Cosa leggeva Italo Calvino?
Un viaggio alla scoperta della collezione di libri dello scrittore ligure
(Pubblicato il 18 settembre 2019)
In una serie di articoli pubblicati da Flanerì (opens new window), Veronica Giuffré (opens new window) disegna le tappe della formazione letteraria di Italo Calvino, che è una delle voci più importanti della letteratura italiana del Dopoguerra. Quel che porta avanti Giuffré su Flanerì (opens new window) è una visitazione per tappe dei libri che Calvino leggeva e di quello che hanno significato nelle varie fasi della sua vita.
Però il discorso passa da Calvino con un'altra ambizione: Giuffré vuole infatti esplorare una soglia, un punto di passaggio: quello che divide una collezione personale di libri da una biblioteca (opens new window). E lo fa partendo proprio dalla collezione di libri di Italo Calvino, che è poi il tracciato della sua esistenza: «La collezione di Italo Calvino, così inestricabilmente intessuta di legami tra i propri libri e quelli degli altri da richiedere che ci si soffermi a osservarla lungo tre fasi della sua vita: le letture della formazione (opens new window), gli anni del lavoro editoriale (opens new window), la riflessione nell'opera a partire dai personaggi lettori (opens new window) fino alla formulazione teorica di una biblioteca ideale».
Una buona meta-lettura.