[Mostly Weekly ~161]

Inseguire sogni e altri trastulli


A cura di Antonio Dini
Numero 161 ~ 03 aprile 2022

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Intanto, buona lettura.


Feel compliments as deeply as you feel insults
–– James Clear



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Editoriale

L'inutilità del 5G
Da tempo quel che si dice con sempre maggiore insistenza tra giornalisti che si occupano di cose tecnologiche è che il 5G, costato miliardi sia di aste che di apparecchiature tecnologiche, in realtà non serve a niente. Adesso gente come Tim Bray spiega che (opens new window) lo reputa praticamente una truffa: "Quando lavoravo in AWS, intorno al 2017 abbiamo iniziato a ricevere proposte entusiastiche da parte di aziende che volevano far parte della creazione del 5G, dicendo che ovviamente ci sarebbero state molte opportunità per i fornitori di cloud pubblico. Ma non mi hanno mai convinto. O non credevo che i presunti clienti avessero davvero bisogno di ciò che offriva il 5G, o non credevo che l'opportunità fosse abbastanza grande da giustificare l'investimento di centinaia di miliardi di dollari. Sei anni dopo, ancora non ne sono convinto. Questo articolo riprende un piccolo sondaggio online che ho condotto, cercando di valutare l'impatto del 5G nel mondo reale per vedere se mi sbagliavo". In tre parole: non si sbagliava. Lettura affascinante.

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Viaggi 1
Viaggi 1 ~ Foto © Antonio Dini

Importante

Give back
La scorsa settimana avevamo parlato di Amazon e di cosa sta diventando. Una simpatica nota a pie' di pagina: per avere i dati personali che Amazon ha accumulato su di lui questo giornalista di The Intercept ha fatto molta, molta fatica (opens new window).

Schegge impazzite
C'è evidentemente un problema post-pandemico di gente che non ne vuole più sapere di tornare a lavorare all'interno delle strutture sociali precedenti, vere e proprie gabbie (opens new window). C'è anche l'ingenuità delle nuove generazioni, che cercano disperatamente di dare un senso alla loro vita. C'è la consapevolezza che lavori come quello dello sviluppatore (opens new window) richiedono approcci diversi al modo di lavorare tradizionale. Ma alla fine, c'è anche da chiedersi: cosa stanno cercando veramente tutte queste persone che si fanno domande esistenziali sul lavoro (opens new window)?

Scappando s'impara
Mi sono sempre chiesto, se dovessi scappare via rapidamente da Milano, cosa mi porterei (e dove). Michele Berdy, giornalista di Politico e degli ultimi giornalisti americani a Mosca racconta come lei (e il suo cane) sono fuggiti dalla Russia quando è caduta la nuova cortina di ferro di Putin: "Dopo 44 anni, sono fuggita da Mosca con una valigia, due computer e un cane".

Parlandone, meno
Intanto, su Reddit, la community dei "prepper" (quelli che si preparano a scappare o nascondersi o comunque a sopravvivere) sta collassando e spaccandosi in due (opens new window). Stanno succedendo cose nella pancia online della nostra società che hanno a che fare con i ruoli, il genere, il modo con il quale vediamo il mondo, e quasi non ce ne rendiamo conto.

Belle foto, buone foto
Una delle discussioni che mi piace di più seguire è quella legata all'estetica in ambito fotografico. Perché incrocia l'aspetto culturale (quali foto consideriamo belle, quali buone e perché) con quello tecnologico (la fotografia computazionale). Non è solo una quesitone di arte nell'era della sua riproducibilità tecnica, ma anche e soprattutto di arte nell'era della sua producibilità tecnica. La macchina che fa tutto da sola. E allora, nel caso delle fotografie scattate con smartphone come l'iPhone, quand'è che il computer fa troppo e sceglie troppo? La tendenza a creare macchine fotografiche sempre più automatiche (messa a fuoco, esposizione e poi in parte inquadratura) è ovvia e dipende dal bisogno dei produttori di allargare la platea dei compratori: fare foto richiede perizia tecnica oltre che occhio, e avere macchine che fanno tutto loro semplifica la vita ai fotografi più istintivi ma tecnicamente meno dotati. Però se le foto le fa il computer, a noi cosa resta? Qui sul New Yorker (opens new window) c'è una interessante riflessione. Capisco, in questo senso, chi cerca di scattare (come me) foto analogiche a pellicola non tanto per mania hipster, ma per recuperare il controllo sulle manipolazioni tecniche. Ma guardate (ve lo consiglio vivamente) le foto e il percorso di questo giovane artista (opens new window) che sta fotografando Tokyo in technicolor. Un passo dopo l'altro, sta ripercorrendo tutta la scala, lasciando la cronaca e la nota personale per arrivare pian piano a una forma d'arte di per sé.


