+

Apple nel 2005

Un'istantanea dal passato: come andava per Apple a gennaio del 2005

Il primo iPod Shuffle
Il primo iPod Shuffle

SONO RIENTRATO. MALPENSA avvolta nella nebbia ha fatto toccare terra senza problemi al 767 di Continental. Ho anche quasi finito il libro che mi sono comprato per passare il viaggio (se ne parlerà più avanti), ma soprattutto ho giocherellato per varie ore con il piccolo iPod Shuffle da 1 GB preso al volo all'Apple Store poche ore prima di partire. Mo' faccio la prova e la vedrete su Macity. Intanto, per i più curiosi, qui sotto il pezzo in versione integrale (quello su Alfa sarà stato sicuramente rimesso a misura per la pagina) sul Macworld...

La lotta di classe secondo Apple

Un Mac piccolo e ultraeconomico, un iPod ancora più piccolo, nuovi software per andare a sfidare anche Microsoft nel ricco mercato di Office. Il Mac, la piattaforma creata da Apple nel 1984, e il lettore di musica digitale dell'azienda californiana guidata dal suo fondatore Steve Jobs, partono all'attacco del resto del mondo. Questa volta è quello del mercato di massa. Con l'ambizione, supportata da tre anni positivi dal punto di vista di mercato e finanziario, di conquistare il ruolo guida soprattutto nel nascente mercato della convergenza tra computer ed elettronica.

Appassionati e fedeli utilizzatori della tecnologia "designed by Apple in California"

Le novità presentate martedì da Steve Jobs a San Francisco, durante l'annuale Macworld Expo che riunisce intorno al Ceo di Apple le migliaia di appassionati e fedeli utilizzatori della tecnologia "designed by Apple in California", come scritto su tutti i suoi prodotti, sono tante. E mirano tutte a conquistare un mercato che appare sempre più attento ai prodotti di Apple, che spaziano dai server a 64 bit alla vendita di musica digitale in quindici paesi.

L'attenzione del mercato verso Apple emerge anche guardando il valore delle sue azioni, che in un anno è triplicato. Passando da 22 a 69,25 dollari (+4,70$) alla chiusura di venerdì scorso, mentre il market cap è di 27 miliardi di dollari, (per comparazione, il primo produttore di Pc, la statunitense Dell, ha un market cap di 100 miliardi).

Apple adesso sfida contemporaneamente Microsoft, Dell e tutto il mercato dei produttori di riproduttori audio digitali basati su schede di memoria.

Arriva l'iPod Shuffle

Partiamo da quest'ultima novità: contraddicendo il fatto che i prodotti di Apple siano i più costosi sul mercato, i due nuovi lettori di musica digitale basati su schede di memoria (da 512 Megabyte e 1 Gigabyte, in grado di contenere sino a 240 canzoni o funzionare come memoria per archiviare dati) costano rispettivamente 99 e 149 dollari. Il trenta per cento meno, secondo Steve Jobs, di quanto offerto mediamente dalla concorrenza. L'obiettivo è stato spiegato chiaramente da Steve Jobs: "In un anno dall'introduzione dell'iPod mini abbiamo aumentato sostanzialmente la nostra quota di mercato, adesso al 65%. Rimane un 29% di prodotti basati su memorie allo stato solido che vogliamo conquistare, considerando che abbiamo venduto dal 2001 dieci milioni di iPod, 8,2 milioni nel 2004, 4,5 milioni nel solo trimestre natalizio".

Il nuovo Mac mini: senza monitor, tastiera o mouse. "Questi dovete comprarveli da voi", ha detto Steve Jobs

L'altra sfida di Apple è contemporaneamente a Dell e Microsoft, la prima come produttore di computer economici e la seconda come, tra le altre cose, paladino del Windows Media Center, presentato nuovamente da Bill Gates la scorsa settimana a Las Vegas durante il Ces Expo. Il nuovo Mac mini, senza monitor, tastiera o mouse ("Questi – ha detto Steve Jobs – dovete comprarveli da voi") è estremamente piccolo e silenzioso (come un grosso libro rilegato), basato sul processore G4 di Motorola, dotato di masterizzatore Dvd, hard disk da 40 o 80 GB e costa 499 o 599 dollari e può essere collegato anche a un televisore. Sarà disponibile sul mercato statunitense a partire dalla prossima settimana.

La sfida a Microsoft Office

Ma la sfida più subdola Apple la lancia al rivale di sempre, cioè Bill Gates, presentando una serie di nuovi software sia per la produttività professionale che amatoriale, rafforzando l'esistente e allargando una breccia in un territorio sinora considerato patrimonio pressoché esclusivo di Microsoft. Vale a dire la suite di Microsoft Office.

Da un lato, infatti, Steve Jobs durante la sua presentazione ha introdotto nuove versioni dei software che vengono distribuiti gratuitamente con tutti i Mac (iPhoto, iMovie, GarageBand e iTunes riuniti nella suite iLife'05) pensati per organizzare lo stile di vita digitale che il Ceo di Apple ha predicato a partire dal 1998. Dall'altro, insieme al presidente di Sony, Kunitake Ando, ha presentato nuove soluzioni amatoriali e professionali per il video digitale ad alta definizione, che adesso diviene gestibile in modo standard su tutti i Mac. Ando ha sottolineato che "l'incredibile progresso tecnologico dei nostri prodotti non funzionerebbe senza software facili e potenti come quelli offerti da Apple".

Una alternativa a Office per svincolarsi, un pezzo alla volta, da Microsoft

Insieme a questi software, però, Steve Jobs ha lanciato anche iWork, una suite composta da due applicazioni ("per adesso", ha dichiarato Jobs), cioè Keynote e Pages. Il primo è la seconda versione migliorata di un software analogo a PowerPoint mentre la seconda è una applicazione pensata per sostituire Microsoft Word. È ben chiaro che Apple sta pensando di offrire una alternativa alla suite Office di Bill Gates, un pezzo alla volta, per svincolarsi dalla necessità che a Redmond aggiornino sempre il loro prodotto per la piattaforma Mac.

Il ruolo di Apple nel mercato dell'intrattenimento, dove vende in quindici paesi tra i quali l'Italia canzoni via Internet attraverso il suo iTunes Music Store, ha toccato la soglia dei 230 milioni di canzoni vendute, un milione e 250 mila al giorno, con una curva di crescita che se mantenuta porterebbe a mezzo miliardo di venduto in un anno. Un business che secondo la società di analisi di mercato Gartner potrebbe arrivare a valere 8 miliardi di dollari nel 2007.


Il mercato di una volta

Secondo il lettore Baluba (sic), che ha rintracciato un documento Gartner dell'epoca, le quote di mercato dei produttori di personal computer del tempo erano le seguenti:


1: Dell, 16.4%
2: Hewlett-Packard, 13.9%
3: IBM, 5.2%
4: Fujitsu/Fujitsu Siemens, 3.8%
5: Acer, 3.2%
6: Toshiba, 3.2%
7: NEC, 2.6%
8: Gateway, 2.2%
9: Lenovo, 2%
10: Apple, 1.9%


Market share, Jan-Sept 2004 Source: Gartner


(pubblicato il 15 gennaio 2005)


A rivederle oggi, primo dicembre 2021, fanno decisamente tenerezza.