[Mostly Weekly ~166]

Sull'arte di fare rammendi invisibili e altre cose


A cura di Antonio Dini
Numero 166 ~ 8 maggio 2022

Benvenuti! Questa è Mostly Weekly, la newsletter settimanale che esce quando è pronta e si fa delle domande importanti.

Sotto sotto, infatti, c'è da chiedersi: ma in che mondo stiamo vivendo? Voglio dire, se esistono aziende che fanno test psico-attitudinali come questo di Ibm (opens new window), che futuro ci stiamo meritando?

Intanto che ci pensate, vi ricordo che Mostly Weekly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni ma chi la fa (cioè io) è abituato a mangiare, vestirsi e dormire al coperto. Un riconoscimento concreto per il mio lavoro? Oltre a una pacca sulla spalla virtuale anche un caffè tramite donazione su PayPal (opens new window) (modalità amici/parenti) è fortemente apprezzata. Se volete, pubblico la lista dei nomi di chi sovvenziona (nelle newsletter fighe fanno così, mi dicono).

Vi ricordo anche che l'archivio di Mostly Weekly lo trovate qui (opens new window).

Intanto, buona lettura.


We don’t make movies to make money. We make money to make more movies.
– Walt Disney



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Editoriale

Poche sentite parole
Di solito l'editoriale di Mostly Weekly arriva dopo aver letto un articolo interessante o aver portato avanti una conversazione stimolante che fa nascere un'idea su cosa scrivere. Questa settimana, tuttavia, è stata piena di un mix di attività varie tra cui il mio primo viaggio all'estero (Londra) dopo due anni e tre mesi. Quindi, tutto di corsa, molta stanchezza e meno tempo ed energie per idee stimolanti. Penso che in situazioni come questa la cosa migliore che posso offrire ai miei lettori sia semplicemente il rispetto per il loro tempo. Quindi, invece di riempire questa introduzione con parole prive di ispirazione, godetevi questo numero più breve, ma (spero) non meno utile di Mostly Weekly.

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Prospettiva centrale
Prospettiva centrale ~ Foto © Antonio Dini

Importante

L'evoluzione dell'impero statunitense
Come funziona il colonialismo digitale? Una panoramica succinta ma completa di come la Big Tech dominino il Sud del mondo (opens new window) attraverso quello che può essere descritto solo come "colonialismo digitale". Il colonialismo digitale riguarda il radicamento di una divisione ineguale del lavoro, in cui le potenze dominanti hanno utilizzato la loro proprietà delle infrastrutture digitali, della conoscenza e il controllo dei mezzi di calcolo per mantenere il Sud in una situazione di dipendenza permanente.

Il club dei miliardari
Se pensate che l'Italia sia un posto da conflitti di interessi che ha bisogno di una par condicio per governare un popolo di furbetti anche nella politica, potete chiedervi anche se per caso non abbiamo infettato il resto del mondo o se, piuttosto, non ci sia una certa ipocrisia da parte soprattutto della cultura anglosassone. Come altrimenti dare senso al fatto che (opens new window) l'uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha attaccato il mese scorso una pubblicazione di proprietà del terzo uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, per aver ristampato un articolo pubblicato dal tredicesimo uomo più ricco del mondo, Mike Bloomberg?

La fine della classe media americana
I redditi delle famiglie americane sono aumentati considerevolmente dal 1970, ma quelli delle famiglie della classe media non sono aumentati tanto quanto quelli delle famiglie a reddito alto. Questa spaccatura (opens new window) sta uccidendo il sogno americano, frantumando la società e sta mostrando una tendenza che, se non vengono messi in campo dei correttivi potenti nei singoli paesi europei, si replica anche da noi.

Il ritorno di Sam Raimi
Nella sua unica intervista (opens new window) "lunga" per il lancio di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, Sam Raimi approfondisce il suo ritorno ai film sui supereroi e ripercorre tutta la sua carriera piuttosto particolare. Anche io vorrei che la mia unica intervista "lunga" la facesse Rolling Stone, se fossi un attore o un regista. Intanto, il film l'ho visto anche io e l'ho recensito come al solito su Fumettologica (opens new window).

Benettons
Il figlio del padre, il non-più-giovane Alessandro Benetton, intervistato dopo la pubblicazione della sua autobiografia, in un articolo (opens new window) smaccatamente promozionale per il libro ma ci sta. Cosa viene fuori? Un uomo contro, per quanto paradossale pensarlo. Ma sarà anche vero? Mah.


