[Mostly Weekly ~162]

La paura del futuro e altri traumi


A cura di Antonio Dini
Numero 162 ~ 10 aprile 2022

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Ah, una cosa: lunedì (domani) inizia il mio programma radio. Si chiama Tsundoku, va su Contattoradio ma si sente anche online (opens new window), parla di libri che non ho letto ma solo comprato (proprio come la rubrica che trovate qui sotto) e ho anche già pronta la pagina dedicata. Man mano che vanno in onda le puntate pubblico la lista dei libri. Buon ascolto.

E intanto, anche buona lettura.


A step backward, after making a wrong turn, is a step in the right direction
– Kurt Vonnegut



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Editoriale

Il grande disastro
Quand'è che è cominciato ad andare tutto in pezzi? Quand'è che le nostre società sono collettivamente impazzite? Quand'è che abbiamo cominciato ad avere paura del futuro? Non c'è un momento specifico, almeno non riesco a individuarlo, ma ci provo da tempo. Negli anni Novanta sembrava che sarebbe andato tutto alla grande, come se fossimo tutti in attesa di qualcosa di straordinario che stava per succedere. Ma c'erano anche indizi che stavamo andando fuori dai binari, deragliando di brutto. C'è stato il genocidio in Ruanda, ad esempio. Un ufficiale delle Nazioni Unite, Roméo Dallaire, a capo del contingente dei caschi blu, era sul campo a inviare disperatamente un fax dopo l'altro all'ONU a New York, chiedendo aiuto per fermare il massacro. Ma loro hanno risposto sempre di no, nessun aiuto, non fate niente, non facciamo niente. Ripeto, perché forse non si capisce: c'era questo tizio in Ruanda, Dallaire, che ha visto arrivare lo spargimento di sangue più grande del XX secolo (dopotutto stavano trasmettendo alla radio istruzioni su come uccidere il vicino con un machete, gli indizi erano piuttosto evidenti) e ha inviato un fax dopo l'altro ai suoi capi alle Nazioni Unite per chiedere aiuto e loro hanno detto semplicemente di no. Non sorprende che Dallaire sia tornato in Canada con un grave caso di disturbo da stress post-traumatico e un problema importante con l'alcol, che se ci pensate è una risposta molto sana quando vi capita qualcosa del genere. Penso spesso alla storia di Dallaire. A volte penso che sia il paziente zero nel nostro crollo mentale collettivo. Il suo trauma è diventato virale. Siamo tutti Dallaire (alcolismo e depressione a parte), siamo tutti finiti in un universo parallelo nel quale le nostre illusioni collettive del dopoguerra all'improvviso sono scomparse. Erano come le stelle proiettate alla sera sul soffitto della cameretta far addormentare i bambini: delle illusioni effimere.

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La festa è finita
La festa è finita ~ Foto © Antonio Dini

Ucraina

Non fare nulla
Primo Levi diceva: "I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere". Dave Pell comincia con questa citazione il suo editoriale di lunedì scorso. E prosegue: "Le ultime parole di Kurtz in Heart of Darkness sono: "L'orrore! L'orrore!" Si riferiva all'orrore di ciò che gli umani possono farsi l'un l'altro quando le barriere della società vengono rimosse. Forse l'ha ripetuto due volte perché gli orrori sono la cosa più ridondante dell'umanità. I sociopatici narcisistici come l'immaginario Kurtz e il fin troppo reale Putin non possono farcela da soli. Hanno bisogno di un esercito di seguaci la cui violenza sfrenata genera violenza sempre più sfrenata, mentre i suoi autori scivolano giù per il pendio del male al ritmo della Convenzione di Ginevra con le bombe che sganciano sugli ospedali. Questa è l'atrocità che vediamo da lontano. Ma quando ma quando guardiamo al livello della strada, vediamo gli orrori da vicino; i saccheggi, le torture, le esecuzioni, gli stupri di massa, gli uomini adulti nei carri armati che vanno addosso a nonne e nipoti disarmati per le strade. Questa è guerra, o come chiamiamo ciò che Putin ha scatenato sull'Ucraina. Come Assad e suo padre prima di lui, in Siria, Putin ha imparato che si possono omicidi di massa senza pericolo. Ha visto che la "linea rossa" era un mito. Quindi ora quel che è successo in Siria sta accadendo da qualche altra parte. Biden afferma che Putin dovrebbe affrontare un processo per crimini di guerra per gli omicidi di Bucha. L'Occidente chiede sanzioni "complete". Ma i morti si chiedono perché le sanzioni complete non c'erano sin dall'inizio. O come a un mostro come Putin sia stato permesso, come la sua sociopatia, di prosperare pubblicamente per così tanti anni".