Yamato

Manga (漫画)
Prima o poi doveva succedere: nel nostro dizionario tematico di giapponese la parola di questa settimana è manga (漫画), cioè letteralmente ‌immagini derisorie, cioè fumetti. Da notare che, mentre da noi con manga si intendono i fumetti giapponesi, in Giappone il termine indica generalmente tutti i fumetti, indipendentemente dal target, dalle tematiche e dalla nazionalità di origine.

A fine Settecento in Giappone il termine viene utilizzato per indicare alcuni licenziosi o futili libri di illustrazioni: cose tipo i lavori di Hokusai, il famoso artista che oggi delizia l'iconografia asiatica e soprattutto Occidentale. Ma le caricature di personaggi della fauna selvatica, ad esempio, sono uno degli esempi. Come scrive Maria Teresa Orsi, «In qualche occasione, il Giappone è stato definito "il paese dei fumetti" ed in effetti uno sguardo alla produzione editoriale degli ultimi anni sembra confermare questo giudizio. Nel 1975 si calcolavano almeno 75 settimanali specializzati in fumetti; la loro tiratura era valutata in venti milioni di copie».

Sui manga giapponesi ci sono due cose da capire; la prima è l'ordine di lettura, che come penso sappiano tutti è speculare rispetto a quello occidentale: dall'ultima pagina alla prima, dalla vignetta in alto a destra sino a quella in basso a sinistra di ciascuna pagina. Se andavano dal basso in alto, era completamente speculare.

L'altra cosa da sapere è il modo con il quale vengono prodotti. Le storie manga da sempre vengono pubblicate in capitoli su riviste specializzate in vari generi e poi, se hanno abbastanza successo, vengono raccolte in un unico tankōbon (単行本? letteralmente "libro a brossura" o "libro a linea singola") di circa 200 pagine ma solo dopo un numero variabile di uscite su rivista. Ci sono numerose varianti dell'uscita su libro in brossura: da quella "illegale", cioè i kaizokuban (海賊版 "edizione pirata") a quella super curata aizōban (愛蔵版 "versione costruita con amore") sino ai mitici bunkoban (文庫版 "versione tascabile"). Ma c'è di tutto, veramente.

La cosa singolare è che in Giappone i tankōbon vengono chiamati "comics" (komikkusu, コミックス) e sono diventati una serie di formati internazionali molto utilizzati. Le collezioni tascabili di manga che si comprano da noi in edicola o in fumetteria in Giappone sarebbero la seconda uscita, dopo la prima su rivista (che da noi manca).

Non apriamo poi il capitolo della segmentazione delle storie, che sono per ragazze, per ragazzi, per bambini, per adulti. Drammatiche, tradizionali, violente. C'è un vero mondo di specifiche, divisioni e settorializzazioni che da una parte richiama il completismo giapponese per qualunque tipo di classificazione, ma dall'altro ha a che fare anche con le specifiche di un settore in cui autore e lettore si vogliono trovare senza ambiguità, all'interno di una matrice di posizionamento che poi consenta di calibrare la parte dell'omaggio a quella dell'innovazione.


Eventuali

Ridere
Le battute che hanno fatto ridere l'umanità per millenni, raccontate dalla BBC (opens new window).

La mappa e il territorio
Gli scienziati hanno finalmente finito di mappare il genoma umano (opens new window), più di due decenni dopo il completamento della prima decodifica. Circa l'8% del materiale genetico era impossibile da decifrare con la tecnologia precedente.

Acqua salata e cascate violente
C'è un altro racconto (opens new window) di quella fase della preistoria, quando l'essere umano ancora non camminava sul pianeta, in cui prima lo stretto di Gibilterra si è chiuso facendo evaporare tre quarti del Mediterraneo, e poi si è rotto portando a una alluvione di acqua dell'Atlantico durata circa un anno, secondo gli studiosi, che ha pienato di nuovo il bacino Mediterraneo. Carino e veloce il video della simulazione (opens new window).

Money money money
Cari Millennial all'ascolto, ecco a voi una spiegazione facile facile tipo bambini dell'asilo su cosa siano i soldi (opens new window). Spiega cosa sono la moneta-merce, il gold standard (che è la forma finale della moneta-merce) e la valuta fiat. Utile? Chissà.

It sucks
L'estetica dei Millennial spiegata con i loro aspirapolvere (opens new window). "È una meditazione sulla polvere e su come pulire", dice Joseph Guerra, il designer dietro la nuova società Airsign.

Tutto sul Nes
Ve lo ricordate il NES? Il Nintendo Entertainment System, la console 8 bit di Nintendo che ha fatto la prima parte della rivoluzione dopo l'Atari 2600 e il Commodore 64, e ha preparato la strada per il Super-Famicon, lo SNES? È stato un computer unico e vale la pena parlarne, spiegando perché (opens new window).

