[Mostly Weekly ~105]

Frustare il vento


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A cura di Antonio Dini
Numero 105 ~ 7 marzo 2021

History is a race between education and catastrophe
-- H.G. Wells


Io sono Antonio Dini e voi vi siete davvero iscritti a questa newsletter. Mostly è aperta a tutti, senza pubblicità o affiliazioni: una donazione su (Liberapay (opens new window) o via PayPal (opens new window)) è però molto apprezzata.


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Escono i cookie, entrano il FLoC e i suoi fratelli
Google ha annunciato (opens new window) che eliminerà gradualmente i cookie di terze parti (opens new window) e che poi non creerà identificatori alternativi per monitorare le persone mentre navigano sul web, né li userà nei suoi prodotti. Un cambiamento epocale, secondo molti. Il Wall Street Journal ha scritto (opens new window): "Google prevede di interrompere la vendita di annunci in base alla navigazione degli utenti su più siti web, un cambiamento che potrebbe accelerare la trasformazione nel settore della pubblicità digitale". Ora, il punto è però più complesso. Bisogna leggere un attimo: "Il peso di Google significa che il cambiamento potrebbe rimodellare il business degli annunci digitali, dove molte aziende si affidano al monitoraggio delle persone per indirizzare i propri annunci, misurare l'efficacia degli annunci e fermare le frodi. Google vale il 52% della spesa pubblicitaria digitale globale dello scorso anno pari a 292 miliardi di dollari, secondo Jounce Media, una società di consulenza in materia di pubblicità digitale. Secondo Jounce, circa il 40% del denaro che fluisce dagli inserzionisti agli editori su Internet, ovvero la pubblicità digitale al di fuori di sistemi chiusi come Ricerca Google, YouTube o Facebook, passa attraverso gli strumenti di acquisto di annunci di Google".

Cominciamo con il dire che non è più giustificabile che Google sia coinvolto in così tanta parte della spesa pubblicitaria mondiale. Fondamentalmente, il denaro dovrebbe andare dagli inserzionisti ai creatori di contenuti che pubblicano gli annunci. Le entrate pubblicitarie dovrebbero essere, in parte, commisurate alla quota di attenzione. Google raccoglie certamente una quota enorme dell'attenzione quotidiana del mondo, ma non la metà. Non ci va neanche vicino. Google si è inserita nel mezzo, ma sta prendendo molto più del denaro che tipicamente va al mediatore. Molto di più. È come scoprire che la maggior parte del denaro speso per gli annunci sui quotidiani non va ai giornali ma alla tipografia che stampa i giornali. Non va bene. Si può cambiare?

Cosa succederebbe se la risposta fosse che non c'è modo per Google (o Facebook) di continuare a fare i soldi che hanno fatto finora se ci spostiamo in un nuovo ambiente tecnologico e culturale profondamente interessato alla privacy online? In realtà è quello che sta succedendo ed è il nocciolo del problema. Infatti, sono convinto che sia possibile avere un mondo in cui le nostre attività online sono molto più private, o un mondo in cui Google e Facebook mantengono la loro attuale, enorme quota di spesa pubblicitaria mondiale. Ma non entrambi.

Pensate un attimo al momento che stiamo vivendo adesso. Il monitoraggio costante e invasivo della privacy degli utenti è per Google e Facebook ciò che le emissioni di carbonio sono per le aziende di combustibili fossili: una forma di inquinamento altamente redditizio a cui per molto tempo poche persone nel mainstream si sono preoccupate, ma che ora, apparentemente all'improvviso, è diventata la principale preoccupazione di sempre più persone.

Ma c'è di più. In un altro articolo, questa volta di ottobre pubblicato dal Washington Post (opens new window), si fa un ragionamento che spiega in buona sostanza perché i monopoli fanno male: i risultati di Google stanno peggiorando sempre di più. È almeno dal 2012 che questo succede: c'è sempre più spazio per annunci che sembrano risultati di ricerca. Sempre più risultati iniziano con degli snippet, a volte errati, estratti di peso da altri siti. E sempre di più, i risultati rimandano agli altri siti di Google come Maps e YouTube, dove si possono mostrare più annunci e raccogliere più dati. C'è insomma sempre più attrito e frizione, e quel che si trova cercando su Google è sempre meno quello che ci serve.