Non finisce qui: "Certo, abbiamo capito ora, no? Abbiamo i nostri mostri e i nostri funzionari pronti a credere e ad agire senza fare domande. Cominciamo con piccole cose come cercare di ribaltare le elezioni, dividere il pubblico, vietare i libri, togliere diritti, soffocare le competenze, prendere di mira i più vulnerabili. Certo, qui non si tratta di omicidio o guerra o invasioni. Ma non erano quelle cose nemmeno in Ucraina qualche settimana fa. Ora, l'invasione dell'Ucraina è un crimine di guerra in corso. E non si fermano. Invece, i crimini minori devono essere fermati da coloro che ne testimoniano. Primo Levi ha scritto: "Sono costantemente stupito dalla disumanità dell'uomo nei confronti dell'uomo". Alla fine, bisogna essere ugualmente stupiti dalla nostra capacità di vedere quella disumanità e non fare nulla".

Prospettiva cupa
Nel Regno Unito si rifletta sulla necessità di non essere più complici (opens new window) di Vladimir Putin e degli oligarchi, che hanno infiltrato l'economia e la società (opens new window). Così anche negli Usa, peraltro. In Italia, dove la Russia è presente alla grande (tipo il panfilo di Putin a Marina di Carrara), invece, quasi tutto tace (opens new window) o addirittura ci si preoccupa di quel che ci rimettiamo noi (opens new window) perché toccare i russi vuol dire toccare la moda e il lusso. Ricordiamoci chi siamo, quando ci indigniamo e giudichiamo gli altri. Perché noi siamo questi.


Importante

Remote office
Negli Usa i dipendenti stanno tornando in ufficio in pratica solo per partecipare alle riunioni su Zoom. Viene da pensare che quello che le aziende (e i dipendenti) stanno per capire è che andare in ufficio funziona meglio in scenari iper-locali come quelli degli anni '50. Questo vuol dire un'azienda in cui hai un ufficio fisico e la stragrande maggioranza degli altri dipendenti lavora fisicamente in quell'ufficio. Non solo, ma i singoli non interagiscono molto con le persone che non lavorano in posizioni analoghe. Invece, se hai più filiali in cui le persone collaborano tra loro o se serve assumere più persone includendo lavoratori a distanza, si perde immediatamente il valore nell'andare in ufficio. È comunque bello andare in un ufficio ogni tanto, se capita di avere un collega con cui volete prendere un caffè o cose del genere, ma sempre meno aziende avranno un vantaggio in loco semplicemente perché ci sono più filiali o troppi telelavoratori. L'articolo argomenta che (opens new window), ovunque andiate in ufficio, sarete ancora su Zoom, quindi potreste anche rimanere a casa. La gente lo sta capendo. Questo è un problema se siete il capo e dovete far girare voi quell'ufficio.

Maledetto Covid
Un nuovo studio (opens new window) su Nature mostra che le proteine ​​spike del Covid creano declino cognitivo e ansia nei topi da laboratorio. Non è chiaro se quei topi siamo noi, comunque sono cavoli.

Cattivo karma logistico
Il casino era appena iniziato. Sembra infatti che i problemi della catena di approvvigionamento potrebbero peggiorare molto. Prima era il Covid, ora c'è (opens new window) un altro focolaio in Cina combinato con la guerra in Ucraina. Prima più di un milione di container andavano dall'Europa alla Cina in treno attraverso la Russia, e ora vengono dirottati via mare. Però oltre 120 navi portacontainer sono bloccate a Shanghai a causa del Covid. Everstream Analytics afferma che questi eventi avranno effetti simili al problema del blocco del Canale di Suez nel 2021. Lo avete letto prima qui.

La fine della scuola
Negli Usa è un casino e dovremmo guardare cosa succede perché secondo me è l'inizio di quel che capiterà anche qui, ogni anno di più. Il crollo dell'insegnamento americano (opens new window). Gli insegnanti di tutto il paese descrivono problemi che toccano ogni aspetto della cultura e società americana, dalla dipendenza dalla tecnologia alla burocrazia ossessionata dalle statistiche fino a una crisi comportamentale post-COVID. Lo avete letto prima qui.