Yamato

Kaketsugi (カケツギ)
La parola di questa settimana per il nostro dizionario tematico di giapponese è kaketsugi (カケツギ), letteralmente "rammendo invisibile". È una parola, anzi una locuzione povera, molto pratica, per niente zen. Ma anche quelle più importanti come kintsugi (金継ぎ), letteralmente "riparare con l'oro", è nata originariamente così, come poca cosa. È solo dopo che ci abbiamo costruito sopra tutta la retorica mistica dell'esporre le cicatrici, della ricostruzione senza vergogna del sé, dell'aspetto alla Frankenstein oltre che quello ambientale del riparare e non buttare. L'arte precisa e casuale al tempo stesso della riparazione dedicata alla ceramica e vecchia di sei o sette secoli.

Invece, il kaketsugi, il rammendo invisibile, è una cosa molto più pragmatica e quotidiana, portata avanti da piccoli artigiani che cercano di bilanciare la società della fast fashion e della produzione seriale irripetibile, congelata in forme che diventano feticci sentimentali, con il bisogno di mantenerli anche di fronte a incidenti o cambiamenti radicali.

Il rattoppo che non si vede non è una pratica quotidiana, non è il modo con il quale si rammendano i vestiti rotti, bucati, sfilacciati, sbruciacchiati e tarmati. I giapponesi sono consumisti come e più di noi, non ci pensano neanche a mettere su un meccanismo di rammendo industriale stile Patagonia. No, questa è una pratica che si lega invece all'aspetto sentimentale del rapporto con gli oggetti, in particolare con il vestiario. Sarà capitato a tutti di aver avuto un golfino o una polo o una camicia irrimediabilmente rovinata ma solo in un angolino, magari visibile ma quantitativamente minimo. Il buco di una tarma, il filo strappato da un gancetto maledetto, una bruciatura o una macchia indelebile. Per tutte (o quasi) queste situazioni, la via giusta non è quella del kintsugi, della cicatrice esposta e magnificata dall'uso nientemeno che dell'oro. No, il kaketsugi è quello che fa la sarta (o la nonna, se ne avete una brava a fare queste cose) che te lo restituisce come nuovo, solo elevato all'ennesima potenza.

È la scomparsa della ferita, è la macchina del tempo che consente di recuperare lo stato precedente all'errore, alla disattenzione o all'incidente micidiale che ci è costato carissimo. A me piacerebbe recuperare alcune cose a cui tenevo molto, tra le quali un delizioso golfino scollato a "v" nero di merino che una stramaledetta tarma in trasferta ha azzannato proprio davanti e poi si è data alla macchina o è stata trucidata dai venti formato A4 con cui ho tappezzato l'armadio gassando tutti gli esseri viventi più piccoli di un bassotto: ho avuto mal di testa per una settimana anche io e nel condominio per un bel po' non si sono più visti piccioni né altri volatili.

Quasi quasi quando riapre il Giappone e posso tornare a visitarlo, mi porto dietro il golfino e vado a cercare un riparatore specializzato nel kaketsugi.


Digitali

Fondere media, retail e ads
Tre storie interessanti dalla convergenza di vendita al dettaglio, pubblicità e media. Unilever, uno dei più grandi inserzionisti al mondo, non ha più un CMO (opens new window): il ruolo copre invece sia la pubblicità che le vendite. Molti marchi di consumo giganti erano in realtà attività B2B: vendevano camion di loro prodotti ai rivenditori e non incontravano mai i consumatori. Ora che tutti i media e i canali di vendita al dettaglio si disaggregano, ognuno devono pensare a quanto dovrebbe cambiare e che tipo di relazioni dovrebbero avere. Quindi, WPP, una delle più grandi reti pubblicitarie del mondo, ha lanciato una piattaforma di e-commerce (opens new window) per i suoi clienti, mentre Walmart, dopo i 31 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie di Amazon nel 2021, ha annunciato 2 miliardi di dollari (opens new window) per l'automazione. Nel vecchio mondo la vendita al dettaglio fisica non voleva dire essere un media mentre un'azienda all'ingrosso non poteva vendere direttamente dalla fabbrica al consumatore. Invece, ora tutti quei confini si rompono: quindi, chi fa cosa e dove?

