Un Fenomeno non solo in campo
Cristiano Ronaldo è qualcosa di più che un calciatore: è un vero e proprio marchio globale, un "sistema" che trascende i novanta minuti in campo. C'è un libro tutto italiano che lo racconta.
(Pubblicato il 6 novembre 2019)
Stamattina mi hanno chiesto qual è una storia nuova, raccontata in uno di quei libri che non sono romanzi e neanche saggi, ma qualcosa a metà, adatti per chi cerca qualcosa di differente. Libri che parlano di persone vere per farci conoscere vite che sarebbero troppo perfette anche per le fiction più fantasiose.
Ci ho pensato un po' e ho risposto con un libro secondo me particolare. Cristiano Ronaldo è stato raccontato in molti libri (opens new window) ma ce n'è uno, appena uscito edito da 66thand2nd, che vale la pena. È stato scritto da Fabrizio Gabrielli (opens new window), che è vicedirettore de L'Ultimo Uomo (opens new window), rivista digitale di Sky dedicata allo sport e alla sua narrazione. Ha scritto articoli e reportage per vari blog e per Esquire, Footballista e Undici occupandosi di calcio e Sudamerica, spesso assieme. Nel 2012 ha pubblicato il libro di storie sportive Sforbiciate (opens new window).
Cristiano Ronaldo, storia di un mito globale (opens new window) è un libro particolare, come dicevo. Spiega Gabrielli: « Cristiano Ronaldo è una figura abbacinante, che abbraccia e racchiude mondi. È uno dei calciatori più dominanti e significativi della storia del gioco, e soprattutto è il primo -- e forse insuperabile -- esempio di brand nel calcio. Nella gelida determinazione, nell'ambizione sconfinata, nella feroce etica del lavoro e nella maniacale cura del suo corpo sovrumano scopriamo la cifra del suo impatto sull'immaginario globale, e sul futuro di uno sport che CR7 -- più di ogni altro giocatore in attività -- ha saputo ridefinire».
C'è però anche un altro aspetto. Cristiano Ronaldo non è George Best o Eric Cantona, non è un personaggio da romanzo, non ha una vita fuori dal suo percorso, cioè quello di fuoriclasse che mira dritto al successo senza esitazioni e senza contraddizioni. Gabrielli però scava con passione nella vita dell'uomo, più che del calciatore, scomponendone l'immagine pubblica per capire la grandezza e le zone d'ombra. E ricomponendola in un ritratto psicologico e poetico al tempo stesso, il ritratto di un ragazzo fragile che una ossessività quasi sovrumana porta a diventare l'ultimo mito globale del calcio.