Comunque, torniamo alla notizia: Google molla i cookie di terze parti per la privacy. Buona notizia, no? Beh, secondo quei sovversivi della EFF, la Electronic Frontier Foundation, è in realtà una pessima idea, cadiamo dalla padella alla brace della privacy (opens new window): "Google sta guidando la carica per sostituire i cookie di terze parti con una nuova suite di tecnologie per indirizzare gli annunci sul web. E alcune delle sue proposte dimostrano che non ha imparato niente dal continuo contraccolpo al modello di business basato sull'idea della sorveglianza. Questo post si concentrerà su una di queste proposte, Federated Learning of Cohorts (FLoC), che è forse la più ambiziosa e potenzialmente la più dannosa. FLoC vuole fare in modo che il vostro browser esegua la profilazione che i tracker di terze parti erano soliti fare da soli: in questo caso, ridurre la vostra recente attività di navigazione in un'etichetta comportamentale e condividerla con siti web e inserzionisti".

Una mossa del genere vuol dire innanzitutto tagliare fuori i cookie di tutti gli altri, perché Google controlla sia la maggior parte delle navigazioni con Chrome e Android, e dall'altro gestisce la pubblicità. Fico, no? E poi trasferire la profilazione degli utenti dall'elaborazione dei cookie nel (loro) cloud a una che si svolge sulla base di etichette (label, la parola di moda del momento) che avviene direttamente dentro Chrome. Semplice e tossico. Bisogna fare qualcosa: anti-tracker e DuckDuckGo (opens new window) (con relative estensioni (opens new window)) è un inizio. Safari, Firefox o Brave sono un passo in avanti. Prodotti hardware e sistemi operativi di cui fidarsi un altro ancora.

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Pulizie di primavera
Pulizie di primavera? ~ Foto © Antonio Dini

Importantologica

A metà fra Twitter e Medium: Hey World
Quelli della mail Hey, cioè Basecamp, hanno annunciato poche settimane fa di essere al lavoro su un servizio di blog via mail piuttosto interessante e con una struttura molto "pulita" (niente Javascript). Dall'idea (opens new window) alla sua modellizzazione (opens new window) per arrivare al rilascio (qui una semplice ricerca su Twitter (opens new window) che mostra quanti post stanno spuntando) è passato pochissimo tempo. Così si fa. Tra l'altro questo apre un altro discorso, e cioè che servono sistemi che spostano il momento della creazione del testo verso l'autore e non verso la piattaforma che lo ospiterà: lo spiega bene questo post (opens new window): "Sto scrivendo questo testo utilizzando l'app Ulysses e vorrei che esistesse un servizio che mi consentisse di pubblicarlo direttamente dal mio editor di testo su una pagina web precedentemente configurata con il mio dominio personalizzato; non chiedo altro". Ulysses, iA Writer e adesso anche Hey Mail lo consentono. Ma ci sono anche altre soluzioni possibili che bisognerebbe esplorare. Anche per le newsletter.

Volare, oh-oh
Ho una cartellina nella mia casella di posta elettronica dove raccolgo mail interessanti. In questi ultimi giorni ne sono arrivate una mezza dozzina da altrettante compagnie aeree con le quali ho un frequent flyer. Con toni diversi e raccontando parti differenti della stessa storia, mi hanno tutte informato che una società di servizi digitali del settore (che conosco molto bene), cioè Sita, è stata violata e hanno portato via i dati degli utenti che l'azienda gestiva in parte per conto delle varie compagnie aeree (opens new window). Non si capisce bene quali e a quale titolo, ma tant'è: a me Sita non ha scritto, anche perché formalmente non ha il mio nominativo e io, se non facessi il giornalista che si occupa anche del settore aereo, ignorerei del tutto la sua esistenza. Eppure, Sita aveva i miei dati in almeno cinque copie, cioè quelle ricevute delle aziende che mi hanno informato di essere state coinvolte nell'hacking. Alitalia, che fa parte di SkyTeam (insieme a Delta Air Lines e varie altre) per fortuna non sembra aver avuto problemi: "Al momento – scrivono – non ci sono indicazioni che SkyTeam sia stato colpito dall'incidente di sicurezza. Continuiamo a monitorare la situazione". Queste cose, comunque, non vanno bene. Bisogna fare un percorso di igiene digitale e far fuori tutti gli account che non usiamo o che hanno informazioni che non dovrebbero avere.