Il paradiso dello shopping
La comodità della consegna in giornata con un semplice clic richiede magazzini di dimensioni urbane. Questo articolo approfondisce il modo in cui (opens new window) il nostro amore per lo shopping online trasforma vasti paesaggi naturali in desolate infrastrutture logistiche. Le visioni di marketing basate sull'idea di "assenza di attrito" richiedono infatti spazi vuoti su una scala senza precedenti. Più acquistiamo, più spazio ci serve per essere svuotati della vita. La comodità, cioè la domanda appresa di gratificazione immediata, annulla il mondo delle sue caratteristiche, trasformando i campi in circuiti stampati delle dimensioni di una città. Eppure, allo stesso tempo, la convenienza degli acquisti richiede che dimentichiamo i costi materiali dei nostri desideri.

Scalette
Per essere uno che mostly write, sono un po' un selvaggio. Nel senso che fin dalle medie non ho mai fatto scalette. Anzi, dalle elementari. Vado e scrivo, poi si vede (e si riscrive). Essendo anche pigro, questo è uno stimolo a scrivere meglio subito per non dover riscrivere niente. Vi garantisco che, entro certi limiti, aiuta. Però non va bene per tutto: ad esempio, non per i romanzi (che infatti non ho mai scritto). Per la saggistica c'è il trucco: alla fine avere un indice equivale a grandi linee ad avere la scaletta. Perché l'approccio è ridurre i problemi di scrittura alla dimensione minima ed eseguire in maniera selvaggio ed estemporanea a quel livello. Quando si affrontano altri temi o comunque la vita si fa troppo complicata, anche noi selvaggi estemporanei cominciamo a guardare nell'altro campo per capire come funziona l'approccio Start from the top, not the beginning di questo articolo per ingegneri (opens new window) (molto analitico e organizzato, in effetti) è un buon viatico. Utile. (E indice che con gli anni sto cambiando anche io).

Conversazioni
A lezione (opens new window) faccio spesso il paragone tra i sociale e le diete iperproteiche dei fast food: l'engagement come forma di eccitazione costante che uccide la possibilità di scambi "normali" e provoca le cose negative dei social attuali che sappiamo (opens new window) (che sono psicologicamente e socialmente tossiche, per dirla in breve). Beh, c'è chi prova a creare sistemi diversi, questo Radiopaper (opens new window) è interessante.

Zoom
Un accorato appello (opens new window) a chi fa siti web: smettetela di bloccare la possibilità di zoomare nella pagina. È maleducazione, maledetti maniaci del controllo.

Dentro il meccanismo
Questa cosa (opens new window) di come funziona un orologio meccanico di tipo automatico sta girando molto. È una riproduzione animata che non so quanto tempo ci sia voluto al suo autore Bartosz Ciechanowski per farla, ma è un capolavoro di didattica. Di orologi, da buon appassionato, qualcosa ne so, ma questo va al di là di tutti i miei più rosei sogni di veder spiegato in maniera maniacale i principi di funzionamento di queste piccole meraviglie tecnologiche. Fantastico.


Emozioni

Altre notizie dalla Great Resignation
Le persone con più anzianità e con ruoli stabili stanno sempre più spesso mollando il loro lavoro. Sembra più una crisi di mezza età (opens new window) che non una Great Resignation.

Gestire le proprie emozioni e il lavoro
Tornare in ufficio significa dare nuovi stimoli a vecchi sentimenti. Ma prima di lasciare che quelle emozioni prendano il volante o che si debba cercare di contenerle in maniera artificiale, si possono provare delle tecniche con una base scientifica per mantenere la calma e la sanità mentale. Si chiama "regolazione delle emozioni (opens new window)" ed è una cosa da adulti. Sentitevi chiamati in causa.

L'amore è complicato
L'amore è sia una cosa meravigliosa che un astuto trucco evolutivo per controllarci meglio. Un cocktail pericoloso (opens new window) nelle mani decisamente sbagliate, insomma.

Vincere nel lungo periodo
Questo concetto mi fa impazzire: l'idea di reimpostare la nostra prospettiva sul successo è secondo me un ragionamento strepitoso. Questo articolo è un notevole argomentare (opens new window) sul significato di "successo" visto in una prospettiva di lungo termine. La scoperta di questo articolo infatti è che quando iniziamo a guardare a molti dei "vincitori" della società da una prospettiva di lungo termine, la nostra definizione più comune e condivisa di successo inizia a cedere. Le immagini tradizionali di cosa significhi vincere si concentrano quasi interamente su un singolo momento nel tempo: il vincitore sul podio, l'annuncio dei profitti annuali di un'azienda, una battaglia legale vinta o la dichiarazione di una vittoria elettorale in politica. In realtà, è una costruzione. Non è così.

