Il 29 settembre digitale di Lucio Battisti
Dalla fine del mese scorso le canzoni di Battisti sono finalmente arrivate sui servizi digitali. E in questi giorni molti sono prigionieri dei suoi testi e della sua musica
(Pubblicato il 2 ottobre 2019)
Lo confesso, da una settimana sono prigioniero di Lucio Battisti. Lavoro ascoltando la musica, e passeggiando (il mio sport preferito). Sono abbonato a un servizio di streaming, dopo anni di laboriose conversioni dei miei Cd da passare da un iPod a un iPhone. E la novità dello scorso 29 settembre è stata una piccola rivoluzione: Lucio Battisti in streaming.
Il cantante e autore che ha segnato una stagione della musica italiana, a partire dai 12 album con Mogol come autore, e poi quelli da solo o con la moglie e il poeta Pasquale Panella, è una delle figure più importanti della musica leggera italiana.

Ci sono tanti modi di ricordare Battisti. Uno è pensare a "Seduto in quel caffè io non pensavo a te", l'attacco fulminante di 29 settembre, fino ad arrivare a La canzone del sole, quella che comincia con "Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi", con i suoi tre accordi (La, Mi, Re) che è la prima cosa che generazioni di ragazzini incluso il sottoscritto hanno suonato quando hanno iniziato a strimpellare la chitarre. Nel mezzo, tutto il resto.
Battisti è scomparso nel 1998, i suoi dischi vengono ristampati da anni ma l'ingresso dei primi 12 (fino al 1980) in formato liquido nei principali circuiti di streaming (Musica di Apple, Spotify e Musica di Amazon) arriva dopo che finalmente è stato trovato un accordo tra gli eredi, Mogol e i discografici sul fallimento della società Acqua Azzurra (sì, come la canzone) che era la titolare dei diritti di sfruttamento delle canzoni.
Se siete anche voi prigionieri di Battisti, dei suoi testi, e della sua storia, potete leggere Il mio amico Lucio Battisti (opens new window), l'intervista a Mogol fatta da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro; potete esplorare l'opera completa del cantautore con Lucio Battisti. Discografia mondiale. Tutte le canzoni, le produzioni, le collaborazioni (opens new window) (una cosa un po' da maniaci, lo ammetto) oppure provare a cantare i testi o strimpellare la musica con Cantare e suonare Lucio Battisti (opens new window), che forse in qualche biblioteca si trova ancora, o magari su Internet. Intanto, io continuo ad ascoltarlo. E se non lo conoscete, adesso non avete più scuse.