L'era della riproduzione automatica degli errori giudiziari
Storie divertenti da leggere sino a che, in qualche particolare variante, non scopriamo ci riguardano (è una questione di capacità di astrazione). In questo caso il problema è la galera in Arizona (opens new window), lo stato americano. L'Arizona ha aggiunto una nuova regola per il rilascio anticipato dal carcere ma il sistema informatico che calcola le date di rilascio non ha potuto aggiungerla per "motivi tecnici" e quindi non è stato aggiornato. Di conseguenza, centinaia di persone sono state lasciate in prigione ben dopo la data di rilascio prevista. LA riflessione: in questo momento ci preoccupiamo di etica dell'AI e di pregiudizi (bias) dell'AI. Ma vale la pena ricordare che non è necessario l'apprendimento automatico per rovinare vite con del software scadente. Questo incidente non sarebbe stato evitato con un documento sull'etica di SQL: dietro sono problemi di burocrazia, processo e cultura politica. Anche quando si parla di intelligenza artificiale.

Pronti per non partire?
A me manca viaggiare, lo ammetto. E mancano anche gli aeroporti. Però non desidero andare a viverci. Eppure, a quanto pare è possibile abitare negli aeroporti (opens new window), perché offrono molti dei servizi di base necessari per la sopravvivenza: cibo, acqua, bagni e riparo. E sebbene le operazioni aeroportuali non siano necessariamente attive 24 ore su 24, 7 giorni su 7, i terminal aeroportuali spesso aprono molto presto la mattina e restano aperti fino a tarda notte. Molte delle strutture sono così grandi che quelli che sono determinati a rimanere (come il tizio che si è nascosto dentro l'aeroporto di O'Hare di Chicago) possono trovare il modo per evitare di essere scoperti per un bel po' di tempo. Insomma, ci sono persone che possono vivere negli aeroporti per mesi, anche anni. A Malpensa c'erano dei senzatetto che si erano piazzati nella galleria del piano di accesso dopo gli autonoleggi, sotto gli arrivi e le partenze. Succede. Viviamo in un mondo meno semplice e pulito di quello che crediamo.

La ricerca pulita di Brave
Brave, il browser incentrato sulla privacy che a suo tempo mi consigliò l'amico Lionello, sta lanciando il proprio motore di ricerca (opens new window). Ha acquisito un motore di ricerca open source sviluppato dal team dietro Cliqs, una combinazione di browser, servizio di ricerca e anti-tracking ormai defunta. Il motore è costruito su un indice completamente indipendente e può fornire la qualità che le persone si aspettano senza compromettere la loro privacy. Non raccoglie indirizzi IP né utilizza informazioni di identificazione personale per migliorare i risultati della ricerca. Brave Search sarà offerto come scelta agli utenti di browser Brave e potrebbe potenzialmente diventare la scelta predefinita.

Progettare chip su misura: la lezione di Google
Pochi lo sanno, ma anche Google progetta chip. Non è paragonabile all'Apple Silicon, dal punto di vista dei consumatori, ma fa cose altrettanto strategiche. L'inizio della storia di quando Google ha deciso di costruire i propri chip per l'intelligenza artificiale è stato raccontato poche volte. Ricapitoliamo: all'inizio del 2013 l'azienda ha capito che l'apprendimento automatico avrebbe consumato la maggior parte del tempo di elaborazione dei suoi datacenter. L'inferenza è una attività particolarmente costosa in termini di calcolo, e ha costretto Google a riconsiderare il proprio possibile ruolo nella creazione di chip appositamente costruiti per le proprie operazioni di inferenza su vasta scala. Il chip, che si chiama TPU, è nato con il modello TPUv1 (opens new window) dedicato a questo problema. Sebbene fosse possibile ottenere inferenze ad alte prestazioni, i progettisti del TPU e gli esperti di gestione dei carichi di lavoro di Google non ci hanno messo molto a capire che il vero collo di bottiglia era il training dei modelli di AI. Questo ha spinto lo sviluppo del TPUv2 pensato per fare training in modo più efficiente, scalabile e ad alte prestazioni. Si è trattato di un design di successo, però finora non abbiamo mai avuto un'analisi approfondita delle sfide della progettazione del TPU: tutto, dall'hardware stesso ai requisiti del team di ingegneri. Molti dei problemi e delle sfide incontrati (e risolti) tra i primi chip e il TPUv4 sono stati affrontati dal team di progettazione principale di TPU, tra cui Cliff Young, Norman Jouppi e David Patterson. Che hanno pubblicato tutto in un paper di retrospettiva pubblicato da IEEE (dietro paywall (opens new window)).