Relatività linguistica e altre emozioni
I viaggi delle parole che esprimono delle emozioni modellano le nostre vite interiori. C'è una tendenza (opens new window)nella psicologia contemporanea e nei campi correlati a trattare i "nostri" concetti come relativamente fissi e universali. Può darsi che, a grandi linee, molte esperienze psicologiche (sentimenti di amore o di gioia, per esempio) siano effettivamente condivise tra culture ed epoche diverse. Ma tracciare i viaggi delle parole emotive rivela come il lessico preciso che abbiamo per rappresentare questi stati sia dinamico e contingente, che varia non solo tra le diverse lingue, ma anche all'interno della stessa lingua nel tempo. Inoltre, le sfumature della nostra lingua influenzano, almeno in una certa misura, il modo in cui sperimentiamo e comprendiamo il mondo (questa è l'ipotesi della "relatività linguistica"). Insomma, quella che ci dà forma è una unicità, non un modello precostituito.

La corsa e la scienza della forza mentale
Nella corsa c'è molto di più che non il solo allenare i muscoli e migliorare la propria resistenza. È anche uno sport mentale, e forse anche più di quanto si credesse (opens new window).

Gratitudine
Come si fa a convivere (e convivere bene) con un dolore persistente, inguaribile? Ci sono per fortuna vari strumenti (opens new window). Ad esempio quelli della terapia dell'accettazione e quelli dell'impegno possono aiutare a eludere la lotta contro il dolore e a essere sereni vivendo una vita piena nonostante questo. Alla fine, la strada è quella vicina all'idea di gratitudine.


Eventuali

Collegamenti e ricordi
Un singolo ricordo viene archiviato in molte regioni cerebrali collegate tra loro. Gli scienziati del MIT hanno infatti scoperto prove (opens new window) che il cervello dei mammiferi immagazzina singoli ricordi in un complesso ampiamente distribuito e funzionalmente connesso che abbraccia molte regioni del cervello. Archiviare i ricordi in molte regioni potrebbe renderli più efficienti e resilienti. Potrebbe consentire al cervello di ricordare eventi anche se alcune regioni sono danneggiate. I risultati implicano che prendere potenziare le cellule della memoria in regioni non danneggiate del cervello potrebbe ripristinare la funzione della memoria in alcuni casi di compromissione della memoria.

Ricerca
Google sta espandendo la ricerca di immagini (opens new window) sui dispositivi mobili per consentire query in linguaggio naturale, quindi ora si può dire "cerca un vestito come questo ma più lungo e in verde". C'è una idea che gira da molto tempo secondo cui un computer non dovrebbe farci domande se è in grado di elaborare da solo la risposta: l'apprendimento automatico sta cambiando ciò che i computer possono elaborare.

web3
È tutto da buttare? Frédéric Arnault (opens new window) su come unire web3 e orologi di lusso. E Li Jin (opens new window) sull'economia dei creatori nel 2022. Al di là di tutto il clamore e le sciocchezze, molte persone stanno cercando di costruire cose interessanti sul web3. Solo che il clamore e le sciocchezze sono enormi.

Pollici verdi
Vi piacciono le piante? Ecco a voi Plant Guides (opens new window), Guide alle piante cioè la cura dei vostri cuccioli vegetali (per così dire). Il sito è una eccellente risorsa su come prendersi cura delle piante d'appartamento più popolari e ha fatto il giro dei social media tempo fa. È così ben fatto che secondo me vale la pena dargli un'altra occhiata.

Location e fiction
Ho trovato questo articolo (opens new window) che segnala il sito Books Around America (opens new window) grazie al quale si possono trovare i posti (solo negli Usa) dove sono ambientati i libri. Fico!

Panorami
Il futuro dei parchi pubblici è in fase di profonda evoluzione. E mentre il padre dell'architettura del paesaggio, Frederick Law Olmsted, compie duecento anni questo mese, la sua eredità ora ha una pesante ipoteca (opens new window).

Sex and the City
Si sarebbero dovute fermare prima, molto prima. E non cercare di fare il terzo film, la reunion, i pezzetti di "estensione" di un franchise che venticinque anni fa ha avuto un significato anche dirompente (sia negli Usa che da noi in Europa, Italia compresa). Non si sarebbero rese ridicole. Tuttavia, una, forse la migliore, ha detto di no per tempo e si è sfilata (opens new window). Oggi, a 65 anni, Kim Cattrall per me è una delle donne più sexy e intelligenti del mondo. Il potere di dire no. O, come ho sentito una volta, «"No" è una frase finita, non è necessario aggiungere niente».