Cubi pesanti
Volete farvi in casa un cubo di Rubik? c'è tutto un mondo, è cambiato tantissimo da quando ho incontrato "il coso" negli anni Ottanta e soprattutto è tornato alla grande (opens new window). Beh, comunque questo tizio lo ha fatto di acciaio inossidabile (opens new window). Tutto con strumenti tradizionali. Così, per divertirsi un po'.

La scimmia che ticchetta
Se vi piacciono gli orologi vintage, questo è il vostro pane burro e marmellata (opens new window)

Le maledette liste
Una cosa che tutti quelli che scrivono e pubblicano quel che scrivono si trovano a dover valutare è il modo con il quale organizzare il materiale per renderlo più interessante. Il "soma-testo", la forma del corpo del testo. Sui siti web di "informazione" da anni si va avanti con questa cosa ridicola delle liste numerate perché attirano l'attenzione (I quattordici modi per fare questo; I ventidue più bravi a fare quell'altro) e si fanno leggere. Beh, adesso uno dei teorici del metodo "lista" si fa avanti e cerca di universalizzare l'approccio (opens new window) anche ad altri tipi di scrittura. Finiremo a leggere solo liste. (Qui lo stesso autore spiega come scegliere la persona da sposare (opens new window)).

Come le star al Roxy Bar
Il sogno di Oscar Isaac, in cui la star (opens new window) di Moon Knight sopravvive a un uragano, conduce il SNL, recita in tre Star Wars e crea arte che arriva a toccare complessità dell'esperienza umana. Ma non necessariamente in quell'ordine.

MegaBlock
Nel caso Twitter vi stesse dando ansia perché qualcuno ha twittato qualcosa che vi crea problemi, MegaBlock (opens new window) blocca tutto: utente, tweet, commenti, qualsiasi cosa in un colpo solo.

L'archivio di tutto
È così che qualcuno che ha iniziato con l'intelligenza artificiale e la progettazione di microchip è finito per essere il bibliotecario di Internet. La storia (opens new window) di Brewster Kahle e dell'Internet Archive (io ho da quasi cinque anni da scrivere della mia visita alla sede di San Francisco, prima o poi lo farò).

Ricerca spaziale per tutti
Considerando che con gli smartphone ormai si fa tutto, non dovrebbe sorprendere troppo scoprire che c'è una app che trasforma i telefoni Android in uno strumento per la ricerca in crowdsourcing (opens new window). Sono una cinquantina di modelli Android che hanno un particolare chip che permette di ricevere segnali dai satelliti GPS e calcolarne le variazioni.

Aprire una libreria
Uno di quegli autori di libri di auto-aiuto americani anche di discreto successo decide di aprire una piccola libreria indipendente in una cittadina del Texas subito prima della pandemia. E va tutto alla grande. Come mai? Da buon grafomane e amante del "pensare in pubblico", lo spiega in questo post (opens new window).


Multimedia

L'idiota che tira un carrettino con 98 telefonini Android accesi per far collassare il traffico di Berlino (opens new window) passeggiando su e giù pre strade vuote. Bah.

Binari e carrelli spiegati bene. Lo sapete vero che le ruote dei treni sono coniche e vincolate a coppie. No? Beh, guardate qui (opens new window)

Lo psicopatico che ha vissuto da solo per 300 giorni su un'isola deserta. Un film di un'ora (opens new window).

Sono come noi ma non sono dei nostri. Sono artificiali (opens new window) e virtuali. Sono fatti dal demo team di Unity.


Tsundoku

Rush Doshi è, oltre che il fondatore della Brookings China Strategy Initiative, l'autore della politica sulla Cina di Joe Biden. Ha scritto un libro che si intitola The Long Game (opens new window) che porta avanti l'idea che la Cina sia una potenza da contenere: è probabilmente proprio questo quello a cui si riferiscono i funzionari cinesi quando parlano di "mentalità di Guerra fredda". Tra gli americani si parla spesso di questa teoria e il suo "adattamento", diciamo così, alle circostanze di oggi. Siamo all'alba di un nuovo, lungo periodo di blocco totale? Pare di sì, anche se le deliranti analisi nostrane (opens new window) parlano di altre congiure ordite dalla Cia ai danni di Donald Trump e cose simili.


Coffee break

Mostly Weekly è una newsletter libera e gratuita per tutti. Se volete supportare il tempo che passo a raccogliere e scrivere le notizie, potete farlo offrendomi un caffè alla settimana su PayPal (opens new window) (che detto così sembra quasi un "in alto le mani, questa è una rapina", però vabbè ci siamo capiti).