Yamato

Utsuroi (うつろひ)
La parola del nostro dizionario ragionato di giapponese questa settimana è ‌utsuroi (うつろひ), letteralmente "transizione", "cambiamento". Utsuroi viene usata poeticamente per descrivere la bellezza e la qualità effimera che si trovano nel cambio delle stagioni. L'esempio più famoso è la celebrazione primaverile dei fiori di ciliegio, che stanno sbocciando in questi giorni (se vi fate un giro su Instagram cercando "cherryblossom" c'è da star bene per giorni interi) ma ci sono anche altri esempi, come l'apprezzamento per come la luce cade in periodi diversi dell'anno, o anche in momenti diversi della giornata.

I primi germogli della primavera, i rumori degli insetti dell'estate, le erbe alte dell'autunno, il bianco candido dell'inverno. In Giappone, immagini come queste sono state celebrate nelle arti, nella poesia e nella pittura e anche nei viaggi a lungo tempo. Vivere un luogo in tutto il suo splendore stagionale è una delle gioie del viaggio secondo la mentalità giapponese.

Assistere alla transizione, apprezzarla e goderne è uno dei piaceri più raffinati e, lasciatemelo dire, anche dei più economici che ci siano a disposizione. Non richiede grossi investimenti e vi permette di apprezzare anche semplicemente l'angolo diverso con il quale la luce entra dalla finestra della vostra camera al mattino a seconda dei periodi dell'anno.


Eventuali

Quei paperi temerari sulle loro incredibili macchine
Per me, assieme a Frédéric Dard in arte Sanantonio, la più grande influenza linguistica della mia infanzia/adolescenza non è stato in generale il mondo dei topi e paperi della Disney, ma in particolare quello linguisticamente straordinario costruito da Rodolfo Cimino (opens new window) con le storie scritte per cinquant'anni su Topolino. Sono circa 700 storie che erano e sono un miracolo di equilibrio e bellezza sia come racconto che come linguaggio. Di Cimino la storia pochissimi la raccontano e ancora meno pochi ne celebrano la figura come meriterebbe. Per fortuna ci pensa Emanuela Rossi Ragno su Fumettologica (opens new window).

Primo d'aprile
Non lo sapevo (l'ho scoperto solo martedì scorso) ma il miglior pesce d'aprile in lingua inglese è questo (opens new window) scritto nel 1985 da George Plimpton. Mitico (e io non amo i pesci d'aprile).

La giusta paga
"Vorrei essere pagato come un idraulico" (che in Gran Bretagna vuol dire poco). Quando il rock era veramente rock, nonostante fossimo negli anni Novanta, succedevano cose diverse da ora. Nirvana, In Utero e il pitch (opens new window) del loro ingegnere di studio e producer dell'album, Steve Albini. Fantastico.

Passatempi
Prima di Wordle, c'era la mania dei cruciverba (opens new window). Negli anni '20 del XX secolo questo tipo di puzzle ispirò un musical di Broadway, fece nascere una casa editrice enorme e aveva la regina d'Inghilterra come fan.

Treni in orario
Il sistema ferroviario nei Paesi Bassi ha avuto un'interruzione dei servizi IT (opens new window) che ha bloccato l'intero sistema ferroviario (opens new window). "Purtroppo oggi non è possibile far circolare nessun treno".

Ogni paesino è bello a mamma sua
In Italia Renzo Piano tempo fa ha lanciata la famosa idea di "ricucire le periferie", i rammenti urbani. Negli Usa ragionano su un approccio diverso (che viene tentato anche da noi) cioè la promessa della città dei 15 minuti (opens new window). Politici e urbanisti stanno scommettendo su una vita iperlocale, un ideale futuro che prende molto in prestito dal passato. Ma è un percorso verso l'utopia urbana o solo una moda passeggera? Sarà un caso ma finisce sempre che vengono a parlare di città e quartieri italiani (il Testaccio, per esempio, come no).

La saggezza della folla
Le cose più strane di Wikipedia vengono raccolte su Depthsofwikipedia (opens new window) da Annie Rauwerda che sta mettendo assieme alcune delle pagine più bizzarre del sito in crowdsourcing.

Bionde
Analizzando le "Bimbo": una lista di letture sulle bionde di Hollywood. Rispondono alla domanda su chi sia la bionda: la vera fonte del glamour, del sesso e della trasgressione? O una persona realizzata in modo molto accorto? Uno sguardo più da vicino (opens new window) alla bionda di Hollywood.