La cucciolata
Le euristiche e i bias sono due concetti che vanno insieme, anche se apparentemente sono staccati (anche semanticamente, nell'uso corrente in italiano). Una euristica che però è viziata da pregiudizio è quella che i cani della stessa cucciolata siano un po' tutti uguali. È l'anticamera di quell'altra idea che cani e padroni si assomiglino, dopo un po'. E fa parte di un più ampio senso di superiorità degli esseri umani rispetto al resto delle forme di vita superiori. Beh, per quanto riguarda le cucciolate, a quanto pare le cose non stanno così (opens new window).

Sheryl Crow
Per decenni, la cantautrice ha tracciato la propria strada mentre combatteva il sessismo nell'industria musicale e l'oscurità personale della depressione. Ora, a 60 anni, racconta la sua storia in un documentario (opens new window). Pare sia tanta roba, anche perché lei non frequenta giornali e giornalisti, quindi parla direttamente solo con il suo lavoro.

Dark Lady
Regista, fan delle commedie romantiche e scientologist, ama nuotare nelle cose strana. Elisabeth Moss, la sua storia e come ha fatto a diventare la dark lady del piccolo schermo, raccontata bene dal New Yorker (opens new window).

Multavitaminici
Chi si stupisce se vi mando verso questo articolo (opens new window) che dice che stare nella natura fa bene? Basta anche fare giratine fuori casa, trovare un giardinetto, ascoltare il rumore (registrato) della pioggia. Cose così.

Clutching at straws
Tempo addietro, portando i bambini a mangiare da McDonald (gli piace tantissimo e una volta al mese ci sta), ci trovammo senza più cannucce. Spiacevolissimo, ancora dovevano arrivare quelle di carta. La cancellazione era dovuta all'eliminazione di quelle di plastica per ragioni ambientali. Facile essere infastiditi, ma se poi uno guarda come funziona quel mondo (opens new window) effettivamente è meglio fare a meno delle cannucce di plastica.

Dark side of the Moon
Su Quanta Magazine c'è un bell'articolo sui segreti delle ombre permanenti (opens new window) della Luna, che stanno venendo alla luce. Ci concentriamo sempre su Marte e altro, infatti, ma in realtà dei robot stanno per avventurarsi nelle profondità senza sole dei crateri lunari per indagare sull'antico ghiaccio intrappolato da eoni, mentre da remoto si trovano indizi su come l'acqua possa arrivare sui mondi rocciosi del nostro sistema solare.

Prendere sul serio gli UFO
A quanto pare, alcuni senatori americani sono arrabbiati per il fatto che i militari non prendano più sul serio gli avvistamenti di UFO. La senatrice Kirsten Gillibrand, dello Stato di New York, ha espresso pubblicamente la sua delusione (opens new window) per il modo in cui i rapporti sugli UFO vengono gestiti dal governo degli Stati Uniti e ha affermato che i legislatori devono saperne di più sul contesto dietro ciò che il governo ha lavorato per rinominare come "fenomeni aerei non identificati" (Unidentified Aerial Phenomena, cioè UAP).


3D

Ecco il primo manzo Wagyu stampato in 3D
Chissà com'è. Un gruppo di scienziati dell'Università di Osaka in Giappone hanno prodotto della carne di manzo Wagyu coltivata in laboratorio. Il team ha utilizzato due tipi di cellule staminali raccolte dalle mucche Wagyu, convincendole a diventare i tipi di cellule richiesti e quindi disponendole in una pila 3D per assomigliare al quel tipo di carne di manzo commerciale. Il processo è altamente personalizzabile e può produrre carne allevata con quantità di grasso altamente controllabili. Nell'articolo (opens new window) è disponibile un'immagine della carne con un diagramma che mostra come sono impilate le diverse fibre. Quel tipo di carne è chiamata "manzo marmorizzato" perché gli strati filamentosi di grasso ricordano le venature del marmo.

La più grande mappa 3D mai vista dell'universo
La mappa 3D più grande e dettagliata dell'universo finora realizzata è stata prodotta utilizzando i dati del primo campionamento del Dark Energy Spectroscopic Instrument (DESI). La mappa cattura 7,5 milioni di galassie entro una distanza di circa 5 miliardi di anni luce. DESI raccoglie dati dettagliati sullo spettro cromatico delle galassie e utilizza lo spostamento verso il rosso per determinare la posizione di una galassia in tre dimensioni. Quando DESI terminerà la sua missione principale nel 2026, avrà catalogato oltre 35 milioni di galassie. Una sezione della mappa 3D è disponibile nell'articolo (opens new window).


