità è un po' lo stesso motivo per cui ci sono popoli che contano le cose in dozzine anziché in decine: dodici si può dividere, senza resto, per 2, 3, 4, 6. Invece dieci si può dividere solo per 2 e 5. Se siete contadini che devono fare operazioni veloci al mercato con le cassette di frutta, con le vacche o con le uova, è preferibile usare le dozzine come base di partenza, perché consente di suddividere le quantità molto rapidamente in tagli diversi senza avere un resto. Stessa cosa per le banconote.


Tsundoku

La non dualità è un concetto sfocato che descrive una sorta di trascendenza in uno stato di essere uno con tutto. Se ne diventa consapevoli attraverso questo libro (opuscolo?), Nonduality (opens new window). Il libro vede la non dualità come uno stato di "essere qui ora", una pratica di consapevolezza del momento presente. “‘Essere nel momento presente’ può suonare come una sciocchezza ridondante da un punto di vista puramente filosofico. Tuttavia, quando comprendiamo a fondo che la consapevolezza del momento presente è tutto ciò che c'è, siamo in grado di "essere qui ora" con rinnovato apprezzamento e chiarezza. Possiamo assumere un impegno intransigente per il momento presente senza le distrazioni di pensieri distorti, confronti artificiali e ideali impossibili".

Con An Attempt At Exhausting A Place In GTA Online (opens new window), Michael Crowe fa per il videogioco quello che Georges Perec ha fatto con l'angolo di una strada di Parigi. Certo, è un po' più difficile fare la cronaca di un luogo quando le persone continuano a cercare di ucciderti, ma ci sta.

Wild Souls (opens new window) è un libro che indaga la complicata relazione fisica ed etica tra il mondo umano e gli animali selvatici del nostro pianeta. A partire dalla domanda: ci sono ancora animali selvaggi su un pianeta che gli umani hanno cambiato così completamente? “Trasportando i lettori sul campo con gli scienziati che affrontano queste sfide fondamentali, Emma Marris racconta le storie toccanti e stimolanti di animali in tutto il mondo, dalle scimmie peruviane ai Bilby australiani, dai rari uccelli hawaiani ai maestosi lupi dell'Oregon. E offre un tour delle idee filosofiche che possono guidare la nostra ricerca di sostenibilità e giustizia nel mondo non umano".


Coffee break

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Al-Khwarizmi

Pop!
C'è un'altra bolla della tecnologia che sta scoppiando. E che potrebbe travolgerci tutti (opens new window) (oppure no).

Identità
Come si fa a gestire la propria identità nel mondo della tecnologia? Chi sta disegnando i quadri di riferimento e le tecnologie che porteranno ad ulteriori sbilanciamenti sociali ed economici? Ne parla Olúfemi O. Táíwò (opens new window) nel suo libro Elite Capture (opens new window).

Introspezione
Uno spinoff di Google, NextSense, sta lavorando su un paio di auricolari (opens new window) in grado di registrare i segnali elettrici del cervello per studiare il sonno e le condizioni neurologiche. Anche se può sembrare invadente, il dispositivo potrebbe rendere lo studio del cervello molto più semplice. L'obiettivo principale è rendere l'acquisizione di un elettroencefalogramma (EEG), che convenzionalmente richiede ai ricercatori di fissare gli elettrodi al cuoio capelluto di un partecipante, molto più facile e conveniente.


Che bello il feltro, papà
Che bello il feltro, papà ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Dopamina
Internet è molte cose. Ma non è quello che pensiamo che sia. Sto parlando della parte che usiamo nella nostra vita quotidiana, la parte in cui sono integrati sistemi di ricompensa basati sul rilascio della dopamina che portano alla dipendenza. Questo articolo (tratto da un libro) spiega (opens new window), parlando di filosofia, storia e dando avvertimenti, molti cose. Ci possiamo disintossicare, vero? Certo, come no.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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