Jaywalking
Immaginate che lo stato naturale sia avere le case, le strade, i giardini. E le persone che ci camminano. E poi l'industria automobilistica comincia a pompare automobili nelle strade a ritmi feroci. Sino a che il fatto che ci siano persone che camminano per strada diventa un problema. Allora per cacciarle ci si inventa un reato che c'è solo negli Usa: jaywalking. Questa è la sua storia (opens new window): rendere sicure le strade eliminando i pedoni.

Ascensori e altre cose
Sapete che le case sono fatte come sono fatte anche perché ci si può entrare dentro e abitarle? Ad esempio, da quando c'è l'ascensore il piano nobile non è più il piano terra (opens new window). E ancora: non è possibile vivere in una casa vuota (opens new window), allora perché molti architetti e designer le pensano così? Infine, l'indimenticabile "kasbah milanese" cioè lo studio di Arnaldo Pomodoro (opens new window).

Segni dei tempi
Ehi, sta tornando il "tramp stamp", il tatuaggio per signore sul fondoschiena: pare sia di nuovo una opzione che piace (opens new window) anche se non è considerata esattamente una idea elegante, diciamo. Ma non è (solo) body shaming: la storia è molto più complessa di così.

Covid
Uno degli argomenti preferiti nelle teorie del complotto sul covid è che l'Africa è immune perché in realtà il virus non esiste. Solo che le cose non stanno esattamente così. Anzi, per nulla (opens new window).


Multimedia

Grande televisione, un monologo spettacolare al SNL della scorsa settimana (opens new window), con tempi, accenti e giravolte praticamente perfetti di Jerrod Carmichael. Tanta roba davvero.

A me David Bowie manca tantissimo. Non l'ultimo, dark, metallico. Manca il giocoliere, l'artista che navigava i salotti veri o televisivi. Ad esempio, questo duetto con Conan O'Brien al Late Night è da manuale (opens new window). David che canta una canzone scritta da Conan. Tanta roba.

Non conoscevo Rick Steve, che a quanto pare è una potenza per le guide. In particolare, bazzica l'Italia e devo dire che è quasi commovente questo servizio sulle Cinque Terre: l'esplorazione morbida e dedicata a un pubblico generalista degli Usa è fatta da manuale. Fatevi un giro anche voi qui, nella Italy's Riviera: Cinque Terre (opens new window)

Intervista all'hacker. Anziano. Perché, diciamocelo: se i computer sono in giro da un po', allora gli hacker cominciano ad avere un'età. Gummo, un hacker (opens new window), viene da Jacksonville, Florida, e la sua storia è notevole per tanti motivi diversi, inclusa la marginalità culturale e la potenza tecnologica.


Tsundoku

Avrei dovuto incontrare questo libro molto tempo fa: come si fa a disegnare anzi L'arte e la scienza del disegno (opens new window), cioè un metodo che si basa sulla capacità di osservare, analizzare e riprodurre qualsiasi soggetto. Ho fatto un pezzetto di un corso di disegno online anni fa, cercando di capire cosa voleva dire Gianluca Neri, ma non c'è niente da fare secondo me: serve un libro di testo valido, essenziale, pulito. Brent Eviston ha fatto questo, il libro è in italiano. Tanta roba: l'hobby del disegno secondo me è molto più interessante di quello della fotografia (che viene fatta dal chip dentro il telefono, non da voi).

A quanto pare questa è la domenica di Apogeo: in questo caso il libro si chiama Data Analytics per tutti (opens new window) ed è stato scritto da Andrea De Mauro. Avevo cercato un po' di testi sull'argomento per la rubrica che tengo sui libri e alla fine ho visto che la cosa giusta per farsi un'idea sia lato business che lato tecnologico era leggere questo libro.

Your name è un anime giapponese ma anche un romanzo scritto da Makoto Shinkai (opens new window). E proprio di questo parliamo. La storia: Mitsuha, una liceale che vive In una città di montagna, si ritrova, in sogno, nei panni di un ragazzo. Una stanza mai vista prima, amici che non conosce e Tokyo che si estende davanti a lei. Nel frattempo, Taki, un liceale che abita proprio a Tokyo, vive la stessa esperienza, ritrovandosi, in sogno, nel corpo di una ragazza, in una città sperduta fra le montagne. E poi, poi il delirio. Perché le storie in Giappone sono sempre a due strati: uno sorprendente (i due liceali che si sognano e si scambiano) e un altro sconvolgente. Ma per questo non vi rovino la festa. L'anime si vede su Netflix (opens new window) (chissà se il link funziona anche a voi).