Multimedia

Lo storico duetto tra Lucio Battisti e Mina Mazzini (opens new window). Ma c'è di più. Un assaggio? Eppur mi sono scordato di te live in studio (opens new window) (tra l'altro, come osservano nei commenti: "Chitarrina scordatissima presa da un negozio di giocattoli perché la sua l'aveva persa all'aeroporto, in questo live fatto in Spagna si vede secondo me quel momento unico topico in cui un artista si eleva nell'olimpo, quel momento in cui la perfezione diventa suono"). Ci sono ritmica e dei legati che sembra Hendrix, oltre alla voce che per Battisti è uno strumento incredibile. E poi caliamo le altre briscole: un'ora di remix di Battisti (opens new window) da una parte e Mina Live dalla Bussola nel 1972 (opens new window) dall'altra.

Un concertino di Emerson Lake and Palmer non ce lo vogliamo fare? Dritto dritto da Zurigo nel 1970 (opens new window).

Un documentario su un elemento chimico che attualmente riceve un brutto colpo ma è parte integrante della storia di tutto. Con il carbonio ogni giorno nei notiziari, potremmo infatti pensare di sapere tutto. Ma sbaglieremmo. Questo documentario spettacolare e sorprendentemente (opens new window) non ortodosso rivela la storia paradossale dell'elemento che costruisce tutta la vita, eppure potrebbe porre fine a tutto.

Quanti Stanisław Lem sono esistiti? Cinque (almeno), secondo Jonathan Lethem. Solaris (opens new window) ed Eden di Lem sono opere della classica fantascienza hard, nella tradizione di H.G. Wells o Isaac Asimov. La sua Summa Technologiae, nel frattempo, è un'opera magnum torrenziale di filosofia speculativa, che immagina le implicazioni della realtà virtuale meglio di quanto non farà mai Mark Zuckerberg. E tra questi ci sono molti altri Lem. Questo cortometraggio (opens new window), adattato dal recente articolo di Lethem, fa un viaggio incredibile nel cosmo di Lem.

La distruzione del pianeta passa dal marketing e dalla pubblicità. La "X Industry" come la chiama Solitaire Townsend: pubblicità, marketing, PR e società di consulenza creativa che aiutano altre aziende a crescere (X sta per influenza). Le persone che lavorano nel settore X dovrebbero riflettere più profondamente su come le loro capacità e i loro sforzi contribuiscono alla crisi climatica. Quando si tratta di cambiamenti climatici, ogni singola azienda in questo settore ha un'impronta di carbonio non superiore a quella di un asilo nido medio, ma "l'impronta mentale" dell'industria X si fa sentire ovunque. Questo perché questi risolutori di problemi e storyteller agiscono come il grasso nell'ingranaggio di tutte le altre attività sulla Terra. Questo dà all'industria X un'influenza smisurata sulla probabilità di raggiungere lo zero netto (opens new window), o sarà uno dei principali artefici della distruzione del clima.

Serviette (opens new window), cioè "tovagliolo". Ogni tanto esce una nuova rivista indipendente sul cibo che vale la pena. Dal Canada arriva una nuova pubblicazione indipendente di notevole livello sul cibo e su come ci relazioniamo ad esso. Riguarda i temi, le idee, le conversazioni e la connettività attorno al ciclo di vita del nostro cibo; la lingua, la cultura e le possibilità trasformative del futuro del nostro cibo; il viaggio che fa dal seme allo stomaco e tutte le persone che lo hanno aiutato lungo il suo cammino. Insomma, tanta roba.


Tsundoku

Come si fa a dare un senso alle statistiche? Come si fa a "far tornare" cioè a fare la "prova del nove" delle infinite sequenze di numeri che ci rovesciano addosso? Il presentatore ed economista della BBC Tim Harford sostiene la ricerca e la fiducia delle statistiche 'giuste': il suo libro How to Make the World Add Up (opens new window) è proprio questo. Ci porta in profondità nel mondo della disinformazione e dell'offuscamento, della cattiva ricerca e della motivazione fuori luogo per trovare quei piccoli tesori inestimabili di dati e analisi che permettono di capire le cose con i numeri giusti e sensati. Usando dieci semplici regole per comprendere i numeri (più una regola d'oro) questo libro è notevolmente perspicace e dimostra che, se manteniamo la concentrazione dalla nostra parte, pensando attentamente al modo in cui i numeri vengono reperiti e presentati, possiamo guardarci intorno e vedere con chiarezza cristallina come va veramente il mondo.

