Il doodle di Google e Sylvia Plath
La poetessa che ieri avrebbe compiuto 87 anni (e invece morta suicida a 30), il suo premio Pulitzer postumo e il mito di una donna e poeta che ci ha lasciato delle poesie straordinarie e un romanzo molto bello
(Pubblicato il 28 ottobre 2019)
Quando Google pubblica un nuovo doodle, l'immagine che sostituisce il nome del motore di ricerca nella sua pagina principale con un disegno o a volte con un'animazione, gli argomenti scelti di solito ottengono una fortissima attenzione. Dopotutto Google.com è la singola pagina web più aperta al mondo.

Ieri ha pubblicato un doodle dedicato a Sylvia Plath (opens new window) per il suo ottantasettesimo compleanno. Plath era una poetessa americana affetta da un disturbo psichiatrico (una depressione clinica da cui era affetta da quasi quindici anni), morta suicida a 30 anni dopo aver scoperto che il marito, il poeta inglese Ted Hughes (opens new window), la tradiva.
Plath si tolse la vita dopo aver pubblicato due raccolte di poesie e poco dopo l'uscita del suo unico romanzo, La campana di vetro (opens new window). Separata dal marito (che era rimasto con l'amante), con due figli molto piccoli e una situazione economica fortemente incerta, snobbata dalla critica -- che invece l'avrebbe riscoperta molti anni dopo la sua morte, avvenuta l'11 febbraio 1963 -- ebbe nuovi episodi depressivi e si tolse la vita. Del suo secondo romanzo incompleto, Double Exposure (opens new window), autobiografico come il primo, si è persa traccia e probabilmente la responsabilità è dell'ex marito, che bruciò alcuni quaderni appartenenti alla donna dopo la sua morte. Nel romanzo il marito della protagonista la tradiva e rivelava così di essere una persona di poco spessore, nonostante le illusioni e le aspettative del matrimonio. Hughes avrebbe anche distrutto il diario dell'ultimo anno di vita della poetessa, ed è a tutt'oggi una figura molto controversa rispetto al ruolo che ebbe nella vita e dopo la morte della donna.
Nel 1982 Sylvia Plath divenne la prima poetessa a vincere il premio Pulitzer postumo. A far nascere l'interesse attorno alla sua figura e al suo lavoro di poetessa fu la pubblicazione di Ariel (opens new window), libro uscito due anni dopo la morte della donna. Qui sotto i versi 22-31 dall'edizione americana del poema, ripristinata secondo l'intenzione originale dell'autrice.
And now I
Foam to wheat, a glitter of seas.
The child's cry
Melts in the wall.
And I
Am the arrow,
The dew that flies
Suicidal, at one with the drive
Into the red
Eye, the cauldron of morning.