Le riviste sono la letteratura del XXI secolo? A me piacciono. Ad esempio, The City Is Ours (opens new window) con il primo numero "Discarded Gums (opens new window)", gomme da masticare buttate via. Un esercizio di stile nella ricerca antropologica e metropolitana. Cosa volete di più?


Coffee break

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Su alcuni argomenti minori

Sul perché camminare a piedi nudi (opens new window).
Sulle coppie, anzi, no: sui gruppetti poliamorosi (opens new window).
Sull'usare il markdown (opens new window) lavorando nella ricerca scientifica o all'università
Sullo scrivere paper usando il testo semplice (markdown) (opens new window)
Sullo scrivere per la scienza con il markdown (opens new window) (è l'ultimo, promesso)
Sullo scrivere articoli accademici usando il testo semplice (opens new window) (mentivo, lo so)
Sul fatto che a quanto pare non esiste l'app perfetta per prendere appunti (opens new window) (ma va)
Su un'app per prendere gli appunti dal terminale sotto Linux (opens new window), cioè Joplin, che è bella diversa dall'equivalente per interfaccia grafica (non finirà mai, lo so)
Sull'usare le regex con Vim (opens new window) per gestire le checkbox del markdown (semplicemente fenomenale!)
Sulla capacità di reinventare ancora la fotografia (opens new window) quando sembra che sia già stato tutto fatto (e invece no)
Sull'uso eccessivo di "lol" (opens new window) (imho)
Sul Mac Studio modello base (opens new window) che a quanto pare è un computer davvero formidabile
Sull'affascinante ricerca del significato (opens new window) delle onde che il nucleo della Terra emette ogni sette anni (ma secondo me non ci stanno capendo molto, soprattutto quello che ha scritto l'articolo)


Al-Khwarizmi

Prospettiva Linux
Cosa vuol dire essere utenti Linux? Non condivido molte delle affermazioni di questo articolo (opens new window) ma ammetto che va abbastanza in profondità.

Micro
Chi l'avrebbe mai detto che vi sarebbe piaciuto così tanto sentir parlare di editor di testo? Questo si chiama micro (opens new window), è sostanzialmente la mia alternativa preferita a Vim e va bene sia su macOS (con brew (opens new window)) che su Linux (opens new window).

Musica su Linux
Come si fa? C'è Juk (opens new window), il lettore musicale open source predefinito per Kde Plasma Desktop su Linux. Permette di creare playlist, usare la codifica preferita e fa ascoltare qualsiasi cosa su Linux.

Il Chromebook che ti aspetta
Nel nostro futuro ci sono computer il cui sistema operativo è un browser e tutto il resto sta in rete? Secondo alcuni sì, secondo altri no. Pochi ci provano (a parte i bambini a scuola) e un motivo ci sarà. Questo ci ha provato un po' di più (opens new window), per un mese circa. Com'è andata? Beh.


La vicina fastidiosa se ne va
La vicina fastidiosa se ne va ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

Il Buffone
È strano, ma dello schiaffo dato da Will Smith a Chris Rock ci sono state millemila letture (e notevoli conseguenze) ma una prospettiva è rimasta in ombra. Ci pensa un redivivo James Surowiecki (giornalista che ho conosciuto quando scriveva di economia per il New Yorker e che mi è sempre piaciuto molto) a spiegarla bene: Smith ha colpito il comico che aveva il ruolo del Buffone di corte, il jolly delle carte, il "fool", il "jester". Insomma, la persona che può dire tutto e di nulla è responsabile. Beh, quella persona secondo Will Smith (opens new window) era responsabile. Il Buffone di corte è una figura universale anche in Italia e in molte altre culture: Fools Are Everywhere (opens new window) è il titolo del libro di Beatrice Otto, non a caso. Invece, il ragionamento di Surowiecki è che la violazione della norma non è stato lo schiaffo, cioè la violenza molto simbolica (quella in America è presente in molti aspetti della società e solo l'ipocrisia la vela) o la "mascolinità tossica" di una società patriarcale. La violazione invece è stato non riconoscere l'esistenza e quindi la necessità di un Buffone di corte, cioè di quella bolla artificiale in cui può dire tutto (opens new window), immune al perbenismo e ala morale conformante dei tempi che viviamo. E questa prospettiva è molto, molto più interessante.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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