Riposarsi e ritirarsi nei momenti difficili: che idea, vero? Wintering (opens new window) parla di questo. Attraverso questa narrazione molto personale con lezioni dalla letteratura, dalla mitologia e dal mondo naturale, Katherine May fornisce istruzioni per il riposo personale e il recupero quando la vita ci mette al tappeto. “L'inverno ci invita a cambiare il modo in cui ci relazioniamo ai nostri tempi di maggese. L'autrice modella un'accettazione attiva della tristezza e trova nutrimento in un profondo ritiro, gioia nella bellezza silenziosa dell'inverno e incoraggiamento a comprendere la vita come ciclica, non lineare".


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete farlo offrendomi un caffè alla settimana su PayPal (opens new window) (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

Agile is dead?
Ogni tanto fa piacere leggere qualche parere difforme. Dopo tanti anni in cui abbiamo lottato per l'affermazione della metodologia chiamata Agile (basta sul manifesto omonimo), adesso cominciano ad esserci i dissidenti (opens new window). Non i vecchi programmatori Unix che si oppongono, bensì i giovani che cercano nuove strade. Ma è più un "mi si nota di più se dico di no" oppure un vero pensiero alternativo? Vediamo, anzi leggiamo.

La mente metallica di Meta
Meta ha creato una nuova enorme intelligenza artificiale per il linguaggio (opens new window) e la sta regalando. Il laboratorio di intelligenza artificiale di Meta ha creato un nuovo modello linguistico simile a GPT-3. L'Open Pretrained Transformer sarà disponibile per qualsiasi ricercatore che voglia studiarlo. È stato verificato da Meta per rimuovere alcuni comportamenti dannosi, ma la società ritiene che i ricercatori dovrebbero avere accesso a un modello più completo poiché sarebbe meglio per la scienza. Il passaggio a una maggiore trasparenza nella ricerca sull'AI è stato guidato in gran parte da Joelle Pineau, amministratore delegato di Meta AI.

Walmart vuole il metaverso
Walmart prevede di creare la propria criptovaluta e NFT e di entrare nel metaverso. La catena di negozi all'inizio dell'anno ha depositato sette nuovi marchi (opens new window) indicando la sua intenzione di produrre e vendere beni virtuali in rete. Walmart ha rifiutato di commentare i documenti, affermando che l'azienda esplora continuamente nuove tecnologie e che non tutte le idee diventano prodotti o servizi. Molte aziende si sono affrettate a rivendicare la proprietà nel metaverso per assicurarsi che la loro proprietà intellettuale sia protetta nello spazio.

Il sorpasso (da destra)
Microsoft Edge ha superato Safari come secondo browser desktop più popolare. Così, Edge è ora il secondo browser desktop più popolare (opens new window) dopo Chrome di Google. Una recente analisi di Statcounter mostra che Microsoft Edge ha superato Safari. Il numero di utenti di Safari sta diminuendo, probabilmente a causa della riprogettazione introdotta durante la WWDC 2021. Firefox ha quasi superato Safari a febbraio.

Cosa c'è in un buon messaggio di errore?
Buoni messaggi di errore per librerie e framework dovrebbero trasmettere il contesto, cosa esattamente non è riuscito e cosa è necessario fare per superare l'errore. Questi messaggi di errore vengono generalmente visualizzati dagli sviluppatori di software o dagli operatori, quindi un buon messaggio di errore può aiutare a risparmiare un sacco di tempo e frustrazione. Questo articolo (opens new window) esplora ciascuno di questi requisiti e fornisce alcune procedure consigliate in generale per la scrittura di buoni messaggi di errore.

Semplificare Twitter
Tweaks for Twitter semplifica l'interfaccia utente di Twitter (opens new window). È un set di estensioni per macOS, iOS e browser che rimuove alcune delle parti più invadenti dell'interfaccia utente di Twitter, come i tweet promossi, "chi seguire" e le tendenze, offrendoci un'esperienza più pulita e meno fastidiosa.