Al-Khwarizmi

DB
Alla fine, i dati sono la cosa più importante. Qui ci sono: un tool per maneggiarli (opens new window) sul Mac, un visualizzatore di query SQL animate (opens new window) e una bella riflessione (opens new window) su come ripensare la presentazione dei dati in una ipotetica evoluzione di Excel che vada oltre le celle (bella la premessa sulle primitive CRUD: Create, Read, Update e Delete).

Dagger
I creatori di Docker, la base dello standard dei container per le applicazioni e i microservizi che sono alla base dell'approccio cloud native, hanno preparato un'altra cosa che serve a creare l'ambiente di sviluppo cloud native attualmente più efficace: Dagger (opens new window), un nuovo modo per creare le pipeline di CI/CD (Continuous Integration/Continuous Development). L'approccio è ovviamente tipo "Lego" (oggi è tutto modulare e assemblabile, poteva esserlo anche ieri con i computer offline, ma vabbè). Tra l'altro, qui c'è la versione alternativa e open source a quella di Netflix per orchestrare microservizi e flussi di lavoro: si chiama orkes (opens new window).

Il valore della carta
Questo sviluppatore si è scritto un programma per per prendere automaticamente gli issues di Github, dove ha un sacco di progetto open source, e stampare il ticket. Stampante, Raspberry Pi Zero e un paio di adattatori. Genio o folle? Comunque, dice, la carta serve (opens new window).

Difftastic
È molto, molto carino, anche se per me di utilizzo limitatissimo. Comunque, Difftastic (opens new window) permette di fare diff che compara i file sulla base della sintassi che utilizzano. Ancora immaturo (scala male su file di grandi dimensioni) è molto promettente persino per uno come me, figuriamoci voi!

arpchat
Un hack simpatico: il protocollo arp è quello utilizzato dall'Ethernet per trovare i mac address di tutte le macchine in una rete locale (ed evitare i conflitti, tra le altre cose). Beh, questi cari ragazzi (opens new window) lo hanno preso e lo usano per fare chat locali zero config. È ancora instabile di brutto.

oh-heck
Questa app per la riga di comando cerca di fare sostanzialmente il reciproco di quello che fa l'ottima TLDR (opens new window). Cioè, mentre TLDR ti fornisce una spiega rapida (l'alternativa al MAN) di molti comandi, Oh heck! (opens new window) invece ti dice qual è il comando dopo che tu hai provato a descrivere per parole chiave il suo funzionamento. Tipo: oh-heck "How do I install vim using brew?" e lui ti risponde: $ brew install vim? [y/N]. Sarà a pagamento.

Zulip 5.0
Mi piace moltissimo Zulip, l'ho usato poco ma ho solo bei ricordi di questa alternativa ai groupware più famosi. Peccato solo il client per i telefoni sia tremendo. Ecco, comunque adesso è uscita la versione 5 (opens new window).

zee
Era un po' che non vi mettevo un bell'editor di testo per la riga di comando. Qualcosa di semplice, moderno e al tempo stesso antico. Ecco a voi zee (opens new window). Non ci potreste scrivere un romanzo, ma gestire i file di un sito statico e il suo backend sì, alla grande. È tutto in rust e si installa come pacchetto di cargo.

Blogsurf
Un motore di ricerca per i blog. I vecchi blog. Si chiama Blogsurf (opens new window) e serve a non fare scomparire sotto una marea di altre cose un pezzo di rete vanesio e magniloquente ma a tratti utile. Qui invece Alexandria (opens new window), motore di ricerca sperimentale alternativo a Google.

Qualche link
La fine di Windows si avvicina (opens new window)
Perché l'iPad non ha una calcolatrice (opens new window)
Una introduzione alla riga di comando strutturata e ben fatta (opens new window)
Usare Git per tracciare e conservare tutto (opens new window) (facendo a meno del backup tradizionale)
Usare Git anche per tenere tutte le proprie note (opens new window)
Quegli strumenti che su Linux servono sempre (opens new window)


Viaggi 2
Viaggi 2 ~ Foto © Antonio Dini

Una modesta proposta

I dolori dei giovani d'oggi
Non si dovrebbe sorprendere nessuno: sempre più persone si stanno facendo male usando i visori per realtà virtuale, perché, beh, sempre più persone li stanno acquistando. Infatti, la crescente popolarità dei visori VR ha avuto l'effetto collaterale fin troppo prevedibile (opens new window) di moltiplicare gli incidenti domestici: le persone si fanno male perché non riescono a vedere come si stanno muovendo, cosa stanno calpestando, e prendono a pugni o calci mobili e oggetti durante il gioco. Forse sarebbe il caso di farsi due domande su quale sia il futuro "metaverso" virtuale per il quale cominciano a piovere soldi e investimenti.




I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.



“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END




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