Criminali di guerra digitale
Se non ci fosse Google, andrebbe inventata per poterla poi vietare. Flutter 2 (opens new window) è ora disponibile. È stato ampliato, adesso è passato da framework mobile a framework portatile, cosa che permette agli sviluppatori di creare app per una serie molto più ampia di piattaforme diverse, inclusi computer desktop, schermi pieghevoli e dispositivi embedded IoT, con poche o nessuna modifica. Le app Flutter esistenti possono ora espandersi fino a raggiungere dispositivi desktop e browser senza doverle riscrivere. Flutter 2 offre supporto per il web. Sono disponibili oltre 15mila pacchetti per Flutter, che ha un toolkit open source per la creazione delle app. Nel caso Electron non vi fosse bastato, potete far crollare la qualità del codice per le app con questo. (Io faccio il grillo parlante, perché a quanto pare non abbiamo imparato niente da Java&C, ma voi lo sapete che qualsiasi project owner poi lo userà di corsa, vero?).

Pallottole d'argento formato King Kong
YouTube Shorts è il clone di TikTok creato da YouTube e da adesso è disponibile negli Stati Uniti (opens new window). La funzione è stata lanciata per la prima volta in India a settembre. Funziona proprio come TikTok, tranne per il fatto che si può fare dislike (togliere il like) ai video. Gli short vengono visualizzati anche sulla pagina del canale e nei feed delle iscrizioni come normali video. È una rincorsa mica facile ma strategica. Infatti, se da un lato si prevede che TikTok raggiungerà un miliardo di utenti nel 2021, dall'altro la maggior parte dei suoi utenti è in Cina, con solo circa 40 milioni di utenti negli Stati Uniti. YouTube Shorts sta ricevendo oltre 3,5 miliardi di visualizzazioni giornaliere in India, dove TikTok è stato bandito da giugno.

Gustose contraddizioni: arriva la petroliera elettrica
Viviamo in un mondo strano. Ad esempio, la e5 è una nuova nave cisterna alimentata solo da batterie agli ioni di litio. Sarà la prima nave completamente elettrica (opens new window) del suo genere. La petroliera lunga 60 metri verrà varata nella baia di Tokyo il prossimo anno. Asahi Tanker sarà la proprietaria e gestirà la nave, che trasporterà combustibili diesel marini per riempire i serbatoi di altre navi da carico nella baia. Il suo sistema di accumulo di energia da 3,5 megawattora ha le dimensioni di 40 pacchi batteria Tesla Model S. Lo stoccaggio delle batterie e la capacità di carico sono fattori importanti per le navi da carico che attraversano l'oceano, quindi aziende come Corvus stanno iniziando a sviluppare sistemi di celle a combustibile a idrogeno su larga scala per le navi.


Yamatologica

Horimono (彫り物)
Bentornati al nostro dizionario tematico a dispense di lingua giapponese. Questa settimana parliamo di tatuaggi che, come ben sanno i nostri connazionali tatuati che hanno cercato di entrare in un onsen in Giappone, vanno coperti oppure non sono accettati. Perché? La storia è complicata. La parola "tatuaggio" si dice irezumi (入れ墨 oppure 入墨) che vuol dire "inserire l'inchiostro (sottopelle)" ma in realtà la parte che ci interessa è un'altra, quella dei cosiddetti horimono (彫り物). Il termine indica il lavorare d'intaglio ed era riferito originariamente agli intagli di spade e coltelli in vari stile, ma poi è passato a indicare i tatuaggi che coprono ogni centimetro del corpo, lasciando liberi dai colori solo il volto, le mani e i piedi. La storia dei tatuaggi giapponesi è legata a doppio filo alla Cina, che nei suoi millenni di civilizzazione li ha stigmatizzati e banditi. In Giappone sono praticamente vietati in pubblico, ma erano praticati dalle popolazioni originarie dell'arcipelago e, nella forma degli horimono erano indicativi di forza d'animo e resistenza fisica (le tecniche sono piuttosto dolorose). Durante il periodo Edo (1600-1868) i tatuaggi erano praticati in maniera abbastanza rilassata, guardati con gentilezza e interesse, ed erano anche un'attività praticata da quegli stessi artisti marginali che oggi adoriamo ma che all'epoca contavano poco perché creavano solo delle incisioni in blocchi di legno per fare stampe di panorami e vedute. Tuttavia, per gli Yakuza, la "mafia giapponese", i tatuaggi erano un simbolo di appartenenza e di identità oltre che un rito di passaggio: farsi coprire il corpo lentamente, con una serie di lunghissime e strazianti sedute in cui un anziano maestro tatuatore cercava tutti gli angoli di pelle del corpo tranne pochissimi spazi per estrarne dolore e inserirvi arte e identità, deve essere stata una cosa semplicemente tremenda. Il tebori, la tecnica delle "sculture a mano" (手彫り) utilizza cannucce di bambù alle cui estremità vengono messi gli aghi caricati di inchiostro di Nara ed è uno stile di tipo decorativo pensato per non essere mostrato. Tutto negli horimono è studiato perché il tatuaggio copra il corpo ma sia nascosto sotto il kimono: ad esempio, il tatuaggio sul petto con la parte vuota attorno allo sterno, chiamato munewari, (胸割り), è uno dei pezzi forti eppure è pensato per essere invisibile. Questa idea dei tatuaggi Yakuza, che sono in realtà dei tatuaggi nascosti e vietati, è la cosa più affascinante: chi si tatua sa che non lo fa per un bisogno narcisistico di esibire il suo corpo. Per questo, quando il tatuaggio diventa di moda smette di essere affascinante. Va mostrato solo in occasioni speciali e il suo svelarsi è anche un rivelarsi, sempre avvolto nel mistero del dolore provato da chi lo ha voluto.


Variologica ed eventualogica

Il dividendo scientifico della ricerca sul Covid-19
Anni fa mi ricordo di aver letto un intero romanzo di semi-fantascienza sulla malaria. Adesso questo: i ricercatori che si occupano di malaria hanno avviato una ricerca promettente per un vaccino (opens new window) con proprietà simili al nuovo vaccino a base di Rna del Covid-19. Fare un vaccino per la malattia è sempre stato difficile a causa di una proteina prodotta dal suo parassita. Il nuovo design del vaccino consente al corpo di produrre cellule T anche quando la proteina è presente. Non è stato ancora testato sugli esseri umani, ma gli studi hanno dimostrato alti livelli di protezione nei topi. Potremmo aver scoperto il vaccino della malaria, ci pensate? Bum!

Dalla maglietta alla brace
Haruki Murakami ha progettato una linea di magliette per UNIQLO (opens new window). Dannazione, stanno entrando tutti nel merchandise. Quasi quasi faccio gli sticker e le magliette di Mostly Weekly, che ne dite?

La banca dentro il gestore dei pagamenti
Square Financial Services ha avviato le operazioni (opens new window). Lo scopo principale della banca è offrire prestiti alle imprese e prodotti di deposito. Square ha ricevuto l'approvazione condizionale per gestire la banca alla fine dell'anno scorso. La banca non dovrebbe avere un impatto materiale sul bilancio della società, sui ricavi netti, sull'utile lordo o sugli utili rettificati. Opererà secondo un modello di business asset-light vendendo prestiti a investitori terzi.

Life & Thyme Post
Se siete dei buongustai o magari dei mangioni curiosi come me, Life & Thyme (opens new window) potrebbe incontrare il vostro gusto giornalistico (ehm, battutona). Un collettivo globale di giornalisti guidato da una redazione stabile che copre l'intersezione di questioni sociali, politiche e ambientali attraverso la lente del cibo. È principalmente una piattaforma e una community per pubblicare articoli online, ma la quota di iscrizione include un bellissimo giornale cartaceo trimestrale: il Life & Thyme Post.

Space Hurricane!
Gli uragani spaziali esistono. Sono simili agli uragani regolari, tranne per il fatto che si verificano a un'altitudine molto più elevata e che piovono elettroni invece che acqua. La prima volta che è stato osservato un uragano spaziale (opens new window) è stato durante il programma satellitare meteorologico della difesa americana nell'agosto 2014. L'uragano si è allargato per quasi otto ore su mille chilometri sopra il polo magnetico settentrionale della Terra. Da allora sono stati scoperti molti altri uragani spaziali e sono probabilmente un fenomeno universale, che si verifica su altri pianeti e sulle loro lune.

Un sensore fatto a forma di gamberetto mantide
I ricercatori hanno sviluppato un sensore ottico (opens new window) che può adattarsi a uno smartphone ed è in grado di elaborare immagini iperspettrali e polarimetriche. È ancora nella fase di test, ma le simulazioni di modellazione suggeriscono che il progetto potrebbe potenzialmente rendere il sensore in grado di rilevare fino a 15 canali spettrali spazialmente. I gamberetti mantide hanno fino a 16 fotorecettori e possono vedere con la luce ultravioletta e polarizzata. Sono gli unici animali in grado di rilevare la luce polarizzata circolarmente. I computer possono utilizzare immagini iperspettrali e polarimetriche ricche di dati e il nuovo design rende la tecnologia potenzialmente più accessibile.

Black Bitcoins
Come se i Bitcoin non dessero abbastanza problemi per il clima, gran parte del mining della criptovaluta si sta verificando in regioni che presentano altri grandi problemi di tipo morale (opens new window): «La Cina è responsabile del 65% di tutto il mining di Bitcoin. E di questo, il 36% si svolge nello Xinjiang. Perché? Il carbone viene estratto a basso costo e questo significa energia economica per alimentare le macchine che estraggono Bitcoin. (...) Circa il 20% dei nuovi Bitcoin vengono quindi estratti nello Xinjiang, il sito di alcune delle più gravi violazioni dei diritti umani al mondo». È un po' come la storia dei diamanti dell'apartheid (opens new window), avete presente? Solo che riguardano la grande speculazione digitale delle criptovalute. Eh già, se non si alza il naso dal proprio telefonino, queste cose succedono (disclaimer: non posseggo bitcoin).

Un album nella blockchain
Il nuovo album dei Kings of Leon verrà pubblicato (opens new window) sotto forma di un token non fungibile (NFT). Ci saranno tre tipi di token con vantaggi diversi, come ad esempio quelli pensati per la vita o per l'arte audiovisiva. Gli smart contract e i token sono stati sviluppati da YellowHeart. L'album sarà disponibile su tutte le solite piattaforme, ma le versioni NFT con perks ulteriori saranno disponibili solo su YellowHeart. Diciotto biglietti NFT d'oro unici, con vantaggi speciali, saranno coniati e messi all'asta come parte del rilascio. Il valore delle NFT dovrebbe aumentare nel tempo.

Superpoteri per gente qualunque
Project Wolverine è un dispositivo della divisione X di Alphabet che consente all'utente di isolare l'audio per concentrarsi su una sorgente specifica. È in fase di sviluppo da prima del 2018. La tecnologia ha cambiato diversi fattori di forma, con alcune versioni che coprono l'intero lato dell'orecchio. Il progetto Wolverine (opens new window) potrebbe ancora fallire, ma è abbastanza operativo da poter essere mostrato ai dirigenti interni. L'idea di poter selezionare una parte di quello che ci arriva all'orecchio ha applicazioni in moltissimi ambiti, a partire da quelli militari e di sicurezza.

Una vite robot contro il tumore al cervello
Bionaut Labs ha presentato (opens new window) dei minuscoli dispositivi telecomandati progettati per viaggiare attraverso il corpo umano per portare il principio attivo dove è più necessario. I robot sono più piccoli di un millimetro e hanno poche parti mobili. Possono navigare attraverso i tessuti e andare dove i chirurghi non possono arrivare. I Bionaut funzionano come viti in miniatura, spingendosi attraverso il corpo mentre sono guidati dai campi magnetici generati all'esterno del corpo. Una volta che sono nel corpo, i Bionaut non possono girarsi e tornare indietro (i vicoli ciechi sono un problema). Finora, hanno mostrato grandi promesse come nuova modalità di trattamento mirato per gravi disturbi cerebrali.

L'aeroporto del Polo Sud
Nel 2005, la Troll Research Station in Antartide ha aperto una pista di ghiaccio blu (opens new window) di tremila metri, consentendo alle persone di raggiungere la stazione (opens new window) risparmiando settimane di viaggio. La costruzione della pista ha richiesto due anni. Un laser cutter su misura è stato utilizzato per livellare il ghiaccio blu vicino alla stazione. Solo la preparazione della pista per il decollo e l'atterraggio è un processo di due settimane. La pista si sposta di pochi metri ogni anno perché si trova su un ghiacciaio: le carte vanno costantemente aggiornate. Il carburante viene inviato a Troll una volta all'anno. Le immagini dell'aeroporto sono disponibili nell'articolo (opens new window).


Multimediologica

‌Copycatting
Peak Design ha avuto una brutta sorpresa: uno dei suoi prodotti di punta, la borsa per apparecchiature fotografiche Everyday Sling, è stata clonata negli Amazon Basic per una frazione del prezzo. Amazon ha persino chiamato il clone con lo stesso nome (Everyday Sling) anche se poi lo ha cambiato in "Camera Bag". Il team di Peak Design ha messo assieme una risposta che vale più di molte parole: un video decisamente sarcastico che prende in giro Amazon senza pietà (opens new window). Interessante la dinamica, divertente il video. E poi ci sono anche altri che spiegano un po' di cose e comparano le due borse (opens new window).


Tsundokulogica

Design Justice
Questo nuovo libro di Sasha Costanza-Chock (che dev'essere una tipa notevole) si chiama Design Justice (opens new window) affronta veramente tanti temi, mettendo a nudo la relazione tra design, potere e giustizia sociale: "Un'esplorazione di come il design potrebbe essere guidato da comunità emarginate, smantellare la disuguaglianza strutturale e promuovere la liberazione collettiva e la sopravvivenza ecologica". Noi invece abbiamo il paternalismo di Renzo Piano che fa i rammendi.


Algoritmologica

Sim-sala-bim, senza fili
L'Universal Radio Hacker (opens new window) (URH) è una suite per l'indagine sui protocolli wireless. Consente una facile demodulazione dei segnali e il rilevamento automatico dei parametri di modulazione, facilitando l'identificazione dei dati mentre sono ancora in viaggio nell'etere. Alcune guide su come hackerare cose con URH sono disponibili nel repository.

Sim-sala-bim: senza Google
La /e/ Foundation, a parte la grafia del nome che sembra fatta apposta per far saltare la formattazione delle pagine web, ha cominciato a vendere (opens new window) anche negli Usa gli smartphone Android senza Google. La fondazione già dal 2019 vende da noi in Europa smartphone ricondizionati senza software Google. Negli Stati Uniti il primo modello è il Samsung Galaxy S9 venduto per 380 dollari e il Galaxy S9+ per 430 dollari. I telefoni sono sbloccati dal gestore telefonico e saranno coperti da una garanzia di un anno. Eseguiranno una versione di Android chiamata /e/OS, che è priva della maggior parte del codice che invia i dati ai server remoti senza il consenso dell'utente. Alternativamente, si può provare comprando quelli di Huawei, ma là i dati vengono mandati senza consenso ai server cinesi (il consenso in realtà è implicito nell'aver comprato uno di quei telefoni).

Ed è subito come sentirsi più giovani di quindici anni
Un team di hacker che si occupa di spaccare gli iPhone (digitalmente parlando) ha rilasciato un nuovo strumento di jailbreak (opens new window) per quasi tutte le versioni di iOS e iPhone. Lo strumento utilizza la stessa vulnerabilità che Apple ha dichiarato essere sotto attacco attivo il mese scorso. Funziona da iOS 11 a iOS 14.3. La vulnerabilità è stata risolta in iOS 14.4. Il jailbreak rende i dispositivi più vulnerabili agli attacchi. L'unica domanda è: perché uno vorrebbe fare il jailbreak del suo iPhone nel 2021?

Tappare buchi, 50mila alla volta
Fino a poco tempo, gli hacker potevano modificare la password di qualsiasi account Microsoft inviando contemporaneamente tutti i possibili codici di sicurezza. Farlo, intendiamoci, non è facile per nessuno, poiché richiede molte risorse di elaborazione e migliaia di indirizzi IP a disposizione dai quali partire con l'attacco coordinato. Questo articolo (opens new window) spiega come è stata scoperta la vulnerabilità: è stata segnalata a Microsoft e patchata (si può dire?) a novembre. La ricompensa del bug bounty da 50mila dollari è stata pagata come premio per aver segnalato il problema.

Ehi, guarda: un (altro) linguaggio di programmazione
Microsoft, sempre lei. Power Fx è un linguaggio di programmazione (opens new window) a basso uso di codice ed è generico, fortemente tipizzato, dichiarativo e funzionale. Aiuta gli utenti a creare app basate su canvas e funziona con prodotti come Power Platform e Power Apps. Power Fx si basa su formule simili a Excel per lavorare con i dati presenti (indovina, indovina) nei fogli di calcolo. Microsoft estenderà Power Fx come un'unica offerta di linguaggio coerente per l'intera Power Platform. I collegamenti alle risorse per l'apprendimento di Power Fx sono disponibili nell'articolo (opens new window). A me fa paura: è il ritorno di DotNet? (a volte ritornano)

Hugo
Se trascorrete gran parte della vostra giornata lavorativa in riunione, questo software dal simpatico nome di Hugo (opens new window) potrebbe aiutarvi a renderle più efficaci: l'app si aggancia al vostro calendario e al software di collaborazione esistente per rendere la registrazione e la condivisione delle note delle riunioni più facile e più veloce. Le cose migliori arrivano sempre alla fine della pandemia. Come, non sta finendo? Beh, allora meglio, no?

Coffee break
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Craft
Ho sempre da scrivere quell'articolo definitivo sugli strumenti di scrittura, lo so. Intanto c'è Craft (opens new window), che è una suite di app per macOS e iOS pensata per creare documenti simili a Notion in un ambiente Mac nativo. A quanto pare per milioni di persone sebbene sia preferibile lavorare con app desktop veloci e progettate con cura, la scelta principale è quella di non dover installare alcun software e lavorare sul cloud. Paradossalmente, quindi, è più difficile trovare un equilibrio tra velocità e praticità in una buona app locale che non nel cloud, che rischia di vincere molte volte. Quindi, a meno che non ci siano vantaggi molto convincenti nell'app nativa, la scelta di molti è il web. Benvenuto Craft.

Topi e cascate di fogli di stile
Questo articolo insegna come creare un effetto click-and-drag solo con il CSS. Alla fine dell'articolo (opens new window) sono disponibili diversi esempi di come utilizzare le tecniche insegnate.

Checked C
Tutto si può migliorare, anche il C. Forse. Più che altro, ci credi se sei Microsoft, che ha sviluppato Checked C (opens new window). Si tratta di una estensione del linguaggio che aggiunge controlli statici e dinamici al C in modo che i programmatori possano scrivere programmi C più sicuri e affidabili. Il repository contiene il codice di esempio, la specifica dell'estensione e il codice di test. Sono disponibili collegamenti alle risorse.

A metà fra Git e SQL
Dolt è un database SQL (opens new window) che può essere gestito come un repository git. Tutti i comandi git funzionano esattamente allo stesso modo per Dolt. Gli utenti possono connettersi a Dolt come qualsiasi altro database MySQL e utilizzare i comandi SQL per eseguire query o aggiornare i dati.

La gamificazione del codice
Giocare non è più solo un hobby. I giochi possono essere usati per imparare ad affinare le abilità in un modo più divertente. Questo articolo (opens new window) contiene dieci giochi di programmazione che possono aiutarvi a migliorare le vostre capacità di programmazione. I giochi coprono vari linguaggi di programmazione e c'è anche un gioco che aiuta a imparare Vim (tanto per cambiare).


Rock me babe
Rock me babe ~ Foto © Antonio Dini

L'ultima bustina (di Minerva)

La censura non va bene
Pensateci: su eBay potete comprare copie del Mein Kampf di Adolf Hitler ma non If I Ran the Zoo? di Dr. Seuss perché il sito di aste online ha deciso di ritirarle (opens new window) assieme ad altri cinque titoli (molti altri rimangono) perché contengono immagini offensive (opens new window). Attenzione, non stiamo parlando di libri nuovi, ma di copie usate che adesso non possono più essere vendute. Mettere al bando i libri è sempre un segno di fanatismo fuori controllo, in questo caso è semplicemente follia.



I link non hanno alcuna affiliazione, puntano orgogliosamente solo all'oggetto culturale citato. Un giorno riuscirò a renderli non tracciati.

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“A man must love a thing very much if he practices it without any hope of fame or money, but even practice it without any hope of doing it well. Such a man must love the toils of the work more than any other man can love the rewards of it”

– G.K. Chesterton


END

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