La quota di mercato di Ubuntu è in picchiata
Ubuntu è uscito nel 2004 ed è diventata la distribuzione Linux più popolare in meno di 12 mesi. È rimasto popolare nel corso degli anni, ma la sua popolarità ha iniziato a diminuire in tempi molto recenti (opens new window). I giocatori e altri utenti sono passati a piattaforme come Arch e Manjaro. Il calo di popolarità potrebbe dare al team di Ubuntu la motivazione di cui ha bisogno per apportare modifiche significative al proprio sistema per renderlo più attraente per gli utenti che stanno perdendo. Oppure è un cambiamento strutturale che indica che chi cerca di rendere "Windows-like" l'esperienza di Linux oggi non serve più.

Non si finisce più
GPT-4 arriverà presto. Ecco cosa ne sappiamo (opens new window). Intanto, GPT-4 sarà probabilmente rilasciato tra luglio e agosto di quest'anno. Ci sono poche informazioni pubbliche su quali saranno le sue nuove funzionalità e abilità. Questo articolo contiene alcune previsioni supportate da ricerche precedenti e altre prove su come sarà GPT-4. Una sintesi delle previsioni è disponibile a fine articolo.

Vecchi giochi, nuovi trucchi
Nvidia ha trovato un modo per potenziare i giochi grazie a uno strumento chiamato Deep Learning Dynamic Super Resolution (opens new window) (DLDSR) che può rendere la maggior parte dei giochi più nitidi. La tecnologia funziona eseguendo il rendering di un gioco a una risoluzione superiore a quella che il monitor può gestire e quindi ridimensionandolo per adattarlo al monitor. Utilizza l'intelligenza artificiale per aumentare la qualità dell'immagine, riduce la quantità di elaborazione richiesta. È possibile accedere a DLDSR aggiornando al driver più recente e scegliendo l'opzione nelle impostazioni. Nell'articolo (opens new window) è disponibile uno screenshot che mostra un confronto tra DLDSR e DSR e l'elaborazione nativa.

Shell we?
Qualche utile one-liner (opens new window), l'app Fig (opens new window) che permette di creare un ambiente stile IDE nel terminale (si può mettere anche con brew), Dall-E 2 rifatto open source (opens new window), come corrompere il vostro database (opens new window) in pochi semplici passi.


La fretta
La fretta ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Rallentare le esperienze
L'impronta del "digitale" – tutto, dall'archiviazione cloud e dalle criptovalute a Netflix ed e-mail – è attualmente stimata intorno al 3,7% delle emissioni globali di carbonio. Sembra poca roba ma è equivalente a quello dell'intera industria aerea commerciale. In genere presumiamo che il digitale sia l'alternativa "verde" ai modi tradizionali di fare le cose, e può esserlo. Tuttavia, quando il costo marginale è zero, tendiamo a prestare ancora meno attenzione all'impatto del nostro comportamento: dei circa 200 miliardi di email inviate ogni giorno, circa l'84% può essere classificato come spam. L'impatto di un'e-mail (o di un episodio di Netflix) è trascurabile, ma nelle loro centinaia di miliardi le emissioni si sommano rapidamente.

Grazie a una nuova leva di sostenitori dell'efficienza come Tom Greenwood, la consapevolezza dell'impatto ambientale del digitale sta crescendo. Il suo ultimo libro Sustainable Web Design (opens new window) offre una panoramica concisa dell'argomento, anche se, come per tutte le questioni relative al clima, per muovere davvero il settore sono i pesi massimi come Amazon che devono aprire la strada. Quando si tratta dell'impatto ambientale di Internet, c'è un effetto di secondo livello che, in un certo senso, è così ovvio che raramente se ne parla.

Citando Greenwood: “Il digitale ora è davvero pervasivo nella nostra società e può essere utilizzato per cose molto positive. Ma penso che si colga nel segno quando si dice che è un acceleratore di consumo. È uno strumento incredibilmente potente nel permetterci di capire come fare più cose, produrre nuove tecnologie, estrarre più risorse. Ma è anche un acceleratore per consentire alle persone e incoraggiare le persone a consumare moltissime risorse attraverso il marketing digitale e l'e-commerce. Rendendo le cose più veloci e più facili, la natura umana ne consuma di più perché è più facile per noi farlo. Tutto ciò che ci rende più facile consumare più risorse ci fa consumare più risorse".

Oggi, un'enorme fetta del settore web è dedicata all'ottimizzazione della conversione e all'UX senza attriti. Il digitale facilita un perfetto connubio tra convenienza e consumi. È ciò che rende Internet così divertente e potenzialmente così disastrosa. Dovremmo rallentare quell'esperienza, non renderla sempre